Giubo
00mercoledì 29 dicembre 2004 12:10
La sentenza d'Appello sul caso Andreotti era "esaustiva" e "logica": per questo motivo la Cassazione l'ha confermata in pieno, dichiarando la prescrizione per il delitto di associazione a delinquere fino alla primavera del 1980 e l'assoluzione per il reato di associazione mafiosa dal 1980 in poi. E' questo, in sostanza, quanto i giudici della Suprema corte scrivono nelle motivazioni della sentenza, emessa il 15 ottobre.
La Cassazione, si spiega quindi nelle 217 pagine di motivazioni, ha dato pienamente ragione al tribunale di secondo grado per via dell'"esaustività" e della "logicità" del ragionamento seguito dai giudici di merito nel dare credibilità alle dichiarazioni di numerosi pentiti.
Per lo stesso motivo, invece, la Suprema corte ha respinto la richiesta della difesa di assolvere il senatore a vita anche per le accuse riguardanti il periodo antecedente il 1980, particolare sul quale si era concentrato il ricorso della difesa che chiedeva alla Cassazione di cancellare quella "macchia" dalla sentenza d'Appello