Re: Re: Re:
dolcis, 19/04/2008 12.58:
hanno trasformato un testo importante in un musical , l' hanno ridicolizzato e poi la parte finale quando la danieli chiede di portare la figlia sul palco è davvero una scena patetica contro ogni regola registica in cui si non si obbliga il pubblico a partecipare! quando impareranno che uno spettacolo è bello quando è ben recitato, questo mi è sembrato tanto recita delle superiori !
Non è un musical. E' teatro epico, cosa ben diversa. Il teatro epico prevede sia l'iterazione con il pubblico che intervalli musicali.+
L'iniziatore è stato proprio Brecht.
Il
teatro epico è un tipo di teatro affermatosi agli inizi del XX secolo, la cui forma e funzione differisce dal concetto stesso di teatro come normalmente si intende.
Per "epicizzazione" del teatro si intende, infatti, il decentramento della drammatizzazione dall'evento scenico rappresentato in maniera naturalistica per una più globale partecipazione dello spettatore che diviene il destinatario attivo (e non più passivo) della rappresentazione.
Mentre il teatro classico occidentale (più precisamente da quando questi si è costituito secondo le convenzioni e consuetudini contemporanee, intorno al XVIII secolo, ossia dalla privatizzazione dei teatri) tende ad essere il luogo della finzione col fine di avvolgere lo spettatore in una realtà "altra", il teatro epico ha il preciso scopo di sottolineare la finzione teatrale e, tramite un massiccio uso della propaganda (di chiara ispirazione marxista), procedere ad uno sviluppo collettivo a livello culturale e sociale. Il teatro epico è, di conseguenza, fortemente politico.
Furono le avanguardie storiche come l'espressionismo ad aprire la strada alla critica del teatro convenzionale: sebbene nessuna di esse partorì un'idea di teatro epico, la critica al gusto borghese fu decisiva per i teorici teatrali come La radicale necessità di rielaborare la forma teatrale in modo che non "distrasse" o "addormentasse" le coscienze del pubblico
Erwin Piscator e Bertolt Brecht, che possono essere ricordati come i padri della nuova forma teatrale. Il teatro epico fu anzi lo sviluppo di quello espressionista: mentre questo tendeva a turbare lo spettatore, l'altro voleva indurre lo stesso al ragionamento attivo.rese indispensabile il ripensamento dei mezzi artistici per produrre teatro. Furono così rifiutate le unità aristoteliche di derivazione rinascimentale e l'unità concettuale del dramma.Sul versante recitativo, il precursore di tali esperimenti può essere considerato Vsevolod Emil'evič Mejerchol'd che, negli studi sulla biomeccanica, teorizzò una forma di recitazione anticonvenzionale, basata sulla meccanicizzazione del lavoro su sé stesso dell'attore che presupponeva l'alienazione dello stesso al fine di evitarne la catarsi col personaggio o la situazione scenica. Tali idee, diametralmente opposte a quelle di Stanislavskij e di Michail Čechov, costarono a Mejerchol'd la vita per le accuse di mancato rispetto del realismo socialista in Russia.
Bertolt Brecht credeva che il pubblico non dovesse essere spinto a pensare che ciò che vede sul palco sia la vita reale, ma gli si deve ricordare che si tratta di un'opera. Questo portò a personaggi in grado di interagire e parlare con gli spettatori.Questa tecnica, nota anche come "rottura del quarto muro", viene usata in spettacoli come la pantomima oltre che in film come Alfie o programmi