Mattarella nuovo Presidente della Repubblica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Paperino!
00sabato 31 gennaio 2015 13:37
Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica, eletto con 665 voti.

Che dire, un grande successo politico di Matteo Renzi, che forse segna un nuovo salto di qualità nella sua leaderschip.
Il PD sembra di nuovo ai suoi piedi, e il centrodestra è più umiliato ed asservito che mai.


Articolo di Repubblica
maximilian1983
00sabato 31 gennaio 2015 14:19
Che dire? Come ha scritto il nostro premier factotum (o fucktotum): viva l'Italia! [SM=g2719694] A me questo Presidente non piace proprio per le non poche ombre (ricordate anche da Macaluso, siciliano, vecchio comunista amico di Napolitano) che ci sono sulla sua storia familiare in Sicilia, come già ho detto. Credo questo sia un altro capolavoro anche di Giorgio Napolitano che, si dice, abbia brigato non più di tanto a convincere Alfano (notoriamente senza troppo "quid") a convergere positivamente su Mattarella. Plastica l'immagine di Napolitano e Renzi che guardano insieme alla tv negli uffici del governo alla Camera lo spoglio delle schede dalla Boldrini. Credo che questa elezione significhi anche la chiusura dell'esperienza berlusconiana. A meno che l'ex premier non si metta di traverso rispetto alle (alquanto) bruttine riforme istituzionali. Anche se credo il suo partito sia finito: la parte più di destra è ormai fuori da tempo tra leghismo e fratelli d'Italia. Le anime di centro si sono renzizzate. Il resto si spappolerà presto e quindi chissà che le riforme non passino attraverso maggioranze variabili di volta in volta. Moriremo democristiani.

Infine. Mi piacerebbe conoscere un parere, se possibile o se lo vorrà, da parte del prof. Prisco sul profilo del Mattarella professore di una disciplina afferente allo stesso ambito (diritto parlamentare, mi pare) del nostro Professore.
trixam
00sabato 31 gennaio 2015 15:23
Renzi ha sbaragliato tutti, questa è una vittoria campale che decide un'era politica. Nemmeno De Gasperi era riuscito a fare quello che ha fatto lui pur avendo la maggioranza assoluta. I tanti che pensavano fosse un giamburrasca sono stati serviti: il fiorentino ha un fiuto politico eccezionale, sa capire gli uomori dei rivali e manovrarli a suo piacimento con cinismo e lucidità.

In un certo senso ha esagerato, umiliare così Berlusconi e Alfano potrebbe avere effetti destabilizzanti in futuro nel quale ovviamente i due non si fideranno più di lui, perciò è probabile che Renzi faccia qualche gesto distensivo soprattutto verso Berlusconi.
Il patto del nazareno non è stato sciolto ma ristrutturato, Renzi ha voluto far capire a Berlusconi che non può pensare di tenerlo sotto "tutela" politica e che se vuole collaborare deve accettare il fatto che il gioco lo conduce lui.
Per Berlusconi comunque questa è la fine. Razionalmente dovrebbe pensare ad una exit strategy dignitosa, ma gli uomini carismatici come Berlusconi non escono mai di scena volontariamente ed è probabile che B vada avanti fino a che non troverà la sua personale piazzale Loreto.


L'unica ombra del trionfo renziano è proprio l'uomo scelto per vincere la battaglia. Mattarella non oscurerà il presidente del consiglio ed ha un profilo rispettabile, i requisiti richiesti da Renzi, ma non è di certo un renziano e fondamentalmente nessuno sa niente del pensiero di questo signore.
Tutti si aspettano che sarà un presidente notaio e probabilmente sarà così, ma i presidenti durano sette anni, un periodo durante il quale mediamente gli equilibri politici cambiano tre o quattro volte. Chiaramente è ragionevole pensare che l'epoca renziana durerà a lungo se gli italiani continueranno a non ribellarsi all'esproprio silenzioso dei risparmi con il quale il paese viene tenuto artificialmente in vita, ma se la situazione dovesse precipitare, ipotesi oggi meno probabile ma non impossibile, nessuno può ipotizzare come si comporterà questo presidente.

Personalmente penso sia un presidente deprimente. Se guardiamo il suo cv politico le sue principali battaglie politiche sono state:
A) difesa strenua del monopolio televisivo della Rai;
B) Difesa strenua del sistema pensionistico retributivo con forte resistenza alla riforma Dini;
C) riforma della scuola elementare con l'introduzione dei tre maestri per accontentare i sindacati.
Per non dire che è stato de mitiano, poi nel PPI, nel 1996 prodiano ma quando il professore fu buttato giù nel grande trappolone dell' Ottobre 98 passò con assoluta disinvoltura a fare il vicepresidente del consiglio con D'alema.

Giudicate voi.
maximilian1983
00sabato 31 gennaio 2015 15:53
Renzi ha vinto su tutti. Ma credo che, forse perché troppo giovane, non sappia fino in fondo in cosa si stia cacciando. E' il leader politico più tracotante, psicologicamente oltre che politicamente, della storia d'Italia dai tempi di Mussolini (è diventato premier alla stessa età del dittatore, anzi lo ha battuto come più giovane presidente del consiglio di un mese e mezzo circa... forse anche su questo ha fatto qualche calcolo nel disarcionare intempestivamente quella salma di Enrico Letta). Più di Berlusconi, che tutto sommato è sempre stato più un blanditore e un seduttore che un tracotante. Per poi rompere sempre apertamente coi suoi avversari. E la tracotanza in politica si paga sempre. E credo che la pagherà proprio anche con questa scelta quirinalizia. Mattarella è un tignoso, più che rigoroso, che a confronto Scalfaro con Berlusconi potrà essere considerato una cedevole mammoletta. Mattarella è taciturno e non farà ombra all'ego del premier. Ma intignerà anche sulle virgole. E soprattutto Mattarella resterà lì per sette anni (a tempo determinato, ma a termine certo...). Matteo no. E questa è la sua più grande debolezza. E le riforme non sono fatte. E la crisi economica non è risolta per niente. Questo per dire che, pur concordando nella svolta politica di questa vicenda, tuttavia credo che non stabilizzi una nuova epoca. Credo che il renzismo non sostituirà il berlusconismo per altri venti anni. Viviamo epoche di grandi incertezze e mutamenti repentini. E Renzi è figlio perfetto di questa nuova stagione.
trixam
00sabato 31 gennaio 2015 19:56
Max non concordo. Se analizziamo i fatti scevri da legittime passioni antirenziane vediamo che il trend è tutto a favore del fiorentino.
Innanzitutto questa legislatura è blindata e Renzi arriva al 2018 a meno che non scielga lui di votare prima, perché è chiaro che abbiamo un partito al massimo della sua forza alleato con partiti fantasma che esistono solo in parlamento in quanto frutto di equilibri politici di 2 o 3 anni fa che ora sono cancellati.
In fondo per piegare Alfano gli è bastato ricordargli che se non votava era fuori dal governo dove lo attendeva il nulla, con gli ex montiani- categoria che sembra venir fuori dal paleolitico- non è servita nemmeno la minaccia.
Questa è gente che quando scade la legislatura si chiude dentro con gli AK-47 per non uscire e ci vorranno le teste di cuoio per sloggiarli.
Quando poi si ritornerà a votare non capisco chi possa battere Renzi dato che il centrodestra è a pezzi e difficilmente si ricomporrà in assenza di leader carismatici, dato che la destra in italia è tutto quello che si coagula intorno al leader carismatico non esistendo culturalmente, a meno di non voler considerare leader presentabili il ras di bisceglie o Salvini.

Sottovalutando Renzi si richia di non capire la svolta che ha impresso alla politica al di là di questa grande vittoria che è simbolica del ritorno di un'epoca: non è solo Mattarella a far tornare l'aria della prima repubblica ma lo schema politico che si è venuto a formare.
Oggi come allora esiste un partito pilastro che regge il sistema e si allea con partitini vari a secondo delle convenienze e l'alternativa è di fatto impossibile per improponibilità, allora per il comunismo, oggi per via dell'antieuropeismo e del populismo dei partiti di opposizione.
Di fatto si è tornati alla democrazia bloccata con la ovvia differenza dopo venti anni di berlusconismo che a guidare il partito stato c'è un leader politico al 100%, a cui l'italia non era più abituata, che ha una forza tale da determinare l'indirizzo politico, cosa che non avveniva dalla caduta del fascismo.
Se queste non sono le basi almeno di un ventennio di egemonia politica, ci vanno molto vicine.
Poi anche per Renzi arriverà la caduta e la rovina, ma ci vorrà tempo. Per il momento è ancora in ascesa.


Ps Chiarisco che io ho sostenuto Renzi dal principio fino al 2012, dopo non più e sono orripilato da questo anno di governo a dir poco disastroso.
Paperino!
00sabato 31 gennaio 2015 21:26
Re:
trixam, 31/01/2015 19:56:




Ps Chiarisco che io ho sostenuto Renzi dal principio fino al 2012, dopo non più e sono orripilato da questo anno di governo a dir poco disastroso.




Ricordo.
Concordo nel dire che la "resa dei conti" per Renzi non arriverà tanto velocemente, o almeno lo scenario attuale lo vede troppo forte e trionfante per poter anche solo ipotizzare una evoluzione a breve termine.

I sorrisoni di Bersani, della Finocchiario...la dicono lunga sulla situazione attuale. Hanno ingoiato più d'un rospo, e son saliti a festeggiare, perché evidentemente a breve termine non c'è alcun altro scenario plausibile.
E' altrettanto vero, come dice Maximilian, che questo è l'uomo più tracotante dai tempi di Mussolini, e che a forza di tirar calci nelle gengive a tutti, prima o poi arriva il momento che le scarpe te le fanno.

Non solo i suoi oppositori, non solo gli ex alleatoni di FI o NCD, ma anche all'interno dello stesso PD in tanti, ma proprio tanti, vorrebbero strozzarlo con le loro mani.

Per adesso, non è proprio cosa. Non è tempo. E, concordo con Trixam, con questo scenario non lo sarà almeno fino al 2018, se non fino al 2023.
Ma alla prima crepa, son davvero in tanti che vorranno il sangue del Premier.


Al di là di queste cose, sinceramente irrilevanti per il Paese, resta un politico che sta guidando l'Italia nella peggiore crisi economica di sempre, e che continua a dirci che stiamo andando benissimo, che la crescita è iniziata e che le famiglie italiane si sono arricchite.
Roba che nemmeno i ristoranti pieni ed il milione di posti di lavoro, di Silviana memoria, sembra pareggiare.
Il mio giudizio politico su di lui è pessimo, perché non mi sembra l'uomo delle riforme, nemmeno penso gli interessino sul serio. E' tanto bravo strategicamente, è tanto interventista politicamente, quanto poco votato all'interventismo nel Paese, quando si tratta di metter mano alle caste e riformare anche la più scema di esse.
Secondo me nemmeno i taxisti sarebbe in grado di liberalizzare, se anche se lo proponesse.
maximilian1983
00domenica 1 febbraio 2015 00:15
Non vorrei tediarvi di sabato sera.
Sono perfettamente d'accordo con voi. L'unica cosa che non condivido è la prospettiva temporale dinanzi a Renzi. Fossimo stati prima del 2008 (ma forse anche prima, solo che non ce ne accorgevamo pienamente), cioè prima della crisi, concorderei pienamente col fatto che Renzi avrebbe una prospettiva di addirittura venti anni con le condizione date. Ma ho la sensazione nettissima che oggi tutto è cambiato. Soprattutto credo che non siamo in una crisi di tipo "normale". Credo che la crisi economica che investe l'occidente sia solo la punta di un iceberg che nasconde qualcosa che neppure immaginiamo, di una crisi di sistema. I prossimi anni segneranno profondamente le nostre vite. I sistemi democratici come li conosciamo dovranno far fronte a problemi di fronte ai quali non sono attrezzati e rischieranno di esserne travolti. Renzi in tutto questo è un uomo piccolo piccolo come lo sono tutti i leader occidentali. L'Europa soprattutto dovrà fare fronte alla sua povertà di idee e valori, fondata com'è sul solo formalismo. Una democrazia ridotta com'è in Europa a solo "metodo" e non sostanza alla fine rischierà di essere il nostro cavallo di troia. E questa democrazia ridotta solo a metodo già ha distrutto i partiti, in Italia come in Europa. E temo che i processi abbiano un andamento molto più veloce che nel passato. Renzi è solo dotato di spirito fiorentino, come dicono i francesi. E tradisce un vuoto di prospettiva, di idea del paese che non si traduca semplicemente nel concentrato di qualche motto ad effetto sul cambiamento, voltare pagina e bla bla. In questo è molto meno del cavaliere che almeno nel 94 proponeva un'idea travolgente per il paese, una rivoluzione liberale. E' la democrazia-metodo, l'assenza di una visione del paese, della storia futura da scrivere, di tutti i partiti di oggi (spinti dall'Europa ragioneristica che neppure consente loro di costruire una "visione", come sta accadendo invece, giusto o sbagliato, secondo i diversi punti di vista, in Grecia...) a travolgere velocemente i leader di oggi. I corpi senza anima sono morti che camminano. Così è l'Italia oggi. Così è ridotta l'Europa. Questa è per me la crisi irreversibile in cui ci siamo cacciati. Nelle condizioni date tutto passa presto. E Renzi accodato com'è all'andamento generale, presto se ne accorgerà.
connormaclaud
00martedì 3 febbraio 2015 11:34
Re:
Paperino!, 31/01/2015 13:37:

Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica, eletto con 665 voti.

Che dire, un grande successo politico di Matteo Renzi, che forse segna un nuovo salto di qualità nella sua leaderschip.
Il PD sembra di nuovo ai suoi piedi, e il centrodestra è più umiliato ed asservito che mai.


Articolo di Repubblica





Così sembra, ma proviamo a ragionare fuori dallo schema proposto...giochiamo con una ipotesi degna di Martin e cimentiamoci con un pò di fantapolitik che tanto appassiona i giornali...

In primis, se Renzi avesse proposto un PdR pubblicamente gradito a Silvio questo sarebbe stato irrimediabilmente inviso a quella parte del partito e della tradizionale coalizione che fa dell'antiberlusconismo il suo cavallo di battaglia. Il premier-segretario avrebbe mostrato debolezza interna - sempre pericolosa , quando non programmata- e lui ed il presunto patto del nazareno sarebbero stato inglobati nel sistema berlusconiano da contrastare ad oltranza.
Sull'altro versante, B. sa bene quanto sia ingombrante e quanto la sua presenza sia stata nell'ultimo ventennio l'unico vero collante di una sinistra conflittuale ed eterogenea e chissà che passare per farlocco,cornuto e mazziato, non sia stata una scommessa vincente.
Nell'immediato, offrendo una mano all'ncd ha stemperato il clima di tensione interno all'ex pdl e dall'altro, con la scelta di Alfano per la votazione del PdR, potrebbe recuperare più di qualche consenso e finanche qualche parlamentare.
Mettiamoci anche che, venendo additato come ingenuo fregato, potrebbe riscontrare qualche simpatia dagli ex elettori delusi che ,come tutti gli italiani, hanno un'innata simpatia per il "perdente" di turno.

In secundis, questo molto interessante, il ruolo di B. sul versante delle riforme deve essere grigio (la ribalta politica, il ritirarsi a vita privata o il desiderio di riabilitare il proprio nome solo dopo)per far si che queste si concretizzino perchè, per farla breve, tutti sappiamo che, nel bene o nel male, negli ultimi anni tanti provvedimenti non sono passati più che per i contenuti quanto per l'appartenenza politica degli autori.
I rischi di una riforma apertamente condivisa e appoggiata dal nemico di sempre rappresentano con questa legislatura un rischio troppo grande persino per Renzi che necessita sì di un ampio consenso, ma a sinistra, per dar quell'imprimatur fondamentale. Le circostanze del momento diranno se alla votazione finale servirà o meno il voto favorevole di FI, magari mettendo in imbarazzo quella parte della sinistra che, a cose fatte, non potrà facilmente disconoscere la riforma che ha proposto.
Entrando nel merito di alcune delicate riforme- almeno sulla carta-, la presenza di un PdR espressione della Corte, nell'ipotesi della non mediazione del parlamento con le categorie oggetto di riforma, potrebbe aiutare a prevenire crisi istutuzionali e finanche eventuali scontri su impugnazioni davanti alla Corte.
Il tratto caratterizzante della presidenza Mattarella, a mio avviso, potrebbe essere quello di forte sensibilità nel giudizio preventivo di legittimità costituzionale di una legge. Immagino che tante saranno le leggi rimandate alle camere e tanto possa guadagnarci il parlamento ed il governo evitando di venir smentiti successivamente.
Da capire se da democristiano prevarrà la puntigliosità ovvero il pragmatismo.


Paperino!
00martedì 3 febbraio 2015 19:21
Re: Re:
connormaclaud, 03/02/2015 11:34:





Così sembra, ma proviamo a ragionare fuori dallo schema proposto...giochiamo con una ipotesi degna di Martin e cimentiamoci con un pò di fantapolitik che tanto appassiona i giornali...

In primis, se Renzi avesse proposto un PdR pubblicamente gradito a Silvio questo sarebbe stato irrimediabilmente inviso a quella parte del partito e della tradizionale coalizione che fa dell'antiberlusconismo il suo cavallo di battaglia. Il premier-segretario avrebbe mostrato debolezza interna - sempre pericolosa , quando non programmata- e lui ed il presunto patto del nazareno sarebbero stato inglobati nel sistema berlusconiano da contrastare ad oltranza.
Sull'altro versante, B. sa bene quanto sia ingombrante e quanto la sua presenza sia stata nell'ultimo ventennio l'unico vero collante di una sinistra conflittuale ed eterogenea e chissà che passare per farlocco,cornuto e mazziato, non sia stata una scommessa vincente.
Nell'immediato, offrendo una mano all'ncd ha stemperato il clima di tensione interno all'ex pdl e dall'altro, con la scelta di Alfano per la votazione del PdR, potrebbe recuperare più di qualche consenso e finanche qualche parlamentare.
Mettiamoci anche che, venendo additato come ingenuo fregato, potrebbe riscontrare qualche simpatia dagli ex elettori delusi che ,come tutti gli italiani, hanno un'innata simpatia per il "perdente" di turno.

In secundis, questo molto interessante, il ruolo di B. sul versante delle riforme deve essere grigio (la ribalta politica, il ritirarsi a vita privata o il desiderio di riabilitare il proprio nome solo dopo)per far si che queste si concretizzino perchè, per farla breve, tutti sappiamo che, nel bene o nel male, negli ultimi anni tanti provvedimenti non sono passati più che per i contenuti quanto per l'appartenenza politica degli autori.
I rischi di una riforma apertamente condivisa e appoggiata dal nemico di sempre rappresentano con questa legislatura un rischio troppo grande persino per Renzi che necessita sì di un ampio consenso, ma a sinistra, per dar quell'imprimatur fondamentale. Le circostanze del momento diranno se alla votazione finale servirà o meno il voto favorevole di FI, magari mettendo in imbarazzo quella parte della sinistra che, a cose fatte, non potrà facilmente disconoscere la riforma che ha proposto.
Entrando nel merito di alcune delicate riforme- almeno sulla carta-, la presenza di un PdR espressione della Corte, nell'ipotesi della non mediazione del parlamento con le categorie oggetto di riforma, potrebbe aiutare a prevenire crisi istutuzionali e finanche eventuali scontri su impugnazioni davanti alla Corte.
Il tratto caratterizzante della presidenza Mattarella, a mio avviso, potrebbe essere quello di forte sensibilità nel giudizio preventivo di legittimità costituzionale di una legge. Immagino che tante saranno le leggi rimandate alle camere e tanto possa guadagnarci il parlamento ed il governo evitando di venir smentiti successivamente.
Da capire se da democristiano prevarrà la puntigliosità ovvero il pragmatismo.





Condivido la parte finale su Mattarella e la sua certa sensibilità costituzionale.
Il resto mi appare realmente troppo fantapolitica. Berlusconi ne esce ridimensionato, e per quanto questo possa rendere le cose molto più semplici per i motivi giustamente individuati, questo non poteva essere un suo obiettivo, perché faciliterà il percorso istituzionale (del quale B. se ne frega altamente) ma non la sua posizione ed il suo spessore politici, che sono compromessi.
L'unica salvezza di B. è che allo stato attuale, tolto Salvini che guadagnerà come un cesso, non esistono reali rivali all'interno della sua area.
Ma se Fratelli d'Italia o qualcun altro riuscirà ad assumere delle posizioni più credibili, per FI sarebbe realmente la fine.

Politicamente è più che dimezzato, dopo questa cherelle del PDR.
connormaclaud
00mercoledì 4 febbraio 2015 08:27

E' uno scenario talmente contorto da essere verosimile.
Oggi FI ha in parlamento un peso specifico che domani potrebbe non avere ed il timore di una batosta elettorale,presentandosi con un partito disastrato (per l'ennesima volta ha chiesto il ringiovanimento del partito) ed il fattore M, impone di essere o fare l' opposizione responsabile.
B. vuole fortemente le riforme, non credo affatto che se ne freghi, ma sa perfettamente che se fosse lui a proporle queste verrebbero cestinate e allora, cosa c'è di meglio di ottenere quel che si è sempre voluto senza alzare un dito? Per la serie,ti piace vincere facile...

Alla presentazione dell'ultimo libro di Vespa, ha espresso chiaramente la volontà di defilarsi dalle poltrone per giocare la sua partita all'esterno del parlamento, omaggiando Salvini, ma chissà che non si riferisse ad altro Matteo... questa è la sua strategia, salvo nuovi e improbabili scenari che permettano una rinnovata agibilità internazionale più stuzzicante della politica interna.
La controparte per Renzi è però considerevole, se porta a casa le riforme consolida il consenso e se la strategia interna del logoramento va a buon fine eredita i voti di B. e guida il paese per il prossimo trentennio senza inciampare nelle buche che hanno fermato B.

A destra non ci sarà partita fino a quando giocherà B. e anche se questo dovesse ritirarsi c'è sempre l'incognita del partito dei moderati che taglierebbe le gambe al centrodestra, la lega è un fenomeno passeggero e FDI che ha mangiucchiato voti di FI e non il vecchio elettorato di AN avrebbe un peso inconsistente.


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:21.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com