Montezemolo finalmente scende in campo

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(pollastro)
00domenica 30 settembre 2012 10:46
Un'intervista di oggi ad Aldo Cazzullo del "Corriere della Sera"
La notizia è nel titolo. Di seguito il commento del professore Prisco, che mi prega di postarlo per animare una libera discussione in merito, sul blog dei lettori di www.corriere.it

Finalmente parole chiare
L’idea mi sembra quella di costruire una specie di Democrazia Cristiana più moderna e magari più laica (ma la DC lo era, almeno con De Gasperi che - personalmente credente - si oppose a Pio XII, che voleva don Sturzo sindaco di Roma con l’appoggio di DC e MSI; Fanfani poi si oppose al divorzio - sostiene Cossiga nelle sue memorie - perché pressato sulla destra da chi - MSI, clericali, parte del Vaticano - voleva spaccare la DC e formare un secondo partito cattolico, ma non credeva di vincere davvero il referendum abrogativo, né - sempre secondo Cossiga - ci credeva Paolo VI), che “conosca le lingue” e “viaggi” in Europa e in USA. Di fronte alla liquefazione evidente del PDL e alle rigidità del PD (per dirne una sola: si fanno primarie senza sapere quale legge elettorale ci sarà, così il leader eletto dagli iscritti rischia di essere individuato inutilmente), questa è una novità interessante e comporta un’obiettiva concorrenza con Casini. L'obiettivo sembra il sostegno alle politiche di Monti, passando però nel merito a una fase più "sviluppista" e facendo (quanto a bacino di raccolta del consenso) da calamita anche ad ambienti montiani del PD e dell'attuale PdL, credo destinati - col tempo - a staccarsi dai rispettivi partiti, per come essi sono attualmente.
Staremo a vedere, ma personalmente seguirò con simpatia un progetto centrista, se effettivamente modernizzatore e laico. Il PdL non è riuscito ad essere il partito liberale di massa che si proponeva di essere, il PD resta la vecchia ed ormai insufficiente socialdemocrazia, senza che della socialdemocrazia esistano peraltro più i presupposti economici e sociali
connormaclaud
00domenica 30 settembre 2012 11:06
Allora è vero:moriremo tutti democristiani...
Altro che bipartitismo o bipolarismo,oggi la politica si scopre tutta moderatamente centrista,formalmente emulatori della vecchia DC e sostanzialmente liberal-liberisti.
Per la serie corsi e ricorsi storici,ho l'impressione che il sistema politico italiano stia riproponendo nei fatti la stagione liberista prerepubblicana con le scorie della prima repubblica a destra (storace) e della seconda a sinistra (vendola).

--letizia22--
00domenica 30 settembre 2012 12:04
Re: Un'intervista di oggi ad Aldo Cazzullo del "Corriere della Sera"
(pollastro), 30/09/2012 10.46:

La notizia è nel titolo. Di seguito il commento del professore Prisco, che mi prega di postarlo per animare una libera discussione in merito, sul blog dei lettori di www.corriere.it

Finalmente parole chiare
L’idea mi sembra quella di costruire una specie di Democrazia Cristiana più moderna e magari più laica (ma la DC lo era, almeno con De Gasperi che - personalmente credente - si oppose a Pio XII, che voleva don Sturzo sindaco di Roma con l’appoggio di DC e MSI; Fanfani poi si oppose al divorzio - sostiene Cossiga nelle sue memorie - perché pressato sulla destra da chi - MSI, clericali, parte del Vaticano - voleva spaccare la DC e formare un secondo partito cattolico, ma non credeva di vincere davvero il referendum abrogativo, né - sempre secondo Cossiga - ci credeva Paolo VI), che “conosca le lingue” e “viaggi” in Europa e in USA. Di fronte alla liquefazione evidente del PDL e alle rigidità del PD (per dirne una sola: si fanno primarie senza sapere quale legge elettorale ci sarà, così il leader eletto dagli iscritti rischia di essere individuato inutilmente), questa è una novità interessante e comporta un’obiettiva concorrenza con Casini. L'obiettivo sembra il sostegno alle politiche di Monti, passando però nel merito a una fase più "sviluppista" e facendo (quanto a bacino di raccolta del consenso) da calamita anche ad ambienti montiani del PD e dell'attuale PdL, credo destinati - col tempo - a staccarsi dai rispettivi partiti, per come essi sono attualmente.
Staremo a vedere, ma personalmente seguirò con simpatia un progetto centrista, se effettivamente modernizzatore e laico. Il PdL non è riuscito ad essere il partito liberale di massa che si proponeva di essere, il PD resta la vecchia ed ormai insufficiente socialdemocrazia, senza che della socialdemocrazia esistano peraltro più i presupposti economici e sociali



Per la serie " si stava meglio quando si stava peggio", anche se molti dicono che con la DC in realta' si stava bene.Sento spesso dire" quando c'era la DC, i preti ti trovavano il posto ".Cmq, non ci resta che rassegnarci,miei cari vecchi socialisti,o giovani del pd col sogno americano.In ogni caso, le ipotesi di Monti,Montezemolo oggi rappresentano la via piu' credibile rispetto alle altre, almeno in termini spero di una non apparente serieta'. Certo che la democrazia cristiana e' uno zoccolo duro.Evidentemente e' il partito che rispecchia meglio gli italiani se resiste a tutto,ed immobilizza tutto, anche se tutto oggi ci sembra diverso.
(pollastro)
00domenica 30 settembre 2012 13:15
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non ho mai votato per la DC quando esisteva, né frequentato preti dopo la prima (e quasi unica in seguito) comunione. Il mio posto all'università l'ho guadagnato studiando duramente, allievo prima di Gianni Ferrara, un maexista puro e duro e poi di Michele Scudiero, un democristiano aperto. Entrambi professionalmente rigorosissimi, nessuno dei due mi ha mai chiesto però di diventare come loro. Aggiungo che la DC era un partito di cattolici moderati, al cui interno c'era tutto: destra, centro e sinistra, clericali, massoni e perfino atei (Cesare Merzagora, a lungo presidente del Senato in epoca centrista, eletto da indipendente nelle sue liste, non era ad esempio credente). Non voglio fare l'apologia della DC, per la quale -ripeto - non ho mai votato, ma essa interpretava l'anima profonda italiana, corporativa e non liberale di massa (le grandi industrie ricevevano sussidi statali, oggi vietati dall'UE), che tendeva all'accomodamento: grandi scontri nelle piazze, ma DC e PCI trovavano sempre accordi in Parlamento. E alcuni (De Gasperi, Fanfani all'inizio, al tempo del piano INA - Casa, Moro) furono obiettivamente grandi leaders, altri solo grandi ladri (non solo in quel partito, ovviamente). A mio parere la linea Monti - Casini - Montezemolo (e in fondo anche quella di Bersani e di certi del PdL) si ricollega a questa tendenza. Da ragazzo mi dicevo: "Non voglio morire democristiano", ma temo che questo antico desiderio non si realizzerà. Detto questo, non prendiamocela però con la vecchia o lcon a nuova DC (comunque si chiamerà), se non siamo stati capaci di costruire qualcosa di diverso e un sistema politico di bipolarismo normale: il bipolarismo lo abbiamo avuto, ma rissoso e caricaturale, rispetto ai modelli migliori; le primarie da qualche parte le abbiamo, ma ricordano quelle statunitensi come io ricordo Richard Gere o Tim Robbins, eccetera
--letizia22--
00domenica 30 settembre 2012 16:39
prof ma il mio discorso non era riferito a Lei, sono cose che ho sentito dire dagli "adulti" quando parlavano della DC ! :)
OneOfTheesedays
00domenica 30 settembre 2012 16:58
Re:
(pollastro), 30/09/2012 13.15:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Non ho mai votato per la DC quando esisteva, né frequentato preti dopo la prima (e quasi unica in seguito) comunione. Il mio posto all'università l'ho guadagnato studiando duramente, allievo prima di Gianni Ferrara, un maexista puro e duro e poi di Michele Scudiero, un democristiano aperto. Entrambi professionalmente rigorosissimi, nessuno dei due mi ha mai chiesto però di diventare come loro. Aggiungo che la DC era un partito di cattolici moderati, al cui interno c'era tutto: destra, centro e sinistra, clericali, massoni e perfino atei (Cesare Merzagora, a lungo presidente del Senato in epoca centrista, eletto da indipendente nelle sue liste, non era ad esempio credente). Non voglio fare l'apologia della DC, per la quale -ripeto - non ho mai votato, ma essa interpretava l'anima profonda italiana, corporativa e non liberale di massa (le grandi industrie ricevevano sussidi statali, oggi vietati dall'UE), che tendeva all'accomodamento: grandi scontri nelle piazze, ma DC e PCI trovavano sempre accordi in Parlamento. E alcuni (De Gasperi, Fanfani all'inizio, al tempo del piano INA - Casa, Moro) furono obiettivamente grandi leaders, altri solo grandi ladri (non solo in quel partito, ovviamente). A mio parere la linea Monti - Casini - Montezemolo (e in fondo anche quella di Bersani e di certi del PdL) si ricollega a questa tendenza. Da ragazzo mi dicevo: "Non voglio morire democristiano", ma temo che questo antico desiderio non si realizzerà. Detto questo, non prendiamocela però con la vecchia o lcon a nuova DC (comunque si chiamerà), se non siamo stati capaci di costruire qualcosa di diverso e un sistema politico di bipolarismo normale: il bipolarismo lo abbiamo avuto, ma rissoso e caricaturale, rispetto ai modelli migliori; le primarie da qualche parte le abbiamo, ma ricordano quelle statunitensi come io ricordo Richard Gere o Tim Robbins, eccetera




Analisi in cui mi trovo perfettamente, ahinoi.
Mi chiedo... se avessimo avuto un po' di coraggio in più, in un epoca in cui c'era voglia di maggioritario (ma ci siamo accontentati del mattarellum che consentiva di "sistemare" qualche amico dell'amico indigesto), voglia di riforme istituzionali, in cui, se pur con molti limite ed ipocrisie, si affacciava per la prima volta in Italia una sinistra "riformista" ed una destra "liberale"... qualcosa sarebbe cambiato? Purtroppo ero troppo piccola all'epoca dei fatti (inizio anni 90 poco prima della famosa discesa in campo) e sicuramente ne ho un ricordo ingenuo e parziale. Ma, quell'epoca con tutti i suoi difetti, forse ha rappresentato, se pur brevemente, una chance che non abbiamo saputo cogliere e che invece ha rappresentato l'inizio del periodo peggiore della repubblica.

trixam
00domenica 30 settembre 2012 18:12
Non ho ben capito in quale campo sia sceso Montezemolo se non quello solito in cui spadroneggia da decenni: la paraculaggine.
La posizione non mi meraviglia, l'uomo è quello che è. L'altra sera alla manifestazione di fermare il declino l'avvocato De Nicola ha detto una cosa che mi è piaciuta molto: "Il mercato non è per i figli di papà, ma per i figli di nessuno". Ecco, questo è il punto. Montezemolo è la negazione di ogni valore liberale, anzi è il simbolo della peggio italia. Ha fatto carriera solo grazie ad origini familiari, raccomandazioni e protettori potenti come l'avvocato agnelli. Un principe del capitalismo di relazione all'italiana.
Il suo sostegno ti fa capire perché il Monti bis è un tragico errore.
(pollastro)
00domenica 30 settembre 2012 21:20
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caroo Trixam, ben detto: Monti, Montezemolo, Tremonti...troppi monti, viene nostalgia di Marini... Scherzi a parte, il punto è che l'Italia è ontologicamente paracula. Per dirne solo qualcuna: è il Paese che è riusciti a venire fuori da una guerra alleato coi nemici di pochi mesi prima; in cui (come diceva Bunuel di se stesso) si è "atei, grazie a Dio"; in cui Zanardelli, relazionando nel 1899 sul codice penale da lui firmato, escludeva l'incriminazione dell'omosessualità perché non si deve fare pubblicità a certe pratiche e alla morale comune (non alla sua, era un libero pensatore) ci doveva intanto pensare la Chiesa; in cui lo scandalo, nei casi Welby ed Englaro, è stata la pubblicità, perché se no si sarebbero risolti "en la penumbra", come dice per la Spagna il professor Rey di Valladolid, mio amico. Insomma: "Si fa, ma non si dice". Rassegnati, moriremo democristiani. Oppure se tu, che lo sei a 24 carati, vuoi un partito liberal-liberista e io una sinistra liberalsocialista, dovremo farci i rispettivi partiti da soli, magari comprandoli smontati all'Ikea, perché (lo dico per te) nessun leader di destra è oggi in Italia autenticamente liberale, Giannino alle elezioni prende lo 0, e (lo dico per me) Renzi può al più rubare il lecca lecca all'amichetto dell'asilo e Bersani è rassicurante come una Trabant cecoslovacca di prima della caduta del muro di Berlino. Esagero per sorridere, ma non credo poi tanto [SM=g2725292]
maximilian1983
00domenica 30 settembre 2012 22:22
Re:
(pollastro), 30/09/2012 21.20:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Caroo Trixam, ben detto: Monti, Montezemolo, Tremonti...troppi monti, viene nostalgia di Marini... Scherzi a parte, il punto è che l'Italia è ontologicamente paracula. Per dirne solo qualcuna: è il Paese che è riusciti a venire fuori da una guerra alleato coi nemici di pochi mesi prima; in cui (come diceva Bunuel di se stesso) si è "atei, grazie a Dio"; in cui Zanardelli, relazionando nel 1899 sul codice penale da lui firmato, escludeva l'incriminazione dell'omosessualità perché non si deve fare pubblicità a certe pratiche e alla morale comune (non alla sua, era un libero pensatore) ci doveva intanto pensare la Chiesa; in cui lo scandalo, nei casi Welby ed Englaro, è stata la pubblicità, perché se no si sarebbero risolti "en la penumbra", come dice per la Spagna il professor Rey di Valladolid, mio amico. Insomma: "Si fa, ma non si dice". Rassegnati, moriremo democristiani. Oppure se tu, che lo sei a 24 carati, vuoi un partito liberal-liberista e io una sinistra liberalsocialista, dovremo farci i rispettivi partiti da soli, magari comprandoli smontati all'Ikea, perché (lo dico per te) nessun leader di destra è oggi in Italia autenticamente liberale, Giannino alle elezioni prende lo 0, e (lo dico per me) Renzi può al più rubare il lecca lecca all'amichetto dell'asilo e Bersani è rassicurante come una Trabant cecoslovacca di prima della caduta del muro di Berlino. Esagero per sorridere, ma non credo poi tanto [SM=g2725292]




No, professore, all'Ikea no! Il fondatore è, notoriamente, sostenitore dei nazisti scandinavi! [SM=x2217231]
trixam
00domenica 30 settembre 2012 22:22
Prof lei mi lusinga, io sono l'ultimo dei coglioni. Non sono mai stato tanto d'accordo con lei come su questo ultimo intervento.
Anche se io continuo a pensare che dopo le elezioni Monti andrà al quirinale e il governo sarà politico e guidato, almeno all'inizio, da uno del partito democratico. Ma è una idea mia.
Sono convinto anche io che Giannino e co prenderanno pochissimi voti, ma l'altra sera al teatro dal Verme eravamo duemila persone, gente in piedi, molti sono rimasti fuori ed è stata una serata di vera politica con competenza e passione.

Poi vede prof noi "ggiovani" abbiamo un solo vantaggio, quello di poterci sottrarre alla morte democristiana andandocene da questo paese. Questa è la mia strada a partire dal prossimo gennaio, senza far festa però né sentirmi particolarmente felice.

ps Certo che Renzi sarà pure un coglione(siamo un club) ma oltre a mettergli regole ad personam contro per fargli perdere le primarie stamattina ha avuto l'onore di beccarsi una fatwa da Eugenio Scalfari su repubblica che con toni insolitamente chiari e decisi ha detto che Renzi è come Craxi.
Un puro avvertimento stile padrino, l'artiglieria di repubblica è pronta ad aprire il fuoco e come è noto quando Largo Fochetti bombarda non fa prigionieri.
Questo per dire che un po' Renzi gli fa paura ai secondini della sinistra italica.

maximilian1983
00domenica 30 settembre 2012 22:30
Re:
Ha fatto carriera solo grazie ad origini familiari, raccomandazioni e protettori potenti come l'avvocato agnelli. Un principe del capitalismo di relazione all'italiana.
Il suo sostegno ti fa capire perché il Monti bis è un tragico errore.



Protettore? Tutti in certi ambienti (e non solo) sanno che ne è il figlio naturale! Con una somiglianza davvero imbarazzante! L'Italia è una repubblica dinastica!

maximilian1983
00domenica 30 settembre 2012 22:43
Re:
trixam, 30/09/2012 22.22:

Prof lei mi lusinga, io sono l'ultimo dei coglioni. Non sono mai stato tanto d'accordo con lei come su questo ultimo intervento.
Anche se io continuo a pensare che dopo le elezioni Monti andrà al quirinale e il governo sarà politico e guidato, almeno all'inizio, da uno del partito democratico. Ma è una idea mia.
Sono convinto anche io che Giannino e co prenderanno pochissimi voti, ma l'altra sera al teatro dal Verme eravamo duemila persone, gente in piedi, molti sono rimasti fuori ed è stata una serata di vera politica con competenza e passione.

Poi vede prof noi "ggiovani" abbiamo un solo vantaggio, quello di poterci sottrarre alla morte democristiana andandocene da questo paese. Questa è la mia strada a partire dal prossimo gennaio, senza far festa però né sentirmi particolarmente felice.

ps Certo che Renzi sarà pure un coglione(siamo un club) ma oltre a mettergli regole ad personam contro per fargli perdere le primarie stamattina ha avuto l'onore di beccarsi una fatwa da Eugenio Scalfari su repubblica che con toni insolitamente chiari e decisi ha detto che Renzi è come Craxi.
Un puro avvertimento stile padrino, l'artiglieria di repubblica è pronta ad aprire il fuoco e come è noto quando Largo Fochetti bombarda non fa prigionieri.
Questo per dire che un po' Renzi gli fa paura ai secondini della sinistra italica.




Buono per Renzi, allora! Scalfari non ne azzecca mai una... e porta pur sfiga a quelli che appoggia!
Sul piano generale, credo che ormai, votare sia un esercizio inutile. Non abbiamo più la possibiltà di fare politiche monetarie; con la sciagurata scelta di inserire in Costituzione il pareggio di bilancio (forse incongruo rispetto al profilo propulsivo della nostra costituzione...e quindi sotto sotto incostituzionale!) ci siamo giocati gran parte delle possibilità di fare politiche espansive... gli aiuti di stato non sono più possibili (e meno male, tranne esagerare per casi di sgravi per assunzioni etc); infine il fiscal compact che ci costerà per più di dieci anni manovre di 40 50 miliardi annui... che probalbilmente farà piombare nella miseria da anni 20! Cosa serve votare? dov'è la sovranità? Ci aspetta, a mio avviso, un lungo periodo di democrazia formale e plebiscitaria che sfocerà, poi, quando ne avremo le scatole piene e saremo stremati, in nuove forme di autoritarismo.

(pollastro)
00domenica 30 settembre 2012 23:16
Dal professore Prisco . che mi prega di postare

Sto invecchiando: sono sempre più d'accordo coi miei interlocutori, non c'è sfizio. A Maximilian: sorry, 'sto fatto dell'Ikea non lo sapevo. Mi conforta il fatto che non ci compro roba. Per il resto, sono d'accordissimo: nelle condizioni attuali è inutile immaginare qualunque seria distinzione politica sull'asse destra -sinistra per almeno vent'anni, se ci va bene e concordo anche sul carattere molto (solo) formale della democrazia che ci si prepara. Sul prossimo destino - almeno da lui sperato - di Monti (Quirinale) e sul Governo a breve a un PD, salvo imprevisti, concordo anche con Trixam: molti auguri se lavorerà all'estero, sarà l'ennesimo caso di fuga di un bel cervello. Spero però che si tenga almeno in contatto via Internet con noi, qui. Con chi scrive infine che Montezemolo sia figlio naturale di Agnelli (chiedo scusa se non mi ricordo chi lo scrive), sì, gli somiglia molto e "gioca" pure a sottolinearlo. E poi la Presidenza della Fiat... di 'sta cosa era giunta voce anche a me ... come del resto di Bruno Vespa, che sarebbe figlio naturale di Mussolini, che lo avrebbe concepito quando era prigioniero nell'albergo del Gran Sasso, da cui fu liberato dalle SS. Ma se ci mettiamo a correre dietro al gossip, è la fine [SM=g2725292]
maximilian1983
00lunedì 1 ottobre 2012 00:01
Re:
Con chi scrive infine che Montezemolo sia figlio naturale di Agnelli (chiedo scusa se non mi ricordo chi lo scrive), sì, gli somiglia molto e "gioca" pure a sottolinearlo. E poi la Presidenza della Fiat... di 'sta cosa era giunta voce anche a me ... come del resto di Bruno Vespa, che sarebbe figlio naturale di Mussolini, che lo avrebbe concepito quando era prigioniero nell'albergo del Gran Sasso, da cui fu liberato dalle SS. Ma se ci mettiamo a correre dietro al gossip, è la fine [SM=g2725292]



Be' certo, son cose che si dicono. Come pure si dice che un liberale e fedele monarchico e principe del foro napoletano avesse accettato, ormai anziano e celibe, di sgravare Casa Savoia da un grosso guaio... sposando una giovane e sventurata napoletana per dare un nome degno, anzi degnissimo, al frutto illegittimo dei nobilissimi lombi reali...
.pisicchio.
00lunedì 1 ottobre 2012 00:30
Re:
trixam, 30/09/2012 22.22:

Prof lei mi lusinga, io sono l'ultimo dei coglioni. Non sono mai stato tanto d'accordo con lei come su questo ultimo intervento.
Anche se io continuo a pensare che dopo le elezioni Monti andrà al quirinale e il governo sarà politico e guidato, almeno all'inizio, da uno del partito democratico. Ma è una idea mia.
Sono convinto anche io che Giannino e co prenderanno pochissimi voti, ma l'altra sera al teatro dal Verme eravamo duemila persone, gente in piedi, molti sono rimasti fuori ed è stata una serata di vera politica con competenza e passione.

Poi vede prof noi "ggiovani" abbiamo un solo vantaggio, quello di poterci sottrarre alla morte democristiana andandocene da questo paese. Questa è la mia strada a partire dal prossimo gennaio, senza far festa però né sentirmi particolarmente felice.

ps Certo che Renzi sarà pure un coglione(siamo un club) ma oltre a mettergli regole ad personam contro per fargli perdere le primarie stamattina ha avuto l'onore di beccarsi una fatwa da Eugenio Scalfari su repubblica che con toni insolitamente chiari e decisi ha detto che Renzi è come Craxi.
Un puro avvertimento stile padrino, l'artiglieria di repubblica è pronta ad aprire il fuoco e come è noto quando Largo Fochetti bombarda non fa prigionieri.
Questo per dire che un po' Renzi gli fa paura ai secondini della sinistra italica.





Avrei tanto voluto esserci ma non ho potuto.

Forse è meglio così. Mi sarei arrapato inutilmente...

Anche io credo/temo che sia il turno del PD. Spero almeno si tratti di Renzi e non Bersani-Bindi-Veltroni-D'Alema.
giusperito
00lunedì 1 ottobre 2012 00:45
Sono stato il primo ad entusiasmarmi per fermare il declino, ma poi il flirt con Italia futura mi ha fatto venir meno ogni voglia di attenzione.
Pensare che Giannino e co. stiano dialogando con Montezemolo e Marcegaglia mi sembra il segnale di quanto siano democristiani anche loro. Meglio 2 voti seri che 10.000.000 di preferenze da Montezemolo e dintorni.

Renzi è un vero fattore di discontinuità. Basti pensare a quanto Alfano e Berlusconi lo stanno coccolando. Temo che vinca e si stanno prestando al gioco di Bersani che vuole a tutti i costi accostare Renzi al PDL. Evidentemente il PDL ha bisogno dei soliti interlocutori .. purtroppo l'elettorato di csx è solito perdere le migliori occasioni di cambiamento per potersi riunire con il Moretti di turno a fare i radical chic incompresi e bistrattati. (credo emblematico sia il caso Rossi Doria vs Iervolino). In ogni caso ad oggi Renzi mi sembra l'alternativa più seria sulla piazza. Non dobbiamo sottovalutare l'esternalità derivante da un candidato credibile. Se Berlusconi avesse avuto di fronte dei candidati seri ed una sinistra normale, oggi Berlusconi non esisterebbe. Renzi può essere il volano per un miglioramento dell'offerta politica anche a destra. Tuttavia in Italia l'elettorato di sinistra non sarà mai pronto per accogliere una sfida di modernità visto che la principale preoccupazione è criticare coloro che sono andati a fare la fila per l'iphone piuttosto che scendere in piazza come in Spagna.. ma questa è un'altra storia.. una storia tipicamente italica dove la colpa è sempre degli altri, dove a protestare devono essere sempre gli altri, dove bisogna fare la rivoluzione ma armatevi e partite.. a questa sinistra miope vorrei ricordare che la gente che faceva la fila per l'iphone è un segnale di speranza per chi lavora e produce.
Tempo fa Giacalone sul Riformista scrisse che la sinistra doveva finirla di indignarsi perché a furia di indignarsi non sapeva nemmeno più per che cosa si stava indignando. Diciamo che sono 20 anni che in Italia ci sono gli indignados e forse va bene così..
.pisicchio.
00lunedì 1 ottobre 2012 01:01
forse ot ma valeva la pena
LA MEMORIA PERDUTA DI SCALFARI - EU-GENIO SCODELLA IL SUO CURRICULUM: “HO VOTATO PER MOLTI ANNI PER IL PARTITO DI UGO LA MALFA. POI HO VOTATO IL PCI DI BERLINGUER, IL PDS, I DS E IL PD” - OHIBÒ: CI VUOLE DAVVERO UN COLPO D’ALZHEIMER PER CANCELLARE I QUATTRO ANNI DI DEPUTATO SOCIALISTA (PSI) - SI è MAI VISTO UN DEPUTATO CHE NON VOTA IL PROPRIO PARTITO? - ETÀ AVANZATA O IMBARAZZO POLITICO?...
Eugenio Scalfari per Repubblica
.....
Renzi. Per quanto riguarda il suo programma politico, per il poco che risulta dalle sue carte e dalle sue prolusioni, si tratta di un'agenda generica cheenunciatemisenzasvolgerli.Itemi sono quelli che campeggiano da mesi suigiornali,lesoluzioniperòRenzinon le indica. Quindi il suo programma è carta straccia.

Una sola cosa è chiara: Renzi sa parlare e richiama molto abilmente l'attenzione sotto l'oculata gestione di Gori, ex dirigente di Fininvest. Renzi piace perché è giovane. È un requisito sufficiente? Politicamente è molto più di centrodestra che di centrosinistra. Se vincerà le primarie il Pd si sfascerà ma non perché se ne andrà D'Alema o Veltroni o Franceschini, ma perché se ne andranno tutti quelli che fin qui hanno votato Pd come partito riformista di centrosinistra.


craxi scalfari
Non a caso Berlusconi loda Renzi pubblicamente;nonacasoisuoisponsor sono orientati più a destra che a sinistra e non a caso lo stesso Renzi dice che queste due parole non hanno più senso. Hanno un senso, eccome. Nell'equilibrio tra i due fondamentali principi di libertà e di eguaglianza la sinistra sceglie l'eguaglianza nella libertà e la destra sceglie la libertà senza l'eguaglianza. Questa è la differenza e non è cosa da poco.

Io sono liberale di sinistra per mia formazione culturale. Ho votato per molti anni per il partito di Ugo La Malfa. Poi ho votato il Pci di Berlinguer, il Pds, i Ds e il Pd. Se i democratici andranno alle elezioni con Renzi candidato, io non voterò perché ci sarà stata una trasformazione antropologica nel Pd, analoga a quella che avvenne nel Partito socialista quando Craxi ne assunse la leadership, senza dire che Craxi aveva una visione politica mentre Renzi non pare che ne abbia alcuna salvo la rottamazione. Francamente è meno di niente.
ObbligazioneNaturale
00lunedì 1 ottobre 2012 01:13
Pisicchio se n'e' andato, trixam segue, io seguiro' subito dopo, gius secondo me a questo punto non ti conviene restare in Italia e combattere i mulini a vento (no Professor Prisco non cito il Don Chisciotte ma una metafora di Dambisa Moyo).

Mi fa piacere che trixam sia andato a seguire il convegno ( De Nicola e' proprio bravo), nei prossimi giorni (hanno gia' iniziato, Zingales e' una corazzata) dovrebbero girare un po' per l'Italia, Sud compreso.

Breve OT.
Gia' che ci siete, se vi interessa il tema, si sono appena conclusi due convengi importanti sul mondo delle startup e nei prossimi giorni partiranno altri eventi ( per maggiori informazioni, il sito della zine techcrunch ed il blog di telecom working capital).


Renzi e Montezemolo sono dei gran paraculi (entrambi, anche il primo e' un gran bel figlio di papa'), del secondo si possono ammirare le sciarpe, evidentemente vendere gli incontri con l'Avvocato Agnelli pagava bene.
napulitanboy
00lunedì 1 ottobre 2012 07:28
Sotto il profilo socio-politico, Renzi in Italia rappresenta quello che è stato De Magistris a Napoli: l'idea del "nuovo".
Sono fermamente convinto che sarà il nuovo premier.
L'idea della rottamazione non è sbagliata, sicuramente demagogica, ma giusta.
Che poi abbia degli scheletri nell'armadio pure Renzi è certo, come qualsiasi persona, senza eccezione alcuna. Tuttavia, non riesco ad immaginare che sorta di incompatibilità o relazione vi sia tra l'essere buoni politici ed essere figli di papà.

Il problema di oggi è questo: chi si dovrebbe votare?
Berlusconi? Credo che nessun sano di cervello (ed uso parole simili alle sue) lo voterebbe ancora.
Bersani? (come sopra, anche se per motivi diversi)
Di Pietro? Figuriamoci! Un partito di fisionomia fascista non può fare il bene dell'Italia, sebbene ammiri alcuni esponenti per la tenacia ed il senso civico.
M5S? Ve lo immaginate Grillo in un ruolo istituzionale?
Montezemolo? Professore, ma stiamo scherzando? Sul punto concordo completamente con Trixam!

In tutta sincerità, non so dirvi cosa darei per vedere la Bonino al Governo. Probabilmente sarà al Quirinale, però.
connormaclaud
00lunedì 1 ottobre 2012 08:33
Re:
trixam, 30/09/2012 22.22:



Poi vede prof noi "ggiovani" abbiamo un solo vantaggio, quello di poterci sottrarre alla morte democristiana andandocene da questo paese. Questa è la mia strada a partire dal prossimo gennaio,





[SM=x43799]
mi auguro di seguirti a ruota

maximilian1983
00lunedì 1 ottobre 2012 12:32
Re: forse ot ma valeva la pena
.pisicchio., 01/10/2012 01.01:

LA MEMORIA PERDUTA DI SCALFARI - EU-GENIO SCODELLA IL SUO CURRICULUM: “HO VOTATO PER MOLTI ANNI PER IL PARTITO DI UGO LA MALFA. POI HO VOTATO IL PCI DI BERLINGUER, IL PDS, I DS E IL PD” - OHIBÒ: CI VUOLE DAVVERO UN COLPO D’ALZHEIMER PER CANCELLARE I QUATTRO ANNI DI DEPUTATO SOCIALISTA (PSI) - SI è MAI VISTO UN DEPUTATO CHE NON VOTA IL PROPRIO PARTITO? - ETÀ AVANZATA O IMBARAZZO POLITICO?...
Eugenio Scalfari per Repubblica
.....
Renzi. Per quanto riguarda il suo programma politico, per il poco che risulta dalle sue carte e dalle sue prolusioni, si tratta di un'agenda generica cheenunciatemisenzasvolgerli.Itemi sono quelli che campeggiano da mesi suigiornali,lesoluzioniperòRenzinon le indica. Quindi il suo programma è carta straccia.

Una sola cosa è chiara: Renzi sa parlare e richiama molto abilmente l'attenzione sotto l'oculata gestione di Gori, ex dirigente di Fininvest. Renzi piace perché è giovane. È un requisito sufficiente? Politicamente è molto più di centrodestra che di centrosinistra. Se vincerà le primarie il Pd si sfascerà ma non perché se ne andrà D'Alema o Veltroni o Franceschini, ma perché se ne andranno tutti quelli che fin qui hanno votato Pd come partito riformista di centrosinistra.


craxi scalfari
Non a caso Berlusconi loda Renzi pubblicamente;nonacasoisuoisponsor sono orientati più a destra che a sinistra e non a caso lo stesso Renzi dice che queste due parole non hanno più senso. Hanno un senso, eccome. Nell'equilibrio tra i due fondamentali principi di libertà e di eguaglianza la sinistra sceglie l'eguaglianza nella libertà e la destra sceglie la libertà senza l'eguaglianza. Questa è la differenza e non è cosa da poco.

Io sono liberale di sinistra per mia formazione culturale. Ho votato per molti anni per il partito di Ugo La Malfa. Poi ho votato il Pci di Berlinguer, il Pds, i Ds e il Pd. Se i democratici andranno alle elezioni con Renzi candidato, io non voterò perché ci sarà stata una trasformazione antropologica nel Pd, analoga a quella che avvenne nel Partito socialista quando Craxi ne assunse la leadership, senza dire che Craxi aveva una visione politica mentre Renzi non pare che ne abbia alcuna salvo la rottamazione. Francamente è meno di niente.




Per precisare: eletto al parlamento, nel 1968, per evitare la galera per gli articoli contro il tentativo di colpo di stato del gen de lorenzo. Insieme a Lino Jannuzzi, finito poi in forza italia.
giusperito
00martedì 2 ottobre 2012 00:58
Condivido il discorso di Nap su Renzi ed ovviamente quello su Emma Bonino... pensare che oggi la regione Lazio crolla sotto Batman e Polverini quando ha avuto l'occasione di essere governata dalla Bonino.
Questo è l'unico motivo per cui non sono ottimista come Nap. In Italia le buone occasioni di cambiamento le gettiamo a mare senza nemmeno ricordare che cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo. Vorrei parlare tanto con qualche elettore di cdx del Lazio che oggi si lamenta e chiedergli come ha il coraggio di aprire bocca, quanta faccia di culo ci voglia per lamentarsi di batman e co.

Obbligazione mi sopravvaluti. Non sono così coraggioso da combattere contro i mulini a vento e non ho gli studi della Moyo né la sua lucidità d'analisi.
Tu, trixam e pisicchio siete più bravi. Avete qualcosa in più e potete andarvene da questo inferno, ma noi comuni mortali siamo destinati a lottare per costruire e poi proteggere la nostra insignificante villetta a schiera con giardino. Insomma non è la storia di chi rimane perché crede che qualcosa cambierà. E' la storia di chi guarda l'amico vicino e, consapevole della propria normalità, cerca di creare le condizioni per un po' di giustizia sociale. Non tutti possiamo espatriare.. alcuni sono costretti a restare, perché siamo persone normali e sinceramente non ho capacità e doti per considerarmi superiore alla media e mi sa che devo sentirmi contento di essere un comune concorsista, un comune laureato, un comune studente lavoratore, un comune, anzi comunissimo, cervello che proprio in fuga non ci vuole andare, forse, anzi niente forse, perché non ci può andare.
Giubo
00martedì 2 ottobre 2012 14:29
il mio dominus è attivamente coinvolto nel progetto Italia futura come gran parte degli elettori di destra delusi da Berlusconi e da Fini. Però non so fino a che punto Montezemolo sia affidabile
(pollastro)
00martedì 2 ottobre 2012 15:15
Anche il professore Prisco è stato contattato dai montezemoliani. So che lui è tuttavia perplesso, anche perché legato al suo lavoro. Pensa che un cambiamento sia necessario, non si fida più dell'offerta politica attuale e degli esponenti odierni e per le sue idee desidererebbe un cento che guardi a sinistra, ma moderno. In ogni caso, ritiene che, coi vincoli economici attuali verso l'Europa, per molto tempo non sarà possibile distinguere veramente tra politiche di destra e di sinistra e che un sessantaduenne come lui, figuriamoci quindi un Montezemolo che più o meno dovrebbe avere la stessa età, non abbia (cioè non dovrebbe avere) spazio: pensa che sia venuto il momento di rinnovare anche anagraficamente la classe politica, con persone dell'età di Alfano, Renzi, ecc... (il suo non è un giudizio positivo su particolari persone, ma di opportunità di ringiovanimento generale della classe politica, quindi è dato rispetto all'età: dice che all'estero i politici sono mediamente più giovani che da noi e che dopo un certo tempo fanno altro, non lo sono cioè a vita)
maximilian1983
00martedì 2 ottobre 2012 17:03
Non sono d'accordo sul necessario ricambio generazionale. Soprattutto perchè credo che le generazioni emergenti siano decisamente meno preparate delle passate (chissà cosa sarà fra venti o trenta anni!). E' vero: neppure quelli nati negli anni 40/50 hanno dato grandi prove... Eppure credo che l'esperienza e la cultura servano. Giovane non è necessariamente buono (o utile). Il più giovane presidente del consiglio della storia d'Italia è stato il 39enne Benito Mussolini. Il miglior Giolitti non fu il 50enne premier del crack della banca romana, ma il settantenne grande riformatore dell'Italia degli inizi del Novecento... De Gasperi divenne premier a 64 anni... Ciampi a 74 (anche se il mio giudizio su Ciampi è decisamente controcorrente...).
(pollastro)
00martedì 2 ottobre 2012 18:40
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Condivido in teoria il pensiero di Maximilian e ci aggiungerei Napolitano. Il punto è che - in concreto - non si vede oggi in Italia un "anziano" capace di riconosciuta leadership e i giovani non sono stati ovviamente ancora sperimentati (la figura di Alfano zerbino di Berlusconi è emblematica). Poi è un fatto che ad esempio la Spagna, la Gran Bretagna, gli USA, perfino l'Urss, abbiano leaders emersi come tali quando in media erano più giovani dei nostri e perfino la gerontocratica Cina, dopo il maoismo, è stata sul punto più dinamica. L' età in politica non è tutto, anzi da sola non è un criterio valido, d'accordo, ma - coniugandola con idee prevedibilmente meno stantie - potrebbe forse permettere di selezionare personalità interessanti
connormaclaud
00martedì 2 ottobre 2012 20:29
L'età anagrafica a mio avviso è relativa è quella cerebrale a fare da spartiacque tra il nuovo ed il vecchio.
Il limite del diversamente giovane è quello di aver le risposte per le domande di una società passata agli onori -e orrori- della storia.
I vari berlusconi,veltroni o casini sono mentalmente tarati per la società degli anni '80 e ancor oggi propongono la stessa medicina dimenticandosi che il malato sia cambiato.
Se l'anziano è capace di adattarsi e s'è mantenuto mentalmente giovane può dare un grande contributo al paese,ma solitamente non vuole rischiare.
A sessant'anni si raggiunge, mediamente, il grado apicale in ogni ambito e non si vuol rischiare di bruciare per una sveltina politica tutto quello che si è costruito negli anni. (NB mi riferisco alla banda degli onesti).
Se si aggiunge la ferocia degli elettori e del "pubblico" - secondo i dettami degli ultimi anni un politico NON deve avere vita privata- e tutto quello che in maniera più o meno limpida ruota intorno alla politica,per dirla alla totò savio,il pensiero comune è " chi cazz' mo fa fa' ".

D'altro canto essere anagraficamente giovane non significa molto se questo non è associato ad un cervello pensante e una buona dose di follia.
Alle ultime tornate elettorali i giovani in corsa erano molti, pescati a casaccio da circoli e università, armati di tanta confusione e un 110 e lode da mostrare in tv.
L'assuefazione da democrazia ha portato inevitabilmente a quella politica e l'assenza di formazione partitica o almeno uno straccio di selezione naturale ci ha portato ad oggi.

Negli altri paesi, perdoni professore, non ci sono perfetti sconosciuti prestati alla politica,ma uomini e donne che -in un modo o nell'altro- hanno avuto una formazione adeguata per arrivare dove oggi sono.
Persino in usa Obama aveva "la strada spianata".

In russia tolto Putin - lo considero il gigante della politica degli ultimi 20 anni- la situazione è molto simile a quella italiana.
(pollastro)
00martedì 2 ottobre 2012 21:10
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Abbiamo tutti un po' ragione, credo, nel senso che è evidente dai commenti che siamo conunque sco...nfortati. Connormaclaud descrive bene una situazione i cui la formazione delle liste a volte è sembrata il casting del Grande Fratello (non solo la Minetti nel PdL, o Fiorito nei panni di Hulk, ma anche certe persone del PD o di IdV, bisogna essere onesti). Mi chiedo però ancora perché in Spagna ci siano gli indignados, in USA Occupy Wall Street e da noi tutto taccia
connormaclaud
00martedì 2 ottobre 2012 21:44
Non sono un esperto,ma per rispondere alla sua domanda: perchè da noi qualsiasi forma di organizzazione o protesta viene costantemente strumentalizzata (cambiano i colori e le motivazioni, ma le facce sono sempre le stesse) e per uno cronico disinteresse e sfiducia per la cosa pubblica.

Sulla effettiva capacità di pressione di indignados et similia ho forti dubbi,rappresentano più una manifstazione folkloristica e impotente di dissenso.
.pisicchio.
00martedì 2 ottobre 2012 23:06
Re:
maximilian1983, 02/10/2012 17.03:

Non sono d'accordo sul necessario ricambio generazionale. Soprattutto perchè credo che le generazioni emergenti siano decisamente meno preparate delle passate (chissà cosa sarà fra venti o trenta anni!). E' vero: neppure quelli nati negli anni 40/50 hanno dato grandi prove... Eppure credo che l'esperienza e la cultura servano. Giovane non è necessariamente buono (o utile). Il più giovane presidente del consiglio della storia d'Italia è stato il 39enne Benito Mussolini. Il miglior Giolitti non fu il 50enne premier del crack della banca romana, ma il settantenne grande riformatore dell'Italia degli inizi del Novecento... De Gasperi divenne premier a 64 anni... Ciampi a 74 (anche se il mio giudizio su Ciampi è decisamente controcorrente...).



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