Berlusconi bravo a fare la vittima come Mussolini? Dal centrodestra un coro di condanna ha accolto l'intervista concessa dal poeta e senatore a vita Mario Luzi sull'aggressione di Capodanno al premier. "Un po' se l'è cercata", ha commentato il letterato fiorentino al Messaggero, "è molto bravo a fare la vittima". "Anche Mussolini - ha ricordato poi Luzi - si mise un cerotto sul naso, era stato colpito da un proiettile, per certi aspetti si somigliano". Tesi ribadite in serata anche se, a detta del poeta, i giornalisti fanno "dire all'intervistato quello che essi vogliono dire e fa loro piacere sia detto".
Il fatto che Mario Luzi sia un significativo poeta e che sia stato nominato senatore a vita - ha reagito il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto - non gli consente di poter sostenere, senza essere contestato, l'equiparazione tra Berlusconi e Mussolini". "Quanto alla sua affermazione secondo la quale 'anche Mussolini speculò' su un fatto simile, ma gli avevano sparato - ha aggiunto Cicchitto - si tratta di una frase indegna che esprime una intollerabile faziosità". "E' proprio un irresponsabile", ha concluso Cicchitto.
Luzi, ha tagliato corto il viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso, "non ha i numeri per poter essere un senatore a vita". "Il senatore Luzi - si è lamentato anche il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, protagonista nelle scorse settimane di un altro duro scontro verbale con il poeta fiorentino - non perde occasione per gettare fango sulle istituzioni e per giustificare i violenti. Ormai è ossessionato dal ventennio e utilizza ogni argomento per tirare in ballo il fascismo e Mussolini. A questo punto si impone una riflessione da parte del Quirinale".
Dura condanna per le parole di Luzi anche dal capogruppo dell'Udc alla Camera, Luca Volontè: "Non può esistere alcuna giustificazione all'uso dell'odio e della violenza in una società civile. Rammento per il bene di tutti che, a partire da motivi di comprensione o tentativi giustificativi, iniziò trent'anni fa il movimento delle Brigate Rosse". E sullo stesso tasto ha voluto insistere anche il sottosegretario al lavoro Maurizio Sacconi. Quelle di Luzi, ha affermato, "sono espressioni ancor più irresponsabili per un senatore a vita il quale tuttavia sembra quel nonno che, persi i freni inibitori, dice a voce alta quello che in realtà tutta la sua famiglia pensa". "Ed è proprio questa l'anomalia italiana - ha concluso Sacconi - quella di una sinistra di radice marxista che considera l'avversario un nemico e dalla quale non a caso si sprigiona la patologia del terrorismo".