Giubo
00sabato 10 luglio 2004 16:16
Pisa, giudice di pace solleva dubbi
Multato perché il veicolo di cui è proprietario ha superato ilimiti di velocità, gli sono stati tolti due punti dalla patente, ma alla guida dell'auto c'era un'altra persona. Esaminando il caso, il giudice di pace di Pisa ha sollevato dubbi di legittimità costituzionale in merito alla legge sulla patente a punti. Il giudice Flavio Ceccarini ha rimesso alla Corte Costituzionale il giudizio sul ricorso dell'automobilista, assistito dalla Confconsumatori.
Secondo la legge se il conducente di un veicolo compie un'infrazione, i punti vengono sottratti al proprietario, anche se non conducente. Solo nel caso in cui il proprietario fornisce i riferimenti esatti del conducente evita la sottrazione dei punti. Esaminando il caso, il giudice di pace ha riscontrato in primo luogo come questa norma sia contraria all'articolo 27 della Costituzione che introduce il principio della responsabilità penale personale. Il proprietario di un veicolo non può essere responsabile per le infrazioni compiute da un conducente diverso.
Nel caso in cui il proprietario del mezzo non ha la patente perché società o azienda, il giudice ha ritenuto, inoltre, la norma lesiva del principio di uguaglianza di fronte alla legge, non parificando il proprietario con patente a quello senza patente, a cui i punti evidentemente non si possono togliere.
Ed ancora, nell'ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale, la legge è ritenuta irragionevole poiché è difficile se non impossibile per il proprietario conoscere le precise generalità del conducente.
"Confidiamo - afferma Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori - che la Corte Costituzionale voglia cancellare le aberrazioni introdotte dal legislatore. Se è vero che la necessità di tutelare la vita anche sulla strada è primaria, in una democrazia moderna il fine non può mai giustificare i mezzi, compreso l'utilizzo della delazione".