Body scanner si o body scanner no?

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|Lyuba|
00giovedì 7 gennaio 2010 20:25
A nudo ai raggi X con i «body scanner»
Tedeschi favorevoli, spagnoli contrari. Gli inglesi: violano le leggi sulla pedofilia

Per dare una risposta ai tanti dubbi si moltiplicano i gruppi di studio: quello italiano sarà operativo da domani, giorno in cui è previsto anche un vertice del gruppo tecnico comunitario a Bruxelles. In discussione anche gli altri due punti: privacy e salute. Le polemiche legate alla violazione della dignità dei passeggeri sono le più forti. Con le associazioni per i diritti dell’uomo in prima fila. Ieri il Guardian ha messo in guardia da quello che potrebbe trasformarsi in uno «strip-tease virtuale» dei passeggeri controllati. In particolare dei bambini: «Gli scanner violano le leggi sulla pedo- pornografia», ha titolato il quotidiano britannico in prima pagina.

L’ipocrisia di chi contesta il body scanner

Strano, davvero: la vita privata viene quotidianamente uccisa senza resistenza, però si grida alla privacy violata dall’intrusione di un body scanner negli aeroporti. Tutti i giorni tracciano con meticolosa precisione ogni atomo della nostra esistenza, e ci si scandalizza invece se il nostro corpo viene sottoposto ai raggi X per evitare che sia disintegrato in volo grazie a un farabutto che nasconde l’esplosivo nelle mutande.

Forse pensano che gli agenti della security possano vivere una scena tratta da «Vedo nudo» con Nino Manfredi. Ma è solo una fantasia vagamente paranoica, perché da quelle apparecchiature uscirà al massimo la silhouette di un sacco di forma umana, grigia, sgraziata, tutt’altro che attraente. L’unico segreto messo a nudo sarà l’eventuale presenza di protesi interne: peccato, ma non sarà un prezzo troppo elevato da sacrificare sull’altare della sicurezza. Certo, il corpo esibito, scrutato, frugato, svelato ha sempre qualcosa di conturbante. Guardandoti dentro, sembra che vogliano denudare l’anima, penetrare in una dimensione segreta, profanare il carattere sacro della propria intimità. Ma molti passeggeri avranno già avuto esperienze di radiografie, Tac, ecografie. C’è sempre qualcosa di imbarazzante nello sguardo altrui che oltrepassa la soglia della pelle di ciascuno, scavalca la frontiera dell’invisibile che ciascuno di noi comprensibilmente custodisce come una sfera inviolabile. Ma non si rendono conto che quella frontiera è già stata sgretolata da intrusioni forse più immateriali ma non meno invadenti, prepotenti, arroganti. E allora perché allarmarsi proprio quando, in cambio di un momentaneo passaggio sotto l’occhio tecnologico che guarda nel corpo, si può incrementare la ragionevole certezza che il tuo viaggio non sia l’ultimo della vita?

Del resto, la riservatezza dei passeggeri costretti loro malgrado a passare sotto i raggi del body scanner è solo il ricordo sbiadito di un’epoca tramontata. La carta di credito con cui si è acquistato elettronicamente il biglietto ha già segnalato l’itinerario del passeggero. Mail e sms che confermano prenotazioni, orari e alloggio sono nella piena disponibilità del Grande Occhio che scruta ogni movimento dei cittadini. Il telepass avrà già indicato gli spostamenti autostradali. I tabulati telefonici hanno già fissato frequenza, sequenza e durata delle chiamate in entrata e in uscita. Le telecamere fisse hanno già archiviato il passaggio lungo le strade cittadine. Un satellite di Google potrà aver già raggiunto chiunque con millimetrica precisione. Le smart card dei supermercati hanno già messo a disposizione del Grande Occhio informazioni dettagliate sui cibi comperati regolarmente, tipi di dentifricio, detersivi, marche di liquori, ingredienti per la colazione. Le banche dati hanno già svelato ogni movimento bancario, versamento, bonifico, prelievo.

Se non è il corpo fisico a essere stato frugato, scrutato, osservato, è pur sempre l’insieme dei comportamenti di un individuo che non conosce più privatezza, segretezza, riserbo, pudore. Prigionieri della trasparenza universale, vittime e bersagli di una visibilità illimitata che ha già provveduto a polverizzare ogni barriera che separi il pubblico dal privato, i passeggeri che dovranno essere sottoposti all’intrusione degli aeroporti avranno già fornito alle pubbliche autorità informazioni molto più dettagliate su di sé. E senza che le proteste per l’intollerabile violazione della privacy abbiano avuto la minima eco. Ciò che nella vita ordinaria viene accettato e interiorizzato come costo inevitabile della vita personale e sociale, diventa in un luogo sempre più esposto alle scorribande di malintenzionati qualcosa che offende addirittura, come è stato detto, la dignità umana. L’invasione nella sfera dei comportamenti, delle abitudini, degli stili di vita, dei consumi, delle frequentazioni, dei rapporti umani, della vita familiare non appare come un attentato a qualcosa la cui salvaguardia un tempo appariva sacra e imprescindibile. Una radiografia compiuta con scopi difficilmente contestabili appare invece oltraggiosa e intollerabilmente invasiva. La vita privata è già scomparsa, ma è nata una società un po’ schizofrenica, che accetta rassegnata l’ineluttabile, ma rifiuta una semplice opportunità per viaggiare (un po') più sicuri. E non è nemmeno la trama di «Vedo nudo ».



Che ne pensate? Sinceramente io preferisco farmi vedere "nuda" ai raggi X, piuttosto che trovarmi in fondo al mare a causa di un terrorista. A mio parere tutte queste preoccupazioni sulla privacy sono davvero ipocrisie.
stelvius18
00giovedì 7 gennaio 2010 20:41
io sono favorevole
toti89
00giovedì 7 gennaio 2010 20:59
si, favorevolissimo
Tony1985
00venerdì 8 gennaio 2010 13:45
ma comm so problematici sti aerei,ogni volta per partite è nu burdell...peso bagagli ,check in ,file,procedure di sicurezza,cinture di sicurezza ogni 2 e 3 per turbolenza(ke akkiappo SEMPRE) ...mamma mia ke pall.... nn mi fa nessuna paura volare perkè sarebbe da stupidi ma il viaggio in aereo è veramente una delle cose ke più mi scoccia per tutto il contorno...la modernità pagata con travasi di bile...
Selkis
00venerdì 8 gennaio 2010 13:54
favorevole nel senso che credo che la sicurezza prevagla sulla privacy. Ma il punto è che non credo che siano davvero efficaci.
Copio un articolo molto interessante



Se la donna ritratta alla scansione di un body scanner nella fig. A avesse in vagina un preservativo imbottito di pentrite (tetranitrato di pentaeritrite, Petn), sarebbe identificabile come terrorista? Stessa domanda per l’uomo ritratto ad una analoga scansione nella fig. B: sarebbe identificabile come terrorista, se avesse un preservativo contenente 80 grammi di Petn nell’ampolla rettale, o se la stessa quantità di esplosivo fosse allocata nell’incavo del cavallo del suo slip? La risposta è negativa, perché la polvere di pentrite ha una densità assai più simile a quella dei tessuti molli umani che a quella degli oggetti che risultano svelati dalle scansioni in A e in B.
In sostanza, se Umar Faruk Abdulmutallab fosse passato attraverso un body scanner prima dell’imbarco sul volo Amsterdam-Detroit, non sarebbe stato identificato come terrorista: all’operatore addetto alla sicurezza avrebbe tutt’al più consentito una valutazione approssimativa circa le dimensioni del suo pene, come in A è possibile circa forma e volume del seno femminile, e in B circa entità e tipo di obesità maschile.
E allora com’è che proprio il caso del 23enne nigeriano sta facendo ritenere a tanti che un body scanner in ogni aeroporto sarebbe una indispensabile misura antiterroristica? L’isteria, probabilmente, oppure, ad essere più maliziosi, l’interesse a far passare in secondo piano la straordinaria prova di negligenza offerta all’opinione pubblica mondiale dai responsabili della sicurezza degli Usa, come peraltro è stato rimarcato proprio oggi dal presidente Barack Obama: l’ambasciata americana a Londra aveva rilasciato un regolare visto a chi pure era stato segnalato come persona altamente sospetta al Centro nazionale per il controterrorismo, e non da fonte irrilevante (l’ambasciata americana ad Abuja, in Nigeria).
Ad essere più maliziosi ancora, l’indispensabilità di un body scanner in ogni aeroporto serve ad evitare – direi ad esorcizzare – una verità che è assai difficile da far digerire all’opinione pubblica americana (e, a quanto pare, anche a quella europea): la sicurezza totale contro il terrorismo è impossibile.

Metalsoul
00venerdì 8 gennaio 2010 14:31
Re:
Selkis, 08/01/2010 13.54:

favorevole nel senso che credo che la sicurezza prevagla sulla privacy. Ma il punto è che non credo che siano davvero efficaci.
Copio un articolo molto interessante



Se la donna ritratta alla scansione di un body scanner nella fig. A avesse in vagina un preservativo imbottito di pentrite (tetranitrato di pentaeritrite, Petn), sarebbe identificabile come terrorista? Stessa domanda per l’uomo ritratto ad una analoga scansione nella fig. B: sarebbe identificabile come terrorista, se avesse un preservativo contenente 80 grammi di Petn nell’ampolla rettale, o se la stessa quantità di esplosivo fosse allocata nell’incavo del cavallo del suo slip? La risposta è negativa, perché la polvere di pentrite ha una densità assai più simile a quella dei tessuti molli umani che a quella degli oggetti che risultano svelati dalle scansioni in A e in B.
In sostanza, se Umar Faruk Abdulmutallab fosse passato attraverso un body scanner prima dell’imbarco sul volo Amsterdam-Detroit, non sarebbe stato identificato come terrorista: all’operatore addetto alla sicurezza avrebbe tutt’al più consentito una valutazione approssimativa circa le dimensioni del suo pene, come in A è possibile circa forma e volume del seno femminile, e in B circa entità e tipo di obesità maschile.
E allora com’è che proprio il caso del 23enne nigeriano sta facendo ritenere a tanti che un body scanner in ogni aeroporto sarebbe una indispensabile misura antiterroristica? L’isteria, probabilmente, oppure, ad essere più maliziosi, l’interesse a far passare in secondo piano la straordinaria prova di negligenza offerta all’opinione pubblica mondiale dai responsabili della sicurezza degli Usa, come peraltro è stato rimarcato proprio oggi dal presidente Barack Obama: l’ambasciata americana a Londra aveva rilasciato un regolare visto a chi pure era stato segnalato come persona altamente sospetta al Centro nazionale per il controterrorismo, e non da fonte irrilevante (l’ambasciata americana ad Abuja, in Nigeria).
Ad essere più maliziosi ancora, l’indispensabilità di un body scanner in ogni aeroporto serve ad evitare – direi ad esorcizzare – una verità che è assai difficile da far digerire all’opinione pubblica americana (e, a quanto pare, anche a quella europea): la sicurezza totale contro il terrorismo è impossibile.





Quoto
jonas85
00venerdì 8 gennaio 2010 18:09
favorevole a metà...
nel senso che non lo estenderei a tutti i passeggeri,ma solo a quelli sospetti
poi ci sono da valutare i rischi alla salute che possono derivare da tali apparecchiature...non lo so, ma sono sempre radiazioni...è come se uno si facesse una radiografia,che di sicuro bene non fa


cmq mi fa ridere il fatto che per gli aerei prevedono tutte queste misure di sicurezza,mentre sui treni possono salire cani e porci...mi sembra un pò un controsenso [SM=x43606]

angel in the sky
00venerdì 8 gennaio 2010 21:57
favorevole perché la vita vale di più della privacy.

Se continueranno questi tentativi di attentato qualcuno arriverà a proporre di farci viaggiare senza bagaglio a mano [SM=x43619]


gran generale
00venerdì 8 gennaio 2010 22:14
Re:
Selkis, 08/01/2010 13.54:

favorevole nel senso che credo che la sicurezza prevagla sulla privacy.



è quello che ha detto anche il ministro Frattini, giustamente

mi aspetto lo stesso ragionamento quando dovranno decidere sulle intercettazioni telefoniche [SM=x2049062]
Selkis
00venerdì 8 gennaio 2010 23:05
Re: Re:
gran generale, 08/01/2010 22:14:



è quello che ha detto anche il ministro Frattini, giustamente

mi aspetto lo stesso ragionamento quando dovranno decidere sulle intercettazioni telefoniche [SM=x2049062]




[SM=x43666] [SM=x43666]
Metalsoul
00sabato 9 gennaio 2010 00:28
Re:
jonas85, 08/01/2010 18.09:

favorevole a metà...
nel senso che non lo estenderei a tutti i passeggeri,ma solo a quelli sospetti
poi ci sono da valutare i rischi alla salute che possono derivare da tali apparecchiature...non lo so, ma sono sempre radiazioni...è come se uno si facesse una radiografia,che di sicuro bene non fa


cmq mi fa ridere il fatto che per gli aerei prevedono tutte queste misure di sicurezza,mentre sui treni possono salire cani e porci...mi sembra un pò un controsenso [SM=x43606]




Ovvio..solo se non comportino rischi alla salute
emanuelita88
00sabato 9 gennaio 2010 08:14
favorevolissima!il diritto alla sicurezza deve essere salvaguardato in ogni modo!
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