E'morto Giorgio Bocca.

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Giubo
00domenica 25 dicembre 2011 17:41
un altro dei pochi grandi rimasti ci ha lasciati,proprio oggi..
nando85
00domenica 25 dicembre 2011 18:42
Giorgio Bocca su Napoli...
Una perla degna del peggior Borghezio dopo aver trascorso un week-end alla festa della zucca col figlio di Bossi...





[SM=x43800] Più che un grande, lo definirei un Grande Razzista...
pace all'anima sua.

Non riesco ad incorporare il video, inserisco il link! Link del video!
Giubo
00domenica 25 dicembre 2011 19:03
certo quella frase è stata una vaccata però per il resto direi che il suo pensiero era sempre migliore di quello dei servetti di arcore
(pollastro)
00domenica 25 dicembre 2011 22:06
Una riflessione critica (e autocritica) in morte di Giorgio Bocca
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Grande rispetto per Giorgio Bocca, sicuramente un giornalista assai autorevole. Il momento in cui una persona muore non è del resto quello più adatto per le analisi critiche. Se posso azzardare tuttavia una prima analisi di un personaggio che la scomparsa consegna ormai alla storia e quindi alle future rivisitazioni della sua biografia, ho l'impressione che la sua matrice piemontese-azionista lo renda il padre ideale di tutti gli "indignati" in costante servizio permanente contro le storture del mondo, ma com'è noto l'indignazione disturba a volte la lucidità di giudizio. Essere "anti-italiano" (come si è detto di lui che fosse, traendo spunto dal titolo di un suo libro in cui lui stesso si autodefiniva così) è fin troppo facile, di fronte al troppo che non va, ma non risolve il problema di come rendere migliore il Paese. Lo stesso difetto l'ho sempre trovato d'altra parte - e dunque era coerente - nei suoi giudizi tutti soltanto pessimistici su Napoli. Il mio problema però (al netto dei toni apocalittici e dalle sgradevoli venature razziste, che Bocca usava riguardo a noi) è che troppo spesso non me la sento di dargli torto: anch'io che ci vivo (e anzi proprio per questo) non amo la città e molte volte ho rimpianto di non avere assecondato la mia pulsione giovanile ad andarmene via. Vedo bene che mi contraddico: l'intelligenza spingerebbe sempre a distinguere, l'esasperazione per la difficile quotidianità partenopea spinge invece allo scoraggiamento. Almeno me, che per esempio non mi innamoro mai dei "padreterni" di turno: con Lauro ero troppo piccolo per avere questo problema, ma da adulto Bassolino e de Magistris mi hanno lasciato freddo, né andrei mai dietro alla processione di San Gennaro o agli adoratori in tempi lontani di Jeppson e Vinicio, ieri di Maradona, oggi di Cavani. Già: in effetti sono "anti-napoletano" anch'io e penso che sollevare a livelli più civili questa nostra città dipenda alla fine da noi, ma che dirlo è più semplice che incominciare a farlo. Capisco il limite di una posizione del genere, ma - essendo questa anche una mia tentazione costante - posso anche dire di comprendere (rimanendo pertanto verso me stesso autocritico e verso di lui critico) il giornalista che oggi è scomparso
mikele88uni
00domenica 25 dicembre 2011 22:42
rip
da napoletano mi dispiace della morte di giorgio bocca. Mi dispiace perché persone come lui che ci criticano ( dandoci per spacciati e quindi per il solo gusto di farlo) ci definiscono "città decomposta" e che considerano camorra e mafia come fenomeni irrisolvibili moriranno nella convinzione di essere dalla parte giusta. Napoli sta vivendo un nuovo rinascimento culturale che purtroppo gli stessi napoletani faticano a comprendere (de magistris ha saputo solo cavalcare l'onda di questo rinascimento non ne è l'artefice): dalla riscoperta della musica napoletana alla riscoperta del proprio passato (che non va necessariamente letta con la lente revisionista dei neoborbonici) passando per un rinnovato senso civico. Napoli e tutto il Sud italia possono risorgere : sarà la storia a smentire tutti coloro che la pensano diversamente. Se siamo noi napoletani per primi a convincerci che nulla può cambiare nulla cambierà.
(pollastro)
00lunedì 26 dicembre 2011 12:16
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Sono i giorni di Natale e vorrei davvero credere a Mikeleuni sul "rinnovato senso civico" dei Napoletani... Confesso però di non vederlo affatto. Sarebbe questo - ma d'altra parte maturerebbe con lentezza, l'incremento del cosiddetto "capitale sociale" richiede tempo - il vero "rinascimento culturale" della città e dell'intero Mezzogiorno. E' opposto al suo anche il mio giudizio sul nuovo sindaco, a mio parere un demagogo pieno di annunci e arroganza, ma povero di concretezza (un solo caso per tutti: le navi cariche di monnezza che avrebbero dovuto salpare per l'Europa del Nord dove sono? E c'era proprio bisogno di proclamare che in sei mesi dall'elezione la percentuale della raccolta differenziata sarebbe salita a livelli ecezionali? La solita aria fritta, in verità...). Naturalmente, per il bene di Napoli, spero che abbia ragione lui e torto il mio pessimismo
mikele88uni
00lunedì 26 dicembre 2011 13:08
Purtroppo Napoli ha problemi antichi che non è possibile risolvere da un giorno all'altro ma Napoli è una città viva. Al di là dei giudizi su De magistris che in parte condivido io credo che il sindaco in sede di campagna elettorale abbia dato risposta alla voglia di cambiamento che già era presente nei napoletani. Se in alcuni cittadini (sono tante le iniziative spontanee che tentano di dare un'immagine diversa di Napoli ( friarielli ribelli, cleanap , adotta un'isola verde ecc...) iniziative che dal mio modesto punto di vista sono espressione di come i napoletani abbiano voglia di cambiare) la voglia di cambiamento si traduce nella riscoperta delle proprie origini ed in un rinnovato senso civico pur nel rispetto dei sacri valori della Costituzione primo fra tutti quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica dall'altro ci sono movimenti (che io considero lontani dal mio modo di pensare) come i neoborbonici e affini che stanno trovando sempre più consensi insinuandosi sempre di più nella cultura popolare: se nella partita Napoli-Juve in curva viene esposto uno striscione come questo o allo stadio vengono sbandierate al vento bandiere del regno delle due sicilie e cominciano a diventare sempre più conosciute canzoni come questa o questa vuol dire che un problema c'è.
Ora il resto d'Italia può ignorare questi segnali o può realizzare finalmente quanto previsto dall'articolo 3 della nostra costituzione altrimenti a napoli(e quindi in tutto il Sud italia) non tarderà ad affermarsi un partito o movimento molto simile a quella che è la lega nord con esiti davvero pericolosi per il nostro Paese.
Adri84
00lunedì 26 dicembre 2011 13:17
«(…) paesaggi meravigliosi e questa gente orrenda (…). Insomma, la gente del Sud è orrenda (…) contrasto incredibile fra alcune cose meravigliose e un’umanità spesso repellente». Una volta si sarebbe trovato in una viuzza vicino al palazzo di giustizia di Palermo: «C’era una puzza di marcio, con gente mostruosa che usciva dalle catapecchie».
«Vai a Napoli ed è un cimiciaio, ancora adesso». L’intervistatrice, disperata, cerca di fargli dire qualcosa di gentile sui meridionali, gli chiede se non veda «poesia, saggezza» nel modo di vivere di quelle parti. E lui: «Poesia? Per me è il terrore, è il cancro. Sono zone urbane marce, inguaribili. Il Sud fa talmente schifo che se vai lì ne cavi di sicuro qualche bell’articolo (…). Li vado a caccia grossa di belve. Insomma, non sei grato alle belve, fai la caccia grossa, ma non è che fraternizzi con le belve».
«Qualche parola buona sul Meridione nei miei libri si trova perchè è necessaria un po’ di ipocrisia. Sapevo sempre che dovevo tener buoni i miei lettori meridionali, quindi davo un contentino».



io non mi indigno per le critiche a napoli,quando si tratta di critiche però
non mi indigno per gli scritti di un Saviano,per gli articoli di denuncia dei giornalisti,per film come Fortapasc(ricordo che proprio sul forum scrissero che portava una cattiva immagine di torre e di napoli),per le indagini dei magistrati impegnati a sradicare la camorra che esiste ed è un cancro e nessuno lo deve negare,ma in queste parole non vedo intelligenza,non vedo spunti di riflessione,non vedo acume giornalistico
io leggo odio e disprezzo al pari del peggior razzista
tra queste parole e quelle di disprezzo verso persone di colore,zingari e omosessuali pronunciate da gentaglia stile casa pound,non vedo alcuna differenza,e andrebbero condannate senza se e senza ma
--letizia22--
00martedì 27 dicembre 2011 11:44
se vai in certi quartieri di napoli,trovi esattamente le belve di cui parla bocca,e non c'e' da meravigliarsi.Non parliamo di belve in termini di delinquenti,di camorristi insomma,ma parliamo della gente prepotente,di quella gente che cerca di prevaricare per avere tutto,e non solo per sopravvivere,parliamo di una mentalita' brutale,indegna.Il paradosso del napoletano e' che e' estremo nelle sue abitudini :sarebbe capace di schiacciarti come un verme,ma al tempo stesso,sarebbe capace di offrirti un pasto caldo vedendoti in difficolta.E' gente spietata e generosa insieme.
Adri84
00martedì 27 dicembre 2011 11:50
io non parlavo solo delle "critiche" a napoli
che poi non sono critiche ma offese pure semplici e senza fini costruttivi
se si legge bene e si ascoltano altre sue dichiarazioni,per lui tutto il sud è feccia,tutta la gente che ci vive è feccia
non mi sembra di aver mai negato che napoli ha tanti problemi,in primis alcune tipologie di persone che la popolano
tra lui e un leghista la differenza è che Bocca almeno sapeva leggere e scrivere
lucas22
00martedì 27 dicembre 2011 14:33
NON NE SENTIRO' LA MANCANZA ANZI ASPETTAVO LA SUA DIPARTITA PER PISCIARE SULLA SUA TOMBA!

A chi poi critica pure il modo di fare dei napoletani "né andrei mai dietro alla processione di San Gennaro o agli adoratori in tempi lontani di Jeppson e Vinicio, ieri di Maradona, oggi di Cavani" dico che non meritate nemmeno di viverci e di lavorare in questa città!

un conto è esser critico verso problemi, malcostume e malfunzionamenti della città, un altro è criticare aspramente come Bocca tutto il sud in modo razzista o chi critica perfino i modi di fare le caratteristiche caratteriali di un popolo !

Qui tutti sono bravi a criticare ma manca la cultura del FARE, di farsi parte attiva e cambiare le cose.

http://www.youtube.com/watch?v=WE-h12f-Mfs
lucas22
00martedì 27 dicembre 2011 14:40
Re:
--letizia22--, 27/12/2011 11.44:

se vai in certi quartieri di napoli,trovi esattamente le belve di cui parla bocca,e non c'e' da meravigliarsi.Non parliamo di belve in termini di delinquenti,di camorristi insomma,ma parliamo della gente prepotente,di quella gente che cerca di prevaricare per avere tutto,e non solo per sopravvivere,parliamo di una mentalita' brutale,indegna.Il paradosso del napoletano e' che e' estremo nelle sue abitudini :sarebbe capace di schiacciarti come un verme,ma al tempo stesso,sarebbe capace di offrirti un pasto caldo vedendoti in difficolta.E' gente spietata e generosa insieme.




ragazzi ma non è che sono così perchè sono napoletani! è l'ambiente che li ha modificati, li ha fatti adattare.
Non è facile vivere in certi contesti sociali, è facile parlare quando noi abbiamo avuto tutto o quasi tutto.
Bisogna contestualizzare certi comportamenti, il sud è molto diverso dal nord e anche al sud poi ci sono differenze tra città e città.
Napoli è un discorso particolare, è una metropoli con i problemi di tutte le grandi città ed in più ha, rispetto ad altre, problemi di mancanza di lavoro ed istruzione , mancanza di legalita(legata all'assenza di lavoro ed istruzioni) perfino problemi strutturali di urbanistica( i quartieri poveri e popolari sono incastonati all'interno della città stessa, mentre in altre città i quartieri poveri sono solo in zone periferiche).
Sono discorsi complessi, perfino il borghese a napoli si imbarbarisce e certe volte è costretto a fare cose pocpo civili come guidare uno schifo o peggio ancora.
nando85
00martedì 27 dicembre 2011 16:33
Re:
Adri84, 27/12/2011 11.50:

io non parlavo solo delle "critiche" a napoli
che poi non sono critiche ma offese pure semplici e senza fini costruttivi
se si legge bene e si ascoltano altre sue dichiarazioni,per lui tutto il sud è feccia,tutta la gente che ci vive è feccia
non mi sembra di aver mai negato che napoli ha tanti problemi,in primis alcune tipologie di persone che la popolano
tra lui e un leghista la differenza è che Bocca almeno sapeva leggere e scrivere




[SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291] [SM=g2725291]
napulitanboy
00martedì 27 dicembre 2011 17:36
Certo, un indegno rappresentante del genere "umano"...eppure ho sempre ammirato il suo modo di fare giornalismo: non ho condiviso tantissime sue posizioni, prima fra tutte quella che riguardano i napoletani. E però, se ogni giornalista facesse il giornalista così come lui ha sempre fatto forse ora l'italia sarebbe un paese diverso.

La sua morte come persona non mi lascia né rattristito, né contento.
Mi auguro, però, che qualcuno sappia prendere esempio da lui.

trixam
00martedì 27 dicembre 2011 18:57
Mi ero completamente dimenticato che Giorgio Bocca era un nemico giurato dei napoletani.

In effetti, difenderlo mi fa sentire strano, visto che da vivo non l'ho mai apprezzato molto. Ha detto e scritto tante di quelle cazzate che elencarle tutte sarebbe impossibile.
Bocca era un prodotto dell'azionismo piemontese da cui sono venuti fuori alcuni dei migliori italiani che ci siano mai stati, da Gobetti a Ferruccio Parri, ma anche alcuni dei peggiori.
Bocca era tra questi ultimi che trasformarono l'azionismo in un giacobinismo di serie B, portando quella matrice culturale che poteva cambiare l'Italia alla sua fine.
Quello che rimase fu il simulacro culturale che ha trovato il suo oracolo in Repubblica, di cui Bocca è stato uno dei fondatori, che tanti danni ha fatto alla nostra povera sinistra.

Ma a parte questo, chi critica Bocca attaccandosi a qualche sua espressione o chi vuole pisciare sulla sua tomba dovrebbe semplicemente vergognarsi.
In un paese di chiacchieroni che pretendono di fare lezioni di morale questo signore è stato uno di quelli che nel 1943 hanno preso il fucile e fatto la Resistenza.
Se esiste la costituzione, la repubblica e tutto quello che vi sembra scontato e che chiamate diritti, lo dovete anche a lui.

Per altro in quello che ha detto sui meridionali non capisco cosa ci sia di razzista. Siamo un popolo arretrato. Non abbiamo virtù civiche, non conosciamo il senso dell'onore, del coraggio, della lealtà, vale a dire i valori che hanno ispirato i grandi popoli. Siamo sempre stati servi dei vari padroni che si sono succeduti. Siamo un popolo che non è popolo.
Ma se lo dice qualcuno da fuori, facciamo i nazionalisti, la tipica reazione delle popolazioni arretrate.


JuanManuelFangio
00martedì 27 dicembre 2011 20:40
Re:
lucas22, 27/12/2011 14.33:

NON NE SENTIRO' LA MANCANZA ANZI ASPETTAVO LA SUA DIPARTITA PER PISCIARE SULLA SUA TOMBA!

A chi poi critica pure il modo di fare dei napoletani "né andrei mai dietro alla processione di San Gennaro o agli adoratori in tempi lontani di Jeppson e Vinicio, ieri di Maradona, oggi di Cavani" dico che non meritate nemmeno di viverci e di lavorare in questa città!

un conto è esser critico verso problemi, malcostume e malfunzionamenti della città, un altro è criticare aspramente come Bocca tutto il sud in modo razzista o chi critica perfino i modi di fare le caratteristiche caratteriali di un popolo !

Qui tutti sono bravi a criticare ma manca la cultura del FARE, di farsi parte attiva e cambiare le cose.

http://www.youtube.com/watch?v=WE-h12f-Mfs



Ti consiglio di orientare le tue necessità fisiologiche altrove. Rischi di confermare l'idea secondo cui i napoletani sono un popolo barbaro e arretrato.
mikele88uni
00martedì 27 dicembre 2011 20:51
Re:
trixam, 27/12/2011 18.57:

Mi ero completamente dimenticato che Giorgio Bocca era un nemico giurato dei napoletani.

In effetti, difenderlo mi fa sentire strano, visto che da vivo non l'ho mai apprezzato molto. Ha detto e scritto tante di quelle cazzate che elencarle tutte sarebbe impossibile.
Bocca era un prodotto dell'azionismo piemontese da cui sono venuti fuori alcuni dei migliori italiani che ci siano mai stati, da Gobetti a Ferruccio Parri, ma anche alcuni dei peggiori.
Bocca era tra questi ultimi che trasformarono l'azionismo in un giacobinismo di serie B, portando quella matrice culturale che poteva cambiare l'Italia alla sua fine.
Quello che rimase fu il simulacro culturale che ha trovato il suo oracolo in Repubblica, di cui Bocca è stato uno dei fondatori, che tanti danni ha fatto alla nostra povera sinistra.

Ma a parte questo, chi critica Bocca attaccandosi a qualche sua espressione o chi vuole pisciare sulla sua tomba dovrebbe semplicemente vergognarsi.
In un paese di chiacchieroni che pretendono di fare lezioni di morale questo signore è stato uno di quelli che nel 1943 hanno preso il fucile e fatto la Resistenza.
Se esiste la costituzione, la repubblica e tutto quello che vi sembra scontato e che chiamate diritti, lo dovete anche a lui.

Per altro in quello che ha detto sui meridionali non capisco cosa ci sia di razzista. Siamo un popolo arretrato. Non abbiamo virtù civiche, non conosciamo il senso dell'onore, del coraggio, della lealtà, vale a dire i valori che hanno ispirato i grandi popoli. Siamo sempre stati servi dei vari padroni che si sono succeduti. Siamo un popolo che non è popolo.
Ma se lo dice qualcuno da fuori, facciamo i nazionalisti, la tipica reazione delle popolazioni arretrate.





Massimo rispetto per i partigiani e per chi si è sacrificato affinché in Italia oggi possa esserci "la costituzione, la repubblica e tutto quello che vi sembra scontato e che chiamate diritti". Ma è proprio la circostanza che l'offesa provenga( non si tratta infatti di una critica ) da una persona che "ha fatto" l'italia a rendere ancor più gravi le sue parole. Ci sono quartieri di napoli in cui è facile assistere a scene di degrado sociale ma in uno stato sociale di diritto non ci si può fermare alla mera constatazione del degrado ma ci si deve impegnare affinché esso venga superato altrimenti si finisce per tradire lo spirito della Costituzione (cosa che ha fatto Bocca). La vera domanda da porre è "perché a 60 anni dall'entrata in vigore della questione si parla ancora di questione meridionale?".
WeAreNemesis
00martedì 27 dicembre 2011 23:41
Mi è dispiaciuto tantissimo, era una grande persona, un gran giornalista.
Le critiche a Napoli sono fondatissime, viviamo in un contesto schifoso, in cui si accetta supinamente tutto il degrado che ci circonda, chi prova a migliorare le cose viene ammazzato oppure, diviene vittima della "macchina del fango".
Forse adoperava un discorso eccessivamente colorito e talora era offensivo, ma come dargli torto? A napoli i problemi d' Italia sono quintuplicati. E la cosa triste è che basta allontanarsi di pochi km ed è tutto diverso. Salerno, per esempio, è una città che funziona splendidamente.
Non vedo l'ora di scappare via...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:14.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com