border="0"

Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
       
CHI SIAMO
            
PROBLEMI D'ACCESSO?
            
SALVASTUDENTI
            
MATRICOLE
     
GALLERIA
      
INFO UTILI UNIVERSITà
        
FACEBOOK
 

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Senato, via libera al processo-breve

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2011 07:42
Email Scheda Utente
Post: 4.327
Post: 4.327
Utente Master
OFFLINE
20/01/2010 20:07
 
Quota

Palazzo Madama approva il ddl ((163 sì, 130 no, 2 astenuti). Ora tocca alla Camera
Bagarre in Aula. Bersani: "E' la cosa peggiore che il governo poteva fare". No dell'Ugl
Senato, via libera al processo-breve
Berlusconi: "Ma è sempre troppo lungo"
Il presidente del Consiglio: "Non vado ai miei processi, troverei un plotone d'esecuzione"
Il comitato intermagistrature: "Conseguenze devastanti per l'intero sistema italiano"


Anna Finocchiaro
ROMA - Nessuna sorpresa a palazzo Madama. Finisce con il Senato che approva il ddl sul processo breve. Tra le proteste delle opposizioni e l'esultanza della maggioranza. Il ddl, fortemente voluto dal premier, passa (163 sì, 130 no, 2 astenuti) e va alla Camera. I cinque articoli sono stati modificati con il maxiemendamento del relatore Giuseppe Valentino del Pdl che ha allungato la durata massima di alcuni gradi di giudizio, superati i quali scatta l'estinzione. E alle proteste dell'opposizione replica Silvio Berlusconi: "Siete intellettualmente disonesti, non c'è nulla di incostituzionale". E aggiunge: "I miei processi? I legali mi sconsigliano di presentarmi, troverei un plotone d'esecuzione". Nonostante il via libera il Cavaliere non è contento: "'Il mio parere è negativo perchè i tempi, quelli introdotti con questa nuova legge, non sono ragionevoli. Dieci o più anni... vorrei fossero più brevi". E a poche ore dalle celebrazioni dedicate a Bettino Craxi nel decennale della sua scomparsa, dice: "Era un mio amico. Tutti hanno detto quello che lui ha portato nella politica italiana e credo che sia da annoverare tra i protagonisti della nostra storia repubblicana".


Di tutt'altro tenore l'affondo del Comitato Intermagistrature (che riunisce la magistratura ordinaria, amministrativa e contabile e l'Avvocatura dello Stato) che dice no "a riforme che distruggono la giustizia" e ribadisce le "fortissime preoccupazioni già espresse nelle più varie sedi istituzionali per il ddl sul processo breve che rischia di produrre conseguenze devastanti sull'intero sistema della giustizia italiana". E anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani definisce la scelta della maggioranza "la cosa peggiore che si potesse fare, distruggere migliaia di processi, lasciare senza giustizia migliaia di vittime per salvare uno solo". In dissenso anche l'Ugl (il sindacato di Renato Polverini che il Pdl candida nel Lazio): "I problemi della giustizia non si risolvono così" dice il segretario nazionale Ugl ministeri Paola Saraceni. Per Antonio Di Pietro "siamo di fronte ad un regime fascista, piduista ma anche mafioso".

Polemiche in Aula. Seduta movimentata quella mattutina.Come quella di ieri pomeriggio. Con i senatori dell'IdV che alzano cartelli nei quali si invita Berlusconi a farsi processare, certificando 'la morte della giustizia'. E proprio verso di loro il senatore del Pdl Domenico Gramazio lancia un fascicolo che prende in pieno il senatore Elio Lannutti. Per Schifani è troppo: "Adesso basta - urla il presidente del Senato - ritirate quei cartelli". Poco prima era stata la democratica Anna Finocchiaro a tuonare contro la maggioranza: "Con il processo breve decretate la fine di migliaia di processi penali e quindi ci sarà una denegata giustizia per migliaia di cittadini. Si vuole salvare Berlusconi dai suoi processi. Approvate così una norma che non esiste in nessuna parte del mondo". Per salvare Berlusconi "si da' il colpo di grazia alla giustizia italiana" attacca il senatore del Pd Giuseppe Lumia.

Gongola, invece, la maggioranza. Per il capogruppo del PdL Maurizio Gasparri: "La legge non cancellerà i processi. Riguarderà solo l'1% dei processi. Per i reati di mafia e terrorismo arriviamo ad oltre 15 anni di durata. E' questo un processo breve?". Poi tocca alla Lega: "Fino a pochi mesi fa eravate d'accordo con questa riforma. Quando vi siete accorti che questa riforma avrebbe riguardato anche il Presidente Berlusconi, avete cambiato idea e vi siete contraddetti. Siete voi che vi dovreste vergognare" dice il capogruppo Federico Bricolo.

Nel gruppo del Pdl, però, è da registrare un dissenso. E' quello di Enrico Musso, docente universitario di economia applicata, che prende la parola per dichiarare il dissenso dal suo gruppo. "Stiamo commenntendo un errore grave, quello di non ammettere pubblicamente che c'erano due obiettivi, quello della ragionevole durata dei processi e quello che è diventato una sorta di agenda nascosta, la tutela del presidente del Consiglio".


ma si dai smettiamola.
semttiamola di criticare certa gente.
qui siamo in italia.
chi non ripsetta le leggi è osannato, è ripsettao,è amato.
chi fugge via,ki è latitante è rimpianto,è considerato statista.
gli intitolano starde.
e tutti,tutti in coro a dire quanto era buono.
pochi si levano contro.
e allora?
allora fra dieci venti anni il signor berlusconoi avrà lo stesso trattamento.
lasua apoteosi sarà totale,apprirà un persegiutato dai giudici.
grazie abche a un'opposizione ke non esiste,che non vuole esistere.
e questa è l'italia, paese di razzisti e mafiosi e furbi,i furbi ke sono ibn abbondanza.
e gli onesti lo prendeno nel culo.
come sempre.
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
Email Scheda Utente
Post: 4.337
Post: 4.337
Utente Master
OFFLINE
20/01/2010 20:46
 
Quota

IL COMMENTO
Il cimitero del diritto
di MASSIMO GIANNINI

Con un tocco di comicità involontaria, il presidente del Consiglio dice l'indicibile: non si presenta nelle aule dei processi Mills e diritti tv Mediatrade perché il tribunale di Milano è "un plotone di esecuzione". Ma nello stesso giorno in cui si lascia andare all'ennesimo attacco contro la magistratura, lui stesso trasforma le aule del Parlamento nella "camera a gas" del diritto. Non c'è altro modo per definire il via libera del Senato alla riforma del cosiddetto "processo breve". Oggi si celebra la morte della giurisdizione, violata e uccisa in nome di tutti, ma per salvare la vita di uno solo. Un'altra legge ad personam, la ventesima in quindici anni, che fingendo di stabilire termini rigorosi per l'avvio e la conclusione dei processi, e nel rispetto apparente del riformato articolo 111 della Costituzione, ha come unico scopo quello di considerare automaticamente "estinti" i due processi che vedono ancora coinvolto Silvio Berlusconi. La micidiale "norma transitoria" stabilisce che i limiti temporali ridotti riguardano tutti quei processi in corso "per reati coperti dall'indulto e puniti con pena pecuniara o detentiva inferiore ai 10 anni". In questi casi, con la nuova legge il giudice dichiara il "non doversi procedere per estinzione" del processo se sono decorsi 2 anni da quando il pm ha avviato l'azione penale e se non è stato definito ancora il primo grado di giudizio.

È qui l'ennesima "ghedinata". Il cavillo inventato dai Dottor Stranamore del diritto che assistono Silvio Berlusconi, e che hanno ritagliato a misura per lui l'ultima norma-vestitino, grazie alla quale gli ultimi due processi che ancora lo riguardano finiranno sepolti nel cimitero della giustizia. Può tuonare quanto vuole, il premier, contro l'opposizione che sale sulle barricate e l'intero corpo delle toghe civili e penali che rilancia il suo allarme. Può ripetere all'infinito, con l'impudenza di Don Rodrigo, che questa "non è una legge ad personam". Lo smentisce, per paradosso, uno dei suoi "bravi" più truci e fedeli. Maurizio Gasparri afferma sicuro: "La legge non cancellerà la giustizia, e infatti riguarderà solo l'1 per cento dei processi". È la prova regina che serviva, per dimostrare che siamo ancora una volta allo "stato di eccezione" decretato nell'interesse esclusivo del premier. Delle due l'una. O c'è un'esigenza pubblica di abbreviare i processi che riguarda tutti i cittadini, e allora è necessario che la nuova legge incida su tutte le cause pendenti. Oppure c'è un'urgenza privata che riguarda solo un cittadino, e allora è sufficiente che la nuova legge incida solo sui suoi e su pochi altri processi. "L'1 per cento", secondo Gasparri. È questa la posta in gioco della pretesa "riformatrice" del centrodestra. È in nome di questa che si fa scempio delle regole costituzionali, a partire dal principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Poco importa se, in quell'1 per cento, con la nuova legge si farà strage di processi enormi come Cirio-Parmalat, Antonveneta-Bnl ed Eni Power. La sola cosa che importa è che, con quell'1 per cento, muoiano i due processi pendenti del Cavaliere. È un brutto giorno per la nostra democrazia, che si indebolisce ogni giorno di più. Ma è anche una bella lezione per il Pd, che si illude di "trattare" sulle riforme con Berlusconi. Se nel campo di battaglia della giustizia c'è davvero un "plotone di esecuzione", non lo comandano certo le "toghe rosse" del Tribunale di Milano, ma semmai le "anime nere" del Partito delle Libertà.

xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
Email Scheda Utente
Post: 4.343
Post: 4.343
Utente Master
OFFLINE
20/01/2010 21:53
 
Quota

La scheda
Ecco le nuove norme
sul processo-breve



ROMA - L'ultima versione del ddl approvato dal Senato e che ora passerà all'esame di Montecitorio prevede che la nuova norma sul processo breve si applichi a tutti i reati ma con diverse scansioni temporali, fino a un massimo di 6,5 anni per il primo grado per processi di mafia e terrorismo particolarmente complessi e con un elevato numero di imputati. Eliminate le esclusioni oggettive e soggettive dalla norma, e tutti i processi per reati commessi prima del 2 maggio 2006 e puniti con pena pecuniaria o fino ai 10 anni di reclusione che non siano arrivati a conclusione del primo grado verranno di fatto chiusi senza sentenza.

Durata dei processi. La nuova legge, che si applica a tutte le tipologie di imputato, stabilisce che, per "violazione della durata ragionevole del processo", il procedimento per i reati sotto i 10 anni, dal momento in cui il pm "esercita l'azione penale", si estingue dopo 3 anni per il primo grado, 2 anni per il secondo e un anno e 6 mesi per la cassazione (non più, dunque, 2+2+2 ma 3+2+1). In caso di annullamento della cassazione con rinvio al tribunale o in appello si prevede un anno per ogni grado di giudizio.

Tempi più lunghi per processi complessi. Per i processi per reati con pena pari o superiore ai 10 anni, la norma prevede un tempo di 4 anni per il primo grado, 2 per l'appello e 1 per la cassazione. Per quanto riguarda i processi per reati di terrorismo e mafia, infine, i termini di durata salgono a 5 anni per il primo grado, 3 per il secondo e 2 anni per la Cassazione, con facoltà del giudice di prorogare questi termini fino a un terzo in più nel caso si tratti di procedimenti molto complessi e con elevato numero di imputati.

Processi estinti. La norma transitoria di applicazione del ddl stabilisce che il limite temporale di durata interviene per tutti quei processi in corso alla data di entrata in vigore della legge relativa ai reati coperti dall'indulto puniti con pena pecuniara o detentiva inferiore ai 10 anni. In questo caso, il giudice applica la norma e pronuncia il non doversi procedere per estinzione del processo se sono decorsi 2 anni da quando il pm ha avviato l'azione penale e se non è stato definito ancora il primo grado di giudizio. Con questa norma, quindi, lo stralcio del processo Mills che vede imputato Berlusconi verrebbe immediatamente chiuso.

Reati contabili. Nei giudizi davanti alla corte dei conti il processo si estingue se, dall'atto di citazione, sono trascorsi più di 3 anni senza che sia stato emesso il provvedimento che definisce il giudizio di primo grado. Un termine che scende a 2 anni in caso di appello.

xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
Email Scheda Utente
Post: 4.348
Post: 4.348
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 11:14
 
Quota

IL COMMENTO
La pretesa immunitaria
di GIUSEPPE D'AVANZO


IL "processo breve" è la ventesima legge approvata nell'interesse di Silvio Berlusconi dai commessi nominati in Parlamento dalla Lega e dal Partito della libertà. È una legge che salva l'Egoarca (morirà il rognosissimo processo Mills, dove è accusato di corruzione). Qualche effetto immediato. La legge sfascia la già malmessa macchina giudiziaria. Non c'è, infatti, nessun contemporaneo provvedimento che asciughi le procedure, depenalizzi i reati, renda più efficiente l'organizzazione giudiziaria, qualifichi le risorse umane e incrementi gli strumenti materiali.
Il "processo breve" impoverisce le casse dello Stato perché si creano condizioni favorevoli alla "casta" (ministri, sindaci, amministratori pubblici) per non risarcire il danno di sperperi e distrazioni. Allontana dalla condanna le società che hanno la responsabilità amministrativa dei reati commessi dal management nell'interesse dell'azienda. Prepara soprattutto un processo ingiusto e diseguale. Lasciate immutati, oltre ogni ragionevolezza, i reati, le procedure e le garanzie processuali, il processo non potrà che avere tempi lunghi. Effetti a lungo termine. Un processo - da un lato, nato per essere dilatato nei tempi e, dall'altro, strozzato nella durata - è uno strumento destinato a diventare superfluo, inutilizzabile, inutile. Soprattutto è un arnese che non potrà essere mai "giusto", nonostante le filastrocche a uso televisivo delle ugole obbedienti. Perché danna i poveri cristi senza risorse e premia chi ha il denaro per pagarsi legulei competenti nell'esplorare i labirinti della procedura. In conclusione, il paese sarà più fragile, insicuro e criminofilo con giubilo dei delinquenti con e senza colletto bianco: c'è finalmente il modo legale per arraffare, arricchirsi, farsi prepotente senza danno, malvivere senza pagare dazio né allo Stato né agli innocenti diventate vittime.
Il "processo breve", frutto avvelenato di un'arrogante pretesa immunitaria, è soltanto l'intimidatoria ipoteca che, per ora, Berlusconi lascia sul tavolo. È già accaduto appena ieri, nel 2008. Con un emendamento al decreto sicurezza, il capo del governo si fa approvare la sospensione di un anno dei processi per fatti commessi prima del 1 luglio 2002, la cui pena non ecceda i dieci anni (è il suo caso). La norma manda all'aria centomila processi. Berlusconi l'agita per rendere accettabile come "danno minore" un provvedimento che lo rende immune fino a fine mandato (il "lodo Alfano" sarà approvato l'11 luglio 2008 e bocciato dalla Consulta, perché incostituzionale, il 7 ottobre 2009).

Il quadro tattico, in apparenza, non pare diverso in quest'anno di grazia 2010. Distruttivo dell'intero sistema giudiziario, il "processo breve" è il mostruoso sgorbio che dovrebbe convincerci ad accogliere, come riduttivo di un rovinoso danno, un altro provvedimento che, senza umiliare l'interesse collettivo, può ottenere lo stesso risultato: il congelamento dei processi del Cavaliere. E soltanto apparenza. In realtà, in quest'occasione la strategia che si intravede dietro mosse rituali guarda più lontano, è più pericolosa perché vuole essere definitiva.

Il "male minore" (per i cittadini, per lo Stato), che dovrebbe salvare l'Egoarca dalle sue rogne giudiziarie, è il disegno di legge sul "legittimo impedimento" (da lunedì alla Camera). È la riformulazione, ancora per via ordinaria e quindi incostituzionale, del "lodo Alfano". La definiscono "disposizione temporanea in materia di legittimo impedimento del presidente del consiglio a comparire nelle udienze penali". Prevede che "costituiscano motivo di rinvio delle udienze gli impegni istituzionali del capo del governo". La norma sarà valida, per "tutti i processi in corso in ogni fase, stato o grado", solo per 12 mesi in attesa di una riforma costituzionale che reintroduca l'immunità parlamentare (già pronta la proposta bi-partisan Chiaromonte-Compagna). Naturale che Berlusconi non si fidi dell'escamotage o della solidità di quel "ponte". Perché dovrebbe vedere garantita la sua salvezza in una legge (il "legittimo impedimento") che oltraggia la Costituzione in attesa che la Costituzione venga poi riscritta per cicatrizzare la ferita? Un pasticcio, come nemmeno un Ghedini potrebbe organizzare. È ovvio che il capo del governo vorrà raddoppiare la sua pressione sull'opposizione, sul capo dello Stato, sulla magistratura, sull'opinione pubblica con l'uno e l'altro dei provvedimenti ("processo breve" e "legittimo impedimento") per ottenere il consenso ad aprire subito (e al diavolo il governo e le difficoltà del Paese) una "stagione costituente" che assegni alle Camere il potere di "disporre, a garanzia della funzione parlamentare, la sospensione del procedimento per la durata del mandato" (così si legge nel disegno di legge Chiaromonte-Compagna).

Ora si ascoltano molti pareri favorevoli al ritorno irrobustito dell'immunità parlamentare. Poco male. Allarma che l'opposizione - e anche segmenti di una magistratura stressata e "stanca di guerra" - non si accorgano che la revisione dell'immunità (il Cavaliere deve farsela approvare anche dall'opposizione perché, impopolarissima, non supererebbe il referendum) è nelle manifeste intenzioni di Berlusconi la cruna attraverso cui infilare il cammello della "costituzionalizzazione" di se stesso, dell'anomalia dei suoi interessi confusi e sovrapposti, il congegno per potenziare un potere che immagina limitato da troppi contrappesi (parlamento, ordine giudiziario, capo dello Stato, Corte costituzionale). A Bonn è stato fin troppo chiaro, a questo proposito. È dunque la riforma della Costituzione l'ancoraggio finale di una strategia cominciata oggi con l'approvazione al Senato del "processo breve". L'agenda politica può essere favorevole per il progetto. Dopo le elezioni regionali (marzo), non si voterà per tre anni. Lontano dagli elettori, il sistema politico potrà ritornare sordo e autoreferenziale. Le carte sono già in tavola, se le si vuole vedere. L'Egoarca chiede che la Costituzione diventi strumento di chi governa, Instrument of Government, dispositivo per esercitare il potere. Ci si sarebbe aspettato che, nella sinistra nouveau style, qualche autorevole oracolo ricordasse che la Carta fondamentale della Repubblica è figlia di un costituzionalismo che non l'ha immaginata strumento di governo ma di garanzia contro gli abusi del potere. Al contrario, evocando la "bozza Violante" (fine del bicameralismo perfetto, riduzione del numero dei deputati, Senato federale), le menti soi-disant "realiste" dell'opposizione sembrano convolare verso la linea tracciata dall'Egoarca. Enfatizzano la modernità della "bozza", ne occultano in pubblico il più autentico obiettivo: il rafforzamento dei poteri del premier. Che, una volta immunizzato per sempre, è appunto l'obiettivo dell'Egoarca.

Bisogna prendere atto oggi che non si odono voci responsabili che denuncino quanto possa essere pericoloso imboccare questa strada. "Chi ci salverà da Berlusconi, "padre costituente"?", si chiedeva nel 2004 lo storico Sergio Luzzatto. La risposta provvisoria è oggi questa: a livello politico, nessuno sembra aver voglia di salvarci. Chi potrebbe farlo o tace o dissimula le sue intenzioni. Soffiano arie bicamerali e, dopo il voto regionale, infurieranno impetuose, aggressive e libere.
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
Email Scheda Utente
Post: 38.602
Post: 34.012
Utente Gold
OFFLINE
21/01/2010 11:25
 
Quota

ho aperto una discussione identica ieri.. l'argomento non sembra attirare interesse [SM=x43606]
(nonostante si tratti di una riforma tanto importante quanto scandalosa)
Email Scheda Utente
Post: 4.351
Post: 4.351
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 11:36
 
Quota

Re:
gran generale, 21/01/2010 11.25:

ho aperto una discussione identica ieri.. l'argomento non sembra attirare interesse [SM=x43606]
(nonostante si tratti di una riforma tanto importante quanto scandalosa)




ah scusa non me ne ero accorto [SM=x43799]

eh si un altro colpo al paese...
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
Email Scheda Utente
OFFLINE
21/01/2010 11:54
 
Quota

Re:
gran generale, 21/01/2010 11.25:

ho aperto una discussione identica ieri.. l'argomento non sembra attirare interesse [SM=x43606]
(nonostante si tratti di una riforma tanto importante quanto scandalosa)




Perchè i sostenitori di Berlusconi, in queste discussioni, non rispondono mai?
Email Scheda Utente
Post: 8.152
Post: 7.297
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 11:59
 
Quota

Re: Re:
Massimo Volume, 21/01/2010 11.54:




Perchè i sostenitori di Berlusconi, in queste discussioni, non rispondono mai?




Perché quando c'è un problema non è necessaria una soluzione. Basta un spot governativo.










Email Scheda Utente
OFFLINE
21/01/2010 11:59
 
Quota

Sacrosanto il principio della durata non eccessiva dei processi (e lo dice la costituzione)
Ma per quanto ne sappia,non avendo seguito assiduamente la vicenda,non mi pare proprio questo il metodo per snellire la giustizia.Forse è il metodo per far perire i processi..ma sarebbe giustizia?!?
21/01/2010 12:11
 
Quota

Re:
Metalsoul, 21/01/2010 11.59:

Sacrosanto il principio della durata non eccessiva dei processi (e lo dice la costituzione)
Ma per quanto ne sappia,non avendo seguito assiduamente la vicenda,non mi pare proprio questo il metodo per snellire la giustizia.Forse è il metodo per far perire i processi..ma sarebbe giustizia?!?




Chiaramente no [SM=x43800]
Email Scheda Utente
OFFLINE
21/01/2010 12:32
 
Quota

Re: Re:
_EvaLuna_, 21/01/2010 12.11:




Chiaramente no [SM=x43800]




Era una domanda retorica infatti [SM=x43668]
21/01/2010 12:34
 
Quota

Re: Re: Re:
Metalsoul, 21/01/2010 12.32:




Era una domanda retorica infatti [SM=x43668]




Lo so [SM=x43799]
Email Scheda Utente
Post: 8.155
Post: 7.300
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 12:35
 
Quota

Saviano: "I criminali se la caveranno a pagare è chi aspetta giustizia"

ROMA - "Non si possono velocizzare i processi a discapito di chi sta attendendo giustizia. Adesso il messaggio è chiaro. Se in Italia qualcuno pensa di avere risposta dallo Stato, sa che spesso potrà non averla. E chi al contrario percorre strade trasversali alla legalità, quelle della criminalità organizzata e non solo, avrà la consapevolezza di potersela cavare. Che esistono le regole, ma che possono essere corrette".

Roberto Saviano, che accadrà quando il processo breve diventerà legge col voto della Camera?
"Per capirlo bisogna ricorrere ad alcune immagini. Processo Spartacus, quello che nei giorni scorsi ha portato alla condanna all'ergastolo in Cassazione per 16 boss della vecchia guardia casalese: con questa legge il primo grado non sarebbe rientrato nei tempi. Sarebbe stato impossibile dimostrare che lo Stato persegue i reati, che è in grado, magari con lentezza, di condannare i colpevoli. Ancora, col processo breve giungeranno a prescrizione i maggiori processi in corso per incidenti sul lavoro. Processi che purtroppo necessitano di tempi lunghi per via delle perizie tecniche e a causa della lentezza della macchina giudiziaria. Per non parlare in ultimo della colpa medica. Tutte le persone che hanno subito interventi medici segnati da errori o terapie sbagliate vedranno cancellato il loro processo".

I cittadini hanno diritto a tempi rapidi, è la tesi del governo.
"Ma perché i cittadini devono pagare due volte? Prima, attendendo tempi lunghissimi per il giudizio. Poi, durante il processo, vedendo cancellata la speranza di avere giustizia? Vero, bisogna velocizzare i processi. La lentezza della macchina giudiziaria italiana è scandalosa, ancor più per un paese che si definisce democratico. Prioritario e giusto velocizzarla. Ma rendendola più efficiente, mettendola in grado di funzionare. Non si può pensare di velocizzare a discapito di chi cerca giustizia".


Obiezioni valide, se non si trattasse di una legge ad personam.
"Basterebbe poco per dimostrare che non si tratti di una norma che fa gli interessi di qualcuno. Dire: ecco, questa legge entrerà in vigore da domani, a partire dai nuovi processi, non ha valore retroattivo. Ma purtroppo così non è".

Ritiene che tra i rischi vi sia quello della diffusione di un senso di impunità, una sorta di incentivo involontario alla criminalità organizzata?
"Il rischio c'è. La criminalità organizzata, e non solo, potrà pensare di cavarsela sempre. Che le regole ci sono ma modificabili".

Il suo appello contro il processo breve, attraverso il nostro giornale e il sito, ha raccolto 500 mila firme. È stato tutto vano?
"Non è stato vano. Quelle centinaia di migliaia di persone sono lì a ricordare che quella non è una legge condivisa, che non va nella direzione della democrazia. Su questo, concordano molti elettori del centrodestra. Mi chiedo con che faccia, da domani, i rappresentanti del governo potranno guardare negli occhi chi chiede giustizia e non potrà più averne".

Ormai la legge è in dirittura d'arrivo. In cosa spera?
"Spero ci sia ancora un margine perché rinsavisca chi crede ancora nello Stato. Se poi la legge sul processo breve verrà approvata anche dalla Camera, allora spero che venga rimandata in Parlamento".

Da domani, lei inizierà un seminario alla Normale di Pisa. Sarà uno dei più giovani docenti.
"Il direttore della Normale, Salvatore Settis, mi ha offerto la possibilità di tenere un seminario e la cosa mi gratifica e mi entusiasma. Terrò un seminario su "metodo e analisi criminale", applicata sia al genere letterario che ai metodi investigativi".

Saviano in cattedra, per dire cosa?
"Nella prima lezione, cercherò di dimostrare come l'immigrazione nel Sud Italia stia diventando uno strumento di lotta alla mafia. Come, a partire dagli anni '70, le grandi città meridionali si siano svuotate a causa dell'emigrazione e africani e immigrati abbiano coperto quei vuoti. Ma non riproducendo più il sistema criminale preesistente, anzi cercando di scardinarlo. Il caso Rosarno lo dimostra".

E il suo obiettivo, al di là del messaggio?
"Fornire informazioni alle nuove generazioni. Sarà come servire ai ragazzi dei picconi, delle torce sui caschi. Spero così di costruire un metodo attraverso il quale aiutare a guardare con occhi diversi la realtà".
[Modificato da Koogar 21/01/2010 12:35]





Email Scheda Utente
Post: 3.908
Post: 3.042
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 12:38
 
Quota

si faceva prima ad approvare un'amnistia [SM=x43808]


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



Email Scheda Utente
Post: 33.444
Post: 11.368
Utente Gold
OFFLINE
21/01/2010 12:40
 
Quota

Mi auguro che non vada a finire come lo scudo fiscale,cioè un'opposizione che strepita in tv e sui media ma che in aula sparisce
Email Scheda Utente
Post: 2.687
Post: 2.687
Utente Veteran
OFFLINE
21/01/2010 13:08
 
Quota

questa è la distruzione della giustizia.al fine di salvaguardare un unico interesse si nega ai normali cittadini la possibilità di ottenere giustizia. questo provvedimento rende impossibile accertare innumerevoli reati ma.....non l'immigrazione clandestina, considerato reato di grave allarme sociale.

perchè c'è poco interesse? perchè chi ignora continua ad ignorare e perchè chi non ignora continua a tacere, tanto a sinistra non c'è di meglio [SM=x43820]




Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali
porti gli uomini a mettersi nelle mani
del primo padrone che si presenti loro.
In effetti, nella vita di ogni popolo democratico,
vi è un passaggio assai pericoloso.
Quando il gusto per il benessere materiale si
sviluppa più rapidamente
della civiltà e dell'abitudine alla libertà,
arriva un momento in cui gli uomini
si lasciano trascinare e
quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna,
non riescono a cogliere lo stretto legame
che unisce il benessere di ciascuno
alla prosperità di tutti.
In casi del genere, non sarà neanche necessario
strappare loro i diritti di cui godono:
saranno loro stessi a privarsene volentieri...
Se un individuo abile e ambizioso
riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico,
troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso.
Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali
e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto.
Che garantisca l'ordine anzitutto!
Una nazione che chieda al suo governo
il solo mantenimento dell'ordine
è già schiava in fondo al cuore,
schiava del suo benessere
e da un momento all'altro
può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla.
Quando la gran massa dei cittadini
vuole occuparsi solo dei propri affari privati
i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo
delle moltitudini rappresentate da pochi uomini
che parlano in nome di una folla assente o disattenta,
che agiscono in mezzo all'universale immobilità
disponendo a capriccio di ogni cosa:
cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi;
tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti
nel vedere in che mani indegne e deboli
possa cadere un grande popolo
...
A. de Tocqueville

Email Scheda Utente
Post: 576
Post: 576
Utente Senior
OFFLINE
21/01/2010 13:38
 
Quota

Sollevo un tema in parte già toccato.
Se nel nostro paese non ci fosse berlusconi e il parlamento approvasse una legge così sarebbe lo stesso una legge vergognosa?
Per me no. In una democrazia liberale, cioè in una democrazia dove lo stato nasce per difendere i diritti di libertà che preesistono allo stato stesso, il cittadino deve occupare un ruolo centrale. In materia giudiziaria questo si traduce nel principio liberale della presunzione di innocenza, che non va considerata solo nel senso minimale di essere innocenti fino alla sentenza definitiva, ma ha implicazioni più ampie. Per esempio il fatto che il cittadino va tutelato nella fase più delicata del procedimento cioè quella delle indagini preliminari, dove le garanzie sono sempre più deboli, cosa che dovrebbe portare a considerare la custodia cautelare una eccezione, non la norma come purtroppo nel nostro paese è avvenuto, tanto che metà della popolazione delle nostre sovraffolate carceri sono piene di detenuti in attesa di giudizio. Oppure significa anche il fatto che se non ci sono elementi probatori certi, il processo non si deve fare. Il primo modo per velocizzare i processi è ridurne la quantità, cosa che poi si lega ad una riforma del codice penale che dovrebbe abolire molti reati ormai inutili.
In italia invece i giudici delle indagini preliminari sono, tranne rare e lodevoli casi, dei passacarte dei pm.
Cito un caso politico, mi rendo conto che non si dovrebbe fare in un ragionamento, ma è irresistibile. Il caso del turco. Un anno fa lo arrestano, il procuratore capo di pescara dice che ci sono valaghe di prove, la giunta regionale abruzzese democraticamente eletta salta, poi il rinvio a giudizio, una marcia trionfale verso la giustizia. Ebbene? Appena depositati i materiali secretati le prove si sono volatilizzate, anzi nei verbali i carabinieri e la guardia di finanza chiedevano di arrestare non del turco, ma quello che lo accusa, il proprietario delle cliniche che era inferocito con del turco perché gli aveva tagliato i finanziamenti. Così ora la procura ha chiesto la riapertura delle indagini e se non saranno trovate prove, del turco andrà tranquillamente ad assoluzione.
Per non parlare del caso più clamoroso di questi giorni, su cui non si è scritta una riga, al contrario di quelli che dicono che la magistratura viene delegittimata dal regime.
Dopo 15 anni di processi, 23 mesi di carcerazione preventiva, la cassazione ha assolto definitivamente calogero mannino dall'accusa di associazione mafiosa. Il processo del secolo istruito da giancarlo caselli, costato milioni di euro di denaro pubblico, perché ricordiamo che fare i processi costa, è finito nel nulla più assoluto. E altri soldi costerà risarcire Mannino dell'illegittima detenzione. Ci voleva davvero 15 anni per arrivare a questa conclusione?

Dunque il problema di fondo è che riconoscere allo stato il diritto di metterci sotto processo per complessivi sei anni a me sembra più che sufficiente. Se lo stato non riesce a processarmi in quel tempo è un problema dello stato, non del cittadino, che non può accollarsi le disfunzioni dello stato. Altrimenti finiamo nello stato etico, dove il cittadino è subordinato allo stato.

Però mi si dirà, ma per fare le riforme ci vuole tempo, nel frattempo berlusconi si prende l'immunità ecc. Un dilemma. Beh sinceramente, se devo scegliere tra la possibilità di vedere berlusconi condannato e quella di avere un principio garantistico, per quanto introdotto per altri fini, io preferisco il principio.
Perché berlusconi prima o poi andrà via, mentre un principio può restare.
Email Scheda Utente
Post: 3.281
Post: 3.281
Utente Master
OFFLINE
21/01/2010 13:45
 
Quota

Mala tempora currunt,purtroppo!! [SM=x43800]

La cosa più grave è che la nuova legge entrerà in vigore immediatamente e consentirà l'estinzione di migliaia di processi ancora in corso(in primo luogo quelli di una certa persona).
La necessità di ridurre la durata dei processi è sotto gli occhi di tutti,ma dubito che così facendo si risolverà questo grave problema della giustizia italiana.
Si dovrebbero prima emanare leggi e condanne certe senza troppi inutili rinvii,si dovrebbe ridurre la carenza di mezzi e personale nelle procure e tanto altro ancora...







"...Se non ci mette troppo, l'aspetterò tutta la vita" (O.Wilde)
Email Scheda Utente
Post: 49
Post: 49
Utente Junior
OFFLINE
21/01/2010 14:55
 
Quota

trixam, 21/01/2010 13.38:

Sollevo un tema in parte già toccato.
Se nel nostro paese non ci fosse berlusconi e il parlamento approvasse una legge così sarebbe lo stesso una legge vergognosa?


Una cattiva Legge resta tale indipendentemente dal proponente.


Per me no. In una democrazia liberale, cioè in una democrazia dove lo stato nasce per difendere i diritti di libertà che preesistono allo stato stesso, il cittadino deve occupare un ruolo centrale.


Per te.
Nel frattempo le forme di Stato si sono evolute, non piu' semplice tutela del diritto naturale dunque.
Uno Stato leggero ed una costituzione breve sarebbero oggi realizzabili?
Certamente, morirebbero d'asfissia pero'. Non e' piu' tutela del " cittadino" ma dell' "insieme dei cittadini".


In materia giudiziaria questo si traduce nel principio liberale della presunzione di innocenza, che non va considerata solo nel senso minimale di essere innocenti fino alla sentenza definitiva, ma ha implicazioni più ampie. Per esempio il fatto che il cittadino va tutelato nella fase più delicata del procedimento cioè quella delle indagini preliminari, dove le garanzie sono sempre più deboli, cosa che dovrebbe portare a considerare la custodia cautelare una eccezione, non la norma come purtroppo nel nostro paese è avvenuto, tanto che metà della popolazione delle nostre sovraffolate carceri sono piene di detenuti in attesa di giudizio.


Ti do atto di cio', la giurisdizione penale italiana si articola pero' in tre gradi di giudizio nei quali le prove vengono liberamente assunte, l'impianto e' di tipo accusatorio.
Conformarci ad altri sistemi?
Auspicabile in un'ottica di armonizzazione del sistema, andrebbe perso un grado di giudizio e verrebbe posto un (ulteriore) filtro all'accesso in Cassazione. Il sistema diventerebbe meno garantista.

Tanto per chiarirci

Misure cautelari coercitive personali possono essere applicate solo in casi estremi


Salvo quanto disposto dai commi 2 e 3 del presente articolo e dall'art. 391, le misure previste in questo capo possono essere applicate solo quando si procede per delitti per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni.
DECRETO-LEGGE 24 febbraio 2003, n.28



Ed ancora


La custodia cautelare in carcere puo' essere disposta solo per delitti, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.
3. La disposizione di cui al comma 2 non si applica nei confronti di chi abbia trasgredito alle prescrizioni inerenti ad una misura cautelare.". "Art. 380 (Arresto obbligatorio in flagranza).
Ibidem



Non penso debba essere un demerito dei giudici applicare la legge, anzi. Tant'e' che la custodia cautelare in istituto penale e' proposta come extrema ratio con decremento dal computo della pena.
Il tuo esempio sul sovraffollamento non lo tengo in considerazione, gran parte del sovraffollamento e' dovuto a reati neanche menzionati (o esclusi) dal DDL, vi rientrano invece casi talmente risibili (per margine numerico) da indurre pensieri meschini.









Oppure significa anche il fatto che se non ci sono elementi probatori certi, il processo non si deve fare. Il primo modo per velocizzare i processi è ridurne la quantità, cosa che poi si lega ad una riforma del codice penale che dovrebbe abolire molti reati ormai inutili.
In italia invece i giudici delle indagini preliminari sono, tranne rare e lodevoli casi, dei passacarte dei pm.



I processi vanno velocizzati caducandoli, alla riduzione del carico di lavoro sarebbe proporzionale l'aumento di efficienza?
E' un non sequitur se per amministrare meglio non si amministra affatto.
I processi potrebbero essere velocizzati con aumenti di organico e fondi, semplificando il civile, sanzionando le richieste temerarie, aumentando la pena nel caso di sconfitta in appello.



Cito un caso politico, mi rendo conto che non si dovrebbe fare in un ragionamento, ma è irresistibile. Il caso del turco. Un anno fa lo arrestano, il procuratore capo di pescara dice che ci sono valaghe di prove, la giunta regionale abruzzese democraticamente eletta salta, poi il rinvio a giudizio, una marcia trionfale verso la giustizia. Ebbene? Appena depositati i materiali secretati le prove si sono volatilizzate, anzi nei verbali i carabinieri e la guardia di finanza chiedevano di arrestare non del turco, ma quello che lo accusa, il proprietario delle cliniche che era inferocito con del turco perché gli aveva tagliato i finanziamenti. Così ora la procura ha chiesto la riapertura delle indagini e se non saranno trovate prove, del turco andrà tranquillamente ad assoluzione.
Per non parlare del caso più clamoroso di questi giorni, su cui non si è scritta una riga, al contrario di quelli che dicono che la magistratura viene delegittimata dal regime.
Dopo 15 anni di processi, 23 mesi di carcerazione preventiva, la cassazione ha assolto definitivamente calogero mannino dall'accusa di associazione mafiosa. Il processo del secolo istruito da giancarlo caselli, costato milioni di euro di denaro pubblico, perché ricordiamo che fare i processi costa, è finito nel nulla più assoluto. E altri soldi costerà risarcire Mannino dell'illegittima detenzione. Ci voleva davvero 15 anni per arrivare a questa conclusione?

Dunque il problema di fondo è che riconoscere allo stato il diritto di metterci sotto processo per complessivi sei anni a me sembra più che sufficiente. Se lo stato non riesce a processarmi in quel tempo è un problema dello stato, non del cittadino, che non può accollarsi le disfunzioni dello stato. Altrimenti finiamo nello stato etico, dove il cittadino è subordinato allo stato.

Però mi si dirà, ma per fare le riforme ci vuole tempo, nel frattempo berlusconi si prende l'immunità ecc. Un dilemma. Beh sinceramente, se devo scegliere tra la possibilità di vedere berlusconi condannato e quella di avere un principio garantistico, per quanto introdotto per altri fini, io preferisco il principio.
Perché berlusconi prima o poi andrà via, mentre un principio può restare.


I casi Mannino e Del Turco sono emblematici. Cosa avrebbero dovuto fare i magistrati?
Non indagare? Nessun processo?
La questione Del Turco e' tuttora in sospeso, il problema risiede piu' nella forma mentis dei nostri connazionali piuttosto che in un effettivo problema della giustizia.
Si teme il processo, si ci sottrae (non in questi casi) al giudizio, e' ovvio che il popolo percepisca anche gli innocenti come colpevoli.
Avessero effettivamente apportato dei miglioramenti, a conti fatti si sta chiedendo ai giudici di vincere il GP di Monza con una Panda.
[Modificato da ObbligazioneNaturale 21/01/2010 14:56]
Email Scheda Utente
Post: 1.335
Post: 1.332
Utente Veteran
Moderatore
OFFLINE
22/01/2010 01:21
 
Quota

ripeto aboliamo la magistratura e il codice penale... w la libertà
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:21. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com