consiglio questi due film.sono nelle sale in questi giorni.
il primo "colpo d'occhio" di sergio rubini è la storia di un triangolo amoroso che però mette in luce il rapporto tra artista e critico d'arte. un gioco di sovrapposizioni in cui ognuno inizialmente 'finge'. un film in cui è evidente l'esistenza di un rapporto di dominio in cui chi possiede le leve del potere può elevare o abbattere a proprio piacimento l'altro.
il secondo è "tutta la vita davanti" di paolo virzì
uno spaccato della italia precaria. un mondo dove la laurea con voto 110 e lode non basta.
Virzì porta in scena una società, rovinata dall’incubo della precarietà, della disoccupazione giovanile, del futuro incerto, dei laureati costretti a dover andare a lavorare in un call center, a 400 euro al mese, senza diritti ma solo con obblighi da dover rispettare, pena il licenziamento.
Una società dove i sindacati predicano bene ma razzolano male, dove si parla molto ma si concretizza poco, in un film che non si piange addosso, non si autocommisera, non si regala nulla, disegnando un’universo di personaggi dove tutti sono vittime.
Marta è una giovane ragazza, colta, che dall’Università si ritrova catapultata in un viaggio verso l’Inferno della sottoccupazione, che rappresenta l’Italia di oggi. Dopo decine di colloqui trova lavoro solo come baby sitter e come centralinista part time in una surreale quanto veritiera azienda, che commercializza un moderno pseudo elettrodomestico.qui viene mentalmente violentata, con tanto di lavaggio del cervello quotidiano, da una cinica capo telefonista con premi stupidi e sms quotidiani. e per di più vede attorno a sè suoi ex colleghi di università che si sono fermati o non ancora laureati ma che hanno una carriera brillante.
ci si chiede tristemente se è vero che l'unica soluzione sia sposare un milionario ,cosi come è stato consigliato da un noto personaggio politico che vorrebbe rappresentarci.
bel film amaro ma bello e con un buon cast.