E' morto il Pdl

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gran generale
00giovedì 29 luglio 2010 23:45
Berlusconi rompe: "Finiani fuori dal partito"

Il Pdl non c'è più. O almeno, non c'è più per come lo abbiamo conosciuto finora. E' durato meno di un'ora l'ufficio di presidenza per decidere l'isolamento e, di fatto, l'espulsione dei dissidenti. Le parole pronunciate da Silvio Berlusconi non lasciano spazio a equivoci: "Facciano pure i gruppi autonomi tanto sono fuori". Non solo. Dal Cavaliere arriva un attacco durissimo alla terza carica dello Stato: "Allo stato viene meno la fiducia nei confronti del ruolo di garanzia del presidente della Camera indicato dalla maggioranza uscita vittoriosa dalle elezioni". E alla domanda se il cofondatore debba lasciare il suo incarico il capo del governo risponde: "Riteniamo che siano i membri del Parlamento a dover assumere un'iniziativa al riguardo". La replica dell'ex leader di An sul punto è secca: "La presidenza della Camera non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio..."

Commentando il testo uscito dall'ufficio di presidenza, nel quale si dice che "le posizioni dell'onorevole Fini sono assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà", Berlusconi ostenta sicurezza: "Non c'è problema per il governo, la maggioranza non è a rischio e i nostri elettori non tollerano più che nei confronti del governo ci sia un atteggiamento di opposizione permanente. Non sono più disposto ad accettare il dissenso, un vero partito nel partito. Vogliono fare il gruppo? Facciano quello che vogliono, tanto sono fuori".

Per quanto riguarda i ministri vicini al presidente della Camera, il Cavaliere dice di "non avere difficoltà a continuare una collaborazione con validi ministri".

Intanto, sul piano formale, il verdetto dell'Ufficio di Presidenza prevede anche una sanzione diretta contro tre tra i deputati più vicini al Presidente della Camera. Bocchino, Granata e Briguglio sono stati deferiti ai probiviri. Anche se a questo punto pare difficile che il meccanismo innescato non porti ad una scissione che renderebbe di fatto inutile la decisione.

Il documento. Italo Bocchino, Fabio Granata e Carmelo Briguglio saranno deferiti al collegio dei probiviri. Ma è il vero bersaglio del documento è il presidente della Camera. Le sue posizioni sono ritenute "incompatibili con i principi ispiratori del Pdl. E si pone il problema della presidenza della Camera" perché viene meno "anche la fiducia del Pdl nei confronti del ruolo di garanzia di Presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni".

Nel testo uscito da Palazzo Grazioli si fa riferimento alla "volontà degli elettori" e si attacca duramente "l'uso politico della giustizia" e "il ruolo politico assunto da Fini". Che in sostanza viene accusato di essersi ritagliato un profilo di opposizione all'esecutivo, con uno "stillicidio continuo" e sistematico, attraverso una "critica demolitoria alle decisioni prese dal partito".

I finiani pronti all'addio. Dopo l'attacco durissimo della maggioranza Pdl i deputati finiani hanno firmato una lettera di dimissioni dal gruppo parlamentare della Camera. Le lettere sono ora nelle mani del presidente che, spiegano alcuni dei firmatari, le userà domani "a seconda di quello che accadrà". Sarebbero almeno 34 i componenti di un nuovo gruppo a Montecitorio. Per quanto riguarda la possibilità di formare un gruppo di finiani anche a Palazzo Madama sarebbero pronti ad entrare nelle 'file' di Fini anche i senatori Adriana Poli Bortone e Giovanni Pistorio.

I numeri in Parlamento. Attualmente la maggioranza di governo nei due rami del Parlamento è di 342 deputati e 174 senatori, a fronte di una maggioranza necessaria, rispettivamente, di 316 a Montecitorio e 162 a Palazzo Madama. A Montecitorio basterebbero quindi 27 voti in meno per portare il Governo a 315, sotto la soglia minima di sopravvivenza. E stando ai numeri di queste ore potrebbero essere addirittura 34 i deputati finiani a sfilarsi. A Palazzo Madama, invece, per perdere la maggioranza degli aventi diritto, dovrebbero essere 16 i senatori ad abbandonare il Pdl.

Le reazioni. A ufficio politico del Pdl concluso, Bersani ha detto che è "un singolare tribunale che processa gli innocenti". Bersani ha salutato i deputati del Pd alla Camera, prima della pausa estiva, brindando: "A un nuovo governo". Poi ha chiesto al Cavaliere di andare in Parlamento, "perché questa è una vera crisi". Domani mattina alle 9 assemblea del Pd per discutere della situazione.

Sul webmagazine di Farefuturo si parla di "Operazione Baygon", vale a dire di "disinfestazione del pluralismo, il Pdl sta adottando metodi, linguaggi e liturgie che tradiscono l’essenza stessa del suo progetto. Quel progetto che doveva regalare all’Italia il tanto atteso partito liberale di massa, maggioritario e plurale. Ma a furia di disinfestare, si rischia l'avvelenamento".

La giornata. Le ore della resa dei conti nella maggioranza si era aperta con il rifiuto dell'ultima mediazione. "L'offerta di tregua di Gianfranco Fini è arrivata troppo tardi, fuori tempo massimo". Così, nel vertice notturno di palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi e gli altri partecipanti alla riunione (compreso Giuliano Ferrara) avevano declinato l'invito del Presidente della Camera a "resettare tutto senza risentimenti".

La stesura del documento. Tutta la giornata si era consumata nell'attesa dell'ufficio di presidenza. E sulla formula dell'eventuale "scomunica" a Gianfranco Fini e ai finiani. Non "più politicamente vicini al partito", questo il passaggio chiave al centro del documento alla cui stesura aevav lavorato per tutto il pomeriggio lo stato maggiore del Pdl, riunitosi a Palazzo Grazioli.

Le mosse dei finiani. Mentre diventava chiaro che le due anime del Pdl erano sempre più lontane anche i finiani si mettevano in moto. Già dalla mattina si intensificavano i contatti tra il Presidente della Camera e i suoi fedelissimi. Già il tam tam del pomeriggio parlava di 34 deputati vicini all'ex An pronti a firmare la richiesta di costituzione di un nuovo gruppo parlamentare alla Camera.
giusperito
00venerdì 30 luglio 2010 00:12
domani vedremo i numeri.. questo strappo si basa sulla sicurezza di farcela? oppure è un colpo di coda prima della fine?
In ogni caso la posizione della Lega si fa più forte e l'udc diventa il possibile ago della bilancia.. secondo me si salderanno i rapporti berlusconi bossi per forza di cose con le conseguenze negative che si prospettano.
Giubo
00venerdì 30 luglio 2010 00:47
se non cade il governo e non si va a votare con una nuova legge elettorale più seria prevedo tempi durissimi,più duri di quanto lo sono stati finora
FELICEDILAURO
00venerdì 30 luglio 2010 00:53
caro Giubo....se si va a votare con le stesse identiche persone...e ci metto berlusca a di pietro.....allora si che saranno tempi durissimi...non ho menzionato il PDLmolle altrimenti li sarebbe una catastrofe
Giubo
00venerdì 30 luglio 2010 01:08
e cosa proponi allora?Colpo di Stato?
FELICEDILAURO
00venerdì 30 luglio 2010 01:17
no io proporrei SAVIANO.....DE LAURENTIS....GENTE NUOVA ARIA NUOVA.....

BASTA CON LA STESSA SOLFA......NONS E NEPUO' PIU'...PREVEDO PER LE PROSSIME ELEZIONI UN CALO MOSTRUOSO DELLE PERCENTUALI DEI VOTANTI....

ops scusate il maiuscolo solo ora me ne sono reso conto...
.pisicchio.
00venerdì 30 luglio 2010 02:51
Re:
FELICEDILAURO, 30/07/2010 1.17:

no io proporrei SAVIANO.....DE LAURENTIS....GENTE NUOVA ARIA NUOVA.....

BASTA CON LA STESSA SOLFA......NONS E NEPUO' PIU'...PREVEDO PER LE PROSSIME ELEZIONI UN CALO MOSTRUOSO DELLE PERCENTUALI DEI VOTANTI....

ops scusate il maiuscolo solo ora me ne sono reso conto...





mah si...BOLDI, DE SICA (Christian), Ayda Yespica, Piersilvio, Diego Dalla Palma (il visagista), Ivano Fossati, Belen Rodriguez...
Un_Minollo
00venerdì 30 luglio 2010 02:54
Re: Re:
.pisicchio., 30/07/2010 2.51:





mah si...BOLDI, DE SICA (Christian), Ayda Yespica, Piersilvio, Diego Dalla Palma (il visagista), Ivano Fossati, Belen Rodriguez...




Perchè non Jerry Calà??? [SM=x2244087]
M@R10
00venerdì 30 luglio 2010 08:15
in effetti il quadro politico italiano è proprio sconsolante...cioè effettivamente non ci sono "personaggi" politici degni di questo nome

sono anni che ci sono sempre le stesse persone e quei pochi giovani che ci sono sono dei bambocci messi la giusto per fare numero

voi chi vorreste come capo del governo ?
FELICEDILAURO
00venerdì 30 luglio 2010 08:40
ci vorrebbe un "C"iovane!!!!!!!!!!!!!!!
dolcis
00venerdì 30 luglio 2010 08:47
più che di nomi diversi io richiederei una classe politica diversa, perchè se questo è il modo di fare politica stiamo freschi a trovarne uno serio [SM=x43665]
MARTINA.SANNINO83
00venerdì 30 luglio 2010 09:40
Re:
dolcis, 30/07/2010 8.47:

più che di nomi diversi io richiederei una classe politica diversa, perchè se questo è il modo di fare politica stiamo freschi a trovarne uno serio [SM=x43665]




[SM=x43641]
giusperito
00venerdì 30 luglio 2010 11:37
non contano i nomi.. forse questo è un punto poco chiaro..
sarebbe necessario trovare delle persone (e non parliamo di 2-3, ma almeno di un'intera generazione politica e SOPRATTUTTO burocratica) in grado di essere il meglio per anni, cioè chiediamo un altro Paese. Non è possibile ed è sempre la stessa storia italiana che si ripete da Andreotti a Craxi fino a Berlusconi.
Mettiamo lo stesso Saviano o Draghi o chiunque altro, sarebbe possibile cambiare questo Paese solo con le idee di queste persone? Stiamo in pratica invocando il dittatore buono che tanto seduce l'immaginario deresponsabilizzato italiano. Questo Paese cambierà, quando si renderà conto che non esistono buoni o cattivi governanti, ma buone o cattive forme di esercizio del potere. Tanto maggiore è il potere che gli uomini hanno tanto maggiore è il danno che essi produrranno indipendentemente dall'animo pio che li potrebbe caratterizzare.
Inoltre ciò che assume rilievo nel contesto dell'amministrazione dello Stato è l'apparato burocratico che è quello che effettivamente esercita il comando e quello più ostile al cambiamento.
Tony1985
00venerdì 30 luglio 2010 11:51
MONTEZEMOLO...se lascia la Presidenza della Ferrari ad Agnelli jr è pronto per entrare in politica...

Comunque senza i Finiani sono 310 deputati quando per la maggioranza servono 316...

I finiani giurano lealtà al governo fatto sta che con questo strappo il PDL non ha più la libertà di "governare" in modo sereno e dovrà discutere su ogni singola questione... sono alla frutta, senza mezzi termini...
giusperito
00venerdì 30 luglio 2010 12:01
Montezemolo e con chi? con quali numeri? L'asse con casini e fini? sarebbe un terzo polo e non credo che fini sia d'accordo.
credo che fini stia aspettando che il pdl imploda e l'opinione pubblica si mobiliti di nuovo e lui possa rappresentare il garante di un'alleanza nuova con casini\montezemolo\rutelli per estromettere la lega.
fulvio25
00venerdì 30 luglio 2010 12:10
Re: Re:
.pisicchio., 30/07/2010 2.51:





mah si...BOLDI, DE SICA (Christian), Ayda Yespica, Piersilvio, Diego Dalla Palma (il visagista), Ivano Fossati, Belen Rodriguez...




sicuramente meglio di Verdini, Caliendo, Cosentino e chi più ne ha più ne metta...

Abrignani Ignazio (deputato): è stato indagato a Milano per dissipazione post fallimentare nelle indagini sulla bancarotta Cit, agenzia di viaggi dello Stato.

Berlusconi Silvio (premier): 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 6 prescrizioni; 3 processi in corso (frode fiscale Mediaset, corruzione in atti giudiziari Mills, frode fiscale e appropriazione indebita Mediatrade), tutti sospesi in attesa che la Consulta si pronunci sulla legge sul legittimo impedimento.

Berruti Massimo (deputato): condannato a 8 mesi per favoreggiamento per aver depistato nel 1994 le indagini sulle tangenti Fininvest.

Brancher Aldo (deputato): condannato in secondo grado per falso in bilancio e finanziamento illecito, reato prescritto (il primo) e depenalizzato (il secondo). È imputato anche per la scalata Bnl, per la quale i suoi legali hanno chiesto il legittimo impedimento nel breve periodo in cui è stato ministro per il Federalismo.

Caliendo Giacomo (senatore e sottosegretario): indagato nell’inchiesta sulla nuova P3.

Camber Giulio (senatore): condannato a 8 mesi per millantato credito nell’ambito della Kreditna Banka. Era accusato di aver preso 100 milioni di lire.

Cantoni Giampiero (senatore): ha patteggiato 2 anni per corruzione e poi per concorso in bancarotta fraudolenta.

Ciarrapico Giuseppe (senatore): 5 condanne definitive fin dagli anni ‘70 per falso e truffa.

Comincioli Romano (senatore): imputato per false fatture e bilanci truccati di Publitalia, poi prescritto. Nel 2008 la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato respinge la richiesta di usare le intercettazioni delle sue telefonate con Stefano Ricucci per la scalata al Corriere della Sera.

Cosentino Nicola (deputato ed ex sottosegretario): accusato di legami con il clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto. Indagato anche nell’inchiesta sulla P3.

De Angelis Marcello (deputato): condannato a 5 anni per banda armata e associazione sovversiva come dirigente del gruppo neofascista Terza Posizione.

De Gregorio Sergio (senatore): è stato indagato a Napoli per riciclaggio e favoreggiamento della camorra e corruzione.

Dell’Utri Marcello (senatore): sette anni in appello per concorso in associazione mafiosa per le contestazioni precedenti il 1992. È indagato a Roma nell’inchiesta sulla P3. È accusato di calunnia per aver ordito un piano per screditare alcuni pentiti palermitani che l’avevano accusato nel processo per associazione mafiosa. Deve anche riaffrontare il processo per tentata estorsione ai danni dell’imprenditore siciliano Vincenzo Garaffa.

De Luca Francesco (deputato): è stato indagato per tentata corruzione in atti giudiziari: il clan camorristico dei Guida si sarebbe rivolto a lui per un processo in Cassazione.

Farina Renato (deputato): ha patteggiato 6 mesi (pena commutata in una multa di 6.480 euro) per favoreggiamento nel processo per il sequestro di Abu Omar.

Fasano Vincenzo (senatore): condannato a 2 anni per concussione nel 2007, pena indultata.

Firrarello Giuseppe (senatore): arrestato e condannato in primo grado a Catania a 2 anni e 6 mesi per turbativa d’asta per le tangenti sulla costruzione dell’ospedale Garibaldi. Poi prescritto.

Fitto Raffaele (deputato e ministro): rinviato a giudizio per sei reati, prosciolto per altri cinque. Ancora aperti 2 casi di corruzione, un illecito nei finanziamenti ai partiti, 1 peculato da 190 mila euro e 2 abusi d’ufficio.

Grillo Luigi (senatore): L’assemblea del Senato ha negato l’uso delle intercettazioni nell’ambito della Banca popolare di Lodi. Prescritto a Genova per truffa per la Tav.

Landolfi Mario (deputato): è stato indagato per corruzione e truffa. Nella stessa inchiesta 5 pentiti chiamano in causa Nicola Cosentino.

Matteoli Altero (senatore e ministro): rinviato a giudizio per favoreggiamento riguardo un abuso edilizio all’isola d’Elba. La giunta della Camera ha negato l’autorizzazione a suo carico.

Messina Alfredo (senatore): è stato indagato per favoreggiamento nella bancarotta di HDC.

Nania Domenico (senatore): condannato nel 1980 a 7 mesi per lesioni quando militava neigruppi di estrema destra. Condannato in primo grado per abusi edilizi. Poi prescritto.

Nespoli Vincenzo (senatore): accusato di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. L’aula del Senato ha negato l’arresto.

Nessa Pasquale (senatore): accusato di concussione, il pm aveva chiesto l’autorizzazione all’arresto.

Paravia Antonio (senatore): arrestato per corruzione nel 1995, prescritto nel 2004.

Proietti Cosimi Francesco (deputato): è stato indagato a Potenza con Vittorio Emanuele per la truffa ai Monopoli. Roma ha archiviato. È stato indagato anche nella Capitale per il filone legato agli ambulatorie alla ex signora Fini Daniela Di Sotto.

Russo Paolo (deputato): archiviato per l’ipotesi di reato di concorso esterno in associazione mafiosa quando era Presidente della Commissione parlamentare rifiuti. È stato indagato anche per violazione della legge elettorale.

Scapagnini Umberto (deputato): è stato indagato per abuso di ufficio aggravato per i parcheggi sotterranei a Catania.

Sciascia Salvatore (senatore): condannato a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, quando era capo dei servizi fiscali gruppo Berlusconi, alcuni ufficiali della Gdf.

Simeoni Giorgio (deputato): è stato indagato per associazione a delinquere e corruzione per le tangenti sanità nel Lazio.

Speciale Roberto (deputato): condannato in appello a 18 mesi per peculato da parte della Procura militare perché da comandante della Gdf ha utilizzato per scopi personali aerei della Fiamme Gialle.

Tomassini Antonio (senatore): medico, condannato a 3 anni per falso: durante un parto una bambina nacque cerebrolesa ma lui contraffece il partogramma.

Valentino Giuseppe (senatore): è stato indagato per favoreggiamento, si sospetta che abbia rivelato a Ricucci che era intercettato quando era sottosegretario alla giustizia. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni.

Verdini Denis (deputato e coordinatore): indagato per l’inchiesta sulle Grandi opere, ora anche per la P3.

forse meglio boldi e de sica almeno ci facciamo due risate...
Astronascente86
00venerdì 30 luglio 2010 12:24
Ogni classe politica potrebbe essere spazzata via con la rivoluzione, non e' questo il problema, basta volerlo. Ma la vera rivoluzione e' quella culturale. Il problema e' che non serve a niente cambiare i personaggi, se il modo di interpretare la politica e di esercitare il potere sono sempre gli stessi...

... quanto aveva ragione Rousseau!
Tony1985
00venerdì 30 luglio 2010 12:26
Re:
giusperito, 30/07/2010 12.01:

Montezemolo e con chi? con quali numeri? L'asse con casini e fini? sarebbe un terzo polo e non credo che fini sia d'accordo.
credo che fini stia aspettando che il pdl imploda e l'opinione pubblica si mobiliti di nuovo e lui possa rappresentare il garante di un'alleanza nuova con casini\montezemolo\rutelli per estromettere la lega.




No certo, sarebbe sicuramente un terzo polo, una destra sicuramente moderna e diversa, io l'ho detto per il carisma dell'uomo e per le sue capacità che reputo abbastanza elevate... Sarebbe un volto nuovo nella politica e sicuramente ha meno scheletri nell'armadio..

Altra soluzione sarebbe un governo tecnico affidato a gente integerrima ma non so chi potrebbe essere...

Cmq il Pd dovrebbe lanciare subito Matteo Renzi, perchè è giovane, ha la parlantina, è capace ed è un volto nuovo...ma di corsa, battere il ferro quando è caldo..
fulvio25
00venerdì 30 luglio 2010 12:28
Re:
Astronascente86, 30/07/2010 12.24:

Ogni classe politica potrebbe essere spazzata via con la rivoluzione, non e' questo il problema, basta volerlo. Ma la vera rivoluzione e' quella culturale. Il problema e' che non serve a niente cambiare i personaggi, se il modo di interpretare la politica e di esercitare il potere sono sempre gli stessi...

... quanto aveva ragione Rousseau!




la vedo durissima...
giusperito
00venerdì 30 luglio 2010 12:31
la vera rivoluzione è nei poteri.. la rivoluzione culturale è una cosa pericolosa
Astronascente86
00venerdì 30 luglio 2010 12:32
Re:
giusperito, 30/07/2010 12.31:

la vera rivoluzione è nei poteri.. la rivoluzione culturale è una cosa pericolosa




In che senso?
giusperito
00venerdì 30 luglio 2010 12:39
allora io so a cosa ti riferisci e so benissimo che sei in buona fede, ma con questa espressione ogni sistema di potere ha cercato di affermare se stesso. Pensa al fascismo che parlava di fascistizzare l'italia oppure alle agende rosse di Mao oppure allo stesso Berlusconi. Se la rivoluzione culturale passa dalle strutture di potere, allora il pericolo è immenso. Fai conto che la rivoluzione giustifica qualsiasi mezzo e che anche i migliori intenti possono rivelarsi dei veri incubi. Questa volta non faccio riferimento a libri, ma a film: Arancia meccanica, Fahreneit 451 (dal libro di Bradebury), Pleasentville. Letture simpatiche invece Brave new world, 1984
Astronascente86
00venerdì 30 luglio 2010 13:04
Re:
giusperito, 30/07/2010 12.39:

allora io so a cosa ti riferisci e so benissimo che sei in buona fede, ma con questa espressione ogni sistema di potere ha cercato di affermare se stesso. Pensa al fascismo che parlava di fascistizzare l'italia oppure alle agende rosse di Mao oppure allo stesso Berlusconi. Se la rivoluzione culturale passa dalle strutture di potere, allora il pericolo è immenso. Fai conto che la rivoluzione giustifica qualsiasi mezzo e che anche i migliori intenti possono rivelarsi dei veri incubi. Questa volta non faccio riferimento a libri, ma a film: Arancia meccanica, Fahreneit 451 (dal libro di Bradebury), Pleasentville. Letture simpatiche invece Brave new world, 1984




Se ogni sistema di potere afferma se stesso, come si fa ad attuare una rivoluzione nei poteri?
--letizia22--
00venerdì 30 luglio 2010 17:46
Re:
Astronascente86, 30/07/2010 12.24:

Ogni classe politica potrebbe essere spazzata via con la rivoluzione, non e' questo il problema, basta volerlo. Ma la vera rivoluzione e' quella culturale. Il problema e' che non serve a niente cambiare i personaggi, se il modo di interpretare la politica e di esercitare il potere sono sempre gli stessi...

... quanto aveva ragione Rousseau!




il problema delle rivoluzioni e' che si esauriscono nelle rivoluzioni basta guardare la storia per rendersene conto.Crediamo nel progresso,ma veniamo smentiti dalla ciclicita'dei fenomeni umani.
Tornando all'attualita'penso che berlusconi mai come questa volta abbia fatto una scelta pratica e logica dal suo punto di vista,certo ha tradito l'alleanza con fini,ma fini stesso poteva aspettarselo,anzi passare da ingenuo non gli fa manco onore.Doveva saperlo di aver contribuito a fondare un partito che non esiste.Per la prima volta in vita mia,da un punto di vista esclusivamente pratico,condivido la scelta di berlusconi.
goisis
00sabato 31 luglio 2010 13:42
Fini è un emerito coglione,è soltanto geloso della leadership del premier.Nel momento in cui ha aderito al PDL sapeva che la situazione era questa,nel senso che Berlusconi è accentratore.Se non condivideva ed era coerente con i suoi ideali aderiva alla Destra di Storace,solo che non gli è convenuto perchè a quest'ora non sarebbe in Parlamento e non farebbe il Presidente della Camera.
gran generale
00sabato 31 luglio 2010 18:06
“La difesa della legalità deve essere una bandiera dell’azione politica del Pdl”
Gianfranco Fini, 26 luglio 2010


“Questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell’On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà”
Ufficio di Presidenza del Pdl, 29 luglio 2010


in effetti...
dolcis
00sabato 31 luglio 2010 18:10
Re:
goisis, 31/07/2010 13.42:

Fini è un emerito coglione,è soltanto geloso della leadership del premier.Nel momento in cui ha aderito al PDL sapeva che la situazione era questa,nel senso che Berlusconi è accentratore.Se non condivideva ed era coerente con i suoi ideali aderiva alla Destra di Storace,solo che non gli è convenuto perchè a quest'ora non sarebbe in Parlamento e non farebbe il Presidente della Camera.




ognuno fa i giochi che sa fare [SM=x43665]
gran generale
00sabato 31 luglio 2010 18:17
Fini ipoteca il Governo e lancia un’Opa sul PdL

Questa volta Berlusconi ha fatto il passo più lungo della gamba. Non si può cacciare uno che è Presidente della Camera e che ha un buon seguito di parlamentari. Fini ha fatto una conferenza stampa e in due frasi ha dettato la sua strategia. Una strategia amara per il Cavaliere.

“Voteremo tutti i provedimenti compresi nel programma di maggioranza. Non voteremo i provvedimenti in contrasto con gli interessi del Paese. Il mio compito è garantire l’imparzialità e non quello di fare gli interessi della maggioranza”. Queste le espressioni formulate da Fini, nella conferenza stampa successiva alla sua cacciata dal PdL.

Il Presidente della Camera, forte del suo ruolo istituzionale e di due gruppi autonomi composti da trentaquattro parlamentari alla Camera e di undici al Senato, ha così posto un’ipoteca grossa come un macigno sul futuro del Governo e sull’operato della maggioranza alla Camera. Una vera e propria Opa sul Partito. Al Governo ha espresso una fiducia con riserva. Si è riservato di valutare i disegni di legge da approvare e quelli da respingere. Gli interessi del Paese sono una formula troppo generica e come tale non esprimono alcun impegno ma solo libertà d’azione. Quali i provvedimenti contrari agli interessi del Paese? Quelli ritenuti tali dal Gruppo finiano? La maggioranza in Parlamento, Berlusconi se le deve conquistare giorno per giorno.

Fini eserciterà il suo ruolo di Presidente della Camera con imparzialità. Il suo codice sarà il regolamento della Camera. Utilizzerà i suo poteri discrezionali, che sono tanti, al servizio del Paese. Un Fini sempre più uomo delle Istituzioni e sempre meno uomo di parte. Sono finiti i tempi del Presidente amico, delle interpretazioni benevole, così comode per la maggioranza e il governo. E tutto ciò creerà non pochi ostacoli all’attività parlamentre della maggioranza

Fini ha poi lanciato un Opa sul partito, perché molti sono i parlamentari del PdL desiderosi di fare i parlamentari e qualche volta dire “signor no!”. Tutta gente che, peraltro, vede ogni giorno assottigliarsi i margini di una riconferma alle prossime elezioni. Berlusconi ha sempre più bisogno di fedelissimi, di giovani pronti a tutto pur di accontentarlo, e sempre meno di gente autonoma. E’ presumibile, quindi, che questa parte dei parlamentari del PdL, vadano a confluire nel gruppo finiano dove c’è ancora spazio per fare i parlamentari e per essere ricandidati alla prossima legislatura.


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tutto questo è esilarante [SM=x43612]
siamo tornati ai tempi di Prodi e di Rifondazione che faceva i capricci: abbiamo un Governo senza maggioranza certa
Berlusconi ora tornerà ad aprire il carnet degli assegni per avere di nuovo la maggioranza? [SM=x2049062]
FELICEDILAURO
00domenica 1 agosto 2010 02:13
Re:
gran generale, 31/07/2010 18.06:

“La difesa della legalità deve essere una bandiera dell’azione politica del Pdl”
Gianfranco Fini, 26 luglio 2010


“Questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell’On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà”
Ufficio di Presidenza del Pdl, 29 luglio 2010


in effetti...




[SM=x43612]
angel in the sky
00domenica 1 agosto 2010 09:58
Re:
goisis, 31/07/2010 13.42:

Fini è un emerito coglione,è soltanto geloso della leadership del premier.Nel momento in cui ha aderito al PDL sapeva che la situazione era questa,nel senso che Berlusconi è accentratore.Se non condivideva ed era coerente con i suoi ideali aderiva alla Destra di Storace,solo che non gli è convenuto perchè a quest'ora non sarebbe in Parlamento e non farebbe il Presidente della Camera.




Fini non è in grado di essere il numero 2 di qualcuno. E sapeva benissimo Berlusconi che tipo è. Ora ha fatto un salto nel buio...non ha un partito alle spalle, quanto voti potrà prendere? Non ci vedo una strategia lucida dietro questa rottura






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