Re:
giusperito, 18/01/2011 16.25:
no è una cazzata perché economicamente non è valida.
mettiamo venga superato lo scoglio dell'organizzazione, le cose andrebbero così:
1)esso e shell non diminuirebbero subito il prezzo
2) gli altri operatori, vedendo crescere la domanda, aumenterebbero i loro prezzi (la gente dovrebbe continuare a servirsi della benzina ad un prezzo ancora più elevato?)
3) esso e shell potrebbero tranquillamente lasciare invariato il prezzo attuale che diventerebbe ben presto il prezzo più basso sul mercato
mettiamo l'ipotesi impossibile che vada nei termini prospettati dai promotori (ribadisco impossibile per i motivi di sopra)
1) esso e shell diminuiscono il prezzo lo fanno immediatamente in maniera sensibile (cosa impossibile, perché l'eventuale diminuzione sarebbe progressiva)
2) gli altri operatori non aumentano il prezzo di fronte alla domanda crescente (impossibile)
3) gli operatori abbassano rapidamente il prezzo per fronteggiare il prezzo più basso di shell
QUA IL DISCORSO CONTINUA E NON FINISCE COME DICONO I PROMOTORI
4) shell (se non è fallita, perché se fallisse resterebbero i prezzi ulteriormente maggiorati delle altre compagnie), vedendo i nuovi clienti, fare aumentare di nuovo il prezzo che tornerebbe agli stessi livelli attuali
5) le altre compagnie farebbero la stessa identica cosa
in ogni caso anche nell'ultima analisi il problema non sarebbe risolto.
La variazione dei prezzi non è mai immediata (soprattutto in questo settore). Inoltre la maggiore richiesta porterebbe un aumento dei prezzi sicuramente più rapido della diminuzione del prezzo shell. Parallelamente gli automobilisti dovrebbero accettare un prezzo crescente a dispetto di un prezzo progressivamente calante. Laddove anche lo facessero (contro i loro interessi), nel momento in cui tornerebbero da shell la compagnia potrebbe progressivamente riallineare le tariffe che si stabilizzerebbero di nuovo intorno a questa cifra. A conti fatti l'automobilista rischia di pagare di più in un periodo di tempo determinato, sperando di lucrare in futuro un prezzo più basso (prezzo che cmq non ci sarà).
La vera soluzione è la liberalizzazione e la diffusione di combustibili alternativi più economici. tuttavia io che uso il gas sto notando un aumento incomprensibile del prezzo del gas. il motivo è sicuramente l'aumento della benzina che ovviamente ha permesso al gas di passare dai 56 cent litro di un anno fa agli attuali 76. In proporzione è come se la benzina fra un anno costasse 2,2 al litro.
Giu ammiro la tua voglia di concretizzare, ma potevi riparmiarti la fatica. Bastava solo dire che la Shell non è che la mattina va a comprare la benzina dagli sciecchi per rivenderla.
Ma che la benzina che si vende alla pompa loro l'hanno comprata al più tardi quattro anni fa e tra speculazioni varie, vendendosela e rivendensola(gioia dei futures) ci hanno già guadagnato qualche miliarduccio.
Comunque il principale costo del carburante in Italy è dovuto alle accise, posto tutte quelle in vigore per la solo gioia di far venire la bile agli automobilisti:
1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
# 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
# 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
# 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
# 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
# 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
# 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
# 205 lire per la missione in Libano del 1983;
# 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
# 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004
Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro!