La Cassazione lo scorso 15 ottobre ha mandato assolto per prescrizione (ancora una volta!) il "signor" Andreotti; il 30 dicembre ha depositato le motivazioni dove emerge chiaramente che la corte d'Appello di Palermo ha applicato correttamente la prescrizione per i fatti antecedenti al 1980 "in mancanza della prova di innocenza dell'imputato". La formula non è stata quella della insufficienza di prove (quelle, secondo la suprema corte ce ne erano in abbondanza), ma quella della prescrizione del reato per decorrenza dei termini previsti per legge.
Inoltre, secondo le motivazioni della Cassazione, Andreotti ebbe sicuramente rapporti con la mafia prima del 1980; non solo, ma la sua "partecipazione al reato associativo" non fu "nei termini riduttivi della mera disponibilità (cioè passiva e involontaria), ma in quelli più ampi e giuridicamente significativi di una concreta collaborazione".
un abbraccio al "grande vecchio"