Quella foto del bimbo pakistano

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J.Rebus
00martedì 7 settembre 2010 11:20
IL CASO
Quella foto del bimbo pakistano
simbolo dell'orrore dimenticato
Lo scatto che ritrae due fratellini coperti di mosche ha risvegliato le coscienze sull'emergenza delle alluvioni. Sembra un quadro, ma è la drammatica realtà: quella di una crisi di fronte a cui il mondo ha chiuso gli occhi. Cosa facciamo davanti a questa foto?
di ADRIANO SOFRI


La prima cosa che si pensa - no, viene prima di pensare: la prima cosa che si spera - è che sia un fotomontaggio, o una di quelle escogitazioni che prendono il nome di arte, che qualcuno abbia sparpagliato manciate di mosche finte a macchiare il quadro coi bambini e il pavimento di fango e stracci sul quale sono sdraiati. Poi ci si forza a guardare, l'insieme e i dettagli. L'insieme colpisce tanto più perché è una "bella fotografia", dalla composizione geometrica, le due teste accostate in primo piano, di cui si capisce che sono di bambini vivi, perché uno è attaccato al biberon, sia pure senza sollevarsi, l'altro punta il braccio destro al suolo, benché anche lui senza tirarsi su. Il biberon è vuoto. Ce n'è un'altra bottiglietta, di plastica, vuota anche quella, per terra un po' più in là. Sul biberon ci sono davvero le api finte, e uno scorcio di scritta che dice: Honey. È geografia, serve a misurare la lontananza. I due bambini in secondo piano dormono e senza il confronto coi due del primo piano sembrerebbero senza vita, avvolti alla rinfusa negli stracci. Perfino i colori sembrano sapienti, con la simmetria di rossi nella metà a sinistra di chi guarda.

Chi ha guardato per primo e fotografato questo quadro si chiama Mohammad Sajjad, deve aver avuto, subito prima, o subito dopo, l'impulso di cacciare quelle mosche, che del resto non si lascerebbero intimidire da un'intera armata. La fotografia, scattata il 31 agosto e distribuita dall'AP, ha fatto il giro del mondo, Internazionale l'ha pubblicata da noi a doppia pagina, il Guardian l'ha messa ieri in prima e la sua inviata, Rania Abouzeid, ha rintracciato i bambini e la loro famiglia. Sono scampati alle inondazioni che hanno infuriato sul Pakistan per più di un mese, come altri milioni, decine di milioni di sfollati. Vengono dal circondario di Peshawar, si sono accampati a un bordo di strada ad Azakhel, affiancano le auto che passano di lì e chiedono qualcosa. Questa famiglia, la madre Fatima, il padre Aslam Khan e i loro otto figli - i due in primo piano nella foto, Reza e Mahmoud, hanno due anni e sono gemelli - non sono nemmeno pachistani, ma profughi afgani, dunque scampati una volta alla disgrazia degli uomini e un'altra a quella della natura, e stanno ancora più indietro nella fila lunghissima degli infelici che tendono le mani. Ora stanno morendo di fame. "E' un mese che non hanno latte", dice la madre. Scrive la giornalista: "Quando l'abbiamo trovato, Reza era ancora attaccato allo stesso biberon. Era ancora vuoto". Prima Aslam viveva andando in giro in bicicletta a vendere pollame. Ora, attorno e dentro una tenda di fortuna, senza nessuna organizzazione umanitaria che gestisca il piccolo accampamento, senza acqua né soccorso sanitario, umani e altri animali sopravvivono nella sporcizia comune e le mosche la fanno da padrone. Per cacciarle, Fatima ha solo un ventaglio di foglie di bambù. E ha poco tempo e forze da spendere a far guerra alle mosche.

Gli stracci che si vedono nella fotografia sono tutto il loro patrimonio. Reza ha una maglietta stinta con la scritta "Apples", lettere dell'alfabeto latino, e dei disegni forse di farfalle. Nell'altra fotografia, scattata per il Guardian da Jason Tanner, ha una maglietta stinta con la scritta grande "Levi's". Tutti gli stracci sono firmati al mondo d'oggi, e anche i biberon vuoti sono colorati e allegri. La maglietta rossa del suo gemello lo copre solo fino alla pancia e ha uno strappo accanto alla cucitura. Le mosche sembrano disposte caoticamente, è probabile che si addensino e distribuiscano seguendo la sporcizia e gli umori.

I biologi chiamano commensalismo la vita comune di due esseri viventi in cui uno si ciba degli scarti dell'altro. Le mosche domestiche sono commensali dell'uomo. Queste, stanno addosso ai bambini, senza nemmeno curarsi di volare, come se i bambini stessi fossero scarti. Hanno ragione loro, hanno capito tutto? Nei giorni scorsi si è discusso, a proposito di un'idea di Hawkins, se Dio esista o no - davvero - ed eventualmente se non possa darsi il caso che Dio esista, ma non abbia creato il mondo. Non abbia creato i bambini, le inondazioni e le mosche.

Questa fotografia ha fatto un gran viaggio e ci ha portato addosso, alla distanza di un giornale tenuto fra le mani, di uno schermo di computer, i bambini Reza e Mahmoud e i loro fratellini e la miriade di mosche che li copre e s'insinua dentro gli occhi e le bocche. Non siamo più abituati a questa vista: ai bambini scartati sì, magari, succede anche in qualche greto di fiume nostro, ma alle mosche no. La carta moschicida è vietata da tempo, da noi, per ragioni igieniche. Così, benché ci sia arrivata così pericolosamente vicino, la fotografia dei bambini - la fotografia delle mosche - è destinata a tornarsene alla sua tenda di afa dolore ed escrementi. Da noi, un'immagine così la potremo trovare in qualche biennale, facsimili di bambini da esposizione o bambini veri, mosche vere o facsimili, perché bisogna pure che gli scandali avvengano, o almeno i facsimili di scandali.

Guardate: mentre scrivevo questo, mi sono interrotto due o tre volte per cacciare una mosca che mi volava fastidiosamente attorno, finché me ne sono accorto, e mi sono detto che quel gesto distratto avrebbe spiegato più del mio articolo e di altri diecimila. Mi sono anche ricordato dell'aneddoto su Giotto ragazzo, che dipinse di nascosto su un'opera di Cimabue, suo maestro, una mosca, e Cimabue cercava di cacciarla via.

(07 settembre 2010) © Riproduzione riservata

FELICEDILAURO
00martedì 7 settembre 2010 11:25
MI PIANGE SOLO IL CUORE....

Purtroppo non cambierà mai nulla se non sono le grandi potenze mondiali a darsi da fare.....noi nel nostro piccolo possiamo far poco e soprattutto economicamente sono troppo ontani da noi pe poter fare qualcosa......

L'Unica grande cosa che ci resta fare è Pregare che il signore ascolti le nostre preghiere e porti pace e serenità in quelle terre!
J.Rebus
00martedì 7 settembre 2010 11:29
Re:
FELICEDILAURO, 07/09/2010 11.25:

MI PIANGE SOLO IL CUORE....

Purtroppo non cambierà mai nulla se non sono le grandi potenze mondiali a darsi da fare.....noi nel nostro piccolo possiamo far poco e soprattutto economicamente sono troppo ontani da noi pe poter fare qualcosa......

L'Unica grande cosa che ci resta fare è Pregare che il signore ascolti le nostre preghiere e porti pace e serenità in quelle terre!




a parte l'ultima frase(ma non mi sembra il caso e il luogo di fare polemica) sono d'accordo con te.
purtroppo ci sono interessi grossissimi in ballo e noi "povere semplice persone" possiamo davvero fare poco,anche se per certe persone dsarebbe cmq tanto.
speriamo un giorno quelli che comandano siano diversi da quellia ttuali e più coraggiosi.




ps.o.t:non vieni a giocare felì?
FELICEDILAURO
00martedì 7 settembre 2010 12:31
Re: Re:
J.Rebus, 07/09/2010 11.29:




a parte l'ultima frase(ma non mi sembra il caso e il luogo di fare polemica) sono d'accordo con te.
purtroppo ci sono interessi grossissimi in ballo e noi "povere semplice persone" possiamo davvero fare poco,anche se per certe persone dsarebbe cmq tanto.
speriamo un giorno quelli che comandano siano diversi da quellia ttuali e più coraggiosi.




ps.o.t:non vieni a giocare felì?




un giorno..un giorno....non so se mai avverrà una cosa dle genere...il mondo è troppo corrotto...e nche le persone migliori si lasciano corrompere.....il DIO denaro è quello che domina oggi..con le dovute conseguenze.......


ps.ot... [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43619] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43614] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x43607] [SM=x2217231] [SM=x2217231] [SM=x2217231] [SM=x2217231] [SM=x2217231] [SM=x43653] [SM=x43653] [SM=x43653] [SM=x43653] [SM=x43653] [SM=x43653] no purtroppo starò fuori dai campi di gioco per molto ma molto tempo, ho una micro frattura alla cavoglia che mi porto dietro da anni...e stiamo cercando di farla guarire...
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