I Responsabili (il bluff)

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Etrusco
00giovedì 20 gennaio 2011 21:56

LA CRISI DELLA MAGGIORANZA

"Responsabili", falsa partenza alla Camera
Gruppo al via solo grazie al PdL

Malgrado il travaso di 2 deputati berlusconiani, la nuova formazione dei transfughi da Fli, Pd e Idv si ferma a quota 21 deputati. Decisivo il no di Mannino. L'opposizione: "Solo un bluff, numeri invariati" [SM=x44452]

ROMA - Finisce in un mezzo naufragio il lancio alla Camera del nuovo gruppo parlamentare 'Iniziativa responsabile'. Il nuovo schieramento chiamato a rafforzare la traballante maggioranza riesce a vedere infatti la luce solo grazie a un travaso di deputati direttamente dal PdL  [SM=x44455] e non incide quindi sul conto totale dei voti su cui potrà contare il governo a Montecitorio. "Siamo 22", annuncia il capogruppo pro-tempore Luciano Sardelli all'inizio della conferenza stampa organizzata per presentare la nuova creatura immaginata come "terza gamba" dell'alleanza Pdl-Lega. Nel numero vengono però conteggiati anche i 2 'innesti' dal Pdl, i deputati Mario Pepe e Vincenzo D'Anna e il deputato del Pid Calogero Mannino.

Al momento del varo ufficiale la firma di adesione dell'ex ministro democristiano in realtà non c'è ancora, ma Sardelli spiega che "andrà a firmare alla segreteria generale della Camera". Annuncio smentito poco dopo dallo stesso Mannino: "Non sono interessato alla guida del gruppo che si è costituito. Sono invece interessato a concorrere, ove possibile, alla costruzione del nuovo soggetto politico: il partito Popolare per l'Italia di domani. La costituzione del nuovo Gruppo parlamentare si è sovrapposta a questo obbiettivo. La corsa a disperdere il sempre più piccolo retaggio dell'esperienza e della tradizione politica democristiana non verrà mai partecipata da me". Dichiarazioni che sembrerebbero lasciare poco spazio ad eventuali ripensamenti
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e lanciano anche diversi dubbi sulla serietà con cui è stata gestita l'intera operazione.

Tolto Mannino i parlamentari di 'Iniziativa responsabile' sono quindi 21, ma se si escludono gli ex Pdl Pepe e D'Anna si scende a quota 19, persino al di sotto della cifra minima richiesta dal regolamento di Montecitorio per dare vita a un Gruppo.

Per il momento ne fanno parte, oltre a Pepe e D'Anna: i 10 di 'Noi Sud-Pid' Elio Belcastro, Pippo Gianni, Arturo Iannaccone, Antonio Milo, Michele Pisacane, Americo Porfidia, Antonio Razzi, Francesco Saverio Romano, Giuseppe Ruvolo e Luciano Mario Sardelli (capogruppo pro tempore); i quattro ex Fli Giampiero Catone, Silvano Moffa, Catia Polidori e Maria Grazia Siliquini; l'Adc Francesco Pionati; l'ex Api Bruno Cesario; l'ex Pd Massimo Calearo; l'ex Idv Domenico Scilipoti; l'ex leghista Maurizio Grassano.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione Saverio Romano ha confermato, a fronte di una richiesta del presidente del Consiglio, la "disponibilità ad assumere ruoli di governo". Silvano Moffa ha precisato "Non siamo una stampella del governo né un'armata Brancaleone, ma un valore aggiunto per la maggioranza". Francesco Pionati ha parlato di "terza area" della maggioranza che punta a nuove adesioni nelle prossime settimane.

"La costituzione del gruppo dei responsabili alla Camera - sottolinea Antonio Leone del PdL - completa il successo della maggioranza conseguito con la fiducia al governo del 14 dicembre scorso, ma soprattutto ufficializza all'interno del centrodestra l'esistenza di una 'terza gamba' in piena sintonia con l'esecutivo e, cosa ancora più importante, in posizione costruttiva e non conflittuale con esso".

Il sarcasmo dell'opposizione però si spreca.
 "Per adesso è chiaro che il tanto annunciato gruppo dei responsabili è un bluff totale perché composto interamente da deputati che erano già in maggioranza - commenta il capogruppo del Pd alla Camera Dario Franceschini - E' solo un travaso per ragioni di immagine".
Ironico anche il vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi: "Se il buongiorno si vede dal mattino, è chiaro che quello dei responsabili è un gruppo formato da parlamentari che tutto sono fuorché responsabili. Il fatto che si siano sfaldati ancor prima di costituire il gruppo rende il quadro molto chiaro".
Secco il giudizio del leader dell'Udc Pierferdinando Casini: "Maggioranza più ampia? Sono sempre gli stessi che avevano votato la fiducia al governo, facciano quello che vogliono, non mi importa nulla".

Fonte: La Repubblica (20 gennaio 2011) © Riproduzione riservata

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