Re: Re: Re: Re:
connormaclaud, 20/10/2012 09:20:
In 150 anni abbiamo avuto Mori che ha dimostrato come fermare la malavita organizzata,in 150 anni abbiamo avuto Falcone e Borsellino,ma non dimentichiamo anche il generale dalla Chiesa o il Crimor.
Come detto,il cittadino deve PRETENDERE dalle istituzioni una vera lotta alla criminalità organizzata, tanto italiana quanto d'importazione.
Sino ad oggi chiunque abbia lottato contro queste realtà è sempre stato ostacolato e isolato:vengano dati gli strumenti per fare il proprio mestiere nel migliore dei modi.
Il sistema -quello sano- italia mi ricorda un chirurgo al quale si chiede di operare senza attrezzi,con gli occhi bendati e una camicia di forza e quando pure miracolosamente riesce nell'impresa finisce ad essere a sua volta processato (e la sua reputazione distrutta) ....a buon intenditore poche parole.
Siamo il paese che un giorno piange per la strage di capaci e l'altro osanna i figli -revisionisti- dei pentiti.
Anch'io penso di lasciare il bel paese -e ogni giorno mi viene dato un motivo in più per farlo-, ma non è per il sud ed i suoi mali.
Me la prendo prima di tutto con i cittadini, sono loro i primi ipocriti che reggono un sistema marcio o accettano di subire passivamente le "merdate" di questa o quella casta.
Alcuni di voi aspirano ad essere dei magistrati;bene, date il vostro contributo cercando di essere buoni servitori dello stato , non coprendo i colleghi inetti o collusi,in nome di questa o quella ragione di casta.
Crescere un figlio a milano o parma o bologna credi sia tanto meglio che crescerlo a napoli o reggio calabria?
Questo è quello che vogliono far credere o vogliono credere i piagnucoloni conterranei,ma ti assicuro che non è affatto così
Connormaclaud,citi Falcone e Borsellino e alla lista di certo ne possiamo aggiungere altri.Quando ho fatto riferimento alle eccezioni era anche a loro che mi riferivo.
L'espressione "Repubblica delle banane" talvolta usata per rappresentare la nostra Italietta,non è a caso.Come non è casuale e fa riflettere molto,benché provi un certo ribrezzo a citarlo,la frase in cui Mussolini ci definiva un popolo di servitori.
E di fatto lo siamo,ma non incappiamo nelle generalizzazioni.C'è ancora una parte sana,che urla,che si rammarica,che ha voglia di fare.
Non è la parte dei più,e solo per questo spesso non arriva a farsi sentire.
Quando nel mio primo intervento ho chiesto di avere dei buoni motivi per far crescere un figlio in Italia,era una provocazione.
In seguito ho aggiunto che io,in Italia,voglio viverci e chiaramente avere la possibilità di lavorarci(in più sensi).
Non intendo andarmene e di certo non per i problemi del Sud.
Semplicemente sollevavo un dubbio legittimo,circa la qualità della vita.Non la mia,ma quella di una futura famiglia.
In quanto donna che desidera,tra l'altro,avere un figlio un domani,mi sono domandata cosa farei,date le circostanze.
Non mi illudo che Parma o Bologna siano la soluzione - questo è francamente offensivo -reputo soltanto che,allo stato dei fatti e volendo continuare a vivere nel Bel Paese,ad oggi sia la soluzione meno peggio.
E che questo lo sia,se conosci un pochino il nostro Sud (e parlo della Campania e delle opportunità che la Campania ad oggi ti offre assieme alla sua qualità della vita)è un dato innegabile.
Aggiungo,a chiusura,che nel caso scegliessi questa soluzione non lo farei così alla leggera.Qui,dove vivo,ho i miei genitori,la mia casa,i miei migliori amici,i tramonti che vedo dalla finestra della mia stanza che a volte mi tolgono il fiato.
E pensare di poterci rinunciare un giorno,mi intristisce.