Numero chiuso Giurisprudenza

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Raffaele_23
00mercoledì 26 settembre 2012 12:12
www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2012/09/24/news/de_tilla_avvocati_il_mio_piano_per_ridurli-4...


Una proposta ardita: tre step per giungere alla riduzione di numero di avvocati e giuristi in generale: che ne pensate?
connormaclaud
00mercoledì 26 settembre 2012 12:42
Tendenzialmente favorevole,ma scettico sulla sua realizzazione.
Paperino!
00mercoledì 26 settembre 2012 13:28
Favorevole e scettico.
(pollastro)
00mercoledì 26 settembre 2012 13:33
Il professore Prisco e Pollastro entrambi come connormaclaud e Paperino [SM=x43799]
Raffaele_23
00mercoledì 26 settembre 2012 13:44
Io penso che alla fine si arriverà alla cosa più facilmente realizzabile, ovvero al numero programmato in accesso all'Università
bluesrock
00mercoledì 26 settembre 2012 14:06
Se i test d'ingresso alle varie specializzazioni sono seri va bene... Ma se si risolvono in una carneficina della meritocrazia all'italiana ovvero in mere formalità (perché il numero dei partecipanti è largamente inferiore al numero dei posti disponibili), allora meglio restare così e magari mettere solo il numero chiuso all'inizio...
Tra l'altro la scuola di specializzazione e la scuola di formazione chi le paga? Visto che di solito le tasse per queste forme di istruzione superiore (come adesso la sspl) sono notevolmente superiori a quelle dell'università e senza divisioni per scaglioni di reddito. Quindi si rischia l'accesso alle professioni legali solo per determinate categorie.
Ancora, a bene vedere l'ulteriore biennio delle scuole di specializzazione dopo il triennio è del tutto inutile.
Sarebbe sufficiente anticipare le scuole di formazione, differenziate per professione alla quale si aspira (avvocato, notaio, magistrato), subito dopo il triennio. Finite queste si accede all'esame di avvocato direttamente (perché la pratica si è svolta nel biennio di formazione) o ai concorsi (per notaio o magistratura).
Chi, invece, non intende accedere a tali professioni completa il corso di studi con i triennio.
Allora sì che sarebbe una vera ventata di aria fresca, così invece si vuole solo:
- compensare i minori introiti iniziali dell'università a causa del numero chiuso, con i maggiori introiti della stessa derivanti dalle ingenti tasse delle (ben) due specializzazioni/formazioni;
- continuare a ritardare l'accesso alle professioni per i giovani, dato che l'intero ciclo continuerebbe ad essere di 7 anni (francamente troppi), più ovviamente l'anno di attesa per i risultati del concorso o esame.
Insomma, per me il discorso regge se si condensa tutto in 5 anni, altrimenti è aria fritta, mascherata da volontà di cambiamento.


diegoo.
00mercoledì 26 settembre 2012 14:20
parzialmente d'accordo.Se una selezione deve esserci meglio all'inizio e non a 30 anni.Tuttavia molte sono le perplessità sulla gestione dei test e le modalità.
Preferirei piuttosto un minimo di cfu o di esami per accedere di anno in anno(peraltro mi pare funzioni così in varie facoltà)
GOLDEN.22
00mercoledì 26 settembre 2012 14:21
Io sono favorevole, anche se fosse solo il numero programmato...ma ovviamnete questo significherebbe opportunità solo o prevalentemente per i figli, parenti, amici DI.......
Raffaele_23
00mercoledì 26 settembre 2012 16:11
Io credo che il numero chiuso all'ingresso sia necessario, dal momento che gli sbocchi lavorativi dei laureati in Giurisprudenza sono in notevole contrazione. Per quanto riguarda la scissione del corso di laurea credo sia una bestialità, dal momento che sembra preludere ad una laurea di serie A e una di serie B, quando invece anche professioni diverse da quelle forensi richiedono un'elevata preparazione di base (basti pensare al concorso per la carriera diplomatica, per esempio). Utile invece un ulteriore sbarramento per accedere al praticantato, ma soltanto se accompagnato da un inquadramento dei diritti e doveri del praticante al modo tedesco, quindi con retribuzione e percorso formativo ben scandito: altrimenti basta un esame di abilitazione serio. Il sistema sarebbe affine all'attuale percorso di Medicina ovvero test di ingresso all'accesso e test per accedere alla specializzazione post-laurea. Credo poi sia ora di finirla di pensare che i test di ingresso facciano passare soltanto i raccomandati: equivarrebbe a sostenere che la stragrande maggioranza dei professionisti italiani siano raccomandati. Certo i test devono essere strutturati nella maniera più inespugnabile possibile e con una certa accuratezza, ma (purtroppo o per fortuna) non c'è nulla di più imparziale di 50 domande a risposta multipla rispetto ad un colloquio orale o un tema scritto. Certo, nessun meccanismo è perfetto; come in ogni selezione non è detto che così passino i più meritevoli i quali, per fattori svariati o imprevedibili, potrebbero restare tagliati fuori, così come potrebbe passare il fortunello che il test lo va a tentare. Sicuramente il test privilegia il nozionismo e la logica e non può ricreare le innumerevoli situazioni che la vita professionale comporta ma, se deve esserci una selezione rigida come credo tutti ritengono, meglio che ci sia a monte.
connormaclaud
00mercoledì 26 settembre 2012 17:26

preludere ad una laurea di serie A e una di serie B, quando invece anche professioni diverse da quelle forensi richiedono un'elevata preparazione di base (basti pensare al concorso per la carriera diplomatica, per esempio)



Per quale motivo i percorsi caratterizzanti dovrebbero rappresentare un limite alla preparazione?
Personalmente rivedrei i requisiti d'accesso al concorso per segretario di legazione data l'equipollenza tra giurisprudenza,economia e scienze politiche.
bluesrock
00mercoledì 26 settembre 2012 17:27
Re:
Raffaele_23, 26/09/2012 16.11:

Io credo che il numero chiuso all'ingresso sia necessario, dal momento che gli sbocchi lavorativi dei laureati in Giurisprudenza sono in notevole contrazione. Per quanto riguarda la scissione del corso di laurea credo sia una bestialità, dal momento che sembra preludere ad una laurea di serie A e una di serie B, quando invece anche professioni diverse da quelle forensi richiedono un'elevata preparazione di base (basti pensare al concorso per la carriera diplomatica, per esempio). Utile invece un ulteriore sbarramento per accedere al praticantato, ma soltanto se accompagnato da un inquadramento dei diritti e doveri del praticante al modo tedesco, quindi con retribuzione e percorso formativo ben scandito: altrimenti basta un esame di abilitazione serio. Il sistema sarebbe affine all'attuale percorso di Medicina ovvero test di ingresso all'accesso e test per accedere alla specializzazione post-laurea. Credo poi sia ora di finirla di pensare che i test di ingresso facciano passare soltanto i raccomandati: equivarrebbe a sostenere che la stragrande maggioranza dei professionisti italiani siano raccomandati. Certo i test devono essere strutturati nella maniera più inespugnabile possibile e con una certa accuratezza, ma (purtroppo o per fortuna) non c'è nulla di più imparziale di 50 domande a risposta multipla rispetto ad un colloquio orale o un tema scritto. Certo, nessun meccanismo è perfetto; come in ogni selezione non è detto che così passino i più meritevoli i quali, per fattori svariati o imprevedibili, potrebbero restare tagliati fuori, così come potrebbe passare il fortunello che il test lo va a tentare. Sicuramente il test privilegia il nozionismo e la logica e non può ricreare le innumerevoli situazioni che la vita professionale comporta ma, se deve esserci una selezione rigida come credo tutti ritengono, meglio che ci sia a monte.



La vera questione non sono i test d'ingresso secondo me. Su quelli siamo tutti più o meno d'accordo.
Il problema è che poi questi test, secondo la proposta in esame, andrebbero ripetuti anche dopo il terzo anno e dopo il quinto. Ergo, l'indecenza che vediamo all'esame di avvocato verrebbe retrocessa nelle università. Di conseguenza il percorso rimane di 7 anni e in più si ridurrebbero anche le possibilità di accesso... In pratica cornuti e mazziati...
Ripeto per me le uniche proposte valide sono quelle che riducono il percorso universitario a 5 anni e basta, suddivisi in 3 generali e 2 di specializzazione indirizzata in avvocatura, notariato o magistratura, a scelta dello studente.
Non ci dimentichiamo che fino a qualche anno fa giurisprudenza durava 4 anni e ora ne dura 3 in più se vuoi accedere a magistratura ad esempio, altrimenti cmq uno in più.
Del resto non notate un controsenso? Tutti coloro che propongono queste riforme basate su 7 anni di studio e i professori, avvocati, magistrati, etc, che le giudicano e condividono sono per forza di cose tutti laureati con la vecchia laurea quadriennale.
Allora c'è qualcosa che non va: o sono brocchi loro che sono diventati quello che sono con una laurea (quella quadriennale) che ora, invece, loro stessi hanno spazzato via ritenendola non formativa evidentemente (eppure per loro lo è stata... [SM=g2725333] ), o siamo brocchi noi che non potremmo accedere ai concorsi post laurea dopo soli 4 anni come hanno fatto loro...
Raffaele_23
00mercoledì 26 settembre 2012 17:35
Condivido in parte, anche io abolirei dalla proposta il test al terzo anno e rivedrei la durata complessiva del corso. Test in ingresso e test in uscita solo per chi desidera svolgere le professioni forensi, tramutando la sspl in qualcosa che ricordi vagamente la serietà.
giusperito
00mercoledì 26 settembre 2012 17:46
contrario alle barriere d'ingresso..
in questo caso penso che il problema sia l'assenza di competitività delle università.
costantino90
00mercoledì 26 settembre 2012 17:52
Sfavorevole
opto per una sorta di sbarramento intra-moenia ,magari entro il terzo anno si dovrebbero superare un tot di esami :questo si che potrebbe essere una soluzione,per limitare il parcheggio degli studenti in questa università.Poi è vero c'è chi dice ci sia una selezione naturale al primo anno ma non è sempre vero.....e quindi questo comporta che ai concorsi ci facciamo male<!!!!!Però sono della convinzione che il diritto alla libera scelta del percorso di studi sia fondamentale!!!!
Concordo con il biennio di specializzazione come sbarramento,cosi la professione diventa qualcosa di tangibile già durante il percorso di studi e non aleatoria [SM=x43819]
.pisicchio.
00mercoledì 26 settembre 2012 18:51
Contrario ad ogni sorta di barriera intesa come mera limitazione del numero di iscritti all'albo.

Ad ogni modo una prima riduzione del numero degli iscritti la si potrebbe agevolmente ottenere cancellando finalmente de Tilla dall'ordine.

Costui (71 anni, esperto di sfratti già amministratore di Finmeccanica, Alleanza Assicuzioni e Generali) ha recentemente promosso l'impugnazione del provvedimento sacrosanto che cancella alcuni tribunali e sedi distaccate.

Per la serie: chissenefrega dell'interesse generale, pensiamo ai cazzi nostri.
trixam
00mercoledì 26 settembre 2012 19:18
Una proposta fascista, non mi meraviglia vista la provenienza.
Ma mi piacciono molte le posizioni di chi è favorevole avendo avuto la possibilità di entrare all'università senza test e poi li vuole per quelli che vengono dopo, per di più per il loro bene! Arcitalianità allo stato puro, tipico di un paese dove dopo venti anni si scopre che a tirare le monetine a Craxi c'erano Fiorito e i suoi.


Le facoltà di medicina, il simbolo del numero chiuso all'italiana, sono il regno della corruzione e del malaffare, siete tanti ansioni di imitarli?
Il numero chiuso ha senso in sistemi universitari diversi da quello italiano.

.pisicchio.
00mercoledì 26 settembre 2012 19:59
Re:
trixam, 26/09/2012 19.18:

Una proposta fascista, non mi meraviglia vista la provenienza.
Ma mi piacciono molte le posizioni di chi è favorevole avendo avuto la possibilità di entrare all'università senza test e poi li vuole per quelli che vengono dopo, per di più per il loro bene! Arcitalianità allo stato puro, tipico di un paese dove dopo venti anni si scopre che a tirare le monetine a Craxi c'erano Fiorito e i suoi.


Le facoltà di medicina, il simbolo del numero chiuso all'italiana, sono il regno della corruzione e del malaffare, siete tanti ansioni di imitarli?
Il numero chiuso ha senso in sistemi universitari diversi da quello italiano.




A settantanni e con studio padronale avviato credo sia piuttosto normale.

Piuttosto mi dispiace riscontrare la stessa visione corporativa in persone di 40-50 anni più giuvani.

A titolo meramente esemplificativo: le discussioni di questo forum dedicate alla riforma forense sono state totalmente abbandonate quando i forumisti hanno capito che il provvedimento sarebbe comunque entrato in vigore 5 anni dopo la pubblicazione (come dire: non si applica a noi, e allora chissenefrega...!!!)

GOLDEN.22
00mercoledì 26 settembre 2012 20:23
Re:
trixam, 26/09/2012 19.18:

Una proposta fascista, non mi meraviglia vista la provenienza.
Ma mi piacciono molte le posizioni di chi è favorevole avendo avuto la possibilità di entrare all'università senza test e poi li vuole per quelli che vengono dopo, per di più per il loro bene! Arcitalianità allo stato puro, tipico di un paese dove dopo venti anni si scopre che a tirare le monetine a Craxi c'erano Fiorito e i suoi.


Le facoltà di medicina, il simbolo del numero chiuso all'italiana, sono il regno della corruzione e del malaffare, siete tanti ansioni di imitarli?
Il numero chiuso ha senso in sistemi universitari diversi da quello italiano.





Ti rispondo perché qualche post più su ho scritto di essere favorevole al numero chiuso...ma ho anche aggiunto che col nostro sistema basato sul favoritismo e la corruzione...non funzionerebbe mai niente!
Hai fatto bene a portare l'esempio delle facoltà di medicina, che sono la vergogna della nostra università: i baronetti, che entrano, per la maggior parte con raccomandazione nell'unica facoltà che dopo la laurea dà la possibilità di guadagnare molti soldi, già pochi mesi dopo la laurea...la maggior parte, forse non tutti, ma la maggior parte si!!! Non si può e NON SI DEVE RIPETERE LO SCEMPIO di un sistema selettivo dove la gente paga per entrare, dove la gente quasi si piglia a mazzate per accaparrasi un posto (dato poi lo splendido futuro che lo stato ti riserva!) : il diritto allo studio deve essere garanti a TUTTI, o cmq a tutti coloro che vogliono davvero studiare, che vogliono DAVVERO arrivare da qualche parte nella vita.
Ma per converso..la nostra facoltà, per me che l'ho vissuta e ancora la vivo, è ugualmente una vergogna!!! A parte il percorso di studi anonimo e per niente stimolante che porta lo studente a sentirti solo e senza opportunità, ma poi....ma vi pare normale sfornare ogni anno migliaia di laureati, che non hanno imparato NULLA di vero, e riversarli per strada senza futuro, a farsi la guerra con le cause dei sinistri??? Vi prego, non fate i buonisti, è inutile che ci pigliamo in giro, cosî avanti non si puó andare, una selezione ci vuole! Ormai la laurea la stanno facendo diventare un diploma..ci si iscrive all'università come se fosse una scelta obbligata e non una scelta di vita,e così non va bene! io vi parlo da persona che per laurearsi ha dovuto lavorare per pagare fino all'ultimo centesimo di tasse e di libri, di mezzi di trasporto, ho fatto sacrifici ,come tutti ,per prendere gli esami, mesi e mesi a studiare, e proprio per questo io POSSO dire che non è giusto che poi dopo trovarmi davatnti all'attuale situazione della professione legale...sfruttamento per due anni e poi dopo.. .IL NULLA PIÙ ASSOLUTO! Scusate..ma che cacchio mi avete fatto laureare a fare? Non era tanto meglio selezionare e far arrivare alla laurea solo chi aveva le capacità , la voglia, lo spirito di sacrificio e la passione, e non migliaia di esseri che in tanti casi riempiono solo il bar dell'università perchè a casa si scocciano??? Ovviamnete per me è più facile parlare: mi manca un solo esame alla laurea e quindi ormai.. Io sto alla fine..non dovrò superare nessun test, ovvio! Ma una selezione io l'avrei preferita! Di qualsiasi tipo, prima, durante il corso di studi, oppure in base agli esami sostenuti (perchè credo che questa sia la migliore soluzione) PURCHÈ OGGETTIVA E NON BASATA SUL FAVORITISMO, s'intende!!! Ma so anche che qua solo a corruzione si va avanti, ne sono più che consapevole!


E quindi???
Io non faccio il ministro o la risolutrice di problemi così gravi, ma una soluzione la si deve prendere! Non si può mica lasciare tutto così?? Ne va del futuro di noi che stiamo alla fine, ma anche di chi si iscriverà, che probabilmente, andando avanti di questo passo, troverà manco più le briciole per potersi sfamare!


Scusate la lungaggine!

connormaclaud
00mercoledì 26 settembre 2012 20:24


Piuttosto mi dispiace riscontrare la stessa visione corporativa in persone di 40-50 anni più giuvani.



Cari pisicchio e trixam quando vi siete iscritti nella nostra facoltà sognavate di far fruttare/sfruttare il titolo aspirato e le conoscenze che avreste conseguito?
Avevate ambizioni lavorative per il periodo postuniversitario o vi siete iscritti "solo" per immenso amore di conoscenza?

Sapete quanti dottori in giurisprudenza esistono oggi in italia e qual'è la percentuale di coloro che hanno potuto far valere il proprio titolo? Bassissima per la cronaca

Nessuno vuole qui negare il diritto allo studio,ma ridare un valore al diritto di lavorare.
Qual'è il senso di prendere per il [SM=x43603] decine di migliaia di studenti quando solo una esigua minoranza sfrutterà gli studi universitari?
Molto meglio lasciarli vivere con l'illusione del posto di lavoro o illudersi che il mercato possa smaltire e accontentare tutti i futuri dottori in giurisprudenza?

Le selezioni esistono ed è un dato oggettivo,molto meglio poter ripiegare prima che trovarsi con un pugno di mosche dopo.

La nostra è una laurea spendibile tanto quanto quella in lettere e filosofia o scienze delle merendine, questa è la triste verità e lo dico da studente atipico non interessato ai classici sbocchi che giurisprudenza offre.


GOLDEN.22
00mercoledì 26 settembre 2012 20:27
Re:
connormaclaud, 26/09/2012 20.24:



Piuttosto mi dispiace riscontrare la stessa visione corporativa in persone di 40-50 anni più giuvani.



Cari pisicchio e trixam quando vi siete iscritti nella nostra facoltà sognavate di far fruttare/sfruttare il titolo aspirato e le conoscenze che avreste conseguito?
Avevate ambizioni lavorative per il periodo postuniversitario o vi siete iscritti "solo" per immenso amore di conoscenza?

Sapete quanti dottori in giurisprudenza esistono oggi in italia e qual'è la percentuale di coloro che hanno potuto far valere il proprio titolo? Bassissima per la cronaca

Nessuno vuole qui negare il diritto allo studio,ma ridare un valore al diritto di lavorare.
Qual'è il senso di prendere per il [SM=x43603] decine di migliaia di studenti quando solo una esigua minoranza sfrutterà gli studi universitari?
Molto meglio lasciarli vivere con l'illusione del posto di lavoro o illudersi che il mercato possa smaltire e accontentare tutti i futuri dottori in giurisprudenza?

Le selezioni esistono ed è un dato oggettivo,molto meglio poter ripiegare prima che trovarsi con un pugno di mosche dopo.

La nostra è una laurea spendibile tanto quanto quella in lettere e filosofia o scienze delle merendine, questa è la triste verità e lo dico da studente atipico non interessato ai classici sbocchi che giurisprudenza offre.







Per l'appunto! [SM=g2725341]

Giubo
00mercoledì 26 settembre 2012 20:34
sarebbe auspicabile ma poi per quelli che ormai sono dentro?
napulitanboy
00mercoledì 26 settembre 2012 21:45
Re:
trixam, 26/09/2012 19.18:

Una proposta fascista, non mi meraviglia vista la provenienza.
Ma mi piacciono molte le posizioni di chi è favorevole avendo avuto la possibilità di entrare all'università senza test e poi li vuole per quelli che vengono dopo, per di più per il loro bene! Arcitalianità allo stato puro, tipico di un paese dove dopo venti anni si scopre che a tirare le monetine a Craxi c'erano Fiorito e i suoi.


Le facoltà di medicina, il simbolo del numero chiuso all'italiana, sono il regno della corruzione e del malaffare, siete tanti ansioni di imitarli?
Il numero chiuso ha senso in sistemi universitari diversi da quello italiano.





Una logica ineccepibile. [SM=x43806]
Le cose le scrivi tu o te le suggeriscono gli altri? [SM=x43802]
elena.2012
00giovedì 27 settembre 2012 00:03
Re: Re:
napulitanboy, 26/09/2012 21.45:




Una logica ineccepibile. [SM=x43806]
Le cose le scrivi tu o te le suggeriscono gli altri? [SM=x43802]




Certa gente che è riuscita a laurearsi a stento con voti irrisori non avrebbe avuto la possibilità di farlo qualora ci fosse stata una selezione seria e meritocratica all'inizio del percorso universitario [SM=x43820]
napulitanboy
00giovedì 27 settembre 2012 00:31
Re: Re: Re:
elena.2012, 27/09/2012 00.03:




Certa gente che è riuscita a laurearsi a stento con voti irrisori non avrebbe avuto la possibilità di farlo qualora ci fosse stata una selezione seria e meritocratica all'inizio del percorso universitario [SM=x43820]




Appunto.
La selezione va fatta proprio per evitare che giurisprudenza continui ad essere il parcheggio degli sfaticati e dei nullafacenti.
Certamente questa è una soluzione, così come lo sono tante altre legate alla modificazione degli esami per iscriversi all'albo degli avvocati.

Senza considerare che trovo un'assurdità bandire l'idea del numero chiuso solo sulla base dell'esperienza di medicina, ove la meritocrazia non è ai massimi livelli.
E' come se a napoli non dovessero più mettere semafori ed, anzi, togliere gli altri funzionanti, solo perché si passa pure col rosso.
ObbligazioneNaturale
00giovedì 27 settembre 2012 00:42
Quoto pisicchio e trixam su tutta la linea.
angel in the sky
00giovedì 27 settembre 2012 13:23
Re:
.pisicchio., 26/09/2012 18.51:

Contrario ad ogni sorta di barriera intesa come mera limitazione del numero di iscritti all'albo.

Ad ogni modo una prima riduzione del numero degli iscritti la si potrebbe agevolmente ottenere cancellando finalmente de Tilla dall'ordine.

Costui (71 anni, esperto di sfratti già amministratore di Finmeccanica, Alleanza Assicuzioni e Generali) ha recentemente promosso l'impugnazione del provvedimento sacrosanto che cancella alcuni tribunali e sedi distaccate.

Per la serie: chissenefrega dell'interesse generale, pensiamo ai cazzi nostri.




quoto tutto. [SM=x43799]

E non è l'unico da mandare in pensione! [SM=g10762]


--letizia22--
00giovedì 27 settembre 2012 13:27
Re: Re: Re:
elena.2012, 27/09/2012 00.03:




Certa gente che è riuscita a laurearsi a stento con voti irrisori non avrebbe avuto la possibilità di farlo qualora ci fosse stata una selezione seria e meritocratica all'inizio del percorso universitario [SM=x43820]




vabe' conosco persone che si sono laureate con poco che non sono dei "ciucci", e persone che si sono laureate con poco che sono dei "ciucci" e fanno finta di essere dei geni.

il problema non e' il test di ingresso, non e' bloccare l' accesso, ma superare le barriere successive alla laurea, perche' se non esistessero queste barriere, ognuno sul campo potrebbe benissimo dimostrare quanto vale giocando ad armi pari.
--letizia22--
00giovedì 27 settembre 2012 13:29
Re:
ObbligazioneNaturale, 27/09/2012 00.42:

Quoto pisicchio e trixam su tutta la linea.




[SM=x43799]
GOLDEN.22
00giovedì 27 settembre 2012 15:59
Re: Re: Re: Re:
--letizia22--, 27/09/2012 13.27:




vabe' conosco persone che si sono laureate con poco che non sono dei "ciucci", e persone che si sono laureate con poco che sono dei "ciucci" e fanno finta di essere dei geni.

il problema non e' il test di ingresso, non e' bloccare l' accesso, ma superare le barriere successive alla laurea, perche' se non esistessero queste barriere, ognuno sul campo potrebbe benissimo dimostrare quanto vale giocando ad armi pari.




Si, ma visto che abitiamo sul pianeta terra, che ha un superficie , seppur grandissima, ma cmq non infinita..non è che c'è spazi per tutti: i ciucci...lasciamoli pascolare!


MERITORCRAZIA
Raffaele_23
00giovedì 27 settembre 2012 16:41
Sinceramente, senza fare false statistiche, tutti gli studenti di Medicina che conosco, - alcuni a me molto vicini - in anni diversi si sono fatti il mazzo a studiare per passare un test difficile, l'hanno passato, e hanno fatto lo stesso con il test, ancora più selettivo, della specializzazione. Sicuramente obietterete che le mie esperienze personali non fanno testo rispetto a casi, anche finiti sui giornali, di malaffare. Concordo, tra i medici ci sono raccomandati, ma non sono TUTTI raccomandati. E quelli che non lo sono tendenzialmente sono bravi, visto che la Sanità italiana non è così male come vogliono farci credere. Ma non esiste nessuna selezione che non conservi un margine di aleatorietà e quindi di ingiustizia. Pensate alle rette altissime dei college americani, non è forse anche quello un modo di calmierare gli accessi, iniquo perchè fondato sul censo? Tra l'altro, non credo sia così facile barare a test di ingresso nazionali (almeno non quanto agli esami di abilitazione per l'avvocatura). A parte gli sbocchi occupazionali in continua contrazione dei laureati in Giurisprudenza, un numero così elevato di iscritti è la causa primaria innanzitutto per una cattiva didattica: che apporto didattico può fornire un professore a 600 e passa studenti?Con che coraggio ci lamentiamo del fatto che la nostra Università non organizza stage, laboratori di scrittura di atti e quant'altro di cui costantemente ci lamentiamo?La didattica è scadente perchè siamo troppi, mentre i professori sono in costante diminuzione. Il numero chiuso a mio parere è il minore dei mali, perchè l'idea di lasciar passare tutti tanto poi i più bravi vanno avanti (bisognerebbe capire chi sono questi più bravi e perchè questo ragionamento debba valere solo per i laureati in legge rispetto alla stragrande maggioranza dei professionisti) sarà pure vero ma bisogna mantenere livelli di competizione umani.
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