Le tolgono la figlia: «È povera»

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Adri84
00venerdì 10 settembre 2010 10:17
e poi ci rompono le palle loro e l'aborto
La ragazza che rinuncia all'aborto
Le tolgono la figlia: «È povera»
Guadagna 500 euro al mese. Il Tribunale: «Non garantisce stabilità»
La bimba è stata dichiarata adottabile. E in Rete sale la protesta: «Rapimento di Stato»


TRENTO - Si è vista portare via la bambina poche ore dopo averla messa alla luce, nemmeno il tempo di attaccarla al seno. I servizi sociali avevano segnalato il caso. Il Tribunale dei minori aveva dettato la linea. Quella mamma poco più che ventenne, alla quale era stato addirittura consigliato di abortire, non avrebbe potuto essere una brava mamma: troppo precaria la sua vita, troppo fragile la sua personalità, troppo vuoto il suo portafoglio (sì, anche questo, «troppo povera», lei che guadagna 500 euro al mese, non ha più una casa, vive in una struttura e si è appena separata dal marito).

Sono passati 9 mesi da quel giorno di gennaio. Anna (la chiameremo così) non ha più avuto notizie di quella bimba intravista al momento del parto. Ma non si è rassegnata. Si è affidata a un legale. In agosto si era anche illusa, quando una perizia disposta dal Tribunale dei minori aveva ventilato la possibilità di offrire una sorta di «periodo di prova» alla giovane madre e alla piccola, consentendo loro un primo, graduale, approccio. Ma due giorni fa il castello di Anna è crollato: il Tribunale dei minori di Trento, con sentenza che sta scatenando polemiche, ha affossato ogni possibilità di riavvicinamento, dichiarando «lo stato di adottabilità della bimba e il suo affidamento in strutture». Che, fuor di burocratese, significa che la piccola avrà un'altra famiglia e un'altra madre. E che ad Anna non resta ora che una strada: quella del ricorso in Appello («Lo faremo sicuramente» ha già annunciato il suo avvocato, Maristella Paiar).

Non ci sono droghe, né condanne, né casi di dissolutezza nel passato di Anna.
C'è solo una vita complicata. E una personalità, come dice il suo legale, «fragile, immatura, ma con tante risorse». Uscita di casa giovanissima, la ragazza si è sposata con un tunisino dal quale ha avuto un primo figlio. Le difficoltà sono cominciate subito e Anna, mentre il rapporto con il marito si faceva sempre più rarefatto, ha deciso di dare il piccolo in affido condiviso, pur continuando a vederlo periodicamente. Poi ecco arrivare la seconda gravidanza. Nelle condizioni peggiori: il marito era tornato in Tunisia e Anna, persa la casa, era ospite di una struttura. Unico lato positivo, il coinvolgimento in un progetto d'avviamento al lavoro che le garantisce una prospettiva (e 500 euro al mese).

La sentenza ha spiazzato anche l'avvocato di Anna, Maristella Paiar: «Siamo delusi. La consulenza aveva evidenziato che la madre non ha estremi di irrecuperabilità e che, grazie al sostegno dei servizi, vi era la possibilità di una sua maturazione. E comunque gli orientamenti della Cassazione e della Corte Europea suggeriscono di vagliare ogni strada prima di intaccare il diritto del minore a crescere con i genitori naturali». Lo stesso perito del tribunale, il professor Ezio Bincoletto, si dice sorpreso: «La perizia individuava nella donna futuri spazi di crescita...». Possibilità esclusa invece dai giudici («Previsioni non realistiche»), che hanno riaffermato il diritto della figlia ad uscire «dal limbo della non appartenenza a un nucleo stabilito». «Sentenza che sconcerta» è il commento del presidente degli avvocati matrimonialisti, Gian Ettore Gassani. E su Facebook, al grido «Rapimento di Stato», si leva il coro dei tifosi di Anna, mamma a 500 euro al mese.
Giubo
00venerdì 10 settembre 2010 10:18
ecco lo Stato autoritario, lo Stato che se ne fotte del cittadino
|Lyuba|
00venerdì 10 settembre 2010 10:24
art. 31 Cost.— La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

L'hanno abrogato o hanno aggiunto qualche "non" qua e là?!
NiXeL101
00venerdì 10 settembre 2010 10:27
Re:
|Lyuba|, 10/09/2010 10.24:


L'hanno abrogato o hanno aggiunto qualche "non" qua e là?!



Non c'è bisogno... ultimamente si porta la faccia tosta... la legge dice "A"? Ok, io faccio "Z"... e cacat'c o [SM=x43804]!

Saluti [SM=x43629]
Adri84
00venerdì 10 settembre 2010 10:38
no ma che poi mi incazzo quando leggo ste cose perchè tra tanti casi di genitori violenti,di bambini che vanno a scuola con i lividi o in condizioni pietose (giuro che alle elementari in classe mia c'era un bambino che non veniva mai lavato dai genitori,lo lavavano le maestre a scuola,mo dico io questa non è povertà perchè una madre povera il figlio lo lava comunque,questa è proprio strafottenza più completa dei figli il che è mille volte peggio),di alcol,droghe,di sfruttamento del lavoro minorile eccetera,tu togli un figlio ad una donna che ha dimostrato tutte le intenzioni di questo mondo a cercare di crescerlo nel miglior modo possibile,altrimenti non si metteva a imparare un mestiere
allora a che servono le strutture per aiutare le ragazze madri?
...Leon...
00venerdì 10 settembre 2010 11:04
Questa è la mortificazione dello stato sociale.
E mi viene onestamente da vomitare.
Lady_21
00venerdì 10 settembre 2010 11:26
Re: e poi ci rompono le palle loro e l'aborto
Adri84, 10/09/2010 10.17:

La ragazza che rinuncia all'aborto
Le tolgono la figlia: «È povera»
Guadagna 500 euro al mese. Il Tribunale: «Non garantisce stabilità»
La bimba è stata dichiarata adottabile. E in Rete sale la protesta: «Rapimento di Stato»


TRENTO - Si è vista portare via la bambina poche ore dopo averla messa alla luce, nemmeno il tempo di attaccarla al seno. I servizi sociali avevano segnalato il caso. Il Tribunale dei minori aveva dettato la linea. Quella mamma poco più che ventenne, alla quale era stato addirittura consigliato di abortire, non avrebbe potuto essere una brava mamma: troppo precaria la sua vita, troppo fragile la sua personalità, troppo vuoto il suo portafoglio (sì, anche questo, «troppo povera», lei che guadagna 500 euro al mese, non ha più una casa, vive in una struttura e si è appena separata dal marito).

Sono passati 9 mesi da quel giorno di gennaio. Anna (la chiameremo così) non ha più avuto notizie di quella bimba intravista al momento del parto. Ma non si è rassegnata. Si è affidata a un legale. In agosto si era anche illusa, quando una perizia disposta dal Tribunale dei minori aveva ventilato la possibilità di offrire una sorta di «periodo di prova» alla giovane madre e alla piccola, consentendo loro un primo, graduale, approccio. Ma due giorni fa il castello di Anna è crollato: il Tribunale dei minori di Trento, con sentenza che sta scatenando polemiche, ha affossato ogni possibilità di riavvicinamento, dichiarando «lo stato di adottabilità della bimba e il suo affidamento in strutture». Che, fuor di burocratese, significa che la piccola avrà un'altra famiglia e un'altra madre. E che ad Anna non resta ora che una strada: quella del ricorso in Appello («Lo faremo sicuramente» ha già annunciato il suo avvocato, Maristella Paiar).




è uno schifo: nella medesima cartella abbiamo la notizia di una senatrice cretina che ha proposto di fare una colletta per permettere al povero maradona di festeggiare i suoi 50 anni a Napoli e la notizia di una donna che si vede portar via sua figlia perchè non ha abbastanza soldi per mantenerla [SM=x43614]

è uno schifo, viviamo in un paese RIDICOLO [SM=x2217231]

è possibile che sia più facile allontanare una madre dalla propria figlia, piuttosto che riconoscerle un sussidio minimo per garantire alla stessa di mantenere sua figlia? Qual è la motivazine della sentenza? a quali art. si sono appellati i giudici per dare un senso alla stessa?
E la costituzione, lo stato sociale che fine hanno fatto?


mi ripeto viviamo in un paese RIDICOLO [SM=x43613]
(pollastro)
00venerdì 10 settembre 2010 11:28
D'accordo con tutti. Pessima decisione e (in presenza di una consulenza tecnica favorevole a mantenere il bambino presso la madre) anche tecnicamente sbagliata. Spesso non si tolgono i bambini a genitori violenti e che non li sanno crescere e lo si fa in questo caso? La mamma è povera, embè? Non ci sono forse aiuti pubblici per casi del genere e magari qualche privato che può offrire un lavoro? Condivido in pieno il riferimento all'art.31 della Costituzione, che evidentemente si sono scordati, nonché il commento di Leon...Certi giudici, poi, che - come in questo caso specifico - pensano di essere padreterni sono terrificanti
--letizia22--
00venerdì 10 settembre 2010 11:40
e'un tema molto delicato,ma l'ambiente che la madre offre alla figlia non e' il massimo per un neonato.Ora e' logico che sarebbe preferibile che lo Stato aiutasse in tutti i modi possibili la madre per mantenere l'unita' della famiglia,pero'non tutti quelli che mettono al mondo bambini sono in grado o cmq si trovano nelle condizioni di essere bravi genitori.Se vogliamo essere un minimo oggettivi e distaccati:stiamo parlando di una madre che ha gia avuto precedentemente un altro bambino in un matrimonio in crisi,e che per di piu' ne mette al mondo un altro,con 500 euro al mese,senza una casa,completamente sola,di certo non ne viene fuori come una persona responsabile di se stessa e degli altri. [SM=x43820]
S3SI
00venerdì 10 settembre 2010 12:10
sarò impopolare ma, come letizia, starei attenta a condannare in toto la decisione del giudice.
sicuramente il giudice, da un punto di vista tecnico, non ha agito in modo perfetto, dato che in questo settore tendenzialmente il giudice dovrebbe attenersi al parere dell'esperto.
ma la condizione in cui vive la madre non è affatto idilliaca. il giudice dovrebbe decidere di lasciare il figlio alla madre sulla base di quali garanzie? vitto e alloggio in una struttura che potrebbe dall'oggi al domani chiudere(sono tantissime quelle che sono state chiuse, soprattutto di questa tipologia). un lavoro legato ad un progetto finanziato con soldi pubblici, che potrebbero improvvisamente venir meno. i servizi sociali, inoltre, avevano all'inizio consigliato di abortire, data la situazione di precarietà e fragilità in cui la ragazza vive. è una situazione talmente complessa, che decidere sulla base degli aiuti garantiti da un settore altamente fragile, non è cosa poi così semplice. è possibile che sia meglio allontanarlo oggi piuttosto che attendere domani per verificare se i servizi sociali abbiano valutato obiettivamente la situazione della ragazza?
diciamo che non vorrei mai trovarmi nei panni di un magistrato in queste situazioni.

per quanto riguarda i casi di maltrattamento i giudici possono ben poco, se non c'è una denuncia della scuola, della famiglia o di un cittadino, ce ne saranno di bambini maltrattati e non preservati.
|Lyuba|
00venerdì 10 settembre 2010 12:21
Il discorso sui bravi genitori non regge, possiamo considerarla una cattiva madre solo perché non ha abortito? Possiamo considerala una cattiva madre perché ha avuto un altro figlio con il marito nonostante il matrimonio stesse andando a rotoli?
Lo Stato DEVE garantire la possibilità alla famiglia d'origine di crescere i propri figli e solo quando la situazione sia irrecuperabile può proclamare lo stato di adottabilità. Io dall'articolo ho capito che l'unico ostacolo sono i soldi.
(pollastro)
00venerdì 10 settembre 2010 12:21
A Letizia
Sicuramente hai ragione: occorre andare coi piedi di piombo e non essere emotivi. Inoltre è vero che non si può parlare mai correttamente di un caso giudiziario se "non si conoscono le carte". Però in positivo c'è da valutare che la ctu lasciava intravedere - a quanto leggo - margini di "responsabilizzazione" psicologica, insomma un possibile percorso di maturazione, di questa ragazza. Certo, è povera (non solo di soldi, mi sembra). Però, siccome si discute comunque di un intervento pubblico, è possibile che lo Stato si faccia presente solo con una faccia repressiva (la peggiore: levare la bambina alla madre) e non fornendole invece un sostegno per crescere effettivamente come persona e qualche mezzo materiale? Mi ha colpito sgradevolmente anche leggere che avessero consigliato alla ragazza di aborire. Non sono un bacchettone e non sono nemmeno credente, ma dietro questo consiglio non c'è forse tanta "virtuosa" ipocrisia, magari (se indagassimo....) ad opera dello stesso tipo di persone che portavano bottiglie d'acqua davanti al Duomo di Milano per solidarizzare con Eluana Englaro, o che si oppongono alla "pillola del giorno dopo"?
(pollastro)
00venerdì 10 settembre 2010 12:23
ops...scusa..."di abortire", ovviamente...
Adri84
00venerdì 10 settembre 2010 12:36
si ma renderla adottabile da subito?quando anche a chi si droga o a chi beve è data la possibilità di recuperare,attraverso percorsi di riabilitazione e visite assistite?
non gliela fanno vedere da quando è nata...è la durezza della reazione a colpire...
giusperito
00venerdì 10 settembre 2010 12:45
ma la volontà dei giudici non è vox dei?

Dire che questo è il fallimento dello Stato sociale mi sembra un po' ingiurioso.. ma come lo stato si sta prendendo carico del neonato, della madre (vitto e alloggio).. sta facendo tutto lo Stato, è strano che per i paladini dello Stato tutto questo non vada bene.
Lo stato dà il sussidio minimo
lo stato decide quanti figli puoi avere
lo stato toglie il figlio di troppo..
oh mio dio perchè non vi va bene se in un post su due si invoca proprio questo?
Misteri del tifo disorganizzato
S3SI
00venerdì 10 settembre 2010 12:54
sicuramente la reazione è stata piuttosto dura, qualcuno potrebbe dire eccessiva o inappropriata. ma siamo sicuri che toglierla adesso non sia stata meglio che toglierla tra un anno, quando il legame aumenta?
è vero, la possibilità di un recupero viene spesso concessa a drogati, alcolizzati e addirittura a violenti, ma spesso i figli di queste persone, nel periodo più delicato della crescita, vengono portati in comunità. non era meglio renderli adottabili, e garantirli una famiglia?

chi si chiedeva se il problema fosse solo quello dei soldi, rispondo che non è un problema da poco. queste strutture, per lo meno qui in campania, nel 2009 non hanno avuto soldi e nel 2010 stanno recuperando, a singhiozzi, ancora quelli del 2009. chi ha ben gestito oggi riesce a sopravvivere, invece le strutture che avanzano crediti di anni e anni, o non hanno ben gestito, oggi sono costretti a chiudere.

ripeto è così delicata la situazione, e così grande la responsabilità che non criticherei a priori la decisione del giudice.
--letizia22--
00venerdì 10 settembre 2010 13:01
Re: A Letizia
(pollastro), 10/09/2010 12.21:

Sicuramente hai ragione: occorre andare coi piedi di piombo e non essere emotivi. Inoltre è vero che non si può parlare mai correttamente di un caso giudiziario se "non si conoscono le carte". Però in positivo c'è da valutare che la ctu lasciava intravedere - a quanto leggo - margini di "responsabilizzazione" psicologica, insomma un possibile percorso di maturazione, di questa ragazza. Certo, è povera (non solo di soldi, mi sembra). Però, siccome si discute comunque di un intervento pubblico, è possibile che lo Stato si faccia presente solo con una faccia repressiva (la peggiore: levare la bambina alla madre) e non fornendole invece un sostegno per crescere effettivamente come persona e qualche mezzo materiale? Mi ha colpito sgradevolmente anche leggere che avessero consigliato alla ragazza di aborire. Non sono un bacchettone e non sono nemmeno credente, ma dietro questo consiglio non c'è forse tanta "virtuosa" ipocrisia, magari (se indagassimo....) ad opera dello stesso tipo di persone che portavano bottiglie d'acqua davanti al Duomo di Milano per solidarizzare con Eluana Englaro, o che si oppongono alla "pillola del giorno dopo"?




Certo la decisione di togliere la bambina alla madre deve essere l'ultima spiaggia.Tuttavia dall'articolo emerge che gia' per il primo figlio si e' trovata una soluzione di affido condiviso,probabilmente per una neonata la via dell adozione e'stata ritenuta allo stato attuale piu adatta per il bene della piccola.Certo fa orrore pensare di separare una madre dalla figlia,ma non credo che il tribunale sia arrivato ad una tale decisione con tanta leggerezza,anzi me lo auguro.Ovviamente come hai detto tu bisognerebbe leggere le carte per farsi un'idea piu approfondita.Sul discorso riguardante l'aborto non posso che pensarla come te,l'ipocrisia e' tanta, disgustosa.
Non e' la mancanza di soldi che da sola rende la donna impreparata alla maternita',ovviamente,ma immagino che sara' stato giudicato inidoneo il suo stile di vita.
Astronascente86
00venerdì 10 settembre 2010 13:03
Decisione vergognosa e priva di ogni senso di umanita'. Voglio capire se la madre fosse stata una delinquente, una drogata, una sciagurata.. ma questa mamma e' soltanto povera... non le si puo' strappare anche la figlia, e' assurdo!
In questo Paese ipocrita, vengono sprecati una miriade di soldi pubblici nella maggior parte dei casi inutilmente, possibile che non ci sia una soluzione per aiutare questa donna? Perche' non darle un lavoro dignitoso, in modo che possa mantenere sua figlia?
|psiche84|
00venerdì 10 settembre 2010 13:06
Mah io voglio sperare che ci sia dell'altro che i mass media non hanno raccontato,chissà per personalità fragile ed immatura cosa si cela dietro.
Fatto sta che sottrarre un figlio alla madra è sempre un atto contro-natura e dovrebbe essere sempre visto come l'ultima spiaggia in caso di una situazione totalmente irrecuperabile.
Chissà perchè l'ipotesi dell'affido condiviso è stata scartata a priori,senza neppure un periodo di prova.
Povera donna,traumi su trami..
sanimma
00venerdì 10 settembre 2010 18:15
potevano aiutarla a trovare un lavoro migliore o darle qualche sussidio che paese di ..........
Koogar
00venerdì 10 settembre 2010 19:27
Re: Re: A Letizia
--letizia22--, 10/09/2010 13.01:




Certo la decisione di togliere la bambina alla madre deve essere l'ultima spiaggia.Tuttavia dall'articolo emerge che gia' per il primo figlio si e' trovata una soluzione di affido condiviso,probabilmente per una neonata la via dell adozione e'stata ritenuta allo stato attuale piu adatta per il bene della piccola.Certo fa orrore pensare di separare una madre dalla figlia,ma non credo che il tribunale sia arrivato ad una tale decisione con tanta leggerezza,anzi me lo auguro.Ovviamente come hai detto tu bisognerebbe leggere le carte per farsi un'idea piu approfondita.Sul discorso riguardante l'aborto non posso che pensarla come te,l'ipocrisia e' tanta, disgustosa.
Non e' la mancanza di soldi che da sola rende la donna impreparata alla maternita',ovviamente,ma immagino che sara' stato giudicato inidoneo il suo stile di vita.



quoto

sul consiglio di abortire non condivido in pieno; che il suggerimento parta da un bigotto (è un'ipotesi) non vuol dire che sia insensato.


Un_Minollo
00venerdì 10 settembre 2010 20:36
Re:
Adri84, 10/09/2010 12.36:

si ma renderla adottabile da subito?quando anche a chi si droga o a chi beve è data la possibilità di recuperare,attraverso percorsi di riabilitazione e visite assistite?
non gliela fanno vedere da quando è nata...è la durezza della reazione a colpire...




[SM=x43799] d'accordissimo!!!!
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