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A proposito di un discorso della Cancelliera Merkel ad un'assemblea della Confindustria tedesca

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2012 10:24
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25/09/2012 14:19
 
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L'intervento del prof. Prisco nel blog dei lettori di www.corriere.it
Posto su sua preghiera

Crisi e autocritiche a vari livelli, la terapia è comune

Leggo nei brani resi noti del discorso anche un’autocritica (“Abbiamo disatteso le promesse”: tutti, dunque) e comunque non il rifiuto secco di un Paese economicamente virtuoso ad assumersi la sua quota di debito di quelli in difficoltà, ma a farlo senza regole nuove e vincoli stringenti. Posizione corretta: anche gli Stati americani, nel divenire una Federazione, scambiarono il salvataggio di quelli indebitati (centralizzando il debito) con controlli severi. Il che vale anche - all’interno del nostro Paese - per le regioni e i partiti: non si tratta di buttare a mare le une e gli altri, come oggi si dice troppo superficialmente, ma di reintrodurre sulle prime stringenti controlli e di regolare i secondi con una legge generale su finanziamento, garanzia di contendibilità dei gruppi dirigenti, controlli pubblici sulle candidature. In due parole: trasparenza e responsabilità verso iscritti ed elettori, ovvero - in una sola (inglese) - accountability verso il popolo sovrano
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25/09/2012 19:42
 
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La trasparenza dei conti è fondamentale. Su questo devo dire che Renzi ha un progetto chiaro ed è anche grazie a questo che è riuscito a portarmi ad auspicare sempre di più per la sua elezione.
Tuttavia credo che il vero problema sia la possibilità per lo Stato (rectius i politici) di disporre di denaro pubblico. Insomma non inventeremo mai un sistema di garanzia veramente valido, perché si ruba in tutto il mondo e in Italia c'è un problema culturale molto profondo. Ora la realtà è che bisogna ridurre al minimo le occasioni di furto perché nessun uomo è santo e la tentazione fa l'uomo ladro.
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25/09/2012 20:43
 
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Sinceramente non mi è sembrato un discorso particolarmente importante o diverso da quelli che fa di solito il cancelliere, per dire poco dopo l'assunzione di responsabilità ha ribadito un secco no alla mutualizzazione del debito. Bastone e carota, in una logica tutta politica basata sulle elezioni dell'anno prossimo.
Anche il consenso tedesco alle decisioni di Draghi e alle Omt è tutta in una logica politica interna: meglio somministrare un po' di ossigeno a Spagna e Italia che trovarsele a chiedere un bailout che facesse inferocire i contribuenti tedeschi, così la rabbia se l'è beccata tutta draghi.
Per altro probabilmente i bailouts ci saranno lo stesso, anzi per la spagna sicuro, per l'italia quasi ma bisogna capire il modo.

Ora io trovo del tutto fuori luogo il paragone che non solo il prof ma molti altri fanno tra la situazione attuale e quella della nascita della federazione americana e del debito pubblico federale voluta da Alexander Hamilton nel 1792. Primo perché la situazione degli stati americani era molto diversa da quella europea, secondo perché il
debito che avevano era in gran parte stato fatto per la guerra del 1776, terzo Hamilton lo fece solo ed esclusivamente per ragioni politiche perché se non avessse garantito il debito la neonata nazione sarebbe diventata la repubblica delle banane e infatti pagò per primi i creditori esteri, mentre a quelli interni impose un default parziale pagando solo gli interessi entro un limite prestabilito al 4%.
Per altro la scelta di Hamilton fu tutt'altro che pacifica e segno un durissimo scontro che portò alla frantumazione del primo sistema partito americano fondato sul partito federalista e alla nascita del (primo)partito repubblicano che vinse le elezioni presidenziali del 1804 con Thomas Jefferson.
Per non dire che Hamilton volle la banca centrale che negli Usa scatenò una guerra di religione che durò un secolo con la sua abolizione da parte del presidente Andrew jackson e la riapprovazione a seguito del panico del 1907.
Infine, pur essendo il dollaro di allora una moneta unica per la federazione non era una moneta unica come l'euro oggi.
Di fatto negli gli Usa il dollaro ha assunto il ruolo di moneta unica solo dopo la guerra civile.

Ma ammesso che ci fosse la messa in comune del debito, se ne dovrebbe trarre la logica conclusione: la cessione della sovranità fiscale alla germania.
Le finanziarie dovranno essere scritte a Berlino, come è avvenuto in gran parte con l'ultima. Non possiamo pretendere di restare un paese fiscalmente indipendente se chiediamo al contribuente tedesco di accollarsi il nostro debito.

Cmq è superfluo ripetere che gli eurobond non sono una soluzione, soprattutto per l'italia dove sarebbe come dare la bomba atomica ad Unabomber.
[Modificato da trixam 25/09/2012 20:59]
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25/09/2012 20:53
 
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Re:
trixam, 25/09/2012 20.43:

Sinceramente non mi è sembrato un discorso particolarmente importante o diverso da quelli che fa di solito il cancelliere, per dire poco dopo l'assunzione di responsabilità ha ribadito un secco no alla mutualizzazione del debito. Bastone e carota, in una logica tutta politica basata sulle elezioni dell'anno prossimo.
Anche il consenso tedesco alle decisioni di Draghi e alle Omt è tutta in una logica politica interna: meglio somministrare un po' di ossigeno a Spagna e Italia che trovarsele a chiedere un bailout che facesse inferocire i contribuenti tedeschi, così la rabbia se l'è beccata tutta draghi.
Per altro probabilmente i bailout ci saranno lo stesso, anzi per la spagna sicuro, per l'italia quasi ma bisogna capire il modo.

Io trovo del tutto fuori luogo il paragone che non solo il prof ma molti altri fanno sulla situazione attuale con quella della nascita della federazione americana e del debito pubblico federale voluta da Alexander Hamilton nel 1792. Primo perché la situazione degli stati americani era molto diversa da quella europea, secondo perché il
debito che avevano era in gran parte stato fatto per la guerra del 1776, terzo Hamilton lo fece solo ed esclusivamente per ragioni politiche perché se non avessse garantito il debito la neonata nazione sarebbe diventata la repubblica delle banane e infatti pagò per primi i creditori esteri, mentre a quelli interni impose un default parziale pagando solo gli interessi entro un limite prestabilito al 4%.
Per altro la scelta di Hamilton fu tutt'altro che pacifica e segno un durissimo scontro che portò alla frantumazione del primo sistema partito americano fondato sul partito federalista e alla nascita del (primo)partito repubblicano che vinse le elezioni presidenziali del 1804 con Thomas Jefferson.
Per non dire che Hamilton volle la banca centrale che negli Usa scatenò una guerra di religione che durò un secolo con la sua abolizione da parte del presidente Andrew jackson e la riapprovazione a seguito del panico del 1907.
Infine, pur essendo il dollaro di allora una moneta unica per la federazione non era una moneta unica come l'euro oggi.
Di fatto negli gli Usa il dollaro ha assunto il ruolo di moneta unica solo dopo la guerra civile.

Ma ammesso che ci fosse la messa in comune del debito, se ne dovrebbe trarre la logica conclusione: la cessione della sovranità fiscale alla germania.
Le finanziarie dovranno essere scritte a Berlino, come è avvenuto in gran parte con l'ultima. Non possiamo pretendere di restare un paese fiscalmente indipendente se chiediamo al contribuente tedesco di accollarsi il nostro debito.

Cmq è superfluo ripete che gli eurobond non sono una soluzione, soprattutto per l'italia dove sarebbe come dare la bomba atomica ad Unabomber.




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25/09/2012 22:58
 
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Cmq è superfluo ripete che gli eurobond non sono una soluzione, soprattutto per l'italia dove sarebbe come dare la bomba atomica ad Unabomber.


Peggio.
Unabomber studio' ad Harvard, i nostri politici quando va bene non sanno cosa sia un tour operator.
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26/09/2012 10:24
 
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Se da un lato si vuol promuovere politiche europeiste ed una economia comune dall'altro si applica una politica protezionistica,per la serie "è bello fare gli europeisti col XXX degli altri".
Se uno dei due termini non verrà modificato ci sarà poco di cui discutere.
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