Re:
giusperito, 30/09/2010 0.51:
I 5 punti della fiducia:
1) flat tax
2) privatazzazione dell'istruzione
3) taglio della spesa pubblica (fine delle politiche assistenziali simil keynesiane)
4) liberalizzazione (per iniziare: droga, prostituzione, sistema radiotelevisivo, urbanistica)
5) class action
1) No, continuo a ritenere la progressività dell'imposizione fiscale necessaria e quindi necessaria una aliquota progressiva determinata dal reddito famigliare e aziendale. Quindi, in sostanza, concordo col dettato costituzionale; penso, peraltro, che sia necessario riportare i capitali italiani in Italia -arduo, visto che il Presidente del Consiglio, a quanto pare, dispone egli stesso di c.ca 64 società off-shore- e tassare le rendite da capitale finanziario oltre la tassazione attuale (se non sbaglio attestata al 25%).
Vi è una premessa, ossia che è necessario rivedere e contenere la spesa pubblica altrimenti qualsiasi discorso sulla tassazione non ha valore.
2) Non sono d'accordo, per un motivo, per così dire, etico, nella misura in cui continui a ritenere l'istruzione un interesse e un servizio pubblico; proprio perché resta un servizio pubblico sarà possibile l'accesso a tutti. A questo punto cito il sistema universitario americano, basato su università di serie A e B; le prime arrivano ad avere costi pari a 30 o 40mila dollari annuali.
E' normale che chi potrà permettersi le prime ne elogerà l'efficienza, il merito e la qualità dell'istruzione, di certo innegabili (e vorrei vedere) ma oggettivamente escludenti.
Per il resto concordo con Trixam e in genere credo che sia necessario indirizzare la P.I. verso merito ed efficienza. Come? Basterebbero controlli oggettivi operati controllori esterni alla facoltà per la scelta di ricercatori, professori associati, lettori -attualmente presenti solo nelle facoltà di lingue- etc; investimento in ricerca, e di molto superiore alla misera percentuale attuale; fuori i privati dai consigli di amministrazione delle facoltà, che non sono aziende e devono, come dicevo prima, restare pubbliche.
3) Dovresti essere più preciso. Cioè, spesa pubblica è l'assegno al disabile ma è anche il mantenimento di numerosi enti inutili (di nome e di fatto). Diciamo che concordo nel principio, quindi razionalizzazione e tagli della spesa pubblica laddove non produttiva. Al contempo un controllo molto più stringente dei reati commessi dalla P.A. e dai "colletti bianchi".
4) Completamente d'accordo.
5) Completamente d'accordo.
6) Lotta totale alle mafie, nel modo più duraturo e incisivo possibile: risanamento dei luoghi dove nasce e si sviluppa il degrado, a partire da un piano di urbanistica che ripiani lo squallore in cui vivono gran parte di coloro che 'ingrassano' il sistema.
Lotta alla disoccupazione (che ad es., a Scampia e in quartieri-limite della periferia napoletana, raggiunge picchi del 50%), specialmente in quei luoghi laddove i disoccupati sono facile preda dei camorristi o mafiosi o ndranghetisti.
Fuori i condannati per mafia da qualsiasi istituzione del regno.