E' stato approvato dall'Aula di Palazzo Madama il DDL n.1296 contenente la delega al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario. Il testo, che modifica le norme sull' ordinamento giudiziario risalenti al 1941, deve ora andare alla Camera dei Deputati per l'approvazione definitiva.
Alcuni Commenti:
Soddisfatta la maggioranza, secondo la quale questa riforma "migliorera' da un lato l'efficacia della giustizia per tutti i cittadini e, dall'altro - sottolinea
il presidente dei senatori di An, Domenico Nania - ha un valore politico importantissimo: regolera', come meglio non si poteva, il rapporto tra politica e magistratura". Secondo l'esponente di via della Scrofa "con questa riforma la politica non potra' influenzare la giustizia e la giustizia non potra' dettare l'agenda alla politica".
Per
il presidente dei senatori di Forza Italia, Renato Schifani, la riforma "assicurera' ai cittadini un sistema piu' equilibrato ed efficiente. Questa legge - ha detto Schifani - costituisce uno dei momenti piu' significativi per l'attuazione delle riforme promesse ai nostri elettori".
Di tutt'altro avviso i commenti dell'opposizione: per
Massimo Brutti, vicepresidente dei senatori Ds, la legge sull'ordinamento giudiziario "
riguarda valori e principi di portata costituzionale, ma e' stata approvata in prima lettura dalla maggioranza di centrodestra al Senato con il solito metodo delle norme blindate, e senza un serio confronto. Si tratta - aggiunge Brutti - di una legge sbagliata e pericolosa, che introduce norme che trasformano il pubblico ministero in una specie di superpoliziotto".
Per
il capogruppo al Senato dei Ds, Gavino Angius, questa "pessima legge e' lontana dai cittadini, ed ha il sapore di una vendetta contro i magistrati
Secondo
Nando Dalla Chiesa (Margherita) «incarna un principio punitivo verso i magistrati, intacca l'autonomia e l'indipendenza della magistratura che, è bene ricordarlo, è garanzia della divisione dei poteri istituzionali, fondamento essenziale di qualsiasi sistema democratico. Ci ritroveremo davanti a una giustizia più discrezionale, macchinosa, gerarchizzata, burocratizzata e assolutamente meno indipendente. Chi parla da sempre di spoliticizzare la magistratura, paradossalmente vara una legge che aumenta le nomine politiche all'interno della stessa e tradisce quanto enunciato da maggioranza e governo».
Fonti:
it.news.yahoo.com/040121/203/2m9k1.html
www.giani-net.it/modules/news/article.php?storyid=728
www.articolo21.com/modules.php?name=News&file=article&...