L'uomo di vetro

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Koogar
00sabato 29 ottobre 2011 01:02
Anno: 2007
Regia: Stefano Incerti
Cast: David Coco, Tony Sperandeo, Anna Bonaiuto, Ninni Bruschetta, Francesco Scianna, Tony Palazzo



"L'Uomo di vetro" è tratto dal libro omonimo di Salvatore Parlagreco e si ispira alla storia di Leonardo Vitale, il primo pentito di mafia che decise di rompere il muro di omertà che impediva alla magistratura di penetrare il sistema mafioso. Vitale pagò questa scelta con il carcere, il manicomio giudiziario e poi con la vita, dato che la mafia, una volta tornato in libertà non esitò ad assassinarlo.

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Leonardo Vitale (Palermo, 27 giugno 1941 – Palermo, 2 dicembre 1984) è stato un criminale italiano legato a Cosa Nostra ed è considerato il primo pentito di mafia dopo Melchiorre Allegra.
Detto il Joe Valachi di Altarello di Baida, nel 1960 divenne uomo d'onore. Nel marzo 1973 denunciò molti boss, tra cui Totò Riina, Pippo Calò, Rosario Riccobono e Vito Ciancimino alla polizia, chiedendo esplicitamente di parlare soltanto con Bruno Contrada, all'epoca dirigente della sezione investigativa della Squadra Mobile ma in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo esser stato sottoposto a numerose perizie psichiatriche, fu rinchiuso per 10 anni nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Trascorsi due mesi dal giorno del ritorno in libertà, venne ucciso all'uscita da una chiesa, davanti alla famiglia.
Bisogna aggiungere o meglio precisare che Leonardo (Leuccio) è il primo 'vero' pentito di mafia per motivi di coscienza. Dopo la conversione ha cercato solo la verità e nessuno gli ha voluto credere, non ha cercato nemmeno di nascondersi; frequentava la messa quotidiana alla Chiesa dei Cappuccini a Palermo, dove una domenica proprio all'uscita è stato ucciso.


« Scarcerato nel giugno 1984, fu ucciso dopo pochi mesi, il 2 dicembre, mentre tornava dalla Messa domenicale. A differenza della Giustizia dello Stato, la mafia percepì l'importanza delle sue rivelazioni e lo punì inesorabilmente per aver violato la legge dell'omertà. É augurabile che, almeno dopo morto, Vitale trovi il credito che meritava e che merita. »
(Giovanni Falcone, Maxiprocesso di Palermo 1986)


L'importanza di Leonardo Vitale ( di Giovanni Falcone)

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