Cile, brucia il carcere muoiono 81 detenuti

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carmine88.
00mercoledì 8 dicembre 2010 17:28
SANTIAGO DEL CILE - Ottantuno morti e 14 persone ricoverate con ustioni gravi: e' il bilancio confermato poco fa dal ministro della sanita' cileno Jaime Manalich, che si trova nel carcere San Miguel di Santiago dove stamani e' scoppiato un incendio di grandi proporzioni. ''E' un'enorme disgrazia, forse la piu' importante in un carcere nella storia del nostro paese'', ha detto Manalich alla stampa. Le fiamme sono state messe sotto controllo, mentre sul posto si trovano numerosi 'carabineros' e altri uomini della sicurezza.

Alcuni dei parenti presenti nel posto, che stanno cercando di apprendere l'identita' dei morti, hanno denunciato che gli uomini della 'gendarmeria' hanno ritardato l'ingresso dei pompieri nella prigione per poter avere pieno controllo della situazione, in attesa dell'arrivo di una brigata anti-sommosse. ''Non ci hanno detto niente, vogliamo sapere cosa e' successo, come sta mio figlio'', ha detto per esempio tra le lacrime Maria Jimenez, madre di uno dei reclusi. ''Non voglio rispondere a domande sull'azione della 'gendarmeria', il ministro della giustizia si sta recando nel carcere'', ha precisato Manalich. Secondo Luis Masferrer, direttore della 'gendarmeria', ''l'incendio e' scoppiato dopo una rissa tra i detenuti''.






ansa.it
legittimagiustizia
00mercoledì 8 dicembre 2010 17:50
Re:
carmine88., 08/12/2010 17.28:

SANTIAGO DEL CILE - Ottantuno morti e 14 persone ricoverate con ustioni gravi: e' il bilancio confermato poco fa dal ministro della sanita' cileno Jaime Manalich, che si trova nel carcere San Miguel di Santiago dove stamani e' scoppiato un incendio di grandi proporzioni. ''E' un'enorme disgrazia, forse la piu' importante in un carcere nella storia del nostro paese'', ha detto Manalich alla stampa. Le fiamme sono state messe sotto controllo, mentre sul posto si trovano numerosi 'carabineros' e altri uomini della sicurezza.

Alcuni dei parenti presenti nel posto, che stanno cercando di apprendere l'identita' dei morti, hanno denunciato che gli uomini della 'gendarmeria' hanno ritardato l'ingresso dei pompieri nella prigione per poter avere pieno controllo della situazione, in attesa dell'arrivo di una brigata anti-sommosse. ''Non ci hanno detto niente, vogliamo sapere cosa e' successo, come sta mio figlio'', ha detto per esempio tra le lacrime Maria Jimenez, madre di uno dei reclusi. ''Non voglio rispondere a domande sull'azione della 'gendarmeria', il ministro della giustizia si sta recando nel carcere'', ha precisato Manalich. Secondo Luis Masferrer, direttore della 'gendarmeria', ''l'incendio e' scoppiato dopo una rissa tra i detenuti''.






ansa.it




prima o poi scoppia anche qui........
Paperino!
00mercoledì 8 dicembre 2010 21:53
Sicuramente dev'essere stata una situazione assurda da gestire...
Da un lato migliaia di detenuti pronti a fuggire o vendicarsi del "nemico vicino di cella", ammazzandosi pure...
Dall'altro le fiamme da fermare a tutti i costi...

L'incendio pare sia stato appiccato dagli stessi detenuti, nel corso di una rissa...
Se l'ingresso dei vigili del fuoco non è stato tempestivo quanto sarebbe stato in un asilo nido, la cosa può anche essere comprensibile, alla luce della differente situazione di fatto che avrà reso più lunghi i tempi, proprio a causa delle persone che si andavano a soccorrere...
Certo, se nel caso specifico è stato ritardato il soccorso senza alcuna reale esigenza, questo va accertato e, nel caso, punito.
--letizia22--
00mercoledì 8 dicembre 2010 22:05
Re:
Paperino!, 08/12/2010 21.53:

Sicuramente dev'essere stata una situazione assurda da gestire...
Da un lato migliaia di detenuti pronti a fuggire o vendicarsi del "nemico vicino di cella", ammazzandosi pure...
Dall'altro le fiamme da fermare a tutti i costi...

L'incendio pare sia stato appiccato dagli stessi detenuti, nel corso di una rissa...
Se l'ingresso dei vigili del fuoco non è stato tempestivo quanto sarebbe stato in un asilo nido, la cosa può anche essere comprensibile, alla luce della differente situazione di fatto che avrà reso più lunghi i tempi, proprio a causa delle persone che si andavano a soccorrere...
Certo, se nel caso specifico è stato ritardato il soccorso senza alcuna reale esigenza, questo va accertato e, nel caso, punito.




non credo che il pericolo di fuga in una valutazione di rischi possa valere piu della vita umana...
Paperino!
00mercoledì 8 dicembre 2010 23:13
Re: Re:
--letizia22--, 08/12/2010 22.05:




non credo che il pericolo di fuga in una valutazione di rischi possa valere piu della vita umana...




Dubito che fosse in gioco solo il pericolo di fuga...

Che debbano intervenire tempestivamente non lo metto nemmeno in dubbio, resta che se devi intervenire in una zona impervia ci metti di più, oggettivamente, del se devi farlo in condizioni climatico-ambientali semplici.
La vedevo sotto questo punto di vista: soccorrere migliaia di detenuti non è altrettanto semplice come fare lo stesso in una scuola media. Quindi è possibile che ci abbiano messo di più per le difficoltà oggettive che la situazione di fatto presentava.
Se si genera il caos e si perde il controllo della massa dei detenuti, la fuga di molti di loro è solo uno dei minori rischi in gioco...

Basta ricordarsi di cosa avvenne a Poggioreale durante il terremoto.
Il carcere non subì grossi danni, ma il panico e la situazione di emergenza crearono il caos nella struttura. Risultato? Decine di morti. Ma non certo per il terremoto eh...morti ammazzati. Regolamenti di conti tra bestie che si son trovate tutte insieme e, improvvisamente, senza alcun controllo/freno.
Pensa poi i rischi per i poliziotti ed i "civili" esterni alla struttura...
Parlo sempre di rischio per la vita: è una di quelle situazioni in cui devi saper ponderare bene tempi e intervento, perché qualunque scelta prendi, se non la fai perfettamente, può portare a disastri. Sia intervenire in ritardo, sia aprire i cancelli immediatamente senza esser pronti, può condurre a una carneficina.

E' troppo facile, secondo me, dire adesso: "si, ma ci hanno messo di più del solito". Aspettiamo e vediamo se si poteva davvero fare di meglio.
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