Massimo D'Alema (scheletri e inciuci)

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Etrusco
00venerdì 24 dicembre 2010 10:00


1- BUM! BUM! “LA MAGISTRATURA È LA PRINCIPALE MINACCIA PER LO STATO ITALIANO” - IL SOLITO CAINANO? NO! È IL MAGO DALEMIX CHE SPARLA CON L’AMBASCIATORE USA SPOGLI - IN UN TELEGRAMMA DEL 3 LUGLIO DEL 2008, L´INVIATO DI GEORGE BUSH RIPESCA UN COLLOQUIO CON L´ALLORA MINISTRO DEGLI ESTERI (QUELLO DEL BOMBARDAMENTI DEL KOSOVO): “SONO 15 ANNI CHE L´ITALIA PROVA A RIFORMARE IL SUO SISTEMA GIUDIZIARIO CHE È DECISAMENTE INDIPENDENTE (...) LA PRATICA CONSUETA DI LASCIAR FILTRARE I CONTENUTI DELLE INTERCETTAZIONI TELEFONICA PRODUCE GRAVI PROBLEMI AGLI INQUISITI” -

2- ARRIVA THORNE E TOCCA AL BANANA: “BERLUSCONI HA SOSTENUTO CHE IN ITALIA VIGE UN SISTEMA IN CUI I CASI NON SI RISOLVONO MAI DEFINITIVAMENTE, TI POSSONO ASSOLVERE PER UN DELITTO, MA IL CASO PUÒ ESSERE RIAPERTO PIÙ TARDI SENZA PROBLEMI” -

3- A PROPOSITO DI UNA SERIE DI INTERCETTAZIONI, «IL 2 LUGLIO IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA GIANNI LETTA HA CONFERMATO ALL´AMBASCIATORE CHE LA PROSSIMA SETTIMANA POTREBBERO ESSERE DIFFUSE NUOVE INTERCETTAZIONI COMPROMETTENTI”img

Fonte: Vincenzo Nigro per La Repubblica  24/12/2010

I cablogrammi del Dipartimento di Stato raccolti e poi diffusi goccia a goccia da WikiLeaks tornano ad occuparsi di Italia. Questa volta il tema scelto è uno dei problemi centrali dello scontro politico del paese, il rapporto fra politica e magistratura. In un telegramma partito da Palazzo Margherita il 1 gennaio 2010, l´ambasciatore David Thorne scrive che «Berlusconi identificò senza mezzi termini la magistratura come il grande problema (dell´Italia) e ha confermato all´ambasciata che è pronto a creare una alleanza con il centrosinistra per mandare avanti una riforma della giustizia». [SM=x44466]

BERLUSCONI-DALEMADALEMA E BERLUSCONI

Thorne è l´ambasciatore che da metà 2009 rappresenta a Roma l´amministrazione democratica di Barack Obama. ma anche il suo predecessore repubblicano, Ronald Spogli, si è occupato diffusamente del tema-giustizia nelle sue corrispondenze con Washington: in un telegramma del 3 luglio del 2008, l´inviato di George Bush ripesca un colloquio con l´allora Ministro degli Esteri Massimo D´Alema in cui il leader del Pd avrebbe detto al diplomatico Usa che «sebbene la giustizia italiana tradizionalmente è considerata di sinistra, D´Alema ha detto all´ambasciatore l´anno scorso che la magistratura è la principale minaccia per lo Stato italiano».

d'alema berlusconi dalema berluscomi da il fatto

Ma torniamo a Thorne e alle sue relazioni su Berlusconi: l´ambasciatore americano a fine del 2009 era volato a Milano a far visita al premier che era stato appena colpito al volto da uno squilibrato con una statuetta del Duomo di Milano. Nonostante le ferite e la sofferenza, Berlusconi non rinuncia a colpire il suo primo obiettivo, la magistratura che indaga contro di lui. «Berlusconi ha sostenuto che in Italia vige un sistema in cui i casi non si risolvono mai definitivamente, ti possono assolvere per un delitto, ma il caso può essere riaperto più tardi senza problemi».

Fausto Bertinotti, Ronald SpogliRonald Spogli, Gabriella Bertinotti

Già Spogli in un messaggio del 2008 spiegava a Washington che «sono 15 anni che l´Italia prova a riformare il suo sistema giudiziario che è decisamente indipendente (...) la pratica consueta di lasciar filtrare i contenuti delle intercettazioni telefonica produce gravi problemi agli inquisiti».
A proposito di una serie di intercettazioni, «il 2 luglio il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta ha confermato all´ambasciatore che la prossima settimana potrebbero essere diffuse nuove intercettazioni compromettenti».

Fini e l'ambasciatore americano in Italia David Thorne
 
DAVID THORN

Il risultato è che Spogli scrive che «la luna di miele (post-elettorale) di Berlusconi è già finita (...) i procuratori hanno accelerato i processi sui casi penali in cui è coinvolto il presidente e minacciano di chiamarlo a testimoniare in 8 date distinte nel mesi di luglio». «I processi, le intercettazioni filtrate sulla stampa o quelle che possono essere pubblicate tengono impegnati i collaboratori di Berlusconi. Il primo ministro - annota l´ambasciata americana - si lamenta di frequente del fatto che i procuratori programmano le loro inchieste per danneggiarlo politicamente, e chiama questa "giustizia ad orologeria".

 

Fonte: Vincenzo Nigro per La Repubblica  24/12/2010

Etrusco
00venerdì 24 dicembre 2010 10:02
Per non dimenticare:

DALLA TELECOM ALL’UNIPOL,
DALLA BANCA 121 AL KOSOVO,

BOMBASTICO ATTO DI ACCUSA DI TRAVAGLIO CONTRO D’ALEMA
- “PUÒ IL RESPONSABILE ACCERTATO DI UN REATO PENALE ASPIRARE AL QUIRINALE E, SOPRATTUTTO, PRESIDENTE DEL CSM?”

INCIUCIO AL MAX CON SILVIO…



Marco Travaglio per Micromega

Il Presidente della Repubblica non deve essere figura “super partes” nel senso di equidistante tra le due coalizioni, o imparziale rispetto ai valori in conflitto. Il Presidente della Repubblica rappresenta l’unità della nazione nel segno della Costituzione. E’ il CUSTODE della Costituzione, il suo garante, dunque l’intransigente difensore dei valori da cui nasce la Costituzione repubblicana. In questa senso preciso, quale candidatura (e perché) è più indicata per un Presidente di tutti gli italiani?

Ha ragione Claudio Rinaldi: non s’è mai visto, in Italia, un presidente della Repubblica che sia il “dominus” di un grande partito.
Saragat era segretario di un piccolo partito.
Gronchi, Segni, Leone e Cossiga erano outsider nella Dc, e Pertini lo era nel Psi, mentre Einaudi e Ciampi erano tecnici prestati alla politica ma estranei ai giochi di partito.
Massimo D’Alema è indiscutibilmente l’azionista di maggioranza dei Ds. Senza contare che gli eredi del vecchio Pci, usciti dalle elezioni con meno del 30 per cento della somma dei voti, hanno già avuto la terza carica dello Stato con Bertinotti: attribuire loro anche il Quirinale parrebbe francamente eccessivo rispetto agli orientamenti emersi nel Paese dalle ultime elezioni.

C’è poi il problema del presidente della Repubblica come “custode e garante della Costituzione”: che custode e garante potrebbe essere un D’Alema, che come presidente della Bicamerale firmò una controriforma che faceva a pezzi l’intera seconda parte della Costituzione, violando anche alcuni principi contenuti nella prima e accettando indecenti compromessi al ribasso sulla giustizia e l’indipendenza della magistratura?
Lo stesso dicasi per Giuliano Amato, grande architetto della cosiddetta “Grande Riforma” costituzionale in senso presidenzialista- cesarista ai tempi di Craxi.

Giuliano Amato, Massimo D’Alema, Franco Marini?
Due accaniti e autorevolissimi sostenitori di Berlusconi come Giuliano Ferrara e Vittorio Feltri stanno svolgendo una martellante campagna mediatica a favore della candidatura di D’Alema.
E favorevoli a D’Alema si sono nella sostanza dichiarati altri pasdaran berlusconiani come Paolo Guzzanti e don Gianni Baget Bozzo.
Non c’è il rischio che una elezione di D’Alema avvenga nel modo più equivoco, con franchi tiratori del centro-sinistra compensati da franchi tiratori (a lui favorevoli) del mondo berlusconiano, mentre quello stesso mondo griderà alla “occupazione comunista” dello Stato?

Oltre agli sponsor di D’Alema già citati, vorrei ricordare che D’Alema è anche il candidato di altri autorevoli personalità come i pregiudicati Marcello Dell’Utri e Paolo Cirino Pomicino, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il latitante Oreste Scalzone, Lanfranco Pace, Francesco Cossiga, Piero Ostellino, Pietrangelo Buttafuoco, Marcello Veneziani, Carlo Rossella, Falco Accame. Bisognerebbe domandarsi perché mai D’Alema piaccia così tanto a personaggi simili.
E che cosa si aspettino da lui simili personaggi.
E se magari sappiano qualcosa che noi ancora non sappiamo.


A questo proposito, vorrei aggiungere qualche concreto elemento fattuale che dovrebbe caldamente sconsigliare l’ascesa al Colle più alto di Massimo D’Alema.
Il presidente Ds si è salvato per prescrizione
in un processo relativo a un finanziamento illecito di 20 milioni di lire ricevuto a metà degli anni 80
da un imprenditore barese colluso con la Sacra Corona Unita, il re delle cliniche pugliesi Francesco Cavallari, che poi ha patteggiato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa (perché, fra l’altro, ingaggiava esponenti delle cosche baresi nelle sue cliniche per far pestare a sangue i sindacalisti della Cgil che scioperavano contro le violazioni dello Statuto dei lavoratori e rifiutavano di iscriversi a un sindacato “giallo” allestito dallo stesso imprenditore).

D’Alema confessò di aver ricevuto denaro in nero da quel soggetto al termine di una cena nella di lui casa, senza registrarlo fra i contributi elettorali come prevedeva (e prevede) la legge.
Insomma, confessò di aver commesso un reato.
Può il responsabile accertato di un reato penale aspirare a diventare capo dello Stato e, soprattutto, presidente del Consiglio superiore della magistratura? [SM=x44498]

C’è poi il problema delle amicizie non proprio raccomandabili che Massimo D’Alema ha intrecciato nel corso della sua carriera politica.
Un capo dello Stato non solo non dev’essere ricattabile, ma non deve neppure sembrarlo.
Nella sua Puglia, il nome di D’Alema è associato allo scandalo della Missione Arcobaleno,
che ha visto coinvolti alcuni uomini a lui vicini indagati dal futuro sindaco di Bari Michele Emiliano;
e alla Banca del Salento, poi Banca 121, gestita da suoi amici con risultati disastrosi soprattutto per i risparmiatori (centinaia di persone sul lastrico per i famosi investimenti nei fondi “My Way” e collegamenti con la speculare truffa “Four You” del Monte dei Paschi di Siena ).

Quando è stato presidente del Consiglio, D’Alema ha diretto i giochi della più controversa delle privatizzazioni, quella della Telecom,
affidata a una congrega di finanzieri senza blasone ma soprattutto senza soldi, che acquistarono il colosso a debito, cioè con i soldi delle banche, riempiendolo di buchi (che oggi ammontano ormai a 53 miliardi di debiti).
L’operazione fece dire a Guido Rossi che Palazzo Chigi somigliava a ”una merchant bank dove non si parla l’inglese”. Anche perché la congrega dei “capitani coraggiosi” approdati a Telecom era formata dal ragionier Colaninno, dal dottor Gnutti e dell’ingegner Consorte. Il secondo e il terzo si sono poi ritrovati, insieme ad altri vecchi amici di D’Alema, nella scalata dell’Unipol alla Bnl, che i giudici di Milano definiscono “associazione per delinquere” finalizzata a una serie di gravi reati.

Di quella scalata D’Alema s’interessò attivamente:
sia in pubblico con dichiarazioni a sostegno di Consorte, in difesa di Gnutti e anche di Ricucci e degli altri “furbetti”; sia in privato, come risulta dalle sue telefonate intercettate con Consorte (diverse volte) e da un contatto telefonico (poi abortito) addirittura con Fiorani.
Intanto il senatore suo sodale Nicola Latorre parlava sia con Consorte sia con Ricucci. Seguiva la pratica Unipol lo studio Zulli, da sempre associato con Giulio Tremonti.

Quelle telefonate, diversamente da quelle di Piero Fassino subito pubblicate dal “Giornale” berlusconiano, restano al momento segrete.
Ma, secondo le denunce degli stessi Ds, Berlusconi sarebbe in possesso del “dischetto” completo delle intercettazioni disposte dai magistrati milanesi.
In questo caso, noi non sappiamo che cosa contengano quelle conversazioni, ma Berlusconi sì.
Quale uso ne viene o ne può essere fatto, visto che il Giornale ha improvvisamente interrotto la pubblicazione dei testi appena finito con quelli di Fassino?
Non sarebbe il caso di renderne noto il contenuto, per dissipare ogni sospetto di ricatti?
Finchè ciò non avverrà, intorno a Massimo D’Alema permarrà un fumus oggettivamente ricattatorio.
Che è totalmente incompatibile con le sue aspirazioni per la Presidenza della Repubblica.


Non è doveroso che tutto avvenga alla luce del sole, poiché è questo che distingue radicalmente la trattativa dall’inciucio?

E poiché tocca alla maggioranza cominciare, non sarebbe giusto che il centro-sinistra formuli una rosa di nomi, che comprenda oltre a politici di partito (D’Alema e Marini) e a politici di confine con la società civile (Amato) anche personalità estranee ai partiti, come la costituzionalista Lorenza Carlassare o il giurista Franco Cordero?
Aggiungerei all’elenco personalità super partes come Giovanni Sartori, Gustavo Zagrebelski, Tullia Zevi e Mario Monti.


Dagospia 06 Maggio 2006
trixam
00venerdì 24 dicembre 2010 11:54
D'alema dietro la sua maschera togliattiana ha un candore che a volte ti sorprende. Da ex comunista va a dire quello che pensa davvero all'ambasciatore americano.
Penso che sia un mea culpa.
...Leon...
00venerdì 24 dicembre 2010 12:13
Re:
trixam, 24/12/2010 11.54:

D'alema dietro la sua maschera togliattiana ha un candore che a volte ti sorprende. Da ex comunista va a dire quello che pensa davvero all'ambasciatore americano.
Penso che sia un mea culpa.



D'Alema, ad esempio, è uno che secondo me ha dentro i germi dello stalinismo.
Etrusco
00venerdì 24 dicembre 2010 13:07
Re: Re:
...Leon..., 24/12/2010 12.13:



D'Alema, ad esempio, è uno che secondo me ha dentro i germi dello stalinismo.




non saprei cosa, ma non mi è mai piaciuto, mi ha sempre dato l'impressione di esser una persona poco limpida, che non dice mai quello che pensa realmente...

e poi se oggi ci ritroviamo col grave problema del Conflitto d'interessi
e soprattutto per colpa sua, quando dirottò l'attenzione sulla Bicamerale anzichè a risolvere definitivamente il Conflitto d'interessi. [SM=x43619]
Giubo
00venerdì 24 dicembre 2010 16:02
chi ha a cuore il centrosinistra avrebbe dovuto cacciarlo a calci già dopo la Bicamerale
moggii
00sabato 25 dicembre 2010 00:24
d'alema non mi piace proprio per niente,è un tipo molto ambiguo
Giubo
00sabato 25 dicembre 2010 07:55
motivo buono per scaricarlo,cosa che la sinistra non ha mai considerato...mi ha fatto ridere sentirlo a Exit :"L'ultima volta ha vinto Berlusconi,la prossima volta vinceremo noi,come è sempre accaduto"..see,see...
moggii
00sabato 25 dicembre 2010 13:58
Re:
Giubo, 25/12/2010 7.55:

motivo buono per scaricarlo,cosa che la sinistra non ha mai considerato...mi ha fatto ridere sentirlo a Exit :"L'ultima volta ha vinto Berlusconi,la prossima volta vinceremo noi,come è sempre accaduto"..see,see...




hai ragione,andrebbe scaricato.lo vedo molto più di destra che di sinistra.
giusperito
00sabato 25 dicembre 2010 15:47
da cosa si evince che è di destra?
moggii
00sabato 25 dicembre 2010 17:31
mah,non so...ad esempio quando ebbero la possibilità di risovere il problema del conflitto d'interessi chissà come mai alla fine non si fece più niente(e la responsabilità fu soprattutto sua)...così come tante altre cose che avrebbero potuto fare e non hanno fatto.ma molto probabilmente mi sembra di destra perchè mi sta sulle balle...
napulitanboy
00sabato 25 dicembre 2010 17:38
Re: Re:
moggii, 25/12/2010 13.58:




hai ragione,andrebbe scaricato.lo vedo molto più di destra che di sinistra.




Io lo vedo molto più per i caLzi suoi... [SM=x43673]
moggii
00sabato 25 dicembre 2010 17:47
il famoso "patto della crostata"....
goisis
00sabato 25 dicembre 2010 18:42
Sul conflitto di interessi non se ne fece nulla perchè in Italia nessuno ha la volontà di risolvere questo problema
alekim85
00sabato 25 dicembre 2010 19:13
Non escludendo che è all'ennesima legislatura mentre lo statuto del pd ne prevede un numero massimo di 3.
giusperito
00sabato 25 dicembre 2010 23:39
Re:
moggii, 25/12/2010 17.31:

mah,non so...ad esempio quando ebbero la possibilità di risovere il problema del conflitto d'interessi chissà come mai alla fine non si fece più niente(e la responsabilità fu soprattutto sua)...così come tante altre cose che avrebbero potuto fare e non hanno fatto.ma molto probabilmente mi sembra di destra perchè mi sta sulle balle...




si ma non vedo come si possa dire che è di destra.. caso mai puoi dire che è berlusconiano..
Non mi convince questa etichetta che è molto di moda usare.. destra=cattivi, sinistra=belli, buoni e giovani oltre che ovviamente fighi..
giusperito
00sabato 25 dicembre 2010 23:41
Re:
goisis, 25/12/2010 18.42:

Sul conflitto di interessi non se ne fece nulla perchè in Italia nessuno ha la volontà di risolvere questo problema




mi sa che il primo a non volerla risolvere è il diretto interessato..
non parliamo poi dell'ineleggibilità..
in ogni caso non vedo come tu possa ritenere il conflitto d'interessi un problema.. B. è un santo che vince le elezioni e guida la politica con illuminazione divina, perché mai i suoi interessi dovrebbero essere in conflitto con quelli della Nazione?
moggii
00domenica 26 dicembre 2010 00:57
Re: Re:
giusperito, 25/12/2010 23.39:




si ma non vedo come si possa dire che è di destra.. caso mai puoi dire che è berlusconiano..
Non mi convince questa etichetta che è molto di moda usare.. destra=cattivi, sinistra=belli, buoni e giovani oltre che ovviamente fighi..




infatti io sono bella,buona e giovane oltre che ovviamente figa... [SM=x52065]
giusperito
00domenica 26 dicembre 2010 01:38
io invece cattivo, grasso, fumatore di sigari, unto e ricco
moggii
00domenica 26 dicembre 2010 12:03
Re:
giusperito, 26/12/2010 1.38:

io invece cattivo, grasso, fumatore di sigari, unto e ricco




beh,se sei ricco potrei anche chiudere un occhio su tutto il resto... [SM=x43626] chi ti piace a destra signor moderatore?scusa se mi assento per un pò ma ho un appuntamento con il libro di amministrativo [SM=x43629]
goisis
00domenica 26 dicembre 2010 14:34
Giusperito ho apprezzato ciò che hai scritto prima.Non sono giusti gli stereotipi.Certamente il premier con l'impero economico che ha non ha interesse ad affrontare la questione ma non ne hanno interesse neppure gli altri.
giusperito
00lunedì 27 dicembre 2010 00:45
Re: Re: Re:

@ moggii ehehehe nessuno è una risposta?.. mi piace molto Cameron, ma sarei contento anche di una sinistra liberale e liberista (negli ovvi limiti in cui ciò sarebbe possibile). In ogni caso sono uno che si sente offeso quando la destra viene associata a B., perché B. con la destra non c'entra nulla (basterebbe guardare la politica economica di "Voltremont" definita dallo stesso Bondi una politica di sinistra e labourista; i rapporti con i più controversi leader stranieri tra cui Putin e Gheddafi; l'assoluto disprezzo per la forma e per le istituzioni)

@ goisis.. il fatto che gli altri non abbiano avuto interesse non cambia il problema della questione.. altrimenti dovremmo immaginare che se non c'è interesse a catturare un assassino, allora l'assassino è legittimato ad uccidere.
Il fatto che si sovrappongano gli interessi personali a quelli della Nazione è una vergogna assoluta, ma forse non è mai abbastanza per un "popolo di dannunziani".




moggii
00lunedì 27 dicembre 2010 14:44
Re: Re: Re: Re:
giusperito, 27/12/2010 0.45:


@ moggii ehehehe nessuno è una risposta?.. mi piace molto Cameron, ma sarei contento anche di una sinistra liberale e liberista (negli ovvi limiti in cui ciò sarebbe possibile). In ogni caso sono uno che si sente offeso quando la destra viene associata a B., perché B. con la destra non c'entra nulla (basterebbe guardare la politica economica di "Voltremont" definita dallo stesso Bondi una politica di sinistra e labourista; i rapporti con i più controversi leader stranieri tra cui Putin e Gheddafi; l'assoluto disprezzo per la forma e per le istituzioni)

@ goisis.. il fatto che gli altri non abbiano avuto interesse non cambia il problema della questione.. altrimenti dovremmo immaginare che se non c'è interesse a catturare un assassino, allora l'assassino è legittimato ad uccidere.
Il fatto che si sovrappongano gli interessi personali a quelli della Nazione è una vergogna assoluta, ma forse non è mai abbastanza per un "popolo di dannunziani".


nessuno è la risposta migliore che tu potessi dare...scusa se le mie parole ti hanno offeso [SM=x43813]





giusperito
00lunedì 27 dicembre 2010 17:02
moggii assolutamente nessuna offesa [SM=x43799]
nandito
00giovedì 30 dicembre 2010 10:57
se non sbaglio d'alema fu protagonista di un vero e proprio PATTO con Berlusconi per quanto riguarda la legge sulle televisioni, che se fosse stata emanata avrebbe costretto berlusconi a vendere una delle sue reti...
moggii
00giovedì 30 dicembre 2010 14:36
Re:
nandito, 30/12/2010 10.57:

se non sbaglio d'alema fu protagonista di un vero e proprio PATTO con Berlusconi per quanto riguarda la legge sulle televisioni, che se fosse stata emanata avrebbe costretto berlusconi a vendere una delle sue reti...




si,di questo stavamo parlando. [SM=x43812]
Giubo
00giovedì 30 dicembre 2010 14:59
settimane fa sentivo quell'elemento di Latorre del pd rivendicare la Bicamerale come un'occasione perduta per rinnovare il Paese...e ancora è in giro questo ed altri personaggi di questa fattura...come si fa a ritenere tale quella che per poco non è stata l'attuazione dei punti chiave del piano di Licio Gelli(controllo della politica sulla magistratura)che avrebbe dovuto chiudersi con una bella amnistia per Tangentopoli che avrebbe permesso a Craxi di tornare da vincente?
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