Acca Larentia:Per non dimenticare

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Marketto84
00giovedì 7 gennaio 2010 20:29


Oggi il Sindaco di Roma Alemanno deporra' una corona di fiori sul luogo della strage di Acca Larentia, corona di fiori presentata anche dal Ministro della Gioventu' Giorgia Meloni in occasione del trentunesimo anniversario dalla strage.
In un tempo in cui "uccidere un fascista non e' reato" come recitavano gli slogan dell'estrema sinistra, i giovani ragazzi che si sentivano di destra rischiavano ogni giorno la vita anche solo per poter frequentare la sezione del Movimento Sociale Italiano o del Fronte della Gioventu'.
Quel 7 Gennaio del 1978 alle ore 18:23 comincio' il tutto: una pioggia di colpi di una mitraglietta contro un gruppo di ragazzi colpevoli di uscire da una sede missina. Franco Bigonzetti, il primo bersaglio degli assassini, ventenne al primo anno di Medicina fu ucciso sul colpo. Francesco Ciavatta, liceale appena diciottenne fu raggiunto dai proiettili, se pur ferito raggiunse la scalinata per salvarsi ma i suoi aguzzini lo seguirono e gli sparano alle spalle. Due giovani ragazzi furono uccisi in pochissimi minuti.
Poco dopo dopo una sgomenta folla composta per lo piu' dai giovani dei gruppi giovanili della destra romana che erano accorsi da tutta la capitale, si raduno' sul luogo della strage dove nel frattempo era arrivato anche Giorgio Almirante e Gianfranco Fini, giovane segretario del Fronte della Gioventu'. Arrivarono anche polizia e carabinieri, scoppiarono dei tafferugli probabilmente scaturiti dall'episodio di un giornalista che fece cadere una cicca di sigaretta sopra il sangue di uno dei ragazzi uccisi. In questi scontri un altro militante, il diciannovenne Stefano Recchioni cadde a terra sul colpo sparato da un capitano dei carabinieri.
L'attentato fu rivendicato dal gruppo dei "Nuclei armati di contropotere territoriale" che dichiaro' nel comunicato consegnato ad un giornale di sinistra: "Un nucleo armato, dopo un'accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell'esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l'ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga".
Qualche anno dopo si scopri che la stessa mitraglietta Skorpio utilizzata per trucidare quei ragazzi, fu utilizzata dalle Brigate Rosse per uccidere l'economista Ezio Tarantelli, l'ex sindaco di Firenze Lando Conti e il Roberto Ruffilli. Nessun brigatista ad oggi e' finito in carcere per quella strage.
La strage di Acca Larentia e' stata la palestra politica delle Brigate Rosse ed e' stata l'ennesima strage ai danni di militanti di destra senza un colpevole.
Oggi, a trent'anni da quella strage, se i ragazzi che hanno avuto come riferimento AN prima e il PDL poi, possono vivere in liberta', sicurezza e democrazia senza aver paura di ritrovarsi con una rivoltella sulla tempia per aver espresso le proprie idee, devono doverosamente ricordare, ringraziare e rendere onore a quei tanti troppi ragazzi del Fronte della Gioventu' che negli anni piu' bui della nostra democrazia, nel pieno della tristemente famosa "strategia della tensione", hanno dato la vita per le proprie idee e per rendere la destra italiana una parte politica protagonista della vita del Paese.













Metalsoul
00venerdì 8 gennaio 2010 12:19
Giovani e famiglie che non hanno mai avuto giustizia.Speriamo che cose del genere non accadano più..
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