Afghanistan: morto un militare italiano

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(sAlly_88)
00giovedì 20 gennaio 2011 19:36
Berlusconi: «Serve davvero restare?»
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, tra le frasi sulle indagini che lo vedono coinvolto per un supposto giro di prostituzione, ne pronuncia una anche sull'Afghanistan: «Mi chiedo se serve davvero restare». Il dubbio del premier nasce dopo la morte del caporalmaggiore Luca Sanna, 33 anni di Oristano - mentre un altro alpino, Luca Barisonzi, 20 anni, è rimasto ferito gravemente -, nel corso di uno scontro a fuoco all'interno di un avamposto nei pressi della base italiana a Bala Murghab. Facendo così salire a 36 i soldati italiani morti in Afghanistan. Di fronte a un «dolore che si ripete troppo spesso, ci chiediamo sempre se serve davvero restare lì per provare a portare la democrazia», ha spiegato il premier. «Speriamo davvero di poter attuare una strategia per il ritorno dei nostri soldati. Stiamo addestrando le forze afghane, e speriamo che il governo sia presto in grado di garantire la sicurezza e la stabilità con le proprie forze».

«Purtroppo devo dirvi che uno dei nostri militari in Afghanistan è morto», aveva detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa parlando dello scontro a fuoco. Il caporale degli Alpini Barisonzi, di origine pavese, che in un primo tempo non sembrava in pericolo di vita in quanto ferito alla spalla, in serata si è aggravato, ha poi detto il ministro. «Quando le sue condizioni verranno stabilizzate sarà trasferito in un'altra struttura sanitaria», ha aggiunto La Russa, secondo cui «il personale medico militare gli sta fornendo ogni assistenza possibile».

La Russa, ha confermato poi che la sparatoria è avvenuta in un avamposto della cintura di sicurezza di Bala Murghab, denominata Hilander. In quella base opera l'ottavo reggimento Alpini di Cividale del Friuli.
La Russa ha poi spiegato le ragioni del susseguirsi degli attacchi contro gli italiani in Afghanistan: «Per la prima volta dopo tanti anni non stiamo solo dentro le basi fortificate, ma miriamo a controllare il territorio per fare in modo che la popolazione afghana rientri nei suoi villaggi. Gli avamposti sono più facilmente esposti agli attacchi degli insorti».

«È stato ucciso da un terrorista in uniforme dell'esercito afghano», ha detto poi nel corso di una conferenza stampa il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Secondo La Russa, sono due le ipotesi ancora al vaglio degli investigatori: o che il terrorista non fosse un militare ma indossasse l'uniforme, oppure - «meno probabile» - che fosse un infiltrato nell'esercito afgano, arruolatosi proprio per compiere azioni di questo tipo.
«I fatti - ha ricostruito La Russa - sono avvenuti alle 12,05 ora italiana in un avamposto nella zona di Bala Murghab», nella parte settentrionale della regione ovest, a comando italiano. Il caporalmaggiore Luca Sanna e un suo commilitone «sono stati entrambi colpiti da un uomo che indossava una uniforme afghana e che si è avvicinato loro con uno stratagemma, forse manifestando problemi all'arma». Dopo aver centrato Sanna alla testa e l'altro militare alla spalla, l'uomo «si è allontanato. Per questo - ha proseguito La Russa - non è possibile dire ora con certezza se fosse un terrorista che indossava una divisa o un vero e proprio infiltrato nell'esercito afghano. In un caso o nell'altro non si può parlare di fuoco amico, perchè è stato sicuramente fuoco nemico».
Secondo la ricostruzione fatta poi da La Russa, l'omicida si sarebbe avvicinato ai due militari italiani fingendo un problema al fucile, poi avrebbe aperto il fuoco e approfittando della confusione del momento sarebbe scappato. «Ho attivato - ha spiegato La Russa - le vie necessarie per parlare entro mercoledì con Petreus». Il ministro ha poi detto nel corso dell'incontro con la stampa al ministero della Difesa di essere pronto a riferire alle Camere per dare tutte le informazioni su quanto accaduto. E ha poi ribadito la sua solidarietà alla famiglia della vittima.

Immediato il cordoglio del capo dello Stato. «Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, appresa con profonda commozione la notizia dello scontro a fuoco, esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del militare caduto nella missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan, e un affettuoso augurio al militare ferito». Lo si legge in una nota diffusa dal Quirinale.

«Esprimo a nome mio personale e di tutto il governo profondo dolore per la morte di un nostro soldato in Afghanistan mentre svolgeva un'importante missione di pace per la stabilità e contro il terrorismo» ha dichiarato invece il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Alla famiglia - dice il premier in una nota - vanno il mio cordoglio e la mia vicinanza, e al militare ferito i miei auguri di pronta guarigione. Ai militari impegnati nelle diverse missioni rinnovo l'appoggio e la gratitudine di tutto il governo per la professionalità e l'umanità con le quali garantiscono libertà e sicurezza nelle più tormentate regioni del mondo».

mariella85
00venerdì 21 gennaio 2011 09:00
...dentro di me mi chiedo quando (almeno questo!!!) finiranno di parlare di missione di pace...
Etrusco
00domenica 23 gennaio 2011 10:07
Funerali di Stato

Il disgusto di Paglia, invalido di guerra

L'ufficiale dei parà e deputato di FLi contro l'assenza del Premier ai funerali di Alessandro Romani mentre si dedicava al Bunga Bunga

(21 gennaio 2011) Gianfranco Paglia Gianfranco Paglia: «È semplicemente nauseante. Mi fa soffrire scoprire che dal Premier c'è stata una mancanza di rispetto così grave verso i caduti».
Gianfranco Paglia è un parlamentare e un ufficiale dei parà. Nel 1993 fu uno dei protagonisti della battaglia del Check Point Pasta, 1° scontro su larga scala che trasformò una missione di pace in operazione di guerra. Era un sottotenente di 25 anni, che fu colpito più volte dai cecchini continuando però a combattere per salvare i commilitoni feriti: un coraggio riconosciuto con la medaglia d'oro al volore militare, ma che da allora lo costringe a vivere sulla sedia a rotelle.

Paglia è deputato del centrodestra, eletto nelle liste del PdL ha poi deciso di seguire Gianfranco Fini in Futuro e Libertà. E ci tiene ad esprimere il disgusto per l'assenza del premier ai funerali del parà Alessandro Romani mentre invece si dedicava al "bunga-bunga": «Non riesco a descrive quanto sia colpito da quello che è stato pubblicato sul sito de L'espresso. Indipendentemente da quale forza politica esprima il governo, i militare impegnati in missione fanno il loro dovere e lo fanno sempre fino in fondo, rischiando la vita e sempre più spesso morendo. Dispiace scoprire come proprio il Capo del Governo poi manchi di dispetto al sacrificio per dedicarsi - se verrà confermato quanto emerge dagli atti - ad attività nauseanti».

Anche Leoluca Orlando, a nome dell'IdV, ha testimoniato il suo rammarico per il comportamento del Presidente del Consiglio, troppo preso dai party per partecipare ai funerali del soldato ucciso in Afghanistan: «Tutti gli uomini delle istituzioni erano presenti, tranne lui impegnato a festeggiare ad Arcore con 24 ragazze. È questo il rispetto che Berlusconi ha dei nostri ragazzi. È un'offesa ignobile a tutti i caduti, alle loro famiglie e a coloro che rischiano la vita per il nostro Paese». È ha proseguito: «Non ci sono parole per commentare è una vergogna senza fine. Oggi, il portavoce di del premier britannico David Cameron, si è dimesso per uno scandalo legato ad alcune intercettazioni. Berlusconi, invece, è ancora lì e con lui tutti i suoi vergognosi difensori».

Fonte: L'Espresso 21 1 2011
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