Bordello Berlusconi in Argentina

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Giubo
00sabato 8 ottobre 2011 11:56
alacio Berlusconi. In Argentina, nella città di Rosario, a nord di Buenos Aires, un imprenditore ha aperto un bordello d’alto bordo, camuffato da sexy club. Il locale si chiama “Palacio Berlusconi”, nome dato dal proprietario al locale in omaggio al premier italiano. Il night club a luci rosse sorge in pieno centro ed è frequentato da “persone di un certo livello”, milionari. Il locale è animato da giovani e belle prostitute, spettacoli erotici e salottini privati ma, sebbene in Argentina la prostituzione sia un reato, Palacio Berlusconi sembra godere di protezione politica, dato il livello delle frequentazioni.

Una vergogna per l’Italia. Diversi italo-argentini però, non accettano che un bordello sia stato intitolato al primo ministro italiano. Antonio Bruzzese, presidente della sede argentina del Confederazione degli artigiani, ha scritto una lettera al console italiano e al sindaco di Rosario, denunciando «l'utilizzo del nome di una delle massime cariche dello Stato Italiano (...)Voglio esporre la mia profonda indignazione per l'esistenza nella città di Rosario di un luogo di dubbia moralità, che porta il nome del Primo Ministro del mio paese, Silvio Berlusconi, chiamato “ Palazzo Berlusconi”, un bordello destinato a un pubblico di alto livello economico (…) Non una difesa del premier perché il tema trascende la persona e ridicolizza il Paese che (Berlusconi) rappresenta al di là della sua gestione del governo».

Un business planetario. “Palacio Berlusconi” però, rappresenta solo uno dei tanti business che si stanno generando attorno agli scandali di cui il Premier è stato protagonista negli ultimi tempi. Ormai le vicende “amorose” del Presidente del Consiglio italiano incuriosiscono e divertono l’opinione pubblica internazionale ispirando la nascita di nuovi locali come il bar-pizzeria “Bunga Bunga” a Londra, il braccialetto afrodisiaco “Bunga Bunga Band”, balli di gruppo, film porno, linee di abbigliamento, accendini e adesso, a quanto pare, anche “bordelli”.

La svolta. Che fare allora? Scagliarsi contro chiunque “ridicolizza” il nostro Primo Ministro? O sarebbe più saggio fare le opportune distinzioni e non sentirsi offesi, come italiani, nel momento in cui si scherza sul Presidente? Del resto, è lo stesso Berlusconi a continuare a ironizzare sulle sue vicende nel momento in cui, scherzando con i suoi a proposito della denominazione da dare al proprio schieramento politico, propone “Forza Gnocca”. Gli italiani allora, non dovranno vergognarsi delle beffe al leader del Pdl, ma del fatto che in questo Paese proprio non si riesce a giungere ad una vera svolta, una svolta, questa sì, che dipende solo ed esclusivamente dal popolo italiano.(newnotizie)
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