La bocciatura diventa un rebus giuridico

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giusperito
00mercoledì 12 ottobre 2011 10:27
Prof. Prisco, appena ha un attimo, la attendiamo
Governo bocciato: «Ora la fiducia»
La bocciatura diventa un rebus giuridico
Berlusconi: «I numeri ci sono». Gasparri: «Il premier in pomeriggio alla Camera per il discorso»

ROMA - Una giornata da dimenticare. Per Silvio Berlusconi e per tutta la maggioranza. Una giornata che ha il sapore amaro di una sconfitta. Perché la chiamata alle «armi» del Pdl (chiedendo a deputati di tornare in Aula, compreso Silvio Berlusconi) non è servita a raggiungere il quorum sul provvedimento del rendiconto dello Stato. Così il governo è stato battuto di un solo voto, obbligando a sospendere la seduta. Accuse a chi non c'era (in primis a Giulio Tremonti che durante la votazione risultava in missione). E caos nella maggioranza. Anche se molti esponenti di Pdl e Lega hanno cercato di minimizzare. «Incidente tecnico», hanno ripetuto. Ma ora si apre un rebus giuridico. Perché esistono solo due precedenti. Ed entrambi portarono i presidente del consiglio in carica a rassegnare le dimissioni al capo dello Stato. Il primo risale al 1988 quando il governo Goria venne battuto per l'ennesima volta su un emendamento al Bilancio. L'altro riguarda Giulio Andreotti. Ma il governo è intenzionato a chiedere la fiducia. E a farlo sarà proprio Silvio Berlusconi. «Sarebbe da irresponsabili far cadere il governo in questo momento di crisi», avrebbe detto il premier durante una riunione della maggioranza a Palazzo Grazioli. E sarebbe questo l'argomento che vorrebbe usare nel suo discorso. Secondo il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, il presidente del Consiglio «potrebbe parlare già nel pomeriggio». E la fiducia potrebbe essere votata giovedì.

IL REGOLAMENTO - La situazione che si apre,però, non è così semplice. La bocciatura riguarda il bilancio consuntivo di tutte le attività pubbliche dello Stato. Entrate e uscite dal punto di vista patrimoniale e finanziario. Mercoledì mattina si riunisce la giunta della Camera per decidere come procedere che però ha un parere solo consultivo. E la tesi potrebbe essere ribaltata dalla riunione dei capigruppo convocato subito dopo. Che per passare però ha bisogno dei due terzi una maggioranza. In ogni caso l'opposizione, che recita l'articolo 81 della Costituzione, dice che si è rotto il rapporto fiduciario con il Parlamento.

Governo battuto alla Camera, la rabbia di Berlusconi

BERLUSCONI- Ma il presidente del Consiglio non ci sta a fare un passo indietro. Nonostante la rabbia provata a Montecitorio. L'intenzione sarebbe quella di presentare un nuovo provvedimento e chiedere la fiducia che si trasformerebbe in un voto sul governo. Il tutto con il via libera (non scontato) di Napolitano. La decisione è stata presa dopo un vertice di quattro ore a Palazzo Grazioli. Riuniti Pdl, Lega e Responsabili. Pronti quindi a trovare una exit strategy. E sarà lo stesso Berlusconi, o almeno così sembra, a chiedere la fiducia. « Far cadere il governo nel mezzo di questa crisi economica sarebbe da irresponsabili», sarebbe uno degli argomenti che vorrebbe utilizzare il premier. La sua idea, insomma, è quella di non prestare il fianco alle opposizione e «dimostrare di avere i numeri. Li sbugiarderemo». E potrebbe presentarsi in Parlamento per un discorso programmatico di pochi punti sul rilancio dell'attività di governo. Intanto il Pd chiede di sospendere, al Senato, l'approvazione del della nota di aggiornamento Documento di economia e finanza perché senza rendiconto non si può procedere. Il tutto in una giornata che è diventata da dimenticare.


corriere.it
--letizia22--
00mercoledì 12 ottobre 2011 11:36
l'assenza di Tremonti ed il successivo giudizio negativo della corte dei conti,dovrebbero essere( in un paese normale) elementi sufficienti per aprire una crisi istituzionale.
trixam
00mercoledì 12 ottobre 2011 15:06
Non mi sembra un grande rebus. Il governo è stato sfiduciato in maniera piuttosto plateale.
Non era un voto di fiducia in senso tecnico, ma il voto sul bilancio di fatto è una fiducia.

L'idea di una fiducia sanante da esprimere domani è una cosa pazzesca, sarebbe il sovvertimento dell'ordine repubblicano con il governo che impone al parlamento di sfiduciarsi.

B deve aprire la crisi con le dimissioni. Se pensa di poter andare avanti deve chiedere un formale reincarico e poi presentarsi in parlamento per ottenere la fiducia.

Naturalmente la scelta sul reincarico spetta solo ed esclusivamente al presidente della repubblica.


In sintesi, silvio è caduto in un grande trappolone. Stavolta sono stati più furbi di lui.
rennasuper
00mercoledì 12 ottobre 2011 15:43
Re:
trixam, 12/10/2011 15.06:

Non mi sembra un grande rebus. Il governo è stato sfiduciato in maniera piuttosto plateale.
Non era un voto di fiducia in senso tecnico, ma il voto sul bilancio di fatto è una fiducia.

L'idea di una fiducia sanante da esprimere domani è una cosa pazzesca, sarebbe il sovvertimento dell'ordine repubblicano con il governo che impone al parlamento di sfiduciarsi.

B deve aprire la crisi con le dimissioni. Se pensa di poter andare avanti deve chiedere un formale reincarico e poi presentarsi in parlamento per ottenere la fiducia.

Naturalmente la scelta sul reincarico spetta solo ed esclusivamente al presidente della repubblica.


In sintesi, silvio è caduto in un grande trappolone. Stavolta sono stati più furbi di lui.




Concordo. Temo però che il tutto si risolverà in un semplice voto di fiducia, l'attaccamento alle poltrone è troppo forte.

Mi chiedo tuttavia come questo possa essere possibile, anche considerato il parere negativo espresso dalla Corte dei Conti.
--letizia22--
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:15
Re: Re:
rennasuper, 12/10/2011 15.43:




Concordo. Temo però che il tutto si risolverà in un semplice voto di fiducia, l'attaccamento alle poltrone è troppo forte.

Mi chiedo tuttavia come questo possa essere possibile, anche considerato il parere negativo espresso dalla Corte dei Conti.




infatti,tra le tante cose anormali che ci accompagnano da troppo tempo ormai,quello che sta accadendo in questi giorni, si pone come un fatto-limite,rispetto all'ordine costituito, alla nostra storia.Stravolge totalmente la concezione ordinamentale delle Istituzioni,e non tiene conto delle difficolta' che stiamo riscontrando a livello europeo ed internazionale.
La situazione e' davvero critica, continuare su questa linea fara' ammalare ancora di piu il Paese.
Etrusco
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:23
Re:
trixam, 12/10/2011 15.06:

Non mi sembra un grande rebus. Il governo è stato sfiduciato in maniera piuttosto plateale.
Non era un voto di fiducia in senso tecnico, ma il voto sul bilancio di fatto è una fiducia.

L'idea di una fiducia sanante da esprimere domani è una cosa pazzesca, sarebbe il sovvertimento dell'ordine repubblicano con il governo che impone al parlamento di sfiduciarsi.

B deve aprire la crisi con le dimissioni. Se pensa di poter andare avanti deve chiedere un formale reincarico e poi presentarsi in parlamento per ottenere la fiducia.

Naturalmente la scelta sul reincarico spetta solo ed esclusivamente al presidente della repubblica.


In sintesi, silvio è caduto in un grande trappolone. Stavolta sono stati più furbi di lui.




Quoto il tuo che mi sembra l'intervento più tecnico.
In parte condivido, ma non sulla tua soluzione proposta per uscirne.
Credo sia sufficiente un semplice segno di discontinuità da parte del Governo: non necessariamente le dimissioni dell'intero Governo,
ma un semplice reimpasto di governo, includendo la sostituzione di Tremonti e pochi altri ministri e sottosegretari.
--letizia22--
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:35
da Repubblica
ROMA - Come era prevedibile, è stata una mattinata frenetica quella vissuta all'indomani della clamorosa bocciatura del governo sull'assestamento di bilancio. Quali saranno con esattezza le conseguenze finali del voto emerso a sorpresa ieri a Montecitorio non è ancora chiaro, ma qualsiasi soluzione non potrà non fare i conti con i paletti posti oggi dal Quirinale. Nel pomeriggio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto infatti il presidente della Camera Gianfranco Fini e - recita una nota del Colle - lo ha ringraziato "per averlo messo al corrente delle ragioni che ad avviso dei presidenti dei gruppi parlamentari di opposizione rendono politicamente complesso il superamento della situazione determinatasi a seguito del voto contrario all'art. 1 del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato".

Il capo dello Stato ha espresso quindi la convinzione che "tocchi al presidente del Consiglio indicare alla Camera nell'annunciato intervento di domani la soluzione che possa correttamente condurre alla dovuta approvazione da parte del Parlamento del rendiconto e dell'assestamento. Sulla sostenibilità di tale soluzione sono competenti a pronunciarsi le Camere e i loro Presidenti".

Una precisazione che fa riferimento ai due punti chiave emersi nella mattinata. Il primo è l'intenzione di Silvio Berlusconi, formalizzata ufficialmente dopo le anticipazioni di ieri sera, di volersi presentare domani mattina alle 11 a Montecitorio per rendere delle comunicazioni programmatiche sulle quali chiedere un voto di fiducia il giorno successivo. Un passaggio che dovrebbe rinsaldare almeno momentaneamente la tenuta del governo, ma che servirebbe anche a superare l'impasse tecnica apertasi con lo stop imposto ieri dalla Camera al bilancio. Soluzione bocciata però come impraticabile - ed è questo l'altro passaggio fondamentale di questa mattina - dalla Giunta per il regolamento di Montecitorio dove le opposizioni sono in maggioranza. Sono stati infatti proprio i rappresentanti di Pd, Terzo Polo e Idv a chiedere a Fini di salire al Colle per riferire la loro posizione. Istanza che il presidente della Camera ha come detto accolto immediatamente, scatenando le ire di Pdl e Lega. Secondo il centrodestra, che avrebbe preteso già per oggi il passaggio riparatore di Berlusconi alla Camera, Fini non sarebbe più super partes. Posizione evidentemente smentita dallo stesso Napolitano che ha invece ringraziato il presidente della Camera per la sua sollecitudine.

Dal canto loro le opposizioni insistono invece nella loro richiesta di dimissioni del governo ("dopo la decisione della Giunta per il Regolamento e il messaggio del presidente della Repubblica, l'unico chiarimento possibile sono le dimissioni del governo", ribadisce Pier Luigi Bersani) e valutano l'atteggiamento comune da tenere domani alla Camera. Il Pd è propenso a lasciare l'Aula e lo stesso potrebbero fare Fli e Idv, ma la decisione finale sarà presa in una riunione fissata per questa sera.
(12 ottobre 2011)
Paperino!
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:39
Qualunque cosa stia succedendo dietro le quinte, è sempre meglio dell'immobilismo mummifico in cui siam stati costretti negli ultimi anni.
Qualcosa si muove, ed è già positivo questo.
@Suerte@
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:43
Re: Re:
rennasuper, 12/10/2011 15.43:




Concordo. Temo però che il tutto si risolverà in un semplice voto di fiducia, l'attaccamento alle poltrone è troppo forte.

Mi chiedo tuttavia come questo possa essere possibile, anche considerato il parere negativo espresso dalla Corte dei Conti.




ma Lupi ieri sera, a Ballarò, non ha detto l'esatto contrario? [SM=x43806]

cerco un pò su youtube il suo intervento , dopo (l'esilarante) Crozza
rennasuper
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:52
ho letto su un qualche quotidiano, adesso non ricordo quale, che la Corte si è espressa negativamente sul rendiconto mostrando poca fiducia peraltro verso la manovra di bilancio e il mancato contenimento della spesa. È falso? non ho visto ballarò , mi laureo fra pochi giorni e mi pare di non avere tempo per nulla :-/
@Suerte@
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:53
Re: Re: Re:
@Suerte@, 12/10/2011 19.43:




ma Lupi ieri sera, a Ballarò, non ha detto l'esatto contrario? [SM=x43806]

cerco un pò su youtube il suo intervento , dopo (l'esilarante) Crozza




ballarò

no ragazzi ricordavo male,

ha solo detto chè l'aggiornamento dpef era stato approvato
--letizia22--
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:55
Re:
rennasuper, 12/10/2011 19.52:

ho letto su un qualche quotidiano, adesso non ricordo quale, che la Corte si è espressa negativamente sul rendiconto mostrando poca fiducia peraltro verso la manovra di bilancio e il mancato contenimento della spesa. È falso? non ho visto ballarò , mi laureo fra pochi giorni e mi pare di non avere tempo per nulla :-/




si,ha giudicato negativamente la manovra finanziaria in termini di copertura.

in bocca al lupo per la laurea [SM=x43611]
@Suerte@
00mercoledì 12 ottobre 2011 19:56
Re: Re:
--letizia22--, 12/10/2011 19.55:




si,ha giudicato negativamente la manovra finanziaria in termini di copertura.

in bocca al lupo per la laurea [SM=x43611]




mi associo [SM=x43812]



cmq ..finirà tutto con una bella (ennesima) fiducia [SM=x52003]
Etrusco
00giovedì 13 ottobre 2011 07:05
Re:
rennasuper, 12/10/2011 19.52:

...non ho visto ballarò , mi laureo fra pochi giorni e mi pare di non avere tempo per nulla :-/



in bocca al lupo! [SM=x2199436] [SM=x51041]
Paperino!
00giovedì 13 ottobre 2011 09:13
Re: Re: Re:
@Suerte@, 12/10/2011 19.56:




mi associo [SM=x43812]



cmq ..finirà tutto con una bella (ennesima) fiducia [SM=x52003]




Vabbé ma adesso va approvato il bilancio, sennò è paralisi e questo ci costerebbe troppo (si parla di 400 miliardi di danni, nel caso..).
Il messaggio politico è arrivato forte e chiaro, fiducia o non fiducia nel Pdl si stanno riorganizzando un nuovo partito (o più nuovi partiti), ed i fedelissimi di Berlusconi si guardano intorno sempre più isolati.

Mi chiedo il povero Scilipoti, tra 6 mesi, che prospettive politiche avrà ancora...

Cmq, adesso che si approvi, inutile la paralisi su un documento così importante. Poi a marzo saranno elezioni in ogni caso. (spero)
(pollastro)
00giovedì 13 ottobre 2011 22:55
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Grazie, ragazzi. Vi leggo solo ora, ho avuto tesi di laurea (tutto benissimo, i miei molto soddisfati e io pure). Grazie della vostra fiducia (a quanto pare è l'unica rimasta in giro...eheheh...). Penso che, in linea teorica, la mancata approvazione del rendiconto dello Stato e dei ministeri non è formalmente una sfiducia che sia sopravvenuta ad una mozione ad hoc, quindi non obbliga alle dimissioni; nella sostanza, però, un pezzo rilevante della manovra di bilancio lo è, una sfiducia. Qui Trixam si è già espresso in termini che condivido completamente; avrei cioè individuato anch'io, come sequenza corretta: a)dimissioni del Presidente del Consiglio, b) rapidissime consultazioni; c) reincarico all'uscente o incarico ad altra personalità. In realtà, anche per allontanare il referendum abrogativo sulla legge elettorale (che l'intero ceto politico - non solo una sua parte - sospetto non volere), vedo comunque possibili nuove elezioni politiche, previo scioglimento anticipato delle Camere, nella prossima primavera
(pollastro)
00giovedì 13 ottobre 2011 23:00
Ops, ho saltato un pezzo dell'e-mail da copiare. Sorry, è la stanchezza... "in realtà, la mancata approvazione di un pezzo rilevante della manovra di bilancio lo è, una sfiducia!"
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