Il settimanale della famiglia Berlusconi pubblica un servizio sul pm del caso Ruby e la critica per le calze e la cicca
Dopo Raimondo Mesiano, Ilda Boccassini. Dopo Mattino 5, «Chi», sempre di proprietà della famiglia Berlusconi. Adesso il settimanale diretto da Signorini pubblica un servizio, corredato dalle foto del procuratore aggiunto milanese.
LE CALZE - Il magistrato, che si occupa del sequestro di Giuseppe Spinelli (il ragioniere di Arcore) è stato seguito da un fotografo mentre fa shopping a Milano con un'amica. Così come Mesiano (il giudice della sentenza relativa al lodo Mondadori, venne criticato per il colore (turchese) dei calzini, allo stesso modo nel servizio del settimanale di gossip si parla delle calze del pm del processo Ruby (nel quale l'ex premier è imputato).
LA SIGARETTA - La Boccassini butta una cicca di sigaretta per terra e nel testo si sottolinea la scarsa attenzione: mentre «depone con cura un pacchetto in un sacchetto più grande», allo stesso tempo «come si può notare, non con altrettanta cura “depone” in terra la bionda lasciata a metà». Più avanti sotto il titolino, «Questione di stile», si parla del look del magistrato: le «calze in lana multirighe, 21 euro», il cappotto, e pure la sciarpa «reinterpretazione della smorfia napoletana, in modal e seta, 300 euro».
IL CASO MESIANO - Nel 2009, nel corso del programma Mattino Cinque, il giornalista Claudio Brachino lanciò un servizio sul giudice Mesiano (che condannò Fininvest a pagare quasi 750 milioni di euro, in appello diventatati 560, a titolo di risarcimento alla Cir di De Benedetti) sottolineandone i «comportamenti stravaganti» dello stesso. Nonostante le scuse a Mesiano, Brachino fu sospeso dall'Ordine dei giornalisti per 2 mesi. Invece la Boccassini fu attaccata dal «il Giornale», che con un carteggio del componente leghista del Csm Matteo Brigandì, aveva ricordato i provvedimenti disciplinari di trent’anni prima inerenti la condotta personale del pm.
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fonte: corriere della sera