Film sulla Bosnia, minacce alla Jolie

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Koogar
00giovedì 16 febbraio 2012 19:27
"I miei attori attaccati e insultati"



UN FILM che rievoca un periodo terribile e doloroso come quello del conflitto in Bosnia è destinato, invitabilmente, a far parlare di sé. Se poi dietro la macchina da presa c'è una superstar come Angelina Jolie, e la pellicola viene presentata a un festival importante come Berlino, l'eco della storia diventa ancora più forte. Ma la notizia rivelata oggi dal quotidiano britannico The Guardian fa comunque scalpore: l'attrice avrebbe ricevuto delle minacce, legate - appunto - al tema affrontato nella sua opera prima da regista.

A confermarlo è proprio lei, Angelina: da quando il film, intitolato In the land of blood and honey, è stato presentato - lunedì, nella kermesse cinematografica in corso nella capitale tedesca - la diva e diversi attori serbi che lo hanno interpretato sono stati minacciati. "Mi sono state spedite delle cose, altre sono state postate online - ha rivelato la Jolie al giornale - Il cast non mi ha mai riferito di queste minacce ma ho saputo da altre persone cosa stava accadendo: uno di loro si è ritrovato i finestrini dell'auto in frantumi, un altro ha avuto un problema con il telefonino nel mirino degli hacker, con l'invio di email offensive". "Erano pensieri terrificanti, quelli finiti in quelle righe", ha aggiunto. Spiegando anche di avere dato agli attori l'opportunità di lasciare il posto, ma nessuno di loro ha accettato.

E probabilmente la rabbia di chi minaccia è legata anche al grande successo berlinese del film, accolto da una standing ovation che ha commosso l'attrice e regista. "Condividere questo con voi significa tantissimo per me", ha detto Jolie in lacrime alla fine della pellicola, cui hanno assistito 5 mila bosniaci. Al suo fianco c'era il compagno, l'attore Brad Pitt. Nel film Jolie ha voluto raccontare una storia d'amore tra un serbo bosniaco e una donna bosniaca musulmana, che diventa però rivale quando lui si arruola nell'esercito e la compagna viene internata in un campo di prigionia militare, teatro di abusi e stupri. "Sono molto soddisfatta di quello che abbiamo fatto - ha dichiarato lei - mi sento molto forte rispetto al film, credo che il suo messaggio centrale, ovvero il bisogno di intervento e di interesse da parte del mondo riguardo alle atrocità quando avvengono, sia davvero molto attuale, soprattutto viste le cose che stanno succedendo in Siria".
Koogar
00giovedì 16 febbraio 2012 19:32
In The Land Of Blood & Honey


tommy3dita
00giovedì 22 marzo 2012 11:31
forse gli insulti sono per come recita
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