Disoccupazione record: +28,9% (Per fortuna che Silvio c'è)

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Etrusco
00venerdì 7 gennaio 2011 18:30

Lavoro

Disoccupazione giovanile record: +28,9%

A novembre i senza lavoro restano all'8,7%. Sensibile aumento invece per i giovani: toccato il massimo storico

ROMA - Resta stabile all'8,7% sui massimi dall'inizio delle serie storiche nel 2004 il tasso di disoccupazione italiano a novembre. Lo comunica l'Istat, sulla base di stime provvisorie, segnalando che fuori dagli arrotondamenti il tasso dei senza lavoro risulta in lieve calo dall'8,72% all'8,67%.

Ad aumentare è invece la disoccupazione giovanile: il tasso è salito al 28,9%, con un aumento di 0,9% rispetto a ottobre 2010 e +2,4% rispetto a novembre 2009.

Anche in questo caso si tratta di un livello record dall'inizio delle serie storiche a gennaio 2004.

IN CALO CHI CERCA LAVORO - Tornando al dato generale, in confronto a novembre 2009, il tasso di disoccupazione registra un aumento di 0,4 punti percentuali, fa sapere sempre l'Istat. Più in particolare, il numero delle persone in cerca di occupazione risulta in diminuzione dello 0,4% (-9 mila unità) rispetto a ottobre 2010 e in aumento del 5,3% rispetto a novembre 2009 (+110 mila unità). Inoltre la disoccupazione maschile risulta in diminuzione del 2,1% rispetto al mese precedente e in aumento del 5,5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Il numero di donne disoccupate aumenta dell'1,5% rispetto a ottobre e +5% rispetto a novembre 2009. Il tasso di disoccupazione maschile è pari al 7,8%, in diminuzione di 0,1% rispetto a ottobre e +0,4% rispetto a novembre 2009. Il tasso di disoccupazione femminile è pari al 10%, dunque a «doppia cifra», in aumento di 0,1% rispetto al mese precedente e +0,3% su base annua.

LAVORATRICI IN CRESCITA - Gli occupati a novembre risultano comunque in lieve crescita, per lo 0,2% (50'000 unità) rispetto a ottobre e dello 0,1% (14'000 unità) rispetto a novembre 2009. La stima dell'Istat è stata effettuata in base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, sottolineando che l'aumento si deve alla componente femminile, per le regolarizzazioni di collaboratrici domestiche e assistenti familiari e il presumibile effetto del part-time.

DATI USA - Negli Stati Uniti  il numero di occupati è salito a dicembre di 103'000 unità. A novembre gli occupati erano saliti di 71'000 unità (dato rivisto dagli iniziali +39'000) e a ottobre di 210'000 unità (dato rivisto dagli iniziali +172'000). In pratica nei precedenti 2 mesi gli occupati sono saliti complessivamente di 70'000 unità oltre i dati inizialmente stimati. Il tasso di disoccupazione Usa (calcolato su una diversa base statistica rispetto agli occupati) frena al 9,4%, il minimo dal 2009 dal 9,8% di novembre, oltre l'atteso 9,7%. Il tasso di disoccupazione negli Usa è ancora «inaccetabilmente alto» ha commentato il consigliere economico della Casa Bianca Austan Goolsbee. Per il presidente della Fed Ben Bernanke ci vorranno 4 o 5 anni prima che il mercato del lavoro americano si normalizzi.

Fonte: Corriere della Sera - Redazione online
07 gennaio 2011
© RIPRODUZIONE RISERVATA


sanimma
00sabato 8 gennaio 2011 23:21
grazie silvio
ma perchè nonostante tu sia al governo io non trovo un'occupazione?
forse perchè pensi ai tuoi show invece di governare il paese?
Etrusco
00domenica 9 gennaio 2011 10:55
Re:
sanimma, 08/01/2011 23.21:

grazie silvio
ma perchè nonostante tu sia al governo io non trovo un'occupazione?
forse perchè pensi ai tuoi show invece di governare il paese?




Non vorrei rovinarti la domenica, ma anche Giovanni Sartori ha sottolineato che questa disoccupazione è ormai strutturale
e non congiunturale.
Insomma, passata la crisi rimarremo comunque con molti posti di lavoro in meno.

Amara considerazione:
in Germania il governo ha saputo fare manovre intelligenti e coraggiose, tant'è che la ripresa è già iniziata da tempo.
In Italia cosa attende Lega e PdL a far qualcosa di utile? [SM=x43671]
Etrusco
00domenica 9 gennaio 2011 13:01

Siamo davvero arrivati al capolinea?

- per Giovanni Sartori "La nostra disoccupazione è strutturale, non congiunturale; visto che è dovuta alla «delocazione» del lavoro - In un mondo globalizzato il lavoro va dove costa meno. Pena il fallimento.

Il caso della Fiat è emblematico. Piaccia o non piaccia alla Cgil e in particolare alla Fiom, Marchionne ha ragione, ed è lui che tiene il coltello dalla parte del manico"...

Giovanni Sartori per il Corriere della Sera

Tempo fa scrivevo così: «A parità di tecnologia l'Occidente ad alto costo di lavoro è destinato a restare senza lavoro: le cosiddette società industriali avanzate diventerebbero società senza industria... In un'economia globalizzata il lavoro va ai poveri e i Paesi ricchi vanno in disoccupazione» .

GIOVANNI SARTORI ISABELLA GHERARDI

Quanto tempo fa? Esattamente nel 1993, diciotto anni fa (prolusione dell'anno accademico dell'Accademia dei Georgofili). S'intende che questo era uno schema astratto, in vitro, che non metteva in conto le vischiosità del mondo reale. Ma la previsione era, direi, centrata. Sempre 18 anni fa accennavo anche ai rimedi, ai correttivi.

Marchionne e la Fiom dal Fatto jpeg

Così: «Il localismo è miope e inaccettabile, ma il globalismo dovrà essere riformulato realisticamente come un processo multistep da perseguire con passi commisurati alle gambe. Al globalismo vero e proprio non arriveremo probabilmente mai (salvo che nei mercati finanziari) ma è possibile e auspicabile puntare a più ampi mercati relativamente omogenei. Tra il policentrismo di milioni di villaggi e l'acentrismo della retorica globalistica dobbiamo cioè puntare su un mondo oligocentrico strutturato per aree di mercato a tenore di vita pareggiabile. Non dobbiamo essere localisti ma nemmeno globalisti ingenui che perseguono un programma di miseria generalizzata (secondo il detto «meglio egualmente poveri che inegualmente ricchi» ).

Invece l'Economist è contento. Cito da Paolo Legrenzi (Corriere, 18 dicembre 2010) che trova singolare che in Occidente prevalga il pessimismo visto che oggi la corsa dei Paesi emergenti fa sì che moltissimi abbiano ragionevoli speranze di stare meglio nel futuro. E questa dovrebbe essere una ragione in più, per l'Economist, per tornare ad essere ottimisti. Evviva. E mi auguro che i bontemponi «felicifici» del settimanale inglese diano il buon esempio riducendo il proprio stipendio di tre-quattro volte.

MASSIMO DALEMA GIOVANNI SARTORI

Stupidaggini a parte, la realtà è che siamo davvero arrivati al capolinea.La nostra disoccupazione è strutturale, non congiunturale; visto che è dovuta alla «delocazione» del lavoro; e la jobless recovery, una ripresa senza occupazione, deve stupire solo economisti rimasti indietro di decenni. In un mondo globalizzato il lavoro va dove costa meno. Pena il fallimento. Il caso della Fiat è emblematico. Piaccia o non piaccia alla Cgil e in particolare alla Fiom, Marchionne ha ragione, ed è lui che tiene il coltello dalla parte del manico.

Fiat sta per «Fabbrica Italiana Automobili Torino» . Spero che anche Marchionne senta questo antico vincolo, e cioè che senza Torino, senza Mirafiori, la Fiat non è più Fiat. Però Marchionne è un manager che va dove deve, e fa quel che fa, per salvare la sua azienda. Mentre la Fiom è un sindacato reazionario (si può dire?) che difende l'indifendibile, e cioè, come scrive Massimo Gaggi (Corriere, 2 gennaio), «conquiste inesorabilmente erose dalla realtà» .

MARCHIONNEMarchionne

Come ha detto ragionevolmente Fassino, se io fossi un operaio della Fiat voterei la proposta Marchionne. Nel mondo il mercato delle automobili è saturo. Nei prossimi anni molti «piccoli» dovranno morire, e solo alcuni giganti sopravvivranno. Ci vuole molta malafede, oppure troppa fede ideologica, per non rendersene conto.

Fonte: Giovanni Sartori per il Corriere della Sera

Foto

goisis
00domenica 9 gennaio 2011 16:24
Vorrei capire come la disoccupazione dipenda da Berlusconi.
gran generale
00domenica 9 gennaio 2011 17:37
Re:
goisis, 09/01/2011 16.24:

Vorrei capire come la disoccupazione dipenda da Berlusconi.



sono d'accordo
ha avuto solo 16 anni per governare
.pisicchio.
00domenica 9 gennaio 2011 17:53
Re:
sanimma, 08/01/2011 23.21:

grazie silvio
ma perchè nonostante tu sia al governo io non trovo un'occupazione?
forse perchè pensi ai tuoi show invece di governare il paese?




Sei sicura che con un altro Governo ti offrirebbero un lavoro?

.pisicchio.
00domenica 9 gennaio 2011 17:54
Re: Re:
Etrusco, 09/01/2011 10.55:




Non vorrei rovinarti la domenica, ma anche Giovanni Sartori ha sottolineato che questa disoccupazione è ormai strutturale
e non congiunturale.
Insomma, passata la crisi rimarremo comunque con molti posti di lavoro in meno.

Amara considerazione:
in Germania il governo ha saputo fare manovre intelligenti e coraggiose, tant'è che la ripresa è già iniziata da tempo.
In Italia cosa attende Lega e PdL a far qualcosa di utile? [SM=x43671]




Sono d'accordo con te. La situazione necessiterebbe di interventi e il Governo latita.

Domanda: nell'ottica di un ricambio della classe politica, cosa propongono Bersani e / o Vendola?


Etrusco
00domenica 9 gennaio 2011 19:05
Re: Re:
gran generale, 09/01/2011 17.37:



sono d'accordo
ha avuto solo 16 anni per governare




quasi 17 [SM=x43665]


Per i programmi politici di PD, Vendola ed altri si potrebbe iniziare con l'andare a consultare i loro siti internet ufficiali,
visto che su tv e giornali è quasi un tabù dar spazio a seri confronti tra programmi politici,
preferendo gossip e liti varie: Fini-Papi, Tremonti-Papi, Carfagna-Vajassa, LaraComi-A.GraziaCalabria...
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