Alemanno vuole tassa sui cortei a Roma Giusta istituirla anche a Napoli? /Vota

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FELICEDILAURO
00martedì 17 agosto 2010 00:42
ROMA (15 agosto) - «Metteremo una tassa sui cortei». L'annuncio del sindaco di Roma Gianni Alemanno scatena la polemica. Favorevole alla nuova tassa il Pdl, mentre il Pd insorge: è un attacco alla libertà di manifestare.

«Metteremo una sorta di tassa sui cortei: devono pagare qualche cosa, non possiamo pagare solo noi», ha detto ieri il sindaco di Roma intervenendo a un dibattito alla manifstazione estiva Cortina InConTra. Secondo il sindaco, che quando ha parlato di tassa sui cortei è stato applaudito dalla platea che lo ascoltava a Cortina, «i romani pagano un prezzo altissimo a essere capitale: a Roma ci sono più di 525 manifestazioni a carattere nazionale in sei mesi, tanto per fare un esempio. È per questo motivo che pensiamo a una sorta di tassa sui cortei».

«Il sindaco Alemanno non solo ha raccolto il malessere dei nostri concittadini, ma ha coraggiosamente preso l'iniziativa per trovare, con l'accordo di tutti, ogni soluzione possibile. Grazie a lui è stato firmato lo scorso marzo un primo protocollo per diminuire il numero dei cortei, i cui esiti, tuttavia, hanno spinto il sindaco a cercare e trovare una nuova ulteriore regolamentazione», ha sostenuto, in una nota, il delegato del sindaco alle politiche della Sicurezza Giorgio Ciardi. «Il sacrosanto diritto costituzionale a manifestare comporta, solo per la nostra città, costi aggiuntivi. Chiedere, come ha fatto opportunamente Alemanno, un contributo in ragione di questa spesa sostenuta direttamente dalle casse capitoline è, pertanto, non solo giusto ma anche a buon diritto».

«La proposta del sindaco Alemanno di introdurre una sorta di tassa per i numerosissimi cortei che attraversano Roma mi sembra fondata e razionale. Troppo spesso queste manifestazioni, a prescindere dalla giustezza delle rivendicazioni, comportano un costo elevato per la collettività in termini di viabilità, di ripulitura delle strade, di possibili danni», ha detto Gianni Sammarco, Deputato e coordinatore di Roma del Pdl.

«Ormai non ci sono più limiti alla fantasia del sindaco Alemanno nell'inventare nuove tasse. Adesso propone anche di tassare i cortei, ci aspettiamo a questo punto a breve l'introduzione della tassa sui sit-in o di quella sulle assemblee», ha commentato Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio. «Consiglierei al primo cittadino - ha proseguito Marroni - di riposare evitando di inventare nuovi balzelli dopo aver già approvato nelle scorse settimane una serie di tasse ed aumenti che i romani non si ricordavano da anni e che in autunno andranno pesantemente a gravare sui loro bilanci familiari e su quelli delle imprese romane. Inoltre vorrei ricordare al sindaco Alemanno che la libertà di manifestare è garantita dalla Costituzione».

«Questa amministrazione comunale non finisce mai di stupirci. Invece di riflettere sulle cause e intervenire sulle esasperazioni che portano ai cortei, spesso organizzati da settori e lavoratori in crisi o cittadini in credito di giustizia, Alemanno medita quella che pare piuttosto una tassa sul dissenso», ha aggiunto il consigliere provinciale del Pd Flavia Leuci.

«Questa dei cortei mi sembra una boutade estiva». Così il segretario generale della Cisl Roma Mario Bertone commenta la proposta del sindaco. «Non ha senso - prosegue - e su che base la metterà? Sul percorso? Sul numero dei partecipanti?». Secondo la Cisl, «sembra una cosa fuori luogo: se gli uffici del Comune ci stanno lavorando, forse è meglio che si dedichino ad altri problemi più urgenti. Si può pensare a come regolamentare alcuni aspetti - conclude il segretario della Cisl romana - e i confederali hanno sempre mostrato serietà, ma non è una questione che si risolva con una tassa: mi pare insomma una proposta ferragostana».

«Se è una provocazione antidemocratica la respingo, ma se si tratta di un sasso lanciato per sollevare la "questione romana" allora sono d'accordo con lui e lo appoggio», ha detto invece il segretario regionale del Lazio della Uil Lazio Luigi Scardaone, secondo il quale la questione andrebbe affrontata «a livello nazionale, perché lo Stato ci deve indennizzare come città. Qui si manifesta perchè è la capitale d'Italia, perchè c'è il governo, e ci vengono tutti, dai paracadutisti agli agricoltori. Allora - per il sindacalista - il problema va affrontato nella fiscalità generale: serve un contributo della collettività, non certo dei manifestanti. Se la battaglia di Alemanno è pro Roma, per farci riconoscere dei diritti, allora io ci sto».
J.Rebus
00martedì 17 agosto 2010 11:57
Una tassa ke definire fascista è poco....
studente_10
00mercoledì 18 agosto 2010 13:26
Alemano farebbe meglio a farsi 1 purga invece di rompere le balls ai cittadini ke vogliono esprimere il proprio pensiero
Peter Crouch 2
00mercoledì 18 agosto 2010 13:29
Il problema va visto da un altro punto di vista...gli oneri di una manifestazione NAZIONALE perchè mai dovrebbero gravare sul comune di Roma?Rispondetemi..
Giubo
00mercoledì 18 agosto 2010 17:04
quando venne allo studio dove lavoro gli ho dato pure la mano...ma rileggiti la Costituzione,zucca vuota!
Peter Crouch 2
00mercoledì 18 agosto 2010 17:15
Sembra di fare un discorso tra sordi..per me Alemanno non ha tutti i torti...lui parla di manifestazioni Nazionali...delle spese dovrebbe farsene carico lo Stato, non il comune di Roma...ovvio che ciò non potrebbe valere per le manifestazioni cittadine...
Peter Crouch 2
00mercoledì 18 agosto 2010 17:17
Re:
Giubo, 18/08/2010 17.04:

quando venne allo studio dove lavoro gli ho dato pure la mano...ma rileggiti la Costituzione,zucca vuota!




intanto la zucca vuota sei tu..che dai la mano ad Alemanno e poi lo insulti..che incoerenza..

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