AFRAGOLA (31 luglio: Posti sul balcone a pagamento per i fotografi a 20 euro

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FELICEDILAURO
00domenica 1 agosto 2010 02:34
AFRAGOLA (31 luglio) - Rabbia, lacrime, dolore ma anche business in via Calvanese ad Afragola, dove la scorsa notte all'1.30 è crollata una palazzina di tre piani uccidendo tre persone. Mentre era in corso l'operazione del recupero della salma e dell'unica superstite, una bambina di 10 anni, alcuni abitanti della strada hanno offerto a fotografi e cameramen un posto sul balcone per riprendere la scena della tragedia. Foto scattate dai telefonini vengono vendute al prezzo di 20-30 euro.
roby_88
00domenica 1 agosto 2010 03:02
che orrore
Paperino!
00domenica 1 agosto 2010 03:09
Verrebbe da dire la miseria, le condizioni di povertà etc etc...
Ma qui non è un problema di miseria, ma proprio di stretta dignità...intesa come aver una minima coscienza di sé e avvertire dei valori, un voler dare importanza a qualcosa che non sia solo il portafogli pieno.
Perché state sicuri che qui non si parla tanto di povertà economica, ma molto più di povertà umana.

angel in the sky
00domenica 1 agosto 2010 09:56
Re:
Paperino!, 01/08/2010 3.09:

Verrebbe da dire la miseria, le condizioni di povertà etc etc...
Ma qui non è un problema di miseria, ma proprio di stretta dignità...intesa come aver una minima coscienza di sé e avvertire dei valori, un voler dare importanza a qualcosa che non sia solo il portafogli pieno.
Perché state sicuri che qui non si parla tanto di povertà economica, ma molto più di povertà umana.





parlerei di animo corrotto dal vil denaro,perché il termine "povertà" è troppo alto e dignitoso per essere applicato in questa circostanza [SM=x52003]


rainbow83.
00domenica 1 agosto 2010 10:00
Re:
Paperino!, 01/08/2010 3.09:

Verrebbe da dire la miseria, le condizioni di povertà etc etc...
Ma qui non è un problema di miseria, ma proprio di stretta dignità...intesa come aver una minima coscienza di sé e avvertire dei valori, un voler dare importanza a qualcosa che non sia solo il portafogli pieno.
Perché state sicuri che qui non si parla tanto di povertà economica, ma molto più di povertà umana.





[SM=x43799] mai parole furono più giuste
pacovarra
00domenica 1 agosto 2010 15:16
dignità ai minimi termini
Un_Minollo
00domenica 1 agosto 2010 17:06
Re:
Paperino!, 01/08/2010 3.09:

Verrebbe da dire la miseria, le condizioni di povertà etc etc...
Ma qui non è un problema di miseria, ma proprio di stretta dignità...intesa come aver una minima coscienza di sé e avvertire dei valori, un voler dare importanza a qualcosa che non sia solo il portafogli pieno.
Perché state sicuri che qui non si parla tanto di povertà economica, ma molto più di povertà umana.




Questo episodio è un termometro sociale molto significativo...
Io credo che, sostanzialmente, sia eccome un problema di miseria...Non so bene i fatti, ma non mi viene da pensare altro...E vado per supposizioni per così dire "psicologiche", non trovandomi io in condizioni di miseria...
E' difficile che una persona in decorose condizioni economiche si abbassi a tanto, non perchè non gli viene da desiderarlo (lo squallore non ha reddito), quanto per la risonanza sociale che avrebbe il suo gesto: per chi sta bene, tendenzialmente, è questa l'unica cosa da perdere, la buona considerazione sociale...Perciò credo che sia un caso di miseria, nel senso pieno del termine: povertà economica che inaridisce la coscienza e l'animo...effetto, questo, causato dalla società che siamo...come se l'unico valore diventi raccattare qualche soldo, in qualsiasi modo, meglio se facile...Tutto diventa un prezzo, un'occasione per migliorare la propria situazione di merda...Come se si sentisse addosso il non aver tempo per la morale, per il giusto..."Io sto una merda e non ho tempo per la merda intorno"...E' una cosa che, se vogliamo, non è proprio così nuova, soprattutto in determinate zone campane...

Paperino!
00domenica 1 agosto 2010 18:06
Re: Re:
Un_Minollo, 01/08/2010 17.06:



Questo episodio è un termometro sociale molto significativo...
Io credo che, sostanzialmente, sia eccome un problema di miseria...Non so bene i fatti, ma non mi viene da pensare altro...E vado per supposizioni per così dire "psicologiche", non trovandomi io in condizioni di miseria...
E' difficile che una persona in decorose condizioni economiche si abbassi a tanto, non perchè non gli viene da desiderarlo (lo squallore non ha reddito), quanto per la risonanza sociale che avrebbe il suo gesto: per chi sta bene, tendenzialmente, è questa l'unica cosa da perdere, la buona considerazione sociale...Perciò credo che sia un caso di miseria, nel senso pieno del termine: povertà economica che inaridisce la coscienza e l'animo...effetto, questo, causato dalla società che siamo...come se l'unico valore diventi raccattare qualche soldo, in qualsiasi modo, meglio se facile...Tutto diventa un prezzo, un'occasione per migliorare la propria situazione di merda...Come se si sentisse addosso il non aver tempo per la morale, per il giusto..."Io sto una merda e non ho tempo per la merda intorno"...E' una cosa che, se vogliamo, non è proprio così nuova, soprattutto in determinate zone campane...




Prova a vederla in un'altra ottica: Fai una cosa del genere e non ricevi alcuna riprovazione sociale, nè ti riprovi tu stesso.

In un'atmosfera del genere è del tutto scontato che chiunque possa trarre un beneficio economico lo tragga, e non perché non ha il pane da portare a tavola ai figli.
Anche a chi veste firmato e ha un agio medio, fa comodo raggranellare qualche centinaio di euro in più se se ne presenta l'occasione.
Tutto sta nel considerare normale lo speculare su una tragedia e sulla morte altrui.
Il "nostro" errore, è di credere che il mondo si fermi a come lo consideriamo noi, ed avere la presunzione di ritenere che la nostra riprovazione trovi corrispondenza in quella di ogni zona del pianeta.
Non è così. Non rappresentiamo nessuno.
E' per questo che ti parlo di povertà umana, poiché non sono gesta, queste, che seguono la povertà economica, ma unicamente quella interiore.
Anzi, quando una persona ha una sua dignità questa non si svilisce nelle situazioni di indigenza, ma diventa addirittura più evidente e "commovente".
Inutile trovare giustificazioni sociali a questo schifo, è solo miseria umana e null'altro.
(pollastro)
00domenica 1 agosto 2010 18:21
Perfettamente d'accordo con Paperino: "miseria", ma morale. Quella economica non c'entra, perché si può essere - spesso si è - poverissimi, ma dignitosi. Qui siamo invece di fronte alla perdita totale della percezione della distizione elementare tra quello che è monetizzabile e quello che non lo è (dignità, solidarietà umana). Tecnicamente, quello che si è verificato si chiama "sciacallaggio". Altro esempio possibile, che purtroppo si verifica spesso: un grave incidente stradale blocca una strada abbastanza isolata. Nasce un ingorgo con lunga fila di automobili, che prevedibilmente non si districheranno in breve tempo e con facilità. I residenti dele case lungo la strada offrono acqua da bere. A pagamento... [SM=x43800]
Un_Minollo
00domenica 1 agosto 2010 22:51
Re: Re: Re:
Paperino!, 01/08/2010 18.06:



Prova a vederla in un'altra ottica: Fai una cosa del genere e non ricevi alcuna riprovazione sociale, nè ti riprovi tu stesso.

In un'atmosfera del genere è del tutto scontato che chiunque possa trarre un beneficio economico lo tragga, e non perché non ha il pane da portare a tavola ai figli.
Anche a chi veste firmato e ha un agio medio, fa comodo raggranellare qualche centinaio di euro in più se se ne presenta l'occasione.
Tutto sta nel considerare normale lo speculare su una tragedia e sulla morte altrui.
Il "nostro" errore, è di credere che il mondo si fermi a come lo consideriamo noi, ed avere la presunzione di ritenere che la nostra riprovazione trovi corrispondenza in quella di ogni zona del pianeta.
Non è così. Non rappresentiamo nessuno.
E' per questo che ti parlo di povertà umana, poiché non sono gesta, queste, che seguono la povertà economica, ma unicamente quella interiore.
Anzi, quando una persona ha una sua dignità questa non si svilisce nelle situazioni di indigenza, ma diventa addirittura più evidente e "commovente".
Inutile trovare giustificazioni sociali a questo schifo, è solo miseria umana e null'altro.




Lungi dal voler avere la presunzione di essere il metro di misura del restante mondo o di credere di rappresentare il modus vivendi da seguire...Ho solo supposto (e ribadisco che sono supposizioni, perchè sono dinamiche che sia io e credo anche te possiamo solo "teorizzare") che ci sia una certa connessione fra una miseria economica ed una umana...Il mio errore è stato di essermi soffermato solo sull'ipotesi estrema, come è mio "difetto"...Poi ci sono, come hai detto, anche i fighetti firmati che lo fanno, ma lì parlerei diversamente (e si dovrebbe aprire un largo discorso apparte)...Quello che è certo che non ho voluto giustificare nessuno: di certo non credo che avere un reddito basso giustifichi queste cose, ne era mia intenzione dare una giustificazione sociale all'accaduto...Più che giustificazione, ho tentato di dare una motivazione, che è cosa ben diversa...Che poi siamo sul piano dello squallore, è scontato......Credo che questo, cioè analizzare socialmente la cosa, sia l'unico modo di affrontare queste vicende...O altrimenti che fare? Dire "che schifo!...sono schifato!" e basta??? Lo vedo poco costruttivo, non trovi?...
Dal canto mio, credo che anche tratti del tuo intervento siano sbagliati: "Anzi, quando una persona ha una sua dignità questa non si svilisce nelle situazioni di indigenza, ma diventa addirittura più evidente e "commovente"; questo in teoria è vero...ma, per usare uno slang da machoman, la vita è moltro più stronza e l'animo umano sa diventare debole e corruttibile...Comunque non voglio scadere nel basso-filosofico...sono sulla tua stessa lunghezza d'onda alla fine, questo mi premeva di specificare... [SM=x43812]
Giubo
00lunedì 2 agosto 2010 06:41
Non vorrei cadere nei soliti luoghi comuni,ma credo di non sbagliare se dico che viviamo una profonda crisi anzitutto,prima che economica,di tipo culturale e sociale.Questa,chiamiamola così,vicenda non è certo la prima e non sarà l'ultima che farà da contorno a una simile tragedia.Ma spero sarete d'accordo con me se dico che se ci sono state queste persone che hanno venduto le foto e offerto i posti è perchè anzitutto c'erano persone che le foto e i posti li cercavano.
pacovarra
00lunedì 2 agosto 2010 12:13
Re:
(pollastro), 01/08/2010 18.21:

Perfettamente d'accordo con Paperino: "miseria", ma morale. Quella economica non c'entra, perché si può essere - spesso si è - poverissimi, ma dignitosi. Qui siamo invece di fronte alla perdita totale della percezione della distizione elementare tra quello che è monetizzabile e quello che non lo è (dignità, solidarietà umana). Tecnicamente, quello che si è verificato si chiama "sciacallaggio". Altro esempio possibile, che purtroppo si verifica spesso: un grave incidente stradale blocca una strada abbastanza isolata. Nasce un ingorgo con lunga fila di automobili, che prevedibilmente non si districheranno in breve tempo e con facilità. I residenti dele case lungo la strada offrono acqua da bere. A pagamento... [SM=x43800]




non ero al corrente di questa pratica tanto balorda [SM=x43800]
Giubo
00lunedì 2 agosto 2010 12:57
il fetore dei cadaveri(non me ne vogliano i parenti delle vittime se uso questa brutale espressione)attira sempre iene e sciacalli,in tutti i sensi
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