FLi vs PdL

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Etrusco
00martedì 21 dicembre 2010 16:31


Viespoli: «Non l'ho colta, ma se l'ha detta davvero era una battuta fuori luogo»

Berlusconi show al Quirinale. A Fli:
«Non c'è una c.... di ragione per votarvi!»

Prima il sonno. Poi scambi di battute e gag con Rutelli e Mentana. E a Minzolini: «Ci sentiamo domani mattina»


Berlusconi nel suo momento di assopimento al Colle (Lapresse)
Berlusconi nel suo momento di assopimento al Colle (Lapresse)
  Berlusconi: «Non c'è una cazzo di ragione per votarvi». A margine dei saluti di Natale tra le più alte cariche dello Stato al Quirinale, Berlusconi si è presentato in grande forma. Poco prima, durante la cerimonia protocollare, era stato pizzicato dai fotografi durante un momento di assopimento.

Poi, al momento del rinfresco, ha recuperato la sua verve ed è stato protagonista di diversi siparietti nella sala dei rinfreschi.

Non tutti coloro che ne sono stati coinvolti hanno apprezzato. Ad esempio il capogruppo FLI al Senato, Pasquale Viespoli, che si era avvicinato per salutarlo, liquidato appunto con quella frase un po' sprezzante: «Non c'è una cazzo di ragione per votarvi».

Viespoli, interpellato poi dai giornalisti, ha minimizzato: «Non ho sentito». Il Presidente dei senatori finiani ha spiegato ai giornalisti di non aver colto la battuta di Berlusconi su FLI.

«Se l'ha detta - ha però aggiunto -, è una battuta fuori posto e fuori luogo, soprattutto alla luce del profilo e dello stile dell'intervento pronunciato poco prima da Napolitano».







Il Premier assopito durante la Cerimonia protocollare al Quirinale tra le alte cariche dello Stato:

Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale    Il premier assopito al Quirinale

LA GAG CON RUTELLI - Mentre il leader dell'Api, Francesco Rutelli, raggiungeva il salone dei rinfreschi, il Cavaliere lo ha afferrato ai lati: «Mi si inchina il Terzo Polo». «Addirittura alle spalle», ha replicato ridendo Rutelli e Berlusconi ha precisato: «No, ai fianchi». In mattinata Rutelli al Senato era stato vittima "incolpevole" di una gaffe. Aveva frainteso la parola «buonista» pronunciata dal leghista Bricolo nei confronti di un magistrato con «comunista» (Guarda il video)

IL BACIO A PISANU - Nel corso del rinfresco Berlusconi ed il presidente della Camera Gianfranco Fini non si sono salutati mentre il Premier si è fermato a parlare con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il presidente del Senato Renato Schifani. Più tardi il Premier si è appartato per parlare più di 5 minuti con il senatore FLI Mario Baldassarri. L'unico uomo che ha baciato è Beppe Pisanu a cui ha detto: «Dobbiamo parlarci, ma per più di tre minuti».

GLI ELOGI A MENTANA - Ha poi dedicato le proprie attenzioni a diversi esponenti dell'informazione tv. Ha parlato con il presidente della Rai, Paolo Garimberti, e con il direttore del Tg2 Mario Orfeo. Ha anche salutato con calore Enrico Mentana: «L'ho sempre saputo - gli ha detto complimentandosi per i successi del suo telegiornale su La7 - che eri il più bravo». Si è poi appartato da solo per qualche minuto prima anche con il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, che ha salutato così: «Ci sentiamo al telefono domani mattina, ti chiamo».

Fonte: Corriere della Sera - Redazione online
20 dicembre 2010
(ultima modifica: 21 dicembre 2010)© RIPRODUZIONE RISERVATA




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Paperino!
00martedì 21 dicembre 2010 16:47
Io credo che si stia rincoglionendo.
Forse Fini non raccoglierà granché e non si sarà mosso bene, perdendo anche lui consensi, ma penso che difficilmente Berlusconi resterà in sella nella prossima legislatura.
Non sarà Fini, non sarà Bersani, sarà la Lega, sarà Tremonti...ma è arrivato cmq al crepuscolo.
Oramai dà segni di scarsa lucidità
Etrusco
00martedì 21 dicembre 2010 21:07
Re:
Paperino!, 21/12/2010 16.47:

Io credo che si stia rincoglionendo.
Forse Fini non raccoglierà granché e non si sarà mosso bene, perdendo anche lui consensi, ma penso che difficilmente Berlusconi resterà in sella nella prossima legislatura.
Non sarà Fini, non sarà Bersani, sarà la Lega, sarà Tremonti...ma è arrivato cmq al crepuscolo.
Oramai dà segni di scarsa lucidità




si, sta perdendo colpi
e prima o poi anche il suo elettorato più fedele inizierà ad aprire gli occhi ad iniziare dalle promesse deluse su Irap, abolizione Provincie e Bollo Auto, ma soprattutto quella grande Rivoluzione Liberale che con oltre 100 parlamentari di maggioranza sarebbe stata una passeggiata (invece tutto il governo si è concentrato sulle leggi ad personam per salvare il Premier dai processi e privilegiare Mediaset a discapito di Dahlia e Sky . . . ).

Comunque potrà contare ancora su quel nocciolo duro di elettori interessati solo ad un pervicace e subdolo sabotaggio interno di Giustizia e Legalità.
legittimagiustizia
00martedì 21 dicembre 2010 21:14
non ho capito ,fate questi ragionamenti sulla base delle foto in cui dorme?non vi sembra azzardato?

Berlusconi vince in tutti sondaggi,in modo ampio, poi ha più volte dimostrato che in campagna elettorale è una macchina da combattimento,non illudiamoci per così poco...

Fini è un fallito,non sta proprio a numero

non è certo una dormitina il problema
democrat4lyf90
00martedì 21 dicembre 2010 21:14
Re: Re:
Etrusco, 21/12/2010 21.07:




si, sta perdendo colpi
e prima o poi anche il suo elettorato più fedele inizierà ad aprire gli occhi ad iniziare dalle promesse deluse su Irap, abolizione Provincie e Bollo Auto, ma soprattutto quella grande Rivoluzione Liberale che con oltre 100 parlamentari di maggioranza sarebbe stata una passeggiata (invece tutto il governo si è concentrato sulle leggi ad personam per salvare il Premier dai processi e privilegiare Mediaset a discapito di Dahlia e Sky . . . ).

Comunque potrà contare ancora su quel nocciolo duro di elettori interessati solo ad un pervicace e subdolo sabotaggio interno di Giustizia e Legalità.



[SM=g51998] li stai sopravvalutando

Etrusco
00martedì 21 dicembre 2010 21:31
Re: Re: Re:
democrat4lyf90, 21/12/2010 21.14:



[SM=g51998] li stai sopravvalutando





quando dico questo il mio pensiero va a degli amici che servono +/- attivamente il PdL dall'interno:
alcuni rivestono cariche elettive e, nonostante siano molto intelligenti, in apparente buona fede e autonomi dal punto di vista lavorativo (sono imprenditori di solide aziende: non hanno certo di mendicare poltrone in politica per poter vivere nel lusso...),
difendono sempre e comunque a spada tratta Berlusconi ed il PdL qualsiasi cosa combinino... forse lo fanno per un'esasperata disciplina di partito? Forse per paura di esser cacciati dal PdL?
Ancora non ho avuto occasione di capire il perchè di quest'atteggiamento: ogni volta che cerco di affrontare la questione cambiano argomento.... [SM=x43606]
gran generale
00martedì 21 dicembre 2010 21:33
i soliti insulti

già visto, già vissuto

per qualcuno (che dovrebbe mettersi scuorno), già votato
goisis
00martedì 21 dicembre 2010 21:44
Fini nel 2006:"La legge elettorale che abbiamo varato non è affatto un porcellum. Rafforza il bipolarismo e migliora la democrazia"
Fini nel 2010:"Questa legge oscena va assolutamente cambiata"

giusperito
00martedì 21 dicembre 2010 22:23
goisis la questione è sempre la stessa... il tuo parere qual è?
goisis
00martedì 21 dicembre 2010 22:30
Giusperito a me non piace l'attuale legge elettorale.Come vedete non ho i paraocchi.Ma considerare Fini un'alternativa è un orrore...
giusperito
00martedì 21 dicembre 2010 22:32
goisis ma tu mica lo devi dimostrare di non avere i paraocchi..
In cosa non ti piace? quale sistema preferiresti? perché Fini non è un'alternativa?
goisis
00martedì 21 dicembre 2010 22:39
L'ho detto perchè spesso associate ogni cosa che scrivo a un'ideologia politica (come il topic su Padoa Schioppa;avevo criticato pure Brunetta sulla frase dei bamboccioni).Ritengo che il cittadino debba tornare a votare il candidato non come ora che le liste per le Camere vengono fatte "a tavolino".Per quanto concerne Fini credo di essermi espresso varie volte e credo di aver citato tutti i suoi esempi di assoluta incoerenza.
giusperito
00martedì 21 dicembre 2010 22:51

In pratica per te va bene la semplice preferenza.. indifferenza sul sistema maggioritario o proporzionale.. ed indifferenza per il premio di maggioranza?
L'assoluta incoerenza è vizio tipico di B. e dei suoi sodali. Penso solo a Gasparri che nel 1993 guidava una spedizione di giovani contro il Parlamento ed ora vuole l'arresto preventivo (per esempio a te questa cosa non fa paura?).
Un Dell'Utri che definisce Mangano un eroe non è una cosa che ti fa paura?
Un B. che invita ad evadere le tasse (perché moralmente giusto) non ti fa paura? Il fatto che oggi vengano introdotte le stesse misure elaborate dal vampiro Visco non è un chiaro segno di incoerenza?
Definirsi liberale ed invocare attraverso indebite pressioni che alcuni personaggi siano esclusi dalla televisione non è incoerente?
Etrusco
00mercoledì 5 gennaio 2011 17:07

L'Analisi Rss

Rocco Buttiglione

Dal PdL parte la ridicola propaganda su Fini "anticristiano"... [SM=x44452]

E Buttiglione spiega: «Con FLi, una coalizione "non ideologica

di Francesco De Palo

Se gli argomenti addotti dai pasdaran pidiellini o dagli ex colonnelli per smontare sul nascere le velleità del nuovo polo si limitano al voler dipingere Gianfranco Fini come un anticristo, lontano anni luce da ambienti cattolici e credenti, significa che dalle parti del fu PdL le armi sono davvero spuntate.
Rocco Buttiglione, Presidente dell’Udc e componente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali definisce il presidente della Camera «laico e non anticristiano». In un’analisi su Liberal argomenta con approfondimenti ragionati le ragioni di Fini, spiegandone i riferimenti culturali, come Gentile e Croce, tratteggiando una destra storica e liberale che non si pone in antitesi ai cattolici e ai loro valori. Ha evidentemente solo sensibilità differenti su alcune questioni come il fine vita, sul quale una classe dirigente responsabile e post-ideologica ha il dovere di riflettere per verificare possibili convergenze. Convergenze che, invece, sono possibilissime sui temi di politica generale.
E il fatto che dalle parti di Palazzo Grazioli si insista nel voler forzatamente costruire il binomio credenti-Pdl, è la spia di un timore vero.
 Timore che finalmente la nuova alleanza possa risorgere dalle macerie del bipolarismo ormai archiviato, quello per intenderci che fa del tifo da stadio e muscolare il proprio vessillo, il riferimento sociale di una politica urlata e sempre con l’elmetto in testa. Che divide anziché unire, che parla anziché ascoltare. Dove finanche i temi etici, patrimonio socio-culturale di tutti, vengono branditi come una clava chiodata per dividere faziosamente chi invece, responsabilmente e coraggiosamente, sta tentando di aprire una breccia nella melma politica italiana.
Dove qualcuno vorrebbe ancora nascondere i fallimenti di questo esecutivo, le mille promesse, le innegabili criticità.

Buttiglione dice anche un’altra cosa interessante, sulla quale sarebbe utile aprire un dibattito:
 «Gli ex colonnelli asseriscono che la rottura tra Berlusconi e Fini sia metafisica e non su temi squisitamente politici».
Forse sono stati su Marte nell’ultimo anno e mezzo, non hanno udito rilievi, non hanno preso nota di spunti e proposte che oggi, per dirne una, anche Bossi avanza.
Quindi li invita a cercarsi altri argomenti, a non strumentalizzare pretestuosamente l’etica per condannare un’unione che, invece, può portare buoni frutti.
«C’è una campagna che non ci piace - scrive il parlamentare pugliese - e non serve trasporre nella comunità ecclesiale le divisioni la politica».
Il riferimento è ai manifesti affissi per la Capitale con lo slogan “i cattolici per Berlusconi”, che ha fatto storcere il naso in molti ambienti ecclesiali.
Oltre all’uscita di cattivo gusto proprio degli ex colonnelli, che arrivano a invitare i credenti a non bere con il Presidente della Camera neanche un bicchiere d’acqua.
Che Fini sia diventato un pericoloso invasore delle coscienze cristiane? Un eversore che manda al rogo i credenti italiani?
Pronto a chiudere parrocchie per aprire moschee, o a cassare il catechismo per il gusto di innalzare ulteriori steccati?
Frottole, elucubrazioni strumentali, tentativi di mescolare nel torbido quando non si dispone né di una strategia alternativa, né di una benché minima conoscenza della storia e delle culture politiche.
Se gli esponenti del fu PdL che si affannano a dipingere la Terza carica dello Stato come un anticristo avessero avuto il buon gusto o l’umiltà di prendere qualche minima informazione su cosa si intenda per destra laica e liberale, si sarebbero presto resi conto che una coalizione non ideologica, parafrasando proprio Buttiglione, «non ha bisogno di essere d’accordo su tutto».
Dal momento che proprio quell’impostazione finiana che richiama europeisticamente ai valori incarnati da uno Stato laico e non confessionale sono gli stessi che i cattolici veri hanno come faro.
Con la libertà di credo che non inficia la capacità di un’istituzione di garantire i medesimi diritti a tutti, senza scivolare invece in uno Stato etico, dai tratti somatici illiberali e troppo appiattiti su schemi confessionali.
Sarebbe bastato rileggere qualche scritto di De Gasperi, che di certo nelle biblioteche romane, a differenza di altri palazzi, non manca.

5 gennaio 2011
 
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Ffwebmagazine
Etrusco
00mercoledì 5 gennaio 2011 18:29
Il Corsivo

Il Corsivo   Rss  

Lo scopo di FLi? Andare verso la nuova politica, senza bandiere strumentali

Abbandonate ogni ideologia,
voi che entrate...

di Filippo Rossi "Abbandonate ogni ideologia voi che entrate": questo dovrebbe esserci scritto, a chiare lettere, sull'immaginaria porta d'ingresso del movimento d'idee che ha portato alla svolta politica di Gianfranco Fini. Abbandonate, anche, ogni interpretazione della politica con strumenti intellettuali del secolo scorso. E ancora: abbandonate la speranza di trovare una nuova appartenenza, nuovi dogmi, una nuova identità.

Perché in realtà la porta che state attraversando non è d'ingresso ma di uscita.
Non "porta" a una vecchia sezione di partito con i suoi simboli, i suoi manifesti, i suoi libri, ma sulla strada, sulla piazza, là dove la vita scorre senza vincoli, senza certezze, senza ordini superiori. Là dove trovate una patria vera, di differenze e condivisione, e non quella retorica degli ultimi squilli di tromba di una politica morta e sepolta. Incartapecorita. Abbandonate ogni ideologia voi che uscite verso la nuova politica, allora. Una politica figlia legittima della caduta di tutti i muri, nata dall'atto d'amore tra le nuove generazioni e la rivoluzione online.
Una politica che ha il coraggio di gettare le insegne di battaglia, che si toglie le divise, che abbandona ogni pretesa egemonica e totalizzante. Che rinuncia alla propaganda. Una politica che sa parlare a tutti i cittadini e non solo a una piccola parte, che non issa bandiere strumentali, che non fa della croce un simbolo di partito e della laicità uno strumento d'incomprensione.
Che non ha un elettorato di riferimento perché deve rendere conto a tutti gli italiani.
I luoghi della nuova politica sono tridimensionali, policromatici, non trovano limiti nella dicotomia destra-sinistra. Non hanno confini. Perché  la politica nuova esalta la complessità come vero e unico strumento di decisione.
Accettare la sfida, questa sfida, oltrepassare questa porta significa abbandonare i porti sicuri, rinunciare a una parte di sé, a una parte di un privatissimo noi, rinunciare alla coperta di Linus identitaria per navigare finalmente in mare aperto. E capire che una politica davvero sana non prende decisioni in funzione di un presunto dogma, qualsiasi esso sia, ma sempre e solo in funzione della realtà.

5 gennaio 2011  
 
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