Gomorra La serie

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OneOfTheesedays
00mercoledì 11 giugno 2014 14:27
Veramente bella, mai vista una serie italiana tanto ben fatta.
Qualche aggiustatina alla sceneggiatura qua e là e sarebbe stata perfetta.
Attori bravissimi.
Aspetto con ansia la seconda stagione.
Chi altro l'ha vista?


napulitanboy
00mercoledì 11 giugno 2014 21:44
Serie davvero sopra ogni aspettativa...
ben fatta!
bluesrock
00mercoledì 11 giugno 2014 22:48
Non mi sono perso un attimo...Molto bella! [SM=x43799]
Qualcuno dice che "Romanzo criminale" era alla pari, se non superiore. Voi che dite? Io non la vidi quella lì...
Paperino!
00giovedì 12 giugno 2014 00:55
Me la son persa! [SM=g2725338]

In compenso Napoli è tappezzata di manifesti che urlano alla vergogna per le serie tv che infangano la città [SM=g2725362]
birrena@
00giovedì 12 giugno 2014 15:38
Re:
Paperino!, 12/06/2014 00:55:



In compenso Napoli è tappezzata di manifesti che urlano alla vergogna per le serie tv che infangano la città [SM=g2725362]




c'è uno psicoterapeuta nonchè colonello dell'esercito e molto attivo nel sociale, che sta cercando di far chiudere questa serie perchè etichettante soprattutto per coloro che vivono in certi quartieri e che rende l'opera di recupero di questi ragazzi molto difficile.
anche se io non ho visto questa serie perchè non amo il genere, non posso che concordare con lui. [SM=x43799]


Paperino!
00giovedì 12 giugno 2014 16:29
Re: Re:
birrena@, 12/06/2014 15:38:




c'è uno psicoterapeuta nonchè colonello dell'esercito e molto attivo nel sociale, che sta cercando di far chiudere questa serie perchè etichettante soprattutto per coloro che vivono in certi quartieri e che rende l'opera di recupero di questi ragazzi molto difficile.
anche se io non ho visto questa serie perchè non amo il genere, non posso che concordare con lui. [SM=x43799]





Non riesco ad essere d'accordo: questi ragazzi sono affossati dalla realtà dei quartieri in cui vivono...quindi in primis dalla criminalità locale, e dai politici locali che fanno accordi e affari con questa criminalità, condannando interi quartieri ad affondarci dentro.

Recuperare questi ragazzi non può passare per il calare il silenzio su queste realtà, sul ridurne le possibilità di denuncia, perché ciò vorrebbe dire rassegnarsi a che queste realtà proliferino sempre di più, coinvolgendo un numero sempre maggiore di ragazzi da recuperare.
Gomorra svolge una funzione utile, perché se si facessero serie del genere dagli anni 80, forse oggi questi ragazzi non vivrebbero più una realtà tale da costringerli a cercare un recupero...

Non credo a chi dice che certi scrittori infangano una città: è il fango ad infangare, non chi ne parla.


birrena@
00giovedì 12 giugno 2014 17:19
Re: Re: Re:
Paperino!, 12/06/2014 16:29:



Non riesco ad essere d'accordo: questi ragazzi sono affossati dalla realtà dei quartieri in cui vivono...quindi in primis dalla criminalità locale, e dai politici locali che fanno accordi e affari con questa criminalità, condannando interi quartieri ad affondarci dentro.

Recuperare questi ragazzi non può passare per il calare il silenzio su queste realtà, sul ridurne le possibilità di denuncia, perché ciò vorrebbe dire rassegnarsi a che queste realtà proliferino sempre di più, coinvolgendo un numero sempre maggiore di ragazzi da recuperare.
Gomorra svolge una funzione utile, perché se si facessero serie del genere dagli anni 80, forse oggi questi ragazzi non vivrebbero più una realtà tale da costringerli a cercare un recupero...

Non credo a chi dice che certi scrittori infangano una città: è il fango ad infangare, non chi ne parla.







il problema non è parlarne, il problema è che nessuno darebbe una possibilità a questi ragazzi se li etichetta in un certo modo o inizia ad associarli a quelli delle fictions. lo dico perchè chi non vive a Napoli e conosce questa realtà da ciò che appare in tv, non ne ha una buona opinione di conseguenza non farebbe nulla per dare una mano a chi proviene da questi quartieri, anzi sono persone da evitare, da emarginare. possiamo biasimarli?

io sono stata in un'associazione che cerca di recuperare ragazzi a rischio e dove altri scontano la messa alla prova (associazione che si trova in un quartiere malfamato e dove puoi vedere materializzarsi il codice penale ad ogni angolo di strada)... ebbene occorre tanta pazienza e tempo nonchè un grado di attenzione altissimo, è un lavoro molto delicato e basta un nulla per compromettere quanto fatto, per questo capisco l'intenzione di questo psicoterapeuta che, peraltro, ho potuto conoscere durante un paio di convegni in cui era relatore e ti posso dire che è una persone davvero di cuore, cerca di fare quanto può per aiutare chi ha bisogno, è vicino alle famiglie delle vittime (tra l'altro ha una sua associazione a Caserta) si occupa della terra dei fuochi e anche di ragazzi problematici. per me va sostenuto chi cerca di cambiare certe realtà non chi ci guadagna con serie tv e a cui non importa molto delle persone coinvolte.

capisco il tuo punto di vista: se da una parte parlarne significa far emergere il fango dall'altro, però, comporta gettare addosso altro fango perchè tutto viene filtrato attraverso gli occhi di chi guarda. [SM=x43820]
fridafrida
00giovedì 12 giugno 2014 22:03
Re: Re: Re: Re:
birrena@, 12/06/2014 17:19:





il problema non è parlarne, il problema è che nessuno darebbe una possibilità a questi ragazzi se li etichetta in un certo modo o inizia ad associarli a quelli delle fictions. lo dico perchè chi non vive a Napoli e conosce questa realtà da ciò che appare in tv, non ne ha una buona opinione di conseguenza non farebbe nulla per dare una mano a chi proviene da questi quartieri, anzi sono persone da evitare, da emarginare. possiamo biasimarli?

io sono stata in un'associazione che cerca di recuperare ragazzi a rischio e dove altri scontano la messa alla prova (associazione che si trova in un quartiere malfamato e dove puoi vedere materializzarsi il codice penale ad ogni angolo di strada)... ebbene occorre tanta pazienza e tempo nonchè un grado di attenzione altissimo, è un lavoro molto delicato e basta un nulla per compromettere quanto fatto, per questo capisco l'intenzione di questo psicoterapeuta che, peraltro, ho potuto conoscere durante un paio di convegni in cui era relatore e ti posso dire che è una persone davvero di cuore, cerca di fare quanto può per aiutare chi ha bisogno, è vicino alle famiglie delle vittime (tra l'altro ha una sua associazione a Caserta) si occupa della terra dei fuochi e anche di ragazzi problematici. per me va sostenuto chi cerca di cambiare certe realtà non chi ci guadagna con serie tv e a cui non importa molto delle persone coinvolte.

capisco il tuo punto di vista: se da una parte parlarne significa far emergere il fango dall'altro, però, comporta gettare addosso altro fango perchè tutto viene filtrato attraverso gli occhi di chi guarda. [SM=x43820]







Birrena perdonami, il discorso che fai potrebbe ripetersi anche con l'omonimo e più famoso libro di Saviano. Dovremmo dunque pensare che Roberto Saviano ha sommerso di fango una realtà già difficile di per sé, anziché portarla a conoscenza di un vasto pubblico di lettori? (è un libro tradotto in 52 paesi). Premetto: non mi piace Saviano, non lo sto difendendo, non era il primo a parlare di determinate realtà nostrane ma è solo colui che ha avuto più risonanza. Tuttavia la mia obiezione non fa una piega. Aggiungo anche che la serie tv in commento, di cui ho intravisto qualche puntata, non mi è piaciuta. Non esprimo un giudizio tecnico ( gli attori bravissimi, scenografia e fotografia eccezionali), ma è la tematica - quella del cattivo- a non avvincermi. Fossi nel terapeuta mi preoccuperei in senso inverso: la tv crea identificazione, assimilazione. Temerei pertanto l'emulazione. Ho letto commenti in giro per il web: chi parteggiava per questo o quel delinquente, chi scriveva di "onore" del boss.
Questo, onestamente, mi lascia interdetta [SM=x43674]


Catwoman(didì7)
00giovedì 12 giugno 2014 23:08
Premetto di non aver visto la serie.
Comunque ritengo che non si possa negare che i mass media siano una grossa cassa di risonanza, sufficiente ad "etichettare" persone provenienti da quartieri "difficili" come Scampia, Secondigliano ecc.. come camorristi e dunque, a contribuire ulteriormente alla loro emarginazione sociale.

Tuttavia, non mi sembra neanche corretto evitare di parlarne, perché si finirebbe per gettare nel dimenticatoio realtà esistenti.

Forse la soluzione migliore è nel mezzo: non "gonfiare" oltre i limiti del reale certe situazioni, ma narrare i fatti come si svolgono realmente. Sono cose che accadono quotidianamente, perché non parlarne?
Nel contempo le istituzioni, dovrebbero incentivare l'opera delle associazioni e dei comitati impegnati nei vari territori nel "recupero" di queste persone. O addirittura evitare che queste persone possano delinquere, magari iniziando dai bambini.

Del resto, se consideriamo lo stato attuale delle carceri italiane, di sicuro le stesse non contribuiscono ad attuare la funzione rieducativa della pena prevista dalla nostra costituzione. In breve, chi entra in carcere di certo non "esce" recuperato, anzi, spesso esce ancor più "arrabbiato" (per usare un termine carino) di quando ci è entrato.
Con questo, non voglio dire che chi ha commesso reati non debba scontare la sua pena negli istituti penitenziari, ma soltanto che sarebbe meglio che la persona venisse sottratta fin dall'inizio da certi ambienti che, frequentati, la portano inevitabilmente a delinquere. E questa "sottrazione" non può che avvenire grazie all'opera delle istituzioni e dei comitati suddetti.

Ma forse questo discorso è pura utopia, le istituzioni non aiutano e zone come Secondigliano, Scampia (ma non solo questi luoghi) continueranno ad essere ricordati solo come posti in cui la gente si ammazza per strada, in cui quelli della Napoli "bene" vanno a rifornirsi di droga ed in cui imperversa l'ignoranza. [SM=x43801]
OneOfTheesedays
00lunedì 16 giugno 2014 18:57
Onestamente quando ho messo il topic speravo tanto di non dover parlare delle solite polemiche che accompagnano un prodotto simile.

Volevo parlare della serie con persone che possibilmente l'avevano vista.

Comunque dico brevemente la mia anche su questo.

Sulla questione emulazione, mi limito a ricordare la catarsi aristotelica e che queste polemiche sono vecchie quanto il teatro greco (anche Euripide e la sua Medea sono stato oggetto di aspre critiche).
è vero che i personaggi cattivi sono più affascinanti, forse perché danno la possibilità maggiore di indagare l'animo umano, ma ciò non toglie che dalla serie ne esce un quadro senza speranza: nessuno è un eroe, tutti o muoiono o si tradiscono o perdono persone care o finiscono in carcere. Chiunque nella serie entra a contatto con il clan fa una brutta fine o una brutta vita.
Quindi tranquilli... la vostra morale ce l'avete... la camorra "non conviene" come diceva De Crescenzo in così parlò bellavista.

Sulla questione "fango", mi limito a constatare che va tanto di moda, perché non ricordo tante proteste quando sono usciti i migliaia di film su mafia, 'ndrangheta, camorra ect.
Per brevità vi rimando a questo articolo di una signora che pure opera in una associazione che si occupa di camorra:
caratteriliberi.eu/2014/06/16/mafie/non-sparate-gomorra/
e anche all'articolo che saviano a scritto su repubblica (al netto delle puttanate che fa da fazio, quando vuole li sa scrivere gli articoli): www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2014/06/10/news/perch_sono_tutti_cattivi_nella_gomorra_che_va_in_tv-8...
Ed infine vi consiglio questi bei film sull'argomento "ragazzi difficili": Certi Bambini, Pianese Nunzio 14 anni a maggio e Vento di terra.


Detto ciò, trovo che, oltre ad avere una grande regia, i personaggi siano stati tratteggiati benissimo... su tutti Ciro che è un novello Iago.
Un personaggio davvero molto bello (e terrificante).
L'unica cosa che non mi ha convinto è la trasformazione di Genni. Forse un po' troppo repentina, magari con qualche flashback dell'Honduras, avremmo capito di più.
Diciamo che il difetto maggiore della serie forse è proprio a volte la ricerca del colpo di scena a scapito del racconto (ed infatti c'è più di qualche ingruenza, tra cui una nel finale che spero si sciolga nella seconda stagione).
Comunque è stato un bel pugno nello stomanco, a volte era veramente "duro" da seguire. Anche se purtroppo devo dire che è abbastanza veritiero.


fridafrida
00martedì 17 giugno 2014 10:28
Re:
OneOfTheesedays, 16/06/2014 18:57:

Onestamente quando ho messo il topic speravo tanto di non dover parlare delle solite polemiche che accompagnano un prodotto simile.

Volevo parlare della serie con persone che possibilmente l'avevano vista.

Comunque dico brevemente la mia anche su questo.

Sulla questione emulazione, mi limito a ricordare la catarsi aristotelica e che queste polemiche sono vecchie quanto il teatro greco (anche Euripide e la sua Medea sono stato oggetto di aspre critiche).
è vero che i personaggi cattivi sono più affascinanti, forse perché danno la possibilità maggiore di indagare l'animo umano, ma ciò non toglie che dalla serie ne esce un quadro senza speranza: nessuno è un eroe, tutti o muoiono o si tradiscono o perdono persone care o finiscono in carcere. Chiunque nella serie entra a contatto con il clan fa una brutta fine o una brutta vita.
Quindi tranquilli... la vostra morale ce l'avete... la camorra "non conviene" come diceva De Crescenzo in così parlò bellavista.

Sulla questione "fango", mi limito a constatare che va tanto di moda, perché non ricordo tante proteste quando sono usciti i migliaia di film su mafia, 'ndrangheta, camorra ect.
Per brevità vi rimando a questo articolo di una signora che pure opera in una associazione che si occupa di camorra:
caratteriliberi.eu/2014/06/16/mafie/non-sparate-gomorra/
e anche all'articolo che saviano a scritto su repubblica (al netto delle puttanate che fa da fazio, quando vuole li sa scrivere gli articoli): www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2014/06/10/news/perch_sono_tutti_cattivi_nella_gomorra_che_va_in_tv-8...
Ed infine vi consiglio questi bei film sull'argomento "ragazzi difficili": Certi Bambini, Pianese Nunzio 14 anni a maggio e Vento di terra.


Detto ciò, trovo che, oltre ad avere una grande regia, i personaggi siano stati tratteggiati benissimo... su tutti Ciro che è un novello Iago.
Un personaggio davvero molto bello (e terrificante).
L'unica cosa che non mi ha convinto è la trasformazione di Genni. Forse un po' troppo repentina, magari con qualche flashback dell'Honduras, avremmo capito di più.
Diciamo che il difetto maggiore della serie forse è proprio a volte la ricerca del colpo di scena a scapito del racconto (ed infatti c'è più di qualche ingruenza, tra cui una nel finale che spero si sciolga nella seconda stagione).
Comunque è stato un bel pugno nello stomanco, a volte era veramente "duro" da seguire. Anche se purtroppo devo dire che è abbastanza veritiero.



One, però non puoi negare che era inevitabile scadere in un discorso che non fosse puramente "artistico". Come pure convieni, la soglia tra realtà e finzione -qui- è sottile. Anche la mitizzazione del cattivo è datata. E se mi è consentito, che il ruolo del cattivo affascini perché consente di sondare l'animo umano, possiamo pensarlo solamente in parte. Per un'altra parte, c'è chi nel cattivo vede il forte, quello in gamba che riesce a cavarsela, pur sacrificando qualcosa (pare che Ciro addirittura sia immortale). Di certo non intendevo affermare i miei principi morali, solo mi preoccupavo di chi i principi morali - per vissuto- ce li ha alterati e tende ad una diversa interpretazione di ciò che vede, sente o vive. Perché sarà pur vero che la camorra non conviene, cionondimeno c'è.

p.s.: Altro che catarsi! [SM=x43603]


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