Dopo Mesiano «pedinata» la Boccassini. Le foto pubblicate dal settimanale «Chi»

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Koogar
00giovedì 20 dicembre 2012 12:10
Il settimanale della famiglia Berlusconi pubblica un servizio sul pm del caso Ruby e la critica per le calze e la cicca


Dopo Raimondo Mesiano, Ilda Boccassini. Dopo Mattino 5, «Chi», sempre di proprietà della famiglia Berlusconi. Adesso il settimanale diretto da Signorini pubblica un servizio, corredato dalle foto del procuratore aggiunto milanese.

LE CALZE - Il magistrato, che si occupa del sequestro di Giuseppe Spinelli (il ragioniere di Arcore) è stato seguito da un fotografo mentre fa shopping a Milano con un'amica. Così come Mesiano (il giudice della sentenza relativa al lodo Mondadori, venne criticato per il colore (turchese) dei calzini, allo stesso modo nel servizio del settimanale di gossip si parla delle calze del pm del processo Ruby (nel quale l'ex premier è imputato).

LA SIGARETTA - La Boccassini butta una cicca di sigaretta per terra e nel testo si sottolinea la scarsa attenzione: mentre «depone con cura un pacchetto in un sacchetto più grande», allo stesso tempo «come si può notare, non con altrettanta cura “depone” in terra la bionda lasciata a metà». Più avanti sotto il titolino, «Questione di stile», si parla del look del magistrato: le «calze in lana multirighe, 21 euro», il cappotto, e pure la sciarpa «reinterpretazione della smorfia napoletana, in modal e seta, 300 euro».

IL CASO MESIANO - Nel 2009, nel corso del programma Mattino Cinque, il giornalista Claudio Brachino lanciò un servizio sul giudice Mesiano (che condannò Fininvest a pagare quasi 750 milioni di euro, in appello diventatati 560, a titolo di risarcimento alla Cir di De Benedetti) sottolineandone i «comportamenti stravaganti» dello stesso. Nonostante le scuse a Mesiano, Brachino fu sospeso dall'Ordine dei giornalisti per 2 mesi. Invece la Boccassini fu attaccata dal «il Giornale», che con un carteggio del componente leghista del Csm Matteo Brigandì, aveva ricordato i provvedimenti disciplinari di trent’anni prima inerenti la condotta personale del pm.


Qui il video

fonte: corriere della sera
Niña de Luna
00giovedì 20 dicembre 2012 12:25
Re:
Koogar, 20/12/2012 12:10:

Il settimanale della famiglia Berlusconi pubblica un servizio sul pm del caso Ruby e la critica per le calze e la cicca


Dopo Raimondo Mesiano, Ilda Boccassini. Dopo Mattino 5, «Chi», sempre di proprietà della famiglia Berlusconi. Adesso il settimanale diretto da Signorini pubblica un servizio, corredato dalle foto del procuratore aggiunto milanese.

LE CALZE - Il magistrato, che si occupa del sequestro di Giuseppe Spinelli (il ragioniere di Arcore) è stato seguito da un fotografo mentre fa shopping a Milano con un'amica. Così come Mesiano (il giudice della sentenza relativa al lodo Mondadori, venne criticato per il colore (turchese) dei calzini, allo stesso modo nel servizio del settimanale di gossip si parla delle calze del pm del processo Ruby (nel quale l'ex premier è imputato).

LA SIGARETTA - La Boccassini butta una cicca di sigaretta per terra e nel testo si sottolinea la scarsa attenzione: mentre «depone con cura un pacchetto in un sacchetto più grande», allo stesso tempo «come si può notare, non con altrettanta cura “depone” in terra la bionda lasciata a metà». Più avanti sotto il titolino, «Questione di stile», si parla del look del magistrato: le «calze in lana multirighe, 21 euro», il cappotto, e pure la sciarpa «reinterpretazione della smorfia napoletana, in modal e seta, 300 euro».

IL CASO MESIANO - Nel 2009, nel corso del programma Mattino Cinque, il giornalista Claudio Brachino lanciò un servizio sul giudice Mesiano (che condannò Fininvest a pagare quasi 750 milioni di euro, in appello diventatati 560, a titolo di risarcimento alla Cir di De Benedetti) sottolineandone i «comportamenti stravaganti» dello stesso. Nonostante le scuse a Mesiano, Brachino fu sospeso dall'Ordine dei giornalisti per 2 mesi. Invece la Boccassini fu attaccata dal «il Giornale», che con un carteggio del componente leghista del Csm Matteo Brigandì, aveva ricordato i provvedimenti disciplinari di trent’anni prima inerenti la condotta personale del pm.


Qui il video

fonte: corriere della sera




Questo fa capire come stanno messi [SM=g2725401]
(pollastro)
00venerdì 21 dicembre 2012 10:59
Dal professore Prisco, che mi prega di postare
www.corriere.it, mercoledì 20 dicembre 2012

Personaggi pubblici e volgarità inutili, anzi controproducenti

Conosco Ilda Boccassini dall’università (frequentammo la facoltà di Giurisprudenza a Napoli negli stessi anni). Allora era una bella ragazza, che peraltro non mi riusciva particolarmente simpatica. Ma che cosa significa questo servizio fotografico? Da moderato vero (il che non vuol dire uomo di destra; identificare automaticamente un moderato con una persona di centro-destra è un abuso linguistico e un errore di analisi) dico che anche per questi eccessi di zelo dei suoi servi sciocchi Berlusconi ha stancato. Rispettasse piuttosto la privacy delle persone e la facesse rispettare a chi da lui prende ordini o direttive, o comunque fa cose volgari per compiacerlo. Lui si esibisce sui giornali e in televisione perché è un leader politico, quindi l’attenzione ad ogni aspetto della sua vita è in questo caso dovuta e anzi l’interessato la cerca (particolarmente adesso: si veda come si vanta di una fidanzata che ha cinquant’anni di meno). Invece un pubblico ministero (a parte Ingroia, de Magistris, Di Pietro, ma allora il discorso è diverso: loro facevano politica anche prima di entrarvi ufficialmente) fuori dal suo ufficio non presenta interesse pubblico e tale - cioè anonimo e non fotografato per strada - deve restare

connormaclaud
00venerdì 21 dicembre 2012 12:25
E' da venti anni che chiunque faccia apparizioni mediatiche si offre/ viene offerto in pasto allo spettatore, c'è ben poco da scandalizzarsi.
Dirò di più,la stessa evoluzione della società ha portato allo svuotamento del concetto di privacy,come Orwell aveva profettizzato.
A.Cosentino
00venerdì 21 dicembre 2012 13:01
Da vent'anni una parte della magistratura italiana(sempre gli stessi magistrati), con processi-farsa, cerca di far condannare Berlusconi e nessuno dice niente.Invece ci si indigna per il servizio di "Chi",giornale di gossip, oppure per le frequentazioni private del presidente.
Questi sarebbero i moderati italiani.Mah....
connormaclaud
00venerdì 21 dicembre 2012 14:52
Re:
connormaclaud, 21/12/2012 12:25:

E' da venti anni che chiunque faccia apparizioni mediatiche si offre/ viene offerto in pasto allo spettatore, c'è ben poco da scandalizzarsi.
Dirò di più,la stessa evoluzione della società ha portato allo svuotamento del concetto di privacy,come Orwell aveva profetizzato.




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