Lodo Alfano: primo via libera allo stop retroattivo dei processi

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gran generale
00mercoledì 20 ottobre 2010 12:18
La commissione Affari costituzionali ha approvato con 15 voti a favore e 7 contrari l'emendamento del Pdl al lodo Alfano che sancisce la retroattività delle norme contenute nel provvedimento per i processi che riguardano il presidente del Consiglio ed il presidente della Repubblica. Ed é subito scontro con le opposizioni. L' emendamento, presentato dal presidente della Commissione Giustizia, Carlo Vizzini, prevede che "i processi nei confronti del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio, anche relativi a fatti antecedenti l'assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare". La norma è fortemente osteggiata dall' opposizione, che grida al "mostro giuridico". Insieme a Pdl e Lega hanno votato a favore anche i finiani e l'Mpa.

Il voto a favore del Fli e dell' Mpa era comunque atteso dopo il voto di fiducia in Parlamento del 29 e 30 settembre sui 5 punti del programma. Ma l'opposizione non ci sta. "Questo sì è l'ennesimo schiaffo alla giustizia", ha protestato la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro che ha definito questa compattezza in favore "degli interessi e del destino di una sola persona una cosa vergognosa".

Anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha parlato di "vergogna" e ha accusato il Fli di "un grosso deficit di coerenza e ha annunciato che il suo partito "farà le barricate" contro il ddl costituzionale. Le proteste dell' opposizione sono state respinte da una voce autorevole tra i finiani, la presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno. "la finalità del cosiddetto lodo Alfano costituzionale è quella di salvaguardare la serenità nello svolgimento delle funzioni da parte delle alte cariche dello Stato che, ovviamente, potrebbe essere compromessa nel caso in cui non venissero sospesi processi per fatti antecedenti all'assunzione della carica".

Ma l'opposizione rincara la dose: "l'approvazione dell'emendamento - ha osservato la senatrice del Pd Silvia Della Monica - salva Berlusconi dai suoi processi per permettergli di tenere lo sguardo lungo verso il Quirinale". Concetto ripreso anche dal senatore dell' Idv Pancho Pardi: "Così si prepara la strada dell'immunità per Berlusconi se andrà al Quirinale". Intanto, in serata, dopo il montare delle polemiche, una nota del Quirinale ribadisce: "come già affermato il 7 luglio scorso", la Presidenza della Repubblica resta "sempre rigorosamente estranea alla discussione, nell'una e nell'altra Camera, di qualunque proposta di legge e di sue singole norme, specialmente ove si tratti di proposte di natura costituzionale o di iniziativa parlamentare".
gran generale
00mercoledì 20 ottobre 2010 14:23
Lodo Alfano, rivolta dei finiani sul web "Che fine ha fatto il tema della legalità?"
Sarà anche vero, come affermano in queste ore gli esponenti finiani, che il sì al lodo Alfano era già stato annunciato, ma ai sostenitori di Fli il voto a favore 1 nella commissione Affari Costituzionali del Senato non è proprio andato giù. Pesa la norma sulla retroattività inserita nel testo da un emendamento del relatore Vizzini. Pesa anche di più che, sempre ieri, la Camera abbia respinto 2, anche con i voti dei finiani, la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Lunardi.

Così la delusione dei fan del presidente della Camera ha trovato sfogo su Facebook. I destinatari delle lamentele sono i soggetti che hanno convogliato in questi mesi l'interesse dei sostenitori nei confronti di "Futuro e Libertà": innanzitutto la Fondazione "Farefuturo" (vicina al presidente della Camera), e anche "Generazione Italia", del fedelissimo Italo Bocchino.

La protesta su Farefuturo. Il più bersagliato è Filippo Rossi, direttore del web magazine di "Farefuturo". Sulla sua pagina Facebook si è scatenata da ieri sera la delusione di chi si sente tradito. Centinaia di messaggi con lo stesso filo conduttore. "Che fine ha fatto la questione della legalità?" è la domanda più ricorrente. E ancora: "Che senso ha allora Futuro e Libertà?", "Se Fini appoggia il lodo Alfano retroattivo", scrive allarmato Adriano, "ch'è una bestemmia nel diritto, si gioca tutta la sua credibilità! Siamo al Burlesque!!!". Alcuni sostenitori arrivano a mettere in discussione l'esistenza stessa del nuovo soggetto politico dopo il doppio voto di ieri. "Valeva la pena farsi massacrare per tre mesi sulla casa di Montecarlo per poi cancellare il processo a carico di Lunardi?", scrive Angelo.

La prima risposta di Rossi non spegne le polemiche: "Su Lunardi sono perplesso come Granata. Sul Lodo è quello che i finiani hanno sempre detto. Si può non essere d'accordo e lo capisco. Ma non c'è novità". Le polemiche non si spengono nei 97 commenti che seguono: "Fini è un quaquaraquà", dice Giuseppe, uno dei più delusi, "ma questa non è una novità, è storia". Gli fa eco Alessandro: "Quasi quasi dimenticavo che siete alleati di Berlusconi da vent'anni, e anche tuttora". "Il sogno è durato poco", scrive Antonio, "siete la stessa pasta, solo due marche diverse".

L'editoriale di Rossi. Le proteste continuano anche questa mattina e costringono il direttore di Farefuturo a un editoriale sulla questione. Titolo del corsivo: "Ma il berlusconismo non può finire per via giudiziaria". "Considero il lodo Alfano un atto doveroso (e faticoso)", attacca Rossi, di realismo politico, di responsabilità". "Perché qualsiasi rifondazione", spiega il direttore del webmagazine nel passaggio più delicato, "del sistema politico italiano non può passare per un virtuale ma pericolosissimo 'piazzale Loreto'". Un parallelismo "ardito" tra i guai giudiziari del premier e la fine del regime fascista. In coda poi Rossi riporta alcuni dei commenti più critici per farsi, almeno un po', "portavoce di chi ci segue". Le critiche non si fermano. "La legge non può finire per via berlusconiana", è la risposta per le rime di Giacomo. Quasi incredulo Piero: "Ma stai scherzando??? e l'articolo 3 della costituzione??? lo sospendiamo "senza enfasi"?". Mentre c'è chi la butta sul calcistico: "Lasciamo stare", chiosa Gigi, "ieri è stata una giornata nera, ha pure perso la Roma...". "Li capisco tutti", dice Rossi a Repubblica.it. "Oltre ai messaggi su Facebook abbiamo ricevuto anche molte lettere che stiamo pubblicando, ma a volte i tempi della politica sono più lenti di quelli della piazza telematica".

Polemiche anche su Generazione Italia. Ha il suo daffare anche Gianmario Mariniello, responsabile di "Generazione Italia", per moderare i commenti sulla sua pagina. "Amici", scrive, "sul Lodo Alfano ci eravamo sempre detti favorevoli... E su Lunardi la partita è solo stata rinviata in attesa che in Aula arrivino tutte le carte dal Tribunale...". "Sarà", dice Jodit, "ma insieme sono indigesti, una pesantezza insopportabile". Mentre Matteo scrive: "Avresti dovuto vedere ieri la gente come mi attaccava sulla pagina di Generazione Italia semplicemente dicendo di temporeggiare e di capire bene che cosa fosse stato approvato". Mentre più d'uno con una buona dose di realismo politico scrive: siamo solo alla prima mossa di una partita a scacchi tra Fini e Berlusconi. Sarà anche così, ma l'impressione è che la prima mossa del presidente della Camera non sia piaciuta per niente ai suoi sostenitori.
Etrusco
00mercoledì 20 ottobre 2010 17:28
J.Rebus
00mercoledì 20 ottobre 2010 19:57
ke schifo
Paperino!
00mercoledì 20 ottobre 2010 21:57
Re: Lodo Alfano, rivolta dei finiani sul web "Che fine ha fatto il tema della legalità?"
gran generale, 20/10/2010 14.23:

Sarà anche vero, come affermano in queste ore gli esponenti finiani, che il sì al lodo Alfano era già stato annunciato, ma ai sostenitori di Fli il voto a favore 1 nella commissione Affari Costituzionali del Senato non è proprio andato giù. Pesa la norma sulla retroattività inserita nel testo da un emendamento del relatore Vizzini. Pesa anche di più che, sempre ieri, la Camera abbia respinto 2, anche con i voti dei finiani, la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Lunardi.

Così la delusione dei fan del presidente della Camera ha trovato sfogo su Facebook. I destinatari delle lamentele sono i soggetti che hanno convogliato in questi mesi l'interesse dei sostenitori nei confronti di "Futuro e Libertà": innanzitutto la Fondazione "Farefuturo" (vicina al presidente della Camera), e anche "Generazione Italia", del fedelissimo Italo Bocchino.

La protesta su Farefuturo. Il più bersagliato è Filippo Rossi, direttore del web magazine di "Farefuturo". Sulla sua pagina Facebook si è scatenata da ieri sera la delusione di chi si sente tradito. Centinaia di messaggi con lo stesso filo conduttore. "Che fine ha fatto la questione della legalità?" è la domanda più ricorrente. E ancora: "Che senso ha allora Futuro e Libertà?", "Se Fini appoggia il lodo Alfano retroattivo", scrive allarmato Adriano, "ch'è una bestemmia nel diritto, si gioca tutta la sua credibilità! Siamo al Burlesque!!!". Alcuni sostenitori arrivano a mettere in discussione l'esistenza stessa del nuovo soggetto politico dopo il doppio voto di ieri. "Valeva la pena farsi massacrare per tre mesi sulla casa di Montecarlo per poi cancellare il processo a carico di Lunardi?", scrive Angelo.

La prima risposta di Rossi non spegne le polemiche: "Su Lunardi sono perplesso come Granata. Sul Lodo è quello che i finiani hanno sempre detto. Si può non essere d'accordo e lo capisco. Ma non c'è novità". Le polemiche non si spengono nei 97 commenti che seguono: "Fini è un quaquaraquà", dice Giuseppe, uno dei più delusi, "ma questa non è una novità, è storia". Gli fa eco Alessandro: "Quasi quasi dimenticavo che siete alleati di Berlusconi da vent'anni, e anche tuttora". "Il sogno è durato poco", scrive Antonio, "siete la stessa pasta, solo due marche diverse".

L'editoriale di Rossi. Le proteste continuano anche questa mattina e costringono il direttore di Farefuturo a un editoriale sulla questione. Titolo del corsivo: "Ma il berlusconismo non può finire per via giudiziaria". "Considero il lodo Alfano un atto doveroso (e faticoso)", attacca Rossi, di realismo politico, di responsabilità". "Perché qualsiasi rifondazione", spiega il direttore del webmagazine nel passaggio più delicato, "del sistema politico italiano non può passare per un virtuale ma pericolosissimo 'piazzale Loreto'". Un parallelismo "ardito" tra i guai giudiziari del premier e la fine del regime fascista. In coda poi Rossi riporta alcuni dei commenti più critici per farsi, almeno un po', "portavoce di chi ci segue". Le critiche non si fermano. "La legge non può finire per via berlusconiana", è la risposta per le rime di Giacomo. Quasi incredulo Piero: "Ma stai scherzando??? e l'articolo 3 della costituzione??? lo sospendiamo "senza enfasi"?". Mentre c'è chi la butta sul calcistico: "Lasciamo stare", chiosa Gigi, "ieri è stata una giornata nera, ha pure perso la Roma...". "Li capisco tutti", dice Rossi a Repubblica.it. "Oltre ai messaggi su Facebook abbiamo ricevuto anche molte lettere che stiamo pubblicando, ma a volte i tempi della politica sono più lenti di quelli della piazza telematica".

Polemiche anche su Generazione Italia. Ha il suo daffare anche Gianmario Mariniello, responsabile di "Generazione Italia", per moderare i commenti sulla sua pagina. "Amici", scrive, "sul Lodo Alfano ci eravamo sempre detti favorevoli... E su Lunardi la partita è solo stata rinviata in attesa che in Aula arrivino tutte le carte dal Tribunale...". "Sarà", dice Jodit, "ma insieme sono indigesti, una pesantezza insopportabile". Mentre Matteo scrive: "Avresti dovuto vedere ieri la gente come mi attaccava sulla pagina di Generazione Italia semplicemente dicendo di temporeggiare e di capire bene che cosa fosse stato approvato". Mentre più d'uno con una buona dose di realismo politico scrive: siamo solo alla prima mossa di una partita a scacchi tra Fini e Berlusconi. Sarà anche così, ma l'impressione è che la prima mossa del presidente della Camera non sia piaciuta per niente ai suoi sostenitori.




Fini è un quaquaraquà", "ma questa non è una novità, è storia".

Fini non ha più nessuna credibilità quando parla di legalità. Credo si sia definitivamente giocato le sue chance. Questa è la pagliacciata finale. Impossibile credergli più.
[SM=x43820]
Etrusco
00giovedì 21 ottobre 2010 09:40
Benedetto Della Vedova, da Generazione Italia Catania:

"Lo scudo costituzionale per Berlusconi ha un solo difetto. Arriva tardi

Nel rapporto tra Berlusconi e la giustizia non c’è nulla di normale.
E’ un rapporto in cui ciascuna delle parti riesce a dare il peggio e a dissolvere il meglio delle ...proprie ragioni, in un corpo a corpo istituzionalmente lacerante, che ha accompagnato 15 anni di storia italiana.

Così per un pezzo di Italia Berlusconi è comunque colpevole e per un altro innocente: in entrambi i casi, a prescindere dall’esito di processi che, finché il Cavaliere rimarrà politicamente in sella, non persuaderanno nessuno del contrario, ma, a seconda delle pronunce, dell’ “evidente” pregiudizio colpevolista o innocentista dei giudici chiamati a decidere delle sorti dell’imputato Berlusconi. Non ci voleva molto a capire che la strategia giudiziaria non avrebbe abbattuto Berlusconi, ma disarmato la sinistra, che – da Tangentopoli in poi – ha venduto l’anima e prestato le braccia all’Anm, col risultato di affidare la “politica della giustizia” agli accusatori e agli avvocati di Berlusconi, sia dentro che fuori dalle aule parlamentari.

Non ci voleva, inoltre, molto a comprendere che questa caccia all’uomo avrebbe regalato a Berlusconi un credito garantista, che il premier ha per 3 lustri millantato e mai meritato.
Non solo prima, in piena Tangentopoli, cavalcando con i suoi Tg l’onda del giustizialismo di piazza, e di fatto intruppandosi nell’esercito dei “Forza Tonino” (a cui non a caso offrì subito un dicastero).
Ma anche dopo
, in piena era berlusconiana, non solo rinunciando, fino ad oggi, a riformare davvero la giustizia, ma lasciando che le sue “destre” interne – La Lega, ma anche AN – spandessero a piene mani, nella legislazione e nella politica, il veleno giustizialista e i suoi avvocati arrangiassero di volta in volta una “riforma” dettata dalle sue emergenze processuali.

Lo scudo costituzionale che prevede la sospensione dei processi per le alte cariche dello Stato e che ieri ha avuto il primo passaggio parlamentare ha un solo vero difetto. Arriva con quindici anni di ritardo. Non è in sé “abnorme”, nè “scandaloso” in termini costituzionali, a meno di non ritenere che fosse altrettanto eversiva la formulazione originaria dell’articolo 68 della Costituzione, che stabiliva che nessun parlamentare potesse essere sottoposto a procedimento penale, né tratto in arresto o mantenuto in stato di detenzione, anche a seguito di sentenza definitiva, senza l’autorizzazione della Camera di appartenenza.

La norma approvata ieri dalla Commissione Affari costituzionali del Senato si limita a stabilire una sospensione non automatica dei processi per le alte cariche dello Stato (deve essere richiesta dall’interessato e autorizzata da una deliberazione parlamentare). Si tratta di una misura simile alle forme di tutela giudiziaria per i capi di stato o di governo che alcuni paesi adottano e altri escludono, ma per cui non si dividono, né distinguono le democrazie dalle autocrazie.

Hanno uno scudo analogo non Putin e Gheddafi, che non ne hanno evidentemente bisogno, ma Merkel e Sarkozy (e prima di lui il plurinquisito Chirac). Il nuovo Lodo Alfano ha inoltre il pregio di essere effettivamente “referendabile”. Una legge ordinaria è protetta dal quorum, una riforma costituzionale no. Chi vuole continuare la “guerra al tiranno” per via giudiziaria si accomodi."

Benedetto Della Vedova
nekonika
00sabato 23 ottobre 2010 14:23
La notizia del giorno: Berlusconi afferma di non aver mai voluto il Lodo......come no.
Giubo
00domenica 24 ottobre 2010 01:33
ma quest'uomo è un portento...lo proclamano capo del pdl all'unanimità e non se lo aspettava....ha amici che gli pagano le donne e non le accetterebbe..e anche l'impunità non la vuole!
rennasuper
00domenica 24 ottobre 2010 01:38
Re:
Giubo, 24/10/2010 1.33:

ma quest'uomo è un portento...lo proclamano capo del pdl all'unanimità e non se lo aspettava....ha amici che gli pagano le donne e non le accetterebbe..e anche l'impunità non la vuole!




il problema è che quanto tu dici con sarcasmo, è realmente creduto da migliaia di elettori lobotomizzati, ciechi o ignoranti che siano. Ho dei parenti francesi che recentemente mi chiedevano proprio come mai in Italia la gente lo voti. Beh, io non ho saputo rispondergli... per me è un mistero.
Paperino!
00domenica 24 ottobre 2010 02:19
Il lodo Alfano in sè non è uno scandalo.
Salva il premier finché è in carica.
Il problema saranno le leggi successive, dato che questa serve solo per prendere tempo.
Io oramai sto perdendo ogni speranza sui finiani, credo di essermi illuso anzitempo ed inutilmente.
Resterò ad osservare, ma temo che alla fine i finiani appoggeranno e faranno passare anche le alte necessarie norme salvaculo...
rennasuper
00domenica 24 ottobre 2010 02:44
Re:
Paperino!, 24/10/2010 2.19:

Il lodo Alfano in sè non è uno scandalo.
Salva il premier finché è in carica.
Il problema saranno le leggi successive, dato che questa serve solo per prendere tempo.
Io oramai sto perdendo ogni speranza sui finiani, credo di essermi illuso anzitempo ed inutilmente.
Resterò ad osservare, ma temo che alla fine i finiani appoggeranno e faranno passare anche le alte necessarie norme salvaculo...




non sono daccordo. Il lodo alfano può non essere uno scandalo in altri Paesi, dove le leggi sono rispettate e dove ci sono leggi contro il conflitto di interessi. Sono parecchi gli esponenti del pdl che vorrebbero giustificare il lodo col fatto che misure simili sono presenti in altri Stati. Che ridicoli che sono: in altri Stati i politici si dimettono se si scopre che hanno dato un passaggio al figlio con l'auto blu...

Il nostro lodo è uno scandalo. E' fatto appositamente per coprire un singolo personaggio da tutto lo schifo che ha fatto in passato, e anche da quello che continuerà a fare.
Paperino!
00domenica 24 ottobre 2010 02:53
Re: Re:
rennasuper, 24/10/2010 2.44:




non sono daccordo. Il lodo alfano può non essere uno scandalo in altri Paesi, dove le leggi sono rispettate e dove ci sono leggi contro il conflitto di interessi. Sono parecchi gli esponenti del pdl che vorrebbero giustificare il lodo col fatto che misure simili sono presenti in altri Stati. Che ridicoli che sono: in altri Stati i politici si dimettono se si scopre che hanno dato un passaggio al figlio con l'auto blu...

Il nostro lodo è uno scandalo. E' fatto appositamente per coprire un singolo personaggio da tutto lo schifo che ha fatto in passato, e anche da quello che continuerà a fare.



Il motivo per cui è concepito è noto: resta che prima di tangentopoli c'era uno scudo, ed adesso non c'è. Quindi se lo fanno, non è proprio uno scandalo, perché il mezzo in sè è perfettamente congeniale a questo tipo di democrazia.
Che poi in altri Paesi non ci si avvale della norma, ci si dimette lo stesso e si affronta il processo (ma non è nemmeno proprio sempre così...ma facciamola passare), lo fanno per non affrontare l'opinione pubblica e salvare la loro credibilità politica.
Qui il Premier invece fugge il processo avvalendosi della norma...è una cosa che dovrebbe portare gli elettori a giudicare il Premier...se non lo fanno lo scandalo è negli elettori, nel premier, ma non nel lodo, che in sé è uno scudo convenzionale e diffuso.
Non c'è nessuno scandalo secondo me nella norma.

napulitanboy
00domenica 24 ottobre 2010 11:00
Sono convinto che la legge in sé non è uno scempio: lo scempio è il motivo di fondo per cui è stata concepita e che purtroppo è sempre lo stesso da quando Berlusconi è in politica.

Fini non si è mai dichiarato contrario al lodo, anzi: ha spesso ribadito la necessarietà dell'immunità delle cariche più importanti della nostra democrazia.

Altro scempio è la retroattività. Più palesi di così, le intenzioni, non poteva mostrarle manco Mensieur Lapalisse
nekonika
00domenica 24 ottobre 2010 12:21
Re: Re:
rennasuper, 24/10/2010 2.44:




non sono daccordo. Il lodo alfano può non essere uno scandalo in altri Paesi, dove le leggi sono rispettate e dove ci sono leggi contro il conflitto di interessi. Sono parecchi gli esponenti del pdl che vorrebbero giustificare il lodo col fatto che misure simili sono presenti in altri Stati. Che ridicoli che sono: in altri Stati i politici si dimettono se si scopre che hanno dato un passaggio al figlio con l'auto blu...

Il nostro lodo è uno scandalo. E' fatto appositamente per coprire un singolo personaggio da tutto lo schifo che ha fatto in passato, e anche da quello che continuerà a fare.




Hai ragione.....in più direi che i nostri governanti sono già sufficientemente protetti:


Art. 68 Cost.:
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza.
Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazione, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.


Se poi non devono rispondere anche degli atti che compiono per i propri affari privati- sia anteriori alla carica sia posteriori- allora siamo alla frutta.
gran generale
00domenica 24 ottobre 2010 14:05
Re: Re: Re:
Paperino!, 24/10/2010 2.53:



Il motivo per cui è concepito è noto: resta che prima di tangentopoli c'era uno scudo, ed adesso non c'è.



se non sbaglio l'immunità non riguardava i processi iniziati prima di entrare in parlamento
non ne sono sicuro.. ho un vuoto di memoria
Ciccio_79
00domenica 24 ottobre 2010 14:37
Re: Re: Re: Re:
gran generale, 24/10/2010 14.05:



se non sbaglio l'immunità non riguardava i processi iniziati prima di entrare in parlamento
non ne sono sicuro.. ho un vuoto di memoria



si se non ricordo male l'immunita' non valeva per i processi iniziati prima di ricoprire lo status di parlamentare...(dopo vado a spulciare il manuale di diritto costituzionale)


Giubo
00domenica 24 ottobre 2010 15:07
renna, è stupidità nostra
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