Caldoro assolve Bassolino sui rifiuti

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kusovme
00venerdì 29 ottobre 2010 20:48
che risate.. [SM=x43636] ...in qyesta intervista, Caldoro dice che ...leggete le ultime righe del post [SM=x43612] [SM=x43612]
che bravo ragazzo, qst Stefano...










"Lo sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata. E non mi illudo che siano finite le giornate nere. Ma è inutile prendersela con il governo. Ora tocca a noi, a noi enti locali, e dobbiamo decidere. Piuttosto, potevamo pensarci prima a un criterio troppo rigido sulla provincializzazione della gestione rifiuti. Perché un'area come quella napoletana offre obiettivamente poche alternative". Il governatore Stefano Caldoro, eletto la scorsa primavera, fa da scudo oltre ogni evidenza alla rabbia che cova, persino dentro il suo stesso schieramento, contro il fallimento del "miracolo" berlusconiano. E chiede: "Scrivete per favore che la seconda discarica a Terzigno va fatta, ma sarà sicura, moderna e priva di qualunque rischio per la salute dei cittadini. Io capisco le loro paure, ma loro devono pur credere a ciò che gli diciamo".

Governatore Caldoro, difficile chiedere la fiducia a una popolazione che negli ultimi sei mesi aveva ricevuto impegni istituzionali sul fatto che la seconda discarica, pur prevista nella legge del 2008, non sarebbe stata realizzata. Persino il presidente Pdl della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, si era impegnato. Come lo spiega?
"Temo che anche senza questi "stop and go", la rivolta sarebbe avvenuta ugualmente. Abbiamo davanti a noi scelte difficili, sui rifiuti come sulla sanità. Ora c'è una parola comune. Alternative non ce ne sono. Si va a Terzigno, ma si va con ogni garanzia ".

Ma una delle cause della violenza esplosa in queste ore, nel vesuviano, forse è la serie di messaggi contraddittori provenienti da Roma. Lo stesso Berlusconi aveva promesso: "Verrò a Terzigno, non faremo la discarica" e ora lì lo aspettano.
"A me non piace che l'informazione si concentri solo su questi aspetti della contrapposizione. Diamine, raccontiamo che a Terzigno sarà progettata e realizzata una discarica come ce ne sono centinaia in Italia e in Europa, sicura, garantita".

Questo dovrebbe essere pacifico.
"Certo, ma non lo è sempre stato nei territori campani. In alcune vaste zone del comune di Giugliano, per esempio, adesso dobbiamo intervenire con una bonifica di 50 milioni perché una vecchia discarica gestita da personaggi di Gomorra, da esponenti del clan dei casalesi, aveva inquinato le falde acquifere".


E difatti l'inquietante scoperta non è dovuta a organi istituzionali, ma a una perizia della Procura antimafia di Napoli. Torniamo a Terzigno: non sarebbe meglio partire dall'inizio, e riconoscere che il miracolo berlusconiano della soluzione al disastro rifiuti non c'è mai stato?

"Certamente dobbiamo tutti, dico tutti, rimboccarci le maniche. Ma respingo fermamente la ricostruzione del fallimento del piano Berlusconi-Bertolaso. Il presidente del Consiglio, con il capo della Protezione civile, hanno avviato tutti i passi necessari affinché si mettesse in moto una gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti. È stato comunque risolta un'emergenza dall'eccezionale gravità ed avviato finalmente al funzionamento il termovalorizzatore di Acerra".


Che però funziona solo per un terzo e con interruzioni.

"Si tratta di piccole sfasature che però, da quanto mi risulta, sono già state risolte, a dicembre dovrebbe funzionare per intero. Poi toccava a noi. Siamo stati pagati per scegliere".

La gente del vesuviano dice, in sintonia con la commissione europea che sta monitorando queste decisioni, che due discariche enormi nel Parco nazionale del Vesuvio siano troppe. Lei non sente ragioni o pensa che ci sia la camorra dietro questi disordini?
"Io dico che non è vero che la camorra vuole sic et simpliciter l'apertura delle discariche. Penso che le organizzazioni criminali ci guadagnino nel disordine. La camorra vuole che non si faccia niente, vuole che alla fine si debba agire sotto l'onda degli scontri, e dell'abusivimo. La camorra ha sempre lucrato su questi settori. Ed è stato vero per 15 anni, non è mai stato denunciato con forza".

Lo denunciava anche Bassolino, ma si diceva fosse un alibi.
"Penso che anche Bassolino, che per me è persona onesta, sia stato una vittima di questa situazione. Una vittima che non ha voluto decidere fino in fondo. Da quindici anni non si decide fino in fondo".
J.Rebus
00venerdì 29 ottobre 2010 20:51
Re:
kusovme, 29/10/2010 20.48:

che risate.. [SM=x43636] ...in qyesta intervista, Caldoro dice che ...leggete le ultime righe del post [SM=x43612] [SM=x43612]
che bravo ragazzo, qst Stefano...










"Lo sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata. E non mi illudo che siano finite le giornate nere. Ma è inutile prendersela con il governo. Ora tocca a noi, a noi enti locali, e dobbiamo decidere. Piuttosto, potevamo pensarci prima a un criterio troppo rigido sulla provincializzazione della gestione rifiuti. Perché un'area come quella napoletana offre obiettivamente poche alternative". Il governatore Stefano Caldoro, eletto la scorsa primavera, fa da scudo oltre ogni evidenza alla rabbia che cova, persino dentro il suo stesso schieramento, contro il fallimento del "miracolo" berlusconiano. E chiede: "Scrivete per favore che la seconda discarica a Terzigno va fatta, ma sarà sicura, moderna e priva di qualunque rischio per la salute dei cittadini. Io capisco le loro paure, ma loro devono pur credere a ciò che gli diciamo".

Governatore Caldoro, difficile chiedere la fiducia a una popolazione che negli ultimi sei mesi aveva ricevuto impegni istituzionali sul fatto che la seconda discarica, pur prevista nella legge del 2008, non sarebbe stata realizzata. Persino il presidente Pdl della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, si era impegnato. Come lo spiega?
"Temo che anche senza questi "stop and go", la rivolta sarebbe avvenuta ugualmente. Abbiamo davanti a noi scelte difficili, sui rifiuti come sulla sanità. Ora c'è una parola comune. Alternative non ce ne sono. Si va a Terzigno, ma si va con ogni garanzia ".

Ma una delle cause della violenza esplosa in queste ore, nel vesuviano, forse è la serie di messaggi contraddittori provenienti da Roma. Lo stesso Berlusconi aveva promesso: "Verrò a Terzigno, non faremo la discarica" e ora lì lo aspettano.
"A me non piace che l'informazione si concentri solo su questi aspetti della contrapposizione. Diamine, raccontiamo che a Terzigno sarà progettata e realizzata una discarica come ce ne sono centinaia in Italia e in Europa, sicura, garantita".

Questo dovrebbe essere pacifico.
"Certo, ma non lo è sempre stato nei territori campani. In alcune vaste zone del comune di Giugliano, per esempio, adesso dobbiamo intervenire con una bonifica di 50 milioni perché una vecchia discarica gestita da personaggi di Gomorra, da esponenti del clan dei casalesi, aveva inquinato le falde acquifere".


E difatti l'inquietante scoperta non è dovuta a organi istituzionali, ma a una perizia della Procura antimafia di Napoli. Torniamo a Terzigno: non sarebbe meglio partire dall'inizio, e riconoscere che il miracolo berlusconiano della soluzione al disastro rifiuti non c'è mai stato?

"Certamente dobbiamo tutti, dico tutti, rimboccarci le maniche. Ma respingo fermamente la ricostruzione del fallimento del piano Berlusconi-Bertolaso. Il presidente del Consiglio, con il capo della Protezione civile, hanno avviato tutti i passi necessari affinché si mettesse in moto una gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti. È stato comunque risolta un'emergenza dall'eccezionale gravità ed avviato finalmente al funzionamento il termovalorizzatore di Acerra".


Che però funziona solo per un terzo e con interruzioni.

"Si tratta di piccole sfasature che però, da quanto mi risulta, sono già state risolte, a dicembre dovrebbe funzionare per intero. Poi toccava a noi. Siamo stati pagati per scegliere".

La gente del vesuviano dice, in sintonia con la commissione europea che sta monitorando queste decisioni, che due discariche enormi nel Parco nazionale del Vesuvio siano troppe. Lei non sente ragioni o pensa che ci sia la camorra dietro questi disordini?
"Io dico che non è vero che la camorra vuole sic et simpliciter l'apertura delle discariche. Penso che le organizzazioni criminali ci guadagnino nel disordine. La camorra vuole che non si faccia niente, vuole che alla fine si debba agire sotto l'onda degli scontri, e dell'abusivimo. La camorra ha sempre lucrato su questi settori. Ed è stato vero per 15 anni, non è mai stato denunciato con forza".

Lo denunciava anche Bassolino, ma si diceva fosse un alibi.
"Penso che anche Bassolino, che per me è persona onesta, sia stato una vittima di questa situazione. Una vittima che non ha voluto decidere fino in fondo. Da quindici anni non si decide fino in fondo".




lo lessi qualche giorno fa su repubblica....
ridicolo...
sanimma
00venerdì 29 ottobre 2010 21:23
definire loro vittime??????
e noi che siamo?
visto che ne stiamo pagando le conseguenze...
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