«Denuncerò chi ha utilizzato i soldi
della Lega per sistemare la mia casa»
Il leader leghista: «Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me. È iniziata la prossima campagna elettorale»
Umberto Bossi lascia a bordo della sua auto la sede della Lega in via Bellerio a Milano (Ansa)Umberto Bossi lascia a bordo della sua auto la sede della Lega in via Bellerio a Milano (Ansa)
MILANO - «Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa». Umberto Bossi a tarda sera lascia la sede federale della Lega Nord, dove si trovava dalle 12, a bordo della sua auto, dal cancello posteriore, senza fiatare con i giornalisti. Ma poi risponde al telefono all'Ansa.
LA CASA - «Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa. Io non so nulla di questa cose - ha aggiunto il leader leghista - e d'altra parte avendo pochi soldi non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni di casa mia». Questo perché ci sarebbe anche la ristrutturazione della casa di Umberto Bossi a Gemonio tra i capitoli di spesa sostenuti da Francesco Belsito con le somme ricevute per i rimborsi elettorali del partito. È quanto avrebbero certificato i carabinieri del Noe nella relazione alla base delle indagini condotte dalla procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, nei confronti tra gli altri del tesoriere del Carroccio.
LA SMENTITA - Poi precisa il suo pensiero in una seconda telefonata: «Non sono mai stati spesi i soldi della Lega per ristrutturare casa mia». «Denuncerò chiunque sostenga il contrario - ha aggiunto - perché oltretutto non ho ancora finito di pagare le ristrutturazioni e quindi soldi della Lega non sono stati spesi». È un Bossi nervoso quello che parla a tarda sera dopo le perquisizioni della mattinata ordinate, nell'ambito dell'inchiesta in cui è indagato l'ormai ex tesoriere Francesco Belsito, per appropriazione indebita e truffa aggravata ai danni dello Stato per la gestione dei rimborsi elettorali del movimento.
VOGLIONO COLPIRMI - Sempre al telefono aveva anche detto: «Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me, mi sembra che sia iniziata la prossima campagna elettorale». Aggiungendo anche: «Sono stato io a chiedere a Belsito si dimettersi, per fare chiarezza. E lui si è dimesso».
MOLLO TUTTO - Umberto Bossi ha chiuso così la sua giornata più amara della Lega Nord culminata con le dimissioni del controverso tesoriere. Bossi è arrivato nel quartier generale del partito un'ora e mezza dopo la fine della perquisizione. Il segretario federale del Carroccio è rimasto chiuso nel «fortino» di via Bellerio per dieci ore. Con lui, il coordinatore delle segreterie nazionali, Roberto Calderoli, il governatore del Piemonte, Roberto Cota, il vice presidente della Regione Lombardia, Andrea Gibelli, e l'ex ministro Roberto Castelli, che fa parte del comitato amministrativo, di recente nominato per il controllo dei conti. Chi ha parlato con lui nel primo pomeriggio ha descritto il leader leghista come un uomo «amareggiato dall'attacco personale e alla famiglia». Mollo tutto e mi dimetto, avrebbe detto ai suoi i Senatùr, mentre arrivavano le notizie che i soldi del partito sarebbero stati utilizzati per coprire le spese della sua famiglia. Le accuse più dure da digerire: l'uso dei fondi per la campagna elettorale che ha portato il figlio Renzo in Consiglio regionale lombardo e per la ristrutturazione della villa di famiglia, a Gemonio.
mi ricorda un certo Scajola.....
ma perchè non capita mai di trovare qualcuno che mi compri e ristrutturi una casa a mia insaputa!?