Giubo
00mercoledì 5 gennaio 2005 14:07
Gli affari vanno male? Lei si spoglia per tirar su le sorti della sua azienda. E' avvenuto a Bastia Umbra, un piccolo centro in provincia di Perugia. Cinzia Passeri, 34 anni, lunghi capelli neri e occhi verdi, si è fatta fotografare nuda su un calendario, dalla cui vendita spera di ottenere un bel gruzzolo per realizzare i suoi progetti imprenditoriali. "Per ora sono in vendita nelle edicole 500 copie - dice - ma ne ho fatte stampare circa tremila".
Il calendario 2005, Cinzia Passeri, che possiede una ditta a Bastia Umbra e un negozio in cui vende e produce con il marchio "Cashmire Mattay", non solo lo ha pensato e realizzato grazie agli scatti di un amico fotografo, ma lo ha portato di persona alle edicole della zona. "Sono imprenditrice da dieci anni, disegno, produco e vendo maglieria in cashmire e lavoro anche come fashionist per alcune aziende. Solo che a un certo punto - racconta - mi sono accorta che i soldi stavano finendo, che finanziamenti non ce n'erano e che, se continuava così, sarei stata costretta a chiudere. Così ho deciso di fare un calendario: sono bella, ho 34 anni portati benissimo e penso che se una se lo può permettere, perché non dovrebbe farlo? In fondo non c'è niente di male".
Le foto sono state scattate in un bosco nei pressi di Bastia Umbra. "Le abbiamo fatte a novembre, faceva molto freddo e ancora ho la tosse. Ma ne è valsa la pena. Ho in mente un progetto importante, di livello nazionale, per rilanciare la mia azienda. E forse così posso realizzare questo obiettivo. Ormai ero arrivata al punto che pur avendo disegnato una splendida collezione di pantaloni, non ho potuto produrla: i disegni sono ancora lì, sulla carta". L'idea del calendario è nata per questo: "per sollecitare chi di dovere, politici, banche ed altri, a credere nel lavoro, nella creatività e nella voglia di rischiare dei giovani imprenditori. E invece qui in Umbria, ma credo anche altrove, chiacchiere ne sentiamo tante, ma di fatti e sostegni concreti ne arrivano pochi".
E' ambiziosa Cinzia Passeri. Dopo tanti anni di lavoro si sente pronta a spiccare il volo dal punto di vista imprenditoriale, trovando uno spazio nella produzione "Made in Italy" di qualità elevata. E il carattere per farlo non le manca. "Il calendario - dice - l'ho fatto con grande semplicità. L'idea mi è venuta perché stavo partecipando alle selezioni per il calendario del Perugia calcio, poi a un certo punto ho pensato: perché non farlo per me invece il calendario? Perché non pensare ai miei sogni, alla mia azienda? Così mi sono fatta fotografare nuda, con grande semplicità, senza pensare a quello che avrebbe detto la gente. Anzi, da questo punto di vista penso di aver dato anche uno schiaffo a certo provincialismo bigotto. D'altro canto la gente qui ha sempre parlato di me, hanno sempre avuto qualcosa da ridire, forse perché sono bella, forse perché non gli piaceva la mia mentalità aperta... Ma non importa: chi mi conosce ha apprezzato quello che ho fatto, mi ha detto che sono stata molto coraggiosa".
E i suoi genitori, la famiglia? "Sono divorziata e non ho figli, anche se sogno di averne uno un giorno. Quanto ai miei genitori, loro hanno una certa mentalità e io la rispetto. Ma questa è la mia vita e dopo aver lavorato dieci anni, sette giorni su sette anche per 15 ore al giorno, credo sia giusto voler trovare in Umbria il giusto premio alle mie fatiche. Se così non sarà, non escludo di andarmene altrove".
Non solo lavoro. Se le vendite andranno bene (il calendario oltre che nelle edicole umbre si può richiedere anche via e-mail, all'indirizzo scenic21@libero.it) una parte del ricavato andrà ai bambini del Sud-Est asiatico vittime dello tsunami. "A questo proposito vorrei lanciare un appello - dice Cinzia Passeri - All'inizio avevo pensato di dare una parte del ricavato a qualche famiglia bisognosa, poi è successa questa catastrofe... Se riuscirò a vendere almeno 6mila copie del calendario, il ricavato di 2mila copie lo devolverò in beneficenza per le vittime del maremoto".