Derubati dell'auto in viaggio di nozze, sul lastrico per le multe del ladro.

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rennasuper
00mercoledì 15 dicembre 2010 13:22

TREVISO (14 dicembre) - Subire il furto di un’auto e rischiare il pignoramento della casa perchè non sono state pagate le infrazioni commesse dal ladro. È successo a una coppia di Castelfranco (Treviso) che aveva appena consumato il viaggio di nozze in Nuova Zelanda. Al ritorno, una mostruosa congiura di eventi l’ha quasi ridotta sul lastrico, complice la rigidità del sistema giuridico e dei loro tutori. È vero: quando le vittime potenziali sono cittadini senza macchia e basterebbe attingere al buonsenso per dar loro una mano, l’ostacolo principale diventa proprio la legge, spogliata dei suoi valori più autentici in nome della rigorosa osservanza di ciò che impone. Paradossale.

«Non sporgerò mai più denuncia, non mi rivolgerò mai più a giudici o forze dell’ordine - dice Federica, protagonista della grottesca vicenda -. Se c’è una cosa che ho imparato è questa».


VACANZA DA SOGNO

La storia ha inizio due anni fa. Gli sposi lasciano i figli di 9 e 12 anni dai nonni e partono per gli antipodi: 20 giorni in Nuova Zelanda a casa di conoscenti. Per raggiungere l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa utilizzano la Lancia Y della donna. La vacanza non tradisce le attese ma al loro ritorno, il 4 luglio 2008, non trovano più la macchina. In taxi raggiungono la stazione dei carabinieri più vicina e alle 15.23 sporgono denuncia di furto con data ignota, essendo impossibile sapere quando il ladro si era materialmente impossessato del veicolo. «La mia richiesta di poter vedere i filmati di videosorveglianza dell’aeroporto è stata gentilmente declinata - ricorda Federica -. Bisognava sapere il giorno esatto e poi c’era di mezzo la tutela della privacy».


COMINCIANO I PROBLEMI

Passano due mesi senza novità. Ma il 10 settembre arrivano le notifiche di infrazione stradale rilevate dai T-Red in due differenti incroci di Milano. Federica cerca di farsi annullare le multe, ma le foto dei T-Red risalivano al 3 luglio mentre la denuncia era stata formalizzata il 4, quindi le contravvenzioni non si possono annullare. La donna torna a casa, solo per scoprire che la cassetta della posta è zeppa di nuove diffide. Sì perchè il 3 luglio il ladro era stato pizzicato anche da un autovelox a 143 km/h sulla tangenziale di Milano; poi sull’autostrada del Sole all’altezza di Scandicci (Firenze) a 151 km/h; infine a Ferentino, sulla statale Casilina, dove una pattuglia della municipale non era neppure riuscita a fermarlo. Non contento, il giorno dopo ha fatto un salto in centro a Roma passando col rosso alle 11.46. Alle 21.15 invece non si è fermato a un posto di blocco della polizia all’imbocco della E 821 Roma-San Cesareo.


PIÙ VELOCI DEL FRECCIAROSSA

Al colmo dell’esasperazione l’11 settembre i coniugi tornano alla carica per far annullare almeno le multe del 4 luglio ma viene loro spiegato che può essere cancellata solo quella delle 21.15 perchè l’infrazione accertata alle 11.46 è avvenuta prima che fosse depositata la denuncia delle 15.23. Il marito di Federica va su tutte le furie: «Ma se alle 11.46 sarei passato col rosso a Roma come potevo essere 3 ore e 37 minuti dopo dai carabinieri di Milano con la denuncia già stesa e sottoscritta?». Risposta: «Si può fare».

I due cercano di forzare la situazione in prefettura dove i funzionari si limitano a presentare il conto (esclusa la fuga dal posto di blocco): 3100 euro. Con l’impegno di non sottrarre punti patente. Passo successivo: il giudice di pace. «Abbiamo dovuto compilare un modulo per ognuna delle infrazioni che volevamo contestare: incredibile» racconta Federica.


QUANDO LA PRIVACY È UNA GARANZIA

Un mese dopo viene fissata l’udienza. Le stampe delle fotografie scattate in vacanza non hanno alcun valore perchè la data può essere facilmente contraffatta. Il giudice («persona splendida») vorrebbe aiutare i coniugi ma ha le mani legate. Ci vogliono altre testimonianze. E non ce ne sono. Le carte d’imbarco erano finite da tempo nel cestino; la dogana non aveva timbrato i passaporti al rientro in Italia; non c’erano ricevute di hotel o resort da esibire perchè la coppia aveva alloggiato da amici. Federica si attacca al telefono e chiama la compagnia aerea. «Ho chiesto una copia delle carte d’imbarco o della lista passeggeri ma era fuori discussione, sempre per via della privacy. Al massimo potevo ottenere una stampa del traffico aereo a Malpensa il 4 luglio». Dopo settimane di discussioni arrivano via fax una serie di pagine con una lista di sigle incomprensibili che vengono decifrate a fatica: sono i decolli e gli arrivi.


PLANATA ALL’INFERNO

La donna, decisa a far valere le proprie ragioni, si gioca il tutto per tutto, chiede l’aiuto di qualche pubblico ufficiale e riesce in qualche modo a far modificare l’ora di presentazione della denuncia: non più alle 15.23 ma alle 11.23 del 4 luglio, cioè 23 minuti prima che il veicolo passasse col semaforo rosso a Roma. Poi torna nell’ufficio competente dove produce copia della nuova documentazione e del traffico aereo, indicando il vettore che l’ha riportata in Italia. Ma la situazione precipita: «Signora, lei qui dice di aver sporto denuncia alle 11.23 ma il suo aereo è atterrato alle 12.03, come la mettiamo?». Affranta, la donna spiega tutta la macchinazione organizzata per ammorbidire il salasso. «È un fatto gravissimo modificare le denunce. Ora, o lei la sporge contro chi l’ha aiutata agendo in modo illecito o fa finta di non essere mai stata qui». «Mi hanno fatta sentire una criminale» dice Federica. Alla fine restano comunque da pagare le multe del 3 luglio: 2600 euro. «Impossibile trovare un solo appiglio per dimostrare che quel giorno eravamo ancora in vacanza e non in fuga da Milano».


SCHIACCIATI DALL’INGRANAGGIO

Il tempo passa e la casa della coppia viene letteralmente infestata di notifiche che invitano a pagare. I due decidono di non badarle nemmeno mentre alla donna vengono tolti tutti i punti patente. Di nascosto torna a chiedere se può riavere almeno quelli, sollevando nel suo interlocutore un moto di stizza: «Sta forse coprendo suo marito? Perchè assomiglia alla descrizione di quello che è scappato al posto di blocco».

Dopo l’umiliazione Federica torna a casa per subire le ire del consorte, che di forze dell’ordine non vuole più saperne. Intanto fioccano le notifiche di more per il pagamento ritardato delle multe. «Ma ormai ero d’accordo con lui: perchè dovevamo dissanguarci per le malefatte di un ladro che ci ha pure portato via la macchina?».


IL COLPO DI GRAZIA

Con sommi sacrifici Federica riesce a comprarsi una nuova auto e i catasfrofici effetti della vicenda col passare del tempo sembrano smorzarsi finchè due mesi fa un messo comunale bussa alla porta di casa. Nuova notifica, stavolta senza appello: o saltano fuori 6.756 euro entro dieci giorni o scatta il pignoramento dell’abitazione. «Inutile dire che abbiamo mobilitato mezza famiglia per far fronte all’enormità della spesa. I risparmi per le emergenze se ne sono andati e ai miei figli dirò che questo Natale il regalo sarà avere una casa dove stare al riparo dalle intemperie».

Non è finita: proprio in questi giorni il tribunale ha informato la coppia che il marito di Federica è stato giudicato colpevole in contumacia nel processo per oltraggio a pubblico ufficiale intentato dopo lo sfogo dell’11 settembre 2008 quando contestò la tempistica del viaggio Roma-Milano: 600 euro di multa o 20 giorni di reclusione. «Insomma - ricostruisce Federica - per colpa di un ladro abbiamo perso un’auto seminuova e abbiamo dovuto pagare un totale di 7356 euro sotto la minaccia di vederci portare via la casa o di finire in galera».


«NON CREDO PIÙ A NIENTE»

«Penso che non ci sia molto da aggiungere -conclude la donna -. Sono sempre stata una persona onesta, non ho mai rubato un centesimo, ho sempre sostenuto la legge. Mi hanno spennata, depredata e saccheggiata proprio perchè sono onesta. Se vedo la paletta con l’alt mi fermo e pago; se mi viene detto che sono passata col rosso pago; pago perchè non ho il coraggio di rubare l’auto a qualcuno. Non sono una criminale, eppure la legge si sta accanendo su di me e sulla mia famiglia in maniera totalmente insensata solo perchè non abbiamo la forza bruta di controbattere e di ribellarci a queste ingiustizie. Chi invece ha la coscienza sporca e non esita a sfidare la legge, se ne va in giro tranquillo. Questa vicenda mi ha insegnato che siamo soli a difenderci dai criminali ma anche da un sistema di leggi che serve a garantire false sicurezze. E questo è tutto».

Ora dico io: è mai possibile che non si possa far niente? La loro sicuramente è una situazione molto particolare, ma in questo caso la legge certo non ha funzionato nel migliore dei modi.
@MAYA@83
00mercoledì 15 dicembre 2010 13:43
Che schifo!
carmine88.
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:01
da non credere...che sfiga!
nekonika
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:19
Addio giustizia sostanziale.....ma non c'è proprio nulla che queste persone possano fare?!
Che merde di persone i ladri, in particolare questo.....
Mojo Pin
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:26
In tutto questo però, mi duole dirlo, c'è la complicità della negligenza dei coniugi.
Come si fa a gettare le carte di imbarco una volta sbarcati.sanno anche le pietre che bisogna conservarli.

Alla compagnia il civile non può chiedere la lista dei passeggeri, ma i coniugi hanno proposto alla compagnia una semplice conferma scritta della loro presenza su quel volo?A tale richiesta la compagnia non avrebbe potuto opporre la privacy.
Infine, ma si sono rivolti ad un avvocato in tempo?a me sembra di no, dda quanto leggo(visto che ci sono tutti gli estremi per fermare, ex art. 700c.d.c il pignoramento).
Il tentativo di cambio della denuncia è incommentabile, ma comprensibile visto lo stato d'animo.

I carabinieri sono capre, e se si scrivno barzelette su di essi, è perche effettivamente ce ne sono di fantastici.
Selkis
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:50
Re:
Mojo Pin, 15/12/2010 14:26:

In tutto questo però, mi duole dirlo, c'è la complicità della negligenza dei coniugi.
Come si fa a gettare le carte di imbarco una volta sbarcati.sanno anche le pietre che bisogna conservarli.

Alla compagnia il civile non può chiedere la lista dei passeggeri, ma i coniugi hanno proposto alla compagnia una semplice conferma scritta della loro presenza su quel volo?A tale richiesta la compagnia non avrebbe potuto opporre la privacy.
Infine, ma si sono rivolti ad un avvocato in tempo?a me sembra di no, dda quanto leggo(visto che ci sono tutti gli estremi per fermare, ex art. 700c.d.c il pignoramento).
Il tentativo di cambio della denuncia è incommentabile, ma comprensibile visto lo stato d'animo.

I carabinieri sono capre, e se si scrivno barzelette su di essi, è perche effettivamente ce ne sono di fantastici.



beh le carte di imbarco le butto anche io, ma nei registri della compagnia aerea sicuramente risultano!


Mojo Pin
00mercoledì 15 dicembre 2010 14:58
Re: Re:
Selkis, 15/12/2010 14.50:



beh le carte di imbarco le butto anche io, ma nei registri della compagnia aerea sicuramente risultano!





e non dovresti farlo.

quanto ai registri della compagnia, risulta da quanto scritto che i coniugi abbiano richiesto la lista passeggeri, normale che si siano scontrati con la privacy, dove sta lo scandalo?

Selkis
00mercoledì 15 dicembre 2010 15:05
non dico la lista di TUTTI passegeri, ma se per esempio i carabinieri volessero chiamare la compagnia per confermare la loro presenza sul volo, allora potrebbero dare questo dato.
Ora che ci penso, io viaggio quasi sempre con Ryan e Vueling, in ogni caso posso ristampare le carte d'imbarco dal pdf :-D
Mojo Pin
00mercoledì 15 dicembre 2010 15:11
Re:
Selkis, 15/12/2010 15.05:

non dico la lista di TUTTI passegeri, ma se per esempio i carabinieri volessero chiamare la compagnia per confermare la loro presenza sul volo, allora potrebbero dare questo dato.
Ora che ci penso, io viaggio quasi sempre con Ryan e Vueling, in ogni caso posso ristampare le carte d'imbarco dal pdf :-D



il problema è che per richiedere la lista passeggeri ci dese essere un procedimento penale pendente, e deve esserci una richiesta della autorità giudiziaria procedente.

PEr questo nel mio primo post ho specificato che la risposta della compagnia aerea a due CIVILI non poteva essere che quella, e che se loro volevano risolverla senza attendere i tempi del procedimento potevano ovviare in altro modo.

I coniugi hanno agito bonariamente per evitare la trafila giudiziaria, commettendo errori su errori.Non ultimo quello di rendere pubblico, ATTRAVERSO QUESTO ARTICOLO, il tentativo, andato a buon fine, di corruzione del pubblico ufficiale.

Ci vedo sfortuna, negligenza e anche parecchia stupidità(un po di tutti)


Selkis
00mercoledì 15 dicembre 2010 15:19
Re: Re:
Mojo Pin, 15/12/2010 15:11:



il problema è che per richiedere la lista passeggeri ci dese essere un procedimento penale pendente, e deve esserci una richiesta della autorità giudiziaria procedente.

PEr questo nel mio primo post ho specificato che la risposta della compagnia aerea a due CIVILI non poteva essere che quella, e che se loro volevano risolverla senza attendere i tempi del procedimento potevano ovviare in altro modo.

I coniugi hanno agito bonariamente per evitare la trafila giudiziaria, commettendo errori su errori.Non ultimo quello di rendere pubblico, ATTRAVERSO QUESTO ARTICOLO, il tentativo, andato a buon fine, di corruzione del pubblico ufficiale.
Ci vedo sfortuna, negligenza e anche parecchia stupidità(un po di tutti)






questo infatti è bellissimo [SM=x43612]
che poi gà l'idea è stupidissima (illegalità a parte): se la data è ignota perchè eri in viaggio, vuoi mettere un'orario in cui almeno eri già atterrato?? [SM=x43612]
Però la situazione, burocrazia a parte, è abbastanza chiara, non voglio credere che rischino davvero la casa per una sciocchezza del genere
sanimma
00mercoledì 15 dicembre 2010 15:46
che storia....
rennasuper
00mercoledì 15 dicembre 2010 16:32
Sul fatto che i coniugi abbiano fatto errori su errori non ci piove. Se avessero gestito la situazione diversamente e si fossero rivolti ad un avvocato l'esito sarebbe stato diverso.

Il problema è che non tutti conoscono gli ingranaggi del diritto, e queste mi sembrano due persone un pò ingenue, sicuramente innocenti, che si vedono condannate come criminali per qualcosa che non hanno fatto, ed anzi ci hanno anche perso l'auto. Se le nostre autorità fossero più vicine agli effettivi bisogni e problemi del cittadino, avrebbero agito essi stessi con tutti i mezzi possibili per verificare la situazione. Sono abbastanza sicuro che se un evento del genere avesse avuto luogo in un paese diverso le conseguenze sarebbero state molto differenti.
legittimagiustizia
00mercoledì 15 dicembre 2010 16:51
a me sembra una storia da Forum ,totalmente inventata...

sembra,poi tutto può essere,ma c'è tanta roba che non torna...
maximilian1983
00mercoledì 15 dicembre 2010 19:14
Sinceramente, con tutta la vicinanza umana per la loro vicenda, mi sento di non poterli giustificare appieno. Soprattutto per la marchiana vicenda della falsificazione dell'ora della denuncia. Roba da galera!
__Lei__
00mercoledì 15 dicembre 2010 19:26
Re:
legittimagiustizia, 15/12/2010 16.51:

a me sembra una storia da Forum ,totalmente inventata...

sembra,poi tutto può essere,ma c'è tanta roba che non torna...




infatti..anche io ho avuto la tua stessa impressione [SM=x43606]
Paperino!
00mercoledì 15 dicembre 2010 19:40
Bah, secondo me è una bufala...anche perché la corruzione di pubblico ufficiale non è una cazzatella, e a quest'ora (essendo oramai pubblica la cosa) sarebbe il loro principale problema.
paco.84
00mercoledì 15 dicembre 2010 19:55
bha mi pare proprio na cazzata nataliza questa..
rennasuper
00mercoledì 15 dicembre 2010 20:48
hm anche io non ho molta fiducia nei media ma la notizia era riportata dal mattino... quindi a meno che non siano veramente così inetti, immagino abbiano verificato prima.
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