Era circolata, all’inizio del mese, una notizia che avrebbe voluto Jack Nicholson ritirarsi dal mondo della recitazione. Notizia che venne subito smentita, soprattutto per quanto riguardava le supposizioni riguardanti problemi alla memoria dell’attore e la sua incapacità di memorizzare le battute.
Oggi, l’eterno ragazzaccio di Hollywood ha deciso di parlare in prima persona riguardo alla questione.
Nel corso di un’intervista al The Sun, Nicholson ha dichiarato di avere ancora “il cervello di un matematico” e che non si è affatto ritirato dalle scene ma che, più semplicemente (?) non vuole girare più film.
“Non lavorerò fino al giorno della mia morte, non è per questo che ho cominciato a recitare,” ha detto l’attore. “Il fatto è che non sento più la motivazione. Prima, l’avevo, ora no. Non sento più il bisogno di andare lì fuori. Mi è venuto l’agghiacciante pensiero che forse i ventenni e i trentenni di oggi non vogliano più essere commossi, emozionati. Che forse vogliano solo vedere più bombe, più esplosioni, perché è quello con cui sono cresciuti. E io non farà mai quel genere di film.”
Insomma, dopo aver suscitato gli strali della critica, quelli di film maker come Spielberg e Lucas, anche un altro monumento di Hollywood come Nicholson getta, a modo suo, un grido di allarme sullo stato attuale del cinema americano.
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Una critica al cinema da uno dei suoi massimi esponenti. E' vero, ormai il mainstream cinematografico si basa solo su lanci di bombe, guerre e azione spropositata fine a se stessa. Forse i "grandi" non hanno più storie da raccontare o forse, più semplicemente, sanno che film diversi non avrebbero successo. Per fortuna esiste ancora un cinema differente, più povero di certo ma almeno sincero.
Respect, Mister Nicholson.