Intercettazioni: il governo pone la fiducia

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gran generale
00martedì 9 giugno 2009 20:21
«C’è l’accordo di maggioranza sul testo e il governo porrà la questione di fiducia sul disegno di legge sulle intercettazioni». Lo ha annunciato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, al termine della riunione con i ministri Maroni, Vito e Calderoli, i presidenti dei deputati di Pdl e Lega, il presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno, e l'on. Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi e componente della stessa commissione. Nel maxiemendamento su cui il governo ha posto la fiducia non sono state recepite le modifiche chieste dal procuratore nazionale antomafia, Piero Grasso. «Il testo è quello uscito dalla commissione Giustizia con un solo chiarimento tecnico», ha spiegato Ghedini. Mercoledì alle 16 avranno inizio le dichiarazioni di voto, alle 17,10 inizierà la votazione. Prevista venerdì la votazione finale sul provvedimento, che dovrà poi passare al Senato.

LODO ALFANO - Nel frettempo la Camera ha bocciato la mozione del Partito democratico, presentata dal segretario Dario Franceschini, che chiedeva al governo di abrogare il lodo Alfano. L'Idv ha chiesto e ottenuto il voto separato delle tre parti di cui si componeva il dispositivo. Il primo conteneva la richiesta di cancellare la norma che garantisce l'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato fin quando restano in carica. Nella mozione Franceschini chiedeva all’esecutivo di «sollecitare e favorire un confronto tra maggioranza e opposizione per discutere immediatamente la riforma della II parte della Costituzione» che riproduca la bozza Violante approvata dalla commissione affari Costituzionali di Montecitorio nella scorsa legislatura.
mymo
00martedì 9 giugno 2009 20:38
se la fiducia viene messa anche al senato, non resta che il referendum.
leverkuhn83
00martedì 9 giugno 2009 20:52
che schifo....
che schifo....
che schifo....
napulitanboy
00martedì 9 giugno 2009 21:13
Re:
mymo, 09/06/2009 20.38:

se la fiducia viene messa anche al senato, non resta che il referendum.




[SM=x43799]
gran generale
00martedì 9 giugno 2009 21:24
Questo, in estrema sintesi, il contenuto del provvedimento:

EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno 'evidenti indizi di colpevolezza' e solo se saranno 'assolutamente indispensabili'. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno 'sufficienti indizi di reato'. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso.

VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO - La toga che rilascia "pubblicamente dichiarazioni" sul procedimento affidatogli ha l'obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d' ufficio.

OMESSO CONTROLLO - Il ddl prevede l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare "il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni".

DIVIETO PUBBLICAZIONE - Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all'inizio del dibattimento. Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo di ché se ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze. Per quelle permane il divieto di pubblicazione.

RETTIFICHE SENZA COMMENTO - Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma "senza commento". E si disciplinano anche quelle su internet.

NO A NOMI E IMMAGINI PM - Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati "relativamente ai procedimenti penali a loro affidati", salvo che l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.

CARCERE PER I GIORNALISTI - Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioé trasformabile in sanzione pecuniaria.

REATI INTERCETTABILI - Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.

INTERCETTAZIONI AMBIENTALI - Si potranno usare le 'cimici' solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.

LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.

RELAZIONE SU SPESE E 'TETTO' - Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell'anno precedente.

PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue sue utenze.

ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d'Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.

NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI - Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.

STOP A INTERCETTAZIONI PER 007 - Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da 'body guard' dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.
mymo
00martedì 9 giugno 2009 21:44
Re:
gran generale, 09/06/2009 21.24:

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Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza.



queste sono le uniche 2 restrizioni per le quali riesco a intravvedere una lieve finalità di tutela della riservatezza del cittadino. per il resto, grastroenterite generale: vietato allegare intercettazioni al fascicolo [SM=x43822], segreto di stato quando si intercetta uno del sismi (così niente più casi alla Pollari), e soprattutto gli evidenti indizi di colpevolezza (bastava solo questa in fin dei conti, tanto è sufficiente per contestare la legittimità di ogni intercettazione).
--letizia22--
00martedì 9 giugno 2009 22:03
u_u
S3SI
00martedì 9 giugno 2009 23:02
il contenuto è vergognoso. una limitazione palese del diritto di cronaca, un calcio in faccia alla magistratura e al lavoro che le compete. inoltre porre la fiducia è una decisione che svilisce ulteriormente il ruolo del parlamento,oltre a dimostrare che si tratta dell'ennesima imposizione.
J.Rebus
00mercoledì 10 giugno 2009 12:07
Vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna vergogna
fulvio25
00mercoledì 10 giugno 2009 13:14
consiglio a tal proposito di guardare il "passaparola" di Marco Travaglio (visionabile o sul blog di Beppe Grillo o sul blog stesso di Travaglio voglioscendere.ilcannocchiale.it) del 02-02-09 "Intercettazioni impossibili e crimine libero"
fulvio25
00mercoledì 10 giugno 2009 13:15
Questo il testo intero dell'intervento di Travaglio:

Testo:
"Buongiorno a tutti.
Oggi parliamo - indovinate un po' - di intercettazioni. L'argomento non è nuovo ma finché ne parlano quelli là bisogna che ne parliamo anche noi perché stanno cambiando ancora la legge e soprattutto sono riusciti a convincere quasi tutti i giornali che il nuovo testo, con i nuovi emendamenti, sarà molto migliore di quello precedente.
E, in effetti, a un primo sguardo parrebbe di si, parrebbe scomparsa la parte più devastante, quella che stilava un elenco di reati per i quali non si potevano più fare intercettazioni.
Ora quell'elenco, grazie soprattutto al pressing di Alleanza Nazionale in particolare della presidente della commissione giustizia della Camera, Giulia Bongiorno, e di una parte della Lega Nord che si è resa conto, molto tardivamente, dei danni devastanti che il primo progetto Alfano infliggeva alla guerra contro la criminalità e quindi alla sicurezza dei cittadini.
Bene, questa primo pericolo è stato sventato, ma nel frattempo sono stati inseriti altri paletti che paradossalmente peggiorano addirittura la situazione: in teoria, c'è scritto nella legge che si potrà intercettare per tutti i reati con pene superiori ai cinque anni, come è adesso, quindi ritornano a poter essere intercettate le persone indagate o sospettate per tutti i reati di strada - rapine, furti, scippi, spacci di droga, estorsioni, sequestri di persona - compresi i reati dei colletti bianchi come corruzione e reati finanziari.
Sapete qual è il problema? E' che sulla carta tutto ciò sarà possibile, nei fatti si sono inventati due o tre meccanismi che da soli non significano niente, ma incastrati insieme faranno in modo che sarà quasi impossibile disporre un'intercettazione, per i giudici.
Chi potrà richiedere le intercettazioni

Mi spiego: il nuovo testo che è stato presentato alla commissione giustizia con gli emendamenti del governo, stabilisce sostanzialmente quattro cose.
La prima cosa è chi dovrà disporre queste intercettazioni. Oggi il pubblico ministero chiede al GIP l'autorizzazione ad intercettare Tizio e Caio su tutte le loro utenze – casa, cellulari -, il GIP valuta, autorizza l'intercettazione che può durare quindici o venti giorni al massimo e se si vuole proseguire, o perché si spera che dicano di più, che comincino a parlare, che proseguano a dire cose interessanti com'è stato nel primo periodo, il GIP valuta e, se ritiene che ci siano gli elementi, concede la proroga.
Può concedere varie proroghe: se un'indagine dura sei mesi è assurdo che le intercettazioni non possano durare sei mesi, anche perché molto spesso i reati sono prolungati, durano a lungo. Non c'è nessun criminale che si dia un termine ultimo per un reato.
Può essere che la progettazione di un omicidio duri mesi, che la progettazione di una rapina duri mesi, che un sequestro di persona duri anche anni. Si può mettere per iscritto la durata di un intercettazione? No, perché i criminali non mettono per iscritto la durata del loro reato.
L'intercettazione deve durare almeno quanto dura il reato e magari di più, visto che ci sono persone che parlano del reato che hanno commesso molto tempo dopo averlo commesso.
Il giudice decide e da le proroghe necessarie.
In futuro non basterà un GIP soltanto, ci vorrà un collegio di tre giudici per disporre le intercettazioni. Uno dice “vabbè, così siamo più garantiti, sei occhi vedono meglio di due”. Certo, se avessimo centomila giudici. Ma ne abbiamo diecimila, e abbiamo molti tribunali – ottanta, quelli piccoli – che hanno meno di venti magistrati.
Il che significa che i magistrati devono fare il pubblico ministero – alcuni fanno solo il pubblico ministero, ovviamente, perché se uno fa il PM non può fare il giudice; può diventarlo cambiando funzione, ma non nello stesso periodo – o il giudice.
Quelli che fanno il giudice fanno o i giudici civili o quelli penali. Se uno fa il GIP, giudice per le indagini preliminari, non può fare anche il Gup, cioè non può gestire l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio o i riti abbreviati.
In un'indagine ci devono essere un giudice che fa il GIP, uno che fa il Gup, i giudici del riesame – che sono tre e decidono su arresti, arresti domiciliari, sequestri, perquisizioni -, i giudici che fanno i processi in composizione collegiale, per i reati più gravi, e in composizione monocratica per quelli meno gravi.
Se ci sono venti magistrati in tutto il tribunale, come se ne fa a trovare uno che fa il GIP, uno che il Gup, tre che fanno il riesame, tre che fanno le udienze e ora addirittura altri tre al posto di uno che decidono sulle intercettazioni.
E' evidente che non ce ne sono, ce ne dovrà essere uno che fa più ruoli in commedia. Risultato: diventerà incompatibile perché verrà ricusato: “tu non puoi decidere sulle mie intercettazioni perché mi hai già arrestato. Non puoi decidere sul mio arresto perché mi hai già intercettato. Non puoi decidere sul sequestro delle mie carte, perché hai già deciso sulle mie intercettazioni. Non puoi giudicarmi in aula, perché eri il mio GIP”. Si crea un intrico di incompatibilità per cui si creerà la paralisi completa in quel tribunale e non si riusciranno a trovare tre giudici che non si siano occupati del caso affinché possano decidere sulle intercettazioni, sugli arresti, sul processo.
Naturalmente bisognerebbe avere un ministro, cioè non avere Alfano, dato che il ministro si dovrebbe occupare di assicurare il funzionamento della giustizia, non di cambiare le carriere dei giudici, di attaccare i magistrati. Il ministro deve far funzionare la giustizia: dare le biro, la carta, le fotocopiatrici, le volanti alla polizia giudiziaria, gli uffici, le sedie, far tinteggiare dove è sporco, mettere i puntelli dove crolla il tribunale. Questo deve fare il ministro.
Avendo un ministro, invece che questo Guarda gingilli che abbiamo, peraltro seguace di una lunga tradizione di inetti e di ministri ad personam quando non indagati, questo prenderebbe la geografia dei tribunali italiani, prenderebbe quelli piccoli, li cancellerebbe e li accorperebbe almeno nei capoluoghi di provincia, per evitare di avere microtribunali dove i giudici dovrebbero fare tutto e non possono fare niente perché risultano incompatibili.
Ma noi non abbiamo questa fortuna, abbiamo questo ministro che va in giro a delirare di cose che non lo riguardano.

Una dritta ai criminali
Secondo, la durata. Oggi la durata è quella che decide il GIP, giustamente, in base alle richieste del pubblico ministero e in base a quello che viene fuori dai primi quindici giorni di intercettazioni: si decide se andare avanti o se fermarle.
A volte il GIP sbaglia: per esempio, Guariniello quando mise sotto intercettazione i dirigenti della Juventus nello scandalo di calciopoli parte torinese – nell'estate, se non ricordo male, del 2004 – scoprì che Moggi chiamava il designatore degli arbitri, Pairetto, per scegliersi gli arbitri addirittura nelle partite del precampionato.
“Voglio l'arbitro Pieri per il trofeo Luigi Berlusconi”. La domenica Pairetto gli metteva l'arbitro Pieri. Persino per le amichevoli, capite?
Con telefonate così promettenti, quando iniziava il campionato chissà cosa si sarebbe trovato; invece Guariniello, pubblico ministero, incappò in un GIP che non aveva capito, colto lo spessore della vicenda forse perché riguardava il calcio e pensava fosse una burletta, sta di fatto che non gli concesse la proroga all'intercettazione.
Guariniello sul più bello dovette fermarsi. Fortuna che la procura di Napoli, senza sapere niente di quello che stava facendo Guariniello, seguendo la pista della Gea – la società dei procuratori della famiglia Moggi, Lippi etc – aveva attaccato le microspie e i telefonini più o meno delle stesse persone, e anche di più, che Torino aveva dovuto staccare. Proseguirono le intercettazioni anche se gli uni non sapevano degli altri. Riuscirono a beccare tutta la stagione del campionato.
Per tutto il campionato sentirono che Moggi, durante il campionato, faceva anche di più che per le amichevoli: dettava le griglie preliminari per il sorteggio all'altro designatore, Bergamo, e combinava tutto quello che tutti abbiamo saputo tre anni fa e che adesso stanno cercando di farci dimenticare invitando Moggi da tutte le parti a raccontar palle.
In ogni caso, il processo è in corso a Napoli.
E' ovvio che se tu trucchi un campionato manipolando le designazioni arbitrali, condizionando dirigenti, arbitri, giornalisti eccetera, devi essere intercettato per tutto il campionato e non è colpa nostra se dura nove mesi.
Con la nuova legge i magistrati avrebbero dovuto staccare le microspie a metà, anzi molto prima della metà del campionato, perché la nuova legge stabilisce che si potrà intercettare fino a un massimo di quarantacinque giorni, e si potrà avere solo nei casi estremi un ultima proroga fino a sessanta giorni.
L'intercettazione, caschi il mondo, non può durare più di due mesi, salvo casi di mafia e terrorismo.
Cosa te ne fai di due mesi di intercettazioni quando devi scoprire quello che succede per un intero campionato? Cosa te ne fai di due mesi di intercettazioni quando magari c'è un sequestro di persona che dura sei mesi? Metti che al 59° giorno i sequestratori che sei riuscito a intercettare stanno parlando di dov'è il nascondiglio del bambino tenuto in ostaggio: invece di proseguire per capire dove lo tengono devi staccare e andartene.
Voi capite che non solo è una legge assurda, ma è una legge criminogena nel senso che avverte il criminale di quanti giorni deve starsi zitto prima di cominciare a parlare: “Stai zitto due mesi poi di quello che vuoi tanto sei sicuro che non sarai più intercettato”.
Oppure, uno sente al 59° giorno: “domani lo ammazziamo”, “fra una settimana lo ammazziamo”, “fra un mese lo ammazziamo”, “ho trovato quello che dobbiamo ammazzare”, “ho trovato la ragazza che dobbiamo violentare”. Tu cosa fai, stacchi tutto e te ne vai? No, insisti per cercare di capire chi è la ragazza, chi è il tizio destinato ad essere ammazzato per cercare di prevenire ed evitare. Quante volte l'intercettazione evita l'omicidio!
Lo sai prima che stanno andando ad ammazzare qualcuno, invece di metterci lui fai trovare i poliziotti così quando arrivano i killer vengono arrestati. Quante volte!
Quante volte Genchi, il famigerato Genchi, è riuscito a far sventare delitti o a far scoprire persone che hanno commesso delitti proprio con l'incrocio intelligente fra tabulati e intercettazioni.
Niente, qui caschi il mondo al sessantesimo giorno devi staccare e andare via.
Speriamo che la facciano così, questa legge, perché se la fanno così abbiamo la matematica certezza che è incostituzionale: in un Paese dove c'è l'obbligatorietà dell'azione penale e soprattutto dove vige il principio della non dispersione della prova, immaginate se la Corte Costituzionale, a meno che non cambino anche quella, potrà mai consentire una legge che ti impone sul più bello di rinunciare ad acquisire le prove, una cosa folle.
Speriamo che nessuno faccia emendamenti migliorativi perché peggio è questa legge più abbiamo speranze che venga frantumata e incenerita dalla Corte Costituzionale.
L'unica speranza è questa: che continuino a scrivere leggi coi piedi come adesso.

Stop alle intercettazioni ambientali
Terzo fatto: i posti dove si potranno fare le intercettazioni saranno solo posti – parlo delle ambientali, quando si mette la cimice dietro il televisore, sotto il sedile della macchina, dentro la valigia, appiccicata alla giacca – dove si ha il fondato sospetto che si commettano dei reati.
Oggi non è così, è una pura assurdità: come fai a sapere prima se in un posto si commettono reati? L'importante è sapere che un sospetto frequenta certi posti e in quei posti non è che commetta reati, ma parla al telefono o con degli amici.
Un capo mafia non è che a casa sua strangola la gente, a casa sua magari riceve qualcuno e insieme a lui parla di appalti da truccare, negozi da taglieggiare eccetera.
Pensate a quante volte viene messa la microspia nella macchina di un tizio: mica quello fa dei delitti dentro la macchina, c'è la speranza che mentre sta in macchina parli con qualcuno, si incontri segretamente con qualcuno. Mica per fare un reato, ma magari per parlare di qualcosa che ha già fatto, chi lo sa.
Furono beccati in un'autoscuola di Palermo degli uomini di Provenzano che facevano scuola guida e che si chiudevano dentro la macchina per parlare di cose riservate, senza sapere che dentro la macchina avevano le cimici. In macchina non hanno mai fatto nessun reato, però in quella macchina parlavano di come dovevano aiutare alle elezioni Marcello Dell'Utri, candidato alle europee nel 1999.
Al processo Dell'Utri ci sono le telefonate di questi qua che organizzano la campagna elettorale per questo signore, ed è uno degli elementi di prova sul fatto che Dell'Utri otteneva in cambio dei suoi numerosi appoggi alla mafia degli appoggi a sua volta, così i giudici di primo grado hanno fatto scattare il concorso esterno, che esige questa reciprocità di rapporti e di favori.
Bene, d'ora in poi se non si ha un elemento concreto che in un certo posto sta per svolgersi un crimine non si potrà più mettere la microspia. Siamo, ovviamente, alla follia.

Intercettazioni: comma 22
Ma la cosa più delinquenziale di questa legge è il quarto punto: quando si possono disporre le intercettazioni. Quali sono i requisiti, quali sono i limiti per disporre le intercettazioni.
Oggi, il giudice dispone l'intercettazione su richiesta del pubblico ministero soltanto se ci sono elementi che fanno giudicare quella intercettazione indispensabile per il proseguimento delle indagini. Se tu dici che è inutile fare pedinamenti o cercare le impronte ma non c'è altro da fare che intercettare, per il tipo di criminale è indispensabile, per incastrarlo, intercettare il giudice intercetta.
In futuro non sarà più così: occorreranno “gravi indizi di colpevolezza” a carico della persona da intercettare.
Cosa vuol dire “gravi indizi di colpevolezza”? Vuol dire che per intercettare X devi già sapere che X è colpevole. Per intercettare, in un'indagine di omicidio o sequestro di persona, devi già conoscere il colpevole puoi intercettare soltanto lui.
Uno dice: ma se hai già trovato il colpevole, a che serve intercettare? L'intercettazione serve a scoprire il colpevole! Qui no: prima devi scoprire il colpevole, poi puoi fare l'intercettazione.
Ma se hai scoperto il colpevole lo arresti, mica lo intercetti! Se scopri il colpevole chiudi le indagini e lo mandi a giudizio, mica lo intercetti! Intercetti per scoprire chi è stato.
Mi collego con una cosa che avete sicuramente letto sui giornali in questi giorni a proposito dell'archivio Genchi, che sta diventando un'altra barzelletta ma è in realtà un gravissimo episodio di disinformatia mediatica, come dicevamo lunedì scorso.
Avete letto che Genchi è stato convocato dal Copasir, il comitato di controllo sui servizi segreti presieduto da Rutelli, uno che avrebbe almeno due motivi per non presiedere - o almeno per astenersi in questo periodo dal presiedere – il Copasir.
Era in contatto telefonico con Saladino, principale indagato di Why Not, a Napoli risultano suoi contatti attraverso il rutelliano Lusetti con Romeo, l'imprenditore che sta in carcere per gli appalti della Global Service, e Rutelli questa settimana ha interrogato come capo del Copasir De Magistris e Genchi.
De Magistris è quello che ha fatto l'inchiesta Why Not su Saladino scoprendo i rapporti telefonici con Rutelli, Genchi è quello che faceva il consulente di De Magistris a Catanzaro e ha lavorato su quei contatti telefonici. De Magistris, in più, adesso fa parte del tribunale del riesame di Napoli e che ha confermato gli arresti per Romeo, scrivendo quello che risulta nell'indagine: che Romeo aveva rapporti, ancora tutti da chiarire, con Rutelli.
Tutti i giornali avevano raccontato di questi rapporti fra Romeo, la Margherita, Lusetti e anche un incontro con Rutelli. Non dimentichiamo che Romeo, pur essendo già stato arrestato e condannato in primo e secondo grado per corruzione negli anni Novanta, finanziava la Margherita ed Europa, il giornale della Margherita. Rutelli aveva accettato, o forse non l'avevo informato, il che sarebbe molto grave, che il suo partito prendesse soldi da uno che era noto come un corruttore di politici, già nella Prima Repubblica.
Perché vi ho ricordato questo? Perché a un certo punto, dopo che Rutelli – in palese conflitto di interessi – e gli altri del Copasir hanno torchiato De Magistris e Genchi a proposito della bufala dell'archivio Genchi, i giornali hanno scritto che erano emersi fatti gravissimi: si è scoperto che Genchi e De Magistris avevano acquisito tabulati telefonici di persone non indagate.
Apriti cielo! Oddio, tabulati di non indagati! Questi ignorantoni non sanno nemmeno che la legge non solo consente di prendere tabulati di persone non indagate, ma consente addirittura di intercettare persone non indagate.
Prendete il caso del sequestro di persona: chi è la prima persona che si intercetta appena viene rapito un ostaggio? La sua famiglia, il suo numero di casa, dei suoi parenti, familiari e amici.
Sospettati di averlo rapito? No, persone alle quali i sequestratori potrebbero telefonare per chiedere il riscatto: se non intercetti il telefono come fai a beccare la telefonata dei sequestratori e a cercare di risalire?
Ci sono altri casi: quando ammazzano qualcuno e non si sa chi potrebbe essere stato, si mette a tappeto sotto intercettazione i telefoni di tutti i familiari, amici, tutti i possibili nemici – vicini di casa, ricordate il caso di Simonetta Cesaroni, il delitto di via Poma, il delitto dell'Olgiata.
Mettono sotto controllo i telefoni di tutti i conoscenti nella speranza di captare qualcosa che aiuti a trovare l'assassino. Figuratevi con questa nuova norma! Prima trovi l'assassino e poi gli metti il telefono sotto controllo: fantastico!
Tenete presente che, sempre in questi emendamenti del governo, c'è pure specificato: “L'intercettazione si può disporre solo quando assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione dell'indagine”, questo già dice la legge oggi, come vi ho detto prima”. Incastrate questa cosa con quell'altra disposizione - “solo quando sussistono gravi indizi di colpevolezza” sulla persona da intercettare – e voi vedete che uno dice: io la intercetto solo quando ho scoperto che è colpevole, ma a qual punto non è affatto indispensabile per il prosieguo delle indagini, l'intercettazione: sei hai già scoperto che è colpevole come fa ad essere indispensabile intercettarlo.
Praticamente, se devi trovare il colpevole prima di intercettarlo quando chiedi di intercettarlo il GIP ti dirà che non è indispensabile per il proseguimento delle indagini. Non si intercetta mai!
Prima perché non hai ancora scoperto il colpevole, dopo perché l'hai scoperto!

Il governo dell'insicurezza
Contenti loro... se fosse una questione tra i politici e i magistrati noi potremmo anche fregarcene. Il problema è che se non si può più intercettare nessuno se non si è scoperto che è già colpevole, noi cittadini saremo molto più esposti ai crimini.
Anzi, quando i criminali sapranno che la nuova legge è questa, commetteranno molti più delitti perché non avranno più alcuna paura, nemmeno quel pochino di paura che hanno oggi, di essere presi.
Questo è quello che succederà, pensate al caso degli stupri nel Lazio negli ultimi giorni: hanno scoperto molti di questi stupratori intercettandogli il telefono e incrociando i tabulati, esattamente quello che fa Genchi.
Pensate se il giudice, per intercettare questo branco di presunti stupratori, avesse dovuto aspettare che il Pm gli desse la prova o il grave indizio che quelli erano colpevoli: non sarebbero ancora sotto intercettazioni adesso e non lo sarebbero mai, quindi avremmo più stupratori in giro, magari avrebbero già colpito altre ragazze.
E questo è il governo della sicurezza.
Mi rendo conto che sembra incredibile quello che stanno preparando, però purtroppo è quello che sta per accadere sulla testa.
Passate parola."
2 febbraio 2009
fulvio25
00mercoledì 10 giugno 2009 20:39
Re:
mymo, 09/06/2009 20.38:

se la fiducia viene messa anche al senato, non resta che il referendum.




[SM=x43799]
lunaestelle89
00mercoledì 10 giugno 2009 20:46
che schifo! ma in europa come sono regolate le intercettazioni?qualcuno lo sa?
Giubo
00mercoledì 10 giugno 2009 20:52
ma quindi se ora su Telegiornaliste pubblico un pezzo di intercettazioni tipo tra Noemi e "Papinano"..mi arrestano?
gran generale
00giovedì 11 giugno 2009 13:01
il ddl è passato alla Camera

siamo lo scuorno d'Europa [SM=x43799]
Massimo Volume
00giovedì 11 giugno 2009 13:08
Possono permettersi di fare anche questo, il popolo del resto, li ha legittimati nuovamente senza che questioni come quella delle intercettazioni, già conosciuta, avessero il minimo peso.
Non si fermeranno di certo ora.
gran generale
00giovedì 11 giugno 2009 14:56
Re:
Massimo Volume, 11/06/2009 13.08:

Possono permettersi di fare anche questo, il popolo del resto, li ha legittimati nuovamente senza che questioni come quella delle intercettazioni, già conosciuta, avessero il minimo peso.
Non si fermeranno di certo ora.



presto ci toglieranno anche semplicemente la facoltà di parlarne..

mala tempora currunt [SM=x43802]
kykketta
00giovedì 11 giugno 2009 14:59
Re:
gran generale, 09/06/2009 21.24:

Questo, in estrema sintesi, il contenuto del provvedimento:

EVIDENTI INDIZI COLPEVOLEZZA - Il Pm potrà chiedere di intercettare solo se ci saranno 'evidenti indizi di colpevolezza' e solo se saranno 'assolutamente indispensabili'. Nelle indagini di mafia e terrorismo basteranno 'sufficienti indizi di reato'. La richiesta dovrà essere autorizzata da un Gip collegiale del capoluogo del distretto. Ma il giudice dovrà poi compiere una valutazione autonoma del caso.

VIA IL MAGISTRATO CHE PARLA TROPPO - La toga che rilascia "pubblicamente dichiarazioni" sul procedimento affidatogli ha l'obbligo di astenersi. E sarà sostituito se iscritto nel registro degli indagati per rivelazione del segreto d' ufficio.

OMESSO CONTROLLO - Il ddl prevede l'ammenda da 500 a 1.032 euro per pubblici ufficiali e magistrati che ometteranno di esercitare "il controllo necessario ad impedire la indebita cognizione o pubblicazione delle intercettazioni".

DIVIETO PUBBLICAZIONE - Il testo cambia. Prima era vietato scrivere di tutto fino all'inizio del dibattimento. Ora si prevede che per le intercettazioni, anche quelle non più coperte da segreto, resti il divieto di pubblicazione anche parziale fino alla conclusione delle indagini preliminari. E sarà vietato pubblicare le richieste e le ordinanze emesse in materia di misure cautelari fino a quando l'indagato o il suo difensore non ne siano venuti a conoscenza. Dopo di ché se ne potrà pubblicare il contenuto. Fanno eccezione le intercettazioni riportate nelle ordinanze. Per quelle permane il divieto di pubblicazione.

RETTIFICHE SENZA COMMENTO - Cambia anche la norma sulle rettifiche perché nel ddl si dice che dovranno essere pubblicate nella loro interezza, ma "senza commento". E si disciplinano anche quelle su internet.

NO A NOMI E IMMAGINI PM - Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati "relativamente ai procedimenti penali a loro affidati", salvo che l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca.

CARCERE PER I GIORNALISTI - Torna il carcere per i cronisti, ma la pena diventa da 6 mesi a un anno (era da uno a 3 anni) quindi oblabile: cioé trasformabile in sanzione pecuniaria.

REATI INTERCETTABILI - Potranno essere intercettati tutti i reati con pene oltre i 5 anni, compresi quelli contro Pubblica Amministrazione; ingiuria; minaccia; usura; molestia; traffico-commercio di stupefacenti e armi; insider trading; aggiotaggio; contrabbando; diffusione materiale pornografico anche relativo a minori.

INTERCETTAZIONI AMBIENTALI - Si potranno usare le 'cimici' solo per spiare luoghi nei quali si sa che si sta compiendo un'attività criminosa. Unica eccezione per i reati di mafia, terrorismo e per quelli più gravi.

LIMITI DI TEMPO - Non si potrà intercettare per più di 60 giorni: 30 più 15 più 15. Per reati di mafia, terrorismo o minaccia col mezzo del telefono si può arrivare a 40 giorni prorogabili di altri 20.

RELAZIONE SU SPESE E 'TETTO' - Ci sarà un tetto di spesa stabilito dal ministero della Giustizia, sentito il Csm. Entro il 31 marzo ogni procuratore trasmetterà a Via Arenula una relazione sulle spese per le intercettazioni dell'anno precedente.

PROCEDIMENTO CONTRO IGNOTI - Le intercettazioni potranno essere richieste solo dalla parte offesa e solo sue sue utenze.

ARCHIVIO RISERVATO E DIVIETO DI ALLEGARE VERBALI A FASCICOLO Telefonate e verbali saranno custoditi in un archivio presso la Procura. E le registrazioni saranno fatte con impianti installati nei Centri di intercettazione istituiti presso ogni distretto di Corte d'Appello. I procuratori dovranno gestire e controllare questi Centri e avranno 5 giorni per depositare verbali e intercettazioni. Se dal loro deposito però ci sarà pregiudizio per le indagini, si potrà ritardare la consegna, ma non oltre la data dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari. Vietato allegare le intercettazioni al fascicolo.

NO A UTILIZZO IN PROCEDIMENTI DIVERSI - Le intercettazioni non potranno essere usate in procedimenti diversi da quelli nei quali sono state disposte. Salvo i casi di mafia e terrorismo.

STOP A INTERCETTAZIONI PER 007 - Se un Pm volesse intercettare un telefono usato da esponenti dei Servizi e quindi anche da 'body guard' dovrà informarne entro 5 giorni il presidente del Consiglio che potrà apporre il segreto di Stato.




La vergogna di questo decreto può fermarsi già al primo capo. Intercettare SE ci saranno EVIDENTI indizi di colpevolezza. Non fa una grinza, il PM ha già evidenti indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e chiede le intercettazioni mica il rinvio a giudizio. [SM=x43802]

Cucito su misura per i delinquenti. E tutti felici e contenti. O felici e ignoranti. [SM=x43806]
Paperino!
00giovedì 11 giugno 2009 15:06
Re:
Massimo Volume, 11/06/2009 13.08:

Possono permettersi di fare anche questo, il popolo del resto, li ha legittimati nuovamente senza che questioni come quella delle intercettazioni, già conosciuta, avessero il minimo peso.
Non si fermeranno di certo ora.


Non prendertela col popolo, quando non gli è data un'alternativa.
Oppure il mitico PD si sta stracciando le vesti e appena avrà il potere annullerà tutto questo scempio?

I partiti maggiori sono tutti favorevolissimi, anche nell'opposizione.
Questo vuol dire che il popolo è reso inerme.
Il referendum è la sola via, ma è difficile.
Il quorum del 50% + 1 infatti, è oramai una norma capestro. Nessun referendum potrà mai raggiungere il quorum senza il volere dei partiti maggiori
Ergo: non esiste più il referendum in quanto tale. (Almeno finché il quorum sarà così mostruosamente alto).
Paperino!
00giovedì 11 giugno 2009 15:08
Re: Re:
kykketta, 11/06/2009 14.59:




La vergogna di questo decreto può fermarsi già al primo capo. Intercettare SE ci saranno EVIDENTI indizi di colpevolezza. Non fa una grinza, il PM ha già evidenti indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e chiede le intercettazioni mica il rinvio a giudizio. [SM=x43802]

Cucito su misura per i delinquenti. E tutti felici e contenti. O felici e ignoranti. [SM=x43806]


Appunto. E' ovvio che uno intercetta perché ha già gli evidenti indizi, diatti si intercetta per allenarsi, mica per fare sul serio [SM=x43668]


MetalHomer
00giovedì 11 giugno 2009 15:09
Re:
gran generale, 11/06/2009 13.01:

il ddl è passato alla Camera

siamo lo scuorno d'Europa [SM=x43799]



Siamo lo scuorno d'Europa da aprile dell'anno scorso!


gran generale
00giovedì 11 giugno 2009 15:13
Re: Re:
Paperino!, 11/06/2009 15.06:


Non prendertela col popolo, quando non gli è data un'alternativa.
Oppure il mitico PD si sta stracciando le vesti e appena avrà il potere annullerà tutto questo scempio?

I partiti maggiori sono tutti favorevolissimi, anche nell'opposizione.
Questo vuol dire che il popolo è reso inerme.
Il referendum è la sola via, ma è difficile.
Il quorum del 50% + 1 infatti, è oramai una norma capestro. Nessun referendum potrà mai raggiungere il quorum senza il volere dei partiti maggiori
Ergo: non esiste più il referendum in quanto tale. (Almeno finché il quorum sarà così mostruosamente alto).



lungi da me difendere il Pd, ma alla Camera ci sono stati 325 si e 246 no (non so quanti di quei no fossero in realtà dei "ni" condizionati dalla fiducia, mi affido ai numeri)

in realtà l'alternativa ad una classe politica ritenuta del tutto insoddisfacente c'è: non votare. e le ultime elezioni, sempre numeri alla mano, hanno confermato la fortissima perdita di consenso dei 2 principali partiti
Paperino!
00giovedì 11 giugno 2009 15:50
Re: Re: Re:
gran generale, 11/06/2009 15.13:



lungi da me difendere il Pd, ma alla Camera ci sono stati 325 si e 246 no (non so quanti di quei no fossero in realtà dei "ni" condizionati dalla fiducia, mi affido ai numeri)

in realtà l'alternativa ad una classe politica ritenuta del tutto insoddisfacente c'è: non votare. e le ultime elezioni, sempre numeri alla mano, hanno confermato la fortissima perdita di consenso dei 2 principali partiti


Ovvio che se poni la fiducia ti votano no tutti quelli dell'opposizione...
Resta che è un decreto auspicato da tutte le forze di centro, sia esso centrodestra che centrosinistra (la vecchia DC per intenderci).
Per l'alternativa...sono anni che io voto dalla parte giusta. [SM=x43638]
E queste elezioni sono state un piccolo successo [SM=x43604]

fulvio25
00giovedì 11 giugno 2009 15:52
Re: Re:
Paperino!, 11/06/2009 15.06:


Non prendertela col popolo, quando non gli è data un'alternativa.
Oppure il mitico PD si sta stracciando le vesti e appena avrà il potere annullerà tutto questo scempio?

I partiti maggiori sono tutti favorevolissimi, anche nell'opposizione.
Questo vuol dire che il popolo è reso inerme.
Il referendum è la sola via, ma è difficile.
Il quorum del 50% + 1 infatti, è oramai una norma capestro. Nessun referendum potrà mai raggiungere il quorum senza il volere dei partiti maggiori
Ergo: non esiste più il referendum in quanto tale. (Almeno finché il quorum sarà così mostruosamente alto).




è un provvedimento vergognoso soprattutto per quello che riguarda l'utilizzo (non so cosa c'entri la privacy) ma anche per quello che riguarda la pubblicazione ed il dovere d'informazione dei cittadini...ho firmato l'appello su Repubblica.it ed anche quello relativo alla disobbedienza sul sito di Travaglio voglioscendere.ilcannocchiale.it

d'accordo con Paperino...quando la destra sale al potere Berlusconi si fa tutte le leggi ad personam vergogna che vuole senza alcun ritegno (cirami sul legittimo sospetto, excirielli con tra le altre cose accorciamento dei termini di prescrizione, rogatorie internazionali, lodo schifani ed adesso alfano, depenalizzazione del falso in bilancio, legge pecorella, da ultima questa sulle intercettazioni solo per citare quelle più clamorose e schifose)...quando sale al potere il centrosinistra la prima cosa che dovrebbe fare è spazzare via lo scempio giuridico creato da Berlusconi ed invece dorme...

e la cosa che mi fa più ridere è che passano anche per il partito della sicurezza...si come no...la loro però...

gran generale
00giovedì 11 giugno 2009 16:09
Re: Re: Re: Re:
Paperino!, 11/06/2009 15.50:


Ovvio che se poni la fiducia ti votano no tutti quelli dell'opposizione...
Resta che è un decreto auspicato da tutte le forze di centro, sia esso centrodestra che centrosinistra (la vecchia DC per intenderci).
Per l'alternativa...sono anni che io voto dalla parte giusta. [SM=x43638]
E queste elezioni sono state un piccolo successo [SM=x43604]




Rapistiell? [SM=x43654] [SM=x43636]

vabbè sul resto concordo.. d'altronde, quanto a comunicazioni e internet, la norma maggiormente restrittiva in materia (emendamento 50bis al pacchetto sicurezza) è targato D'Alia (Udc)
kusovme
00giovedì 11 giugno 2009 22:04
13 mesi di governo, 19 volte la fiducia...

fanno un baffo a prodi...

e a noi la barba col contropelo...

riguardo ai partiti, l'idv è schierata apertamente contro da tempo (anche se io non sono un dipietrista)
gran generale
00venerdì 12 giugno 2009 13:50
I piduisti amici del boss mafioso Vittorio Mangano e di altri noti criminali ce l'hanno fatta. Tra ieri e oggi, nel silenzio complice di buona parte della stampa italiana, è stata abolita la libertà di parola. D'ora in poi, salvo ripensamenti del Senato, sarà impossibile raccontare sulla base di atti giudiziari i fatti e i misfatti delle classi dirigenti. Chi lo farà rischierà di finire in prigione da 6 mesi a tre anni, di essere sospeso dall'ordine dei giornalisti e, soprattutto, dal suo giornale, visto che gli editori andranno incontro a multe salatissime, fino a un massimo di 465.000 euro.

Il plurimputato e pluriprescritto Silvio Berlusconi per raggiungere il risultato è stato costretto a ricorrere al voto di fiducia. Le nuove norme contenute nel disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche sono infatti talmente indecenti da risultare indigeste persino a un pezzo importante della sua maggioranza.

Da una parte, s'interviene sul diritto-dovere d'informare con disposizioni grossolane e illiberali stabilendo, per esempio, che le lettere di rettifica vadano pubblicate integralmente (anche dai blog) senza possibilità di replica. Insomma, se un domani Tizio scriverà a un giornale per negare di essere stato arrestato, la sua missiva dovrà finire in pagina, in ogni caso e senza commenti, pur se inviata dal carcere di San Vittore. Dall'altra, per la gioia di delinquenti di ogni risma e colore, si rendono di fatto impossibili le intercettazioni. Gli ascolti saranno infatti autorizzati, con una procedura farraginosa e lentissima, solo in presenza di «evidenti indizi di colpevolezza». Cioè quando ormai si è sicuri che l'intercettato è colpevole. E in ogni caso non potranno durare più di due mesi. Inoltre le microspie potranno essere piazzate solo nei luoghi in cui si è certi che vengano commessi dei reati: detto in altre parole, è finita l'epoca in cui le cimici nascoste nelle auto e nei salotti dei mafiosi ci raccontavano i rapporti tra Cosa Nostra e la politica.

Che Berlusconi e un parlamento formato da nominati e non da eletti dal popolo, in cui sono presenti 19 pregiudicati e una novantina tra indagati e miracolati dalla prescrizione e dall'amnistia, approvi sia pure tra qualche mal di pancia leggi del genere non sorprende. A sorprendere sono invece le reazioni (fin qui pressoché assenti) di quasi tutti i direttori dei quotidiani e dei comitati di redazione dei telegiornali (dai direttori dei tg, infatti, non ci si può aspettare più nulla). Quello che sta accadendo in parlamento dovrebbe essere la prima notizia del giorno. E invece a tenere banco è la visita di Gheddafi e le polemiche intorno alla sua figura di dittatore. Così a furia di parlare di Libia nessuno si accorge di come il vero suk sia ormai qui, a Roma, tra Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo Chigi. E di come, tra poco, nessuno potrà più raccontarlo.

Peter Gomez
Paperino!
00venerdì 12 giugno 2009 15:27
Re:
kusovme, 11/06/2009 22.04:

13 mesi di governo, 19 volte la fiducia...

fanno un baffo a prodi...

e a noi la barba col contropelo...

riguardo ai partiti, l'idv è schierata apertamente contro da tempo (anche se io non sono un dipietrista)


E difatti hanno avuto un enorme successo, nei limiti del realistico, e proprio per questo non è colpa degli elettori...
Il problema è che nel Palazzo sono proprio tutti d'accordo, i pesci più grossi...
gran generale
00venerdì 12 giugno 2009 18:29
Intervista al procuratore aggiunto a Milano Spataro:
"La legge sulle intercettazioni è incostituzionale e irragionevole"
"Sarà impossibile salvare vite umane e tanti omicidi resteranno irrisolti"

http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/ddl-sicurezza-6/spataro-intervista/spataro-intervista.html

E quali indagini moriranno con soli due mesi di ascolti? “Praticamente impossibile contarle. Ci sono indagini in corso, tuttora segrete, che hanno fatto registrare risultati clamorosi dopo mesi di intercettazioni. Ora si arriva perfino a prevedere un tetto di spesa. Finiti i soldi, niente intercettazioni, con grande soddisfazione dei criminali. Lo spieghino, però, alle vittime dei reati”.

Mafia: ha ragione la Bongiorno, convinta che per queste inchieste non cambi nulla, o chi già vede le inchieste in panne?
“Stimo molto il presidente della commissione Giustizia e ricordo che condivise i rilievi del procuratore Grasso. Spesso si arriva a scoprire l’esistenza di associazioni mafiose o terroristiche indagando sui reati che mafiosi e terroristi commettono (estorsioni, usura, omicidi per i primi; emigrazione clandestina, falso di banconote e documenti per i secondi). Ma per questi reati le intercettazioni si potranno fare solo per due mesi e le ambientali solo nei luoghi ove sia in corso l’attività criminosa. Cioè posso intercettare se stanno sgozzando qualcuno, non se stanno parlando di farlo domani. Dunque, l’eccezione è solo fumo negli occhi”.

Divieto d’usare le trascrizioni in altri processi: è un colpo alla legalità?
“Chi può negarlo seriamente? L’attuale codice di rito già prevede dei limiti severi sul punto, ma andare oltre significa impedire che siano utilizzabili elementi di prova rilevanti per punire gli autori di molti gravi reati”.
fulvio25
00venerdì 12 giugno 2009 21:46
Ieri è stato approvato alla Camera il disegno di legge anti-intercettazioni e pro-delinquenti. Chi l’ha votato lo ha fatto perché probabilmente è a conoscenza di situazioni in cui questa legge tornerà utile a lui personalmente, ai suoi amici o ai suoi padroni. Non c’è altra spiegazione per cui una legge così ignobile possa essere stata approvata in Parlamento. Non basta, 20 membri "dell’opposizione", che all’opposizione non appartengono, hanno utilizzato l’anonimato del voto per seguire i propri interessi ancor prima dei propri ideali. Abbiano almeno il coraggio delle proprie azioni, ed escano allo scoperto, da uomini.
La sicurezza del Paese è stata azzerata. La falsità della Lega e di Umberto Bossi, ombra di un uomo ex-libero, ha toccato il fondo con dichiarazioni che avrebbero fatto tremare i polsi ai suoi elettori prima del 6 e 7 giugno: "Berlusconi ha avuto fiuto...buon gioco perche' alla gente non piace essere ascoltata".

Balle.

La gente comune, che lavora onestamente, che non arriva a fine mese e paga le tasse dal primo all’ultimo cent non teme nulla.
Per i politici affaristi, cospiratori, intrallazzatori, disonesti, per questi politicanti che siedono nelle amministrazioni locali ed in Parlamento e gestiscono affari e relazioni con la criminalità organizzata una legge così è manna dal cielo.
Vergogna Umberto Bossi, hai svenduto la vera sicurezza dei cittadini per quattro ronde.
Vergogna Niccolò Ghedini che ipocritamente hai difeso un provvedimento di cui conosci bene gli esiti nefasti, ad unico vantaggio dei tuoi amici e di un tuo cliente.
Vergogna Ministro Alfano che passerai alla storia come l’uomo ha ucciso la Giustizia, piuttosto che difenderla come il tuo ruolo avrebbe richiesto.
Ora il destino del Paese è in mano al Capo dello Stato, ultimo baluardo di speranza prima che sia troppo tardi.


Antonio Borghesi, deputato IDV.
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