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Berlusconi si dimette?

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2011 16:59
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12/11/2011 19:51
 
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Dal professore Prisco, che mi prega di postare. L'articolo è stato inviato ieri al Corriere del Mezzogiorno
La preannunciata opposizione della Lega Nord e di Italia dei Valori ad un Esecutivo a caratura tecnica (ovviamente politico, ma capace di imporre sacrifici che i partiti non riuscirebbero a far digerire al loro elettorato), presieduto dal senatore Monti e appoggiato - pur con mal di pancia - dal PdL, nonché dal Terzo polo e dal PD, fa chiarezza, perché riarticola il nostro sistema politico tra forze pro-sistema e antisistema e ne prefigura un possibile sviluppo futuro, quando tornerà la normale dialettica democratica, sperabilmente con una differente legge elettorale. Esso si ricollega in realtà alla sua consueta storia politico-istituzionale di lungo periodo, che ha sempre visto una dinamica centripeta della competizione politica - con esclusione cioè delle “ali estreme” dall’area governativa - sia pure calata di volta in volta in contesti diversi e con nomi differenti degli attori partitici protagonisti.
La crisi del berlusconismo segna allora anche la fine di un modo erroneo di intendere il bipolarismo (approdo recente per l’Italia, condiviso dal centrodestra con l’area prodiana e veltroniana dei Democratici) e conferma i caratteri di lungo periodo della nostra storia politico-istituzionale, cui questo schema mal si adatta. Proveremo insomma ad uscire dal buio e cercheremo - sotto il tallone di un’Europa ad arcigna egemonia franco-tedesca - di introdurre le riforme indispensabili per riaggiustare la nostra barca, squassata da una tempesta economico-finanziaria in larga parte provocata dagli eccessi del passato, ma in altra artificiosa. giacché l’Italia resta infatti ben più solida, pur con tutti i suoi guai, della Grecia. Si avvierà poi, prevedibilmente, un nuovo contesto tripolare del sistema o un bipolarismo finalmente “incivilito”, rispetto a quello che abbiamo fin qui conosciuto.
Se dunque sta oggi emergendo come vincente il lato tecnocratico-finanziario della classe dirigente italiana (già il Paese si era affidato in passato, in circostanze difficili, ad Einaudi, Amato e Ciampi), la soluzione opposta delle elezioni subito o a brevissimo termine ha come sostenitori Bossi e i suoi, forse Vendola, certo Grillo, Di Pietro e il sindaco di Napoli. Quest’ultimo si è aggiunto, nel rifiuto del governo di intesa nazionale, al suo leader - di cui è del resto insofferente, mirando palesemente a sfilargli il partito - avendo peraltro già annunciato di recente il lancio di un suo movimento, mentre si appresta a dare il via ad “assemblee popolari”, concepite per incrementare la languente partecipazione politica dei cittadini, oggi disgustati dalla politica. Anch’essa si appoggia ad un diverso “potere forte” e sostanzialmente irresponsabile, quello - vindice e alla fine vincente nell’intento di disarcionare Berlusconi - dei pubblici ministeri: tale è stato appunto Di Pietro, tale de Magistris, tale infine - sia pure in aspettativa - il suo assessore Narducci. Riformisti contro populisti: sarà questa la battaglia finale?

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12/11/2011 19:57
 
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Questa è un'ottima analisi, anche se ritengo non ci sarà nessuna "Battaglia Finale"...
Una volta dimessosi Berlusconi Napolitano avrà le redini per gestire la crisi, e ritengo troverà i numeri sufficienti ad assicurare una base solida al governo Monti.
In caso contrario, saranno proprio i populisti ed i partiti pro-elezioni, a doversi far carico di tutte le conseguenze disastrose cui ci condurrebbero altri mesi di immobilismo e campagna elettorale.

In definitiva, per me le elezioni non le vuole davvero neppure chi le invoca, come IDV e Lega Nord, vogliono solo prendere le distanze dalle misure impopolari che il governo Monti dovrà giocoforza adottare, per ottenere consensi in vista delle future elezioni.
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12/11/2011 21:17
 
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Fantastico il gesto dell'ombrello di Di Pietro. Abbiamo proprio bisogno di questo tipo di persone, serie e responsabili, per superare la crisi.

ps: prescindendo da presunte appartenenze a sette sataniche, qualcuno ha notizie riguardo il programma di Monti? sono prospettabili riforme strutturali? privatizzazioni? imposte sui patrimoni? Grazie a chi vorrà informarmi...io non sono riuscito a trovare qualcosa di preciso in rete.

Ps2: quello che dice il Prof. Prisco è davvero angosciante. In buona sostanza il sistema politico non consente l'approvazione di riforme "inpopolari" e pertanto deve delegare tale infausto compito ai tecnici.


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12/11/2011 21:22
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 12/11/2011 14.01:



Anche Mario Draghi e Hank Paulson sono ex uomini Goldman. Non può essere che magari in quella banca ci vanno a lavorare semplicemente i migliori?




Corretto, specie con riferimento ai nomi menzionati.

Tuttavia in certi ruoli (mi riferisco a talune prestazioni consulenziali piuttosto "simboliche") le competenze passano in secondo piano.

L'esempio è quello di Prodi, che non mi risulta (forse mi sbaglio) sia in corsa per il nobel dell'economia ma che, tuttavia, aveva mani e braccia affondate nelle partecipazioni statali italiane ed era pertanto da considerare a pieno titolo "uomo di potere".

PS: nulla da dire sui servizi segreti deviati?
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13/11/2011 01:35
 
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Paperino!, 12/11/2011 16.26:

|Lyuba|, 12/11/2011 15.42:

Secondo il Corriere della Sera la (ipotetica) squadra di Monti dovrebbe essere - più o meno - questa:"Guido Tabellini, professore di economia presso l'università Bocconi al dicastero di via xx settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all'Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: secondo quanto apprende l'Agi da fonti ben informate dovrebbero essere questi i nomi che Mario Monti vorrebbe portare al governo. Solo tecnici, nessun politico, d'accordo con il presidente della Repubblica".




Insomma, D'Alema non rinuncia mai a intrufolarsi [SM=g2725401]



il vero problema di questo Paese è che nel 2012 ancora abbiamo gente come Giuliano Amato sulla cresta dell'onda, un uomo che come Napolitano e altri 3/4 dei politici italiani, dovrebbe stare al parco a portare i nipotini, per non dire alla casa di riposo...
Ci rendiamo conto che oltre a B. il vero problema di questo Paese è che la nostra classe politica è praticamente la stessa da 20 anni?
che c'è gente che è passata indenne dalla prima alla seconda repubblica e ancora sta lì?

E ritornando alle questioni tecniche in senso stretto, è vero che il PDL è destinato a sfaldarsi ma non dimentichiamoci che sono ancora in 308 alla camera e che per quanto si indeboliscano possono ancora rompere le uova nel paniere a tutti...
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13/11/2011 01:37
 
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Re:
.pisicchio., 12/11/2011 21.17:

Fantastico il gesto dell'ombrello di Di Pietro. Abbiamo proprio bisogno di questo tipo di persone, serie e responsabili, per superare la crisi.

ps: prescindendo da presunte appartenenze a sette sataniche, qualcuno ha notizie riguardo il programma di Monti? sono prospettabili riforme strutturali? privatizzazioni? imposte sui patrimoni? Grazie a chi vorrà informarmi...io non sono riuscito a trovare qualcosa di preciso in rete.

Ps2: quello che dice il Prof. Prisco è davvero angosciante. In buona sostanza il sistema politico non consente l'approvazione di riforme "inpopolari" e pertanto deve delegare tale infausto compito ai tecnici.





Di pietro ormai è a ruota libera, ha sistemato il figlio nel Consiglio regionale (una volta si era contenti di sistemare i figli alle Poste) e può concedersi queste manifestazioni di libertà. il buon tonino si è assicurato che il figlio salisse in un listone sicuro, 10mila euro al mese puliti e vitalizio... giustamente..


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Re:
MARTINA.SANNINO83, 12/11/2011 19.43:

Vabbè, ci sono certe cose che io trovo allucinanti...su facebook ho letto delle cose assurde. E tutto questo x politica...




Facebook è incredibilmente efficiente nel tirare fuori il peggio delle persone. Prima o poi bisognerà fargli causa.

Dalle stronzate della folla di FB sembra che i problemi dell'Italia siano finiti.
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13/11/2011 05:08
 
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Quiz:

Secondo voi che lavoro fa il figlio di Monti?

ok...avete capito...

e dove insegna?

Solo per ribadire che siamo pur sempre in Italia.
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13/11/2011 10:50
 
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Re:
.pisicchio., 13/11/2011 05.08:

Quiz:

Secondo voi che lavoro fa il figlio di Monti?

ok...avete capito...

e dove insegna?

Solo per ribadire che siamo pur sempre in Italia.




Magari avendo quel padre è preparato sul serio [SM=x43819]
No vabbè, ma le caste son sempre esistite...
Sarebbe bello avere un giorno un Paese meritocratico, ma smettendola di fare sogni e tornandocene da Utopia sul Pianeta Terra, direi che almeno dobbiamo pretendere che si inizino politiche che abbiano prospettiva di lungo periodo.
Basta con i politici che fanno i miracoli, mettono le pezze e rimandano il problema quintuplicato al futuro...occorre gente che programmi per miglioramenti lenti ma solidi. Per riforme di prospettiva.
Occorre una politica che possa programmare il lungo periodo, senza promettere il milione di posti di lavoro domani, ma che crei semmai un posto di lavoro al giorno, di modo da avere la certezza assoluta, senza salti nel buio, che al milione di posti di lavoro in più prima o poi si arriverà e, una volta raggiunti, non sia più facile perderli.

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il problema è che noi non abbiamo la spinta propulsiva che hanno avuto i veri indignados,quelli del Medio Oriente e del resto d'Europa...siamo bravi solo a fare casino
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13/11/2011 18:31
 
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Re:
.pisicchio., 13/11/2011 05.08:

Quiz:

Secondo voi che lavoro fa il figlio di Monti?

ok...avete capito...

e dove insegna?

Solo per ribadire che siamo pur sempre in Italia.




Però la Bocconi è privata e non è un particolare di secondo piano.

Si parla di patrimoniale sopra il milione
Liberalizzazione professioni (proposta avversata dal PDL... appunto ecco la nostra destra)
Dismissione patrimonio dello Stato (proposta avversata dalla Lega e dall'IDV)
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13/11/2011 18:39
 
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Re:
.pisicchio., 12/11/2011 21.17:



Ps2: quello che dice il Prof. Prisco è davvero angosciante. In buona sostanza il sistema politico non consente l'approvazione di riforme "inpopolari" e pertanto deve delegare tale infausto compito ai tecnici.






non consente perché c'è mancanza di coraggio (o di attributi)


Martin Niemoller :
Quando i nazisti vennero per i comunisti, | Io restai in silenzio; | Non ero comunista. || Quando rinchiusero i socialdemocratici, | Rimasi in silenzio; | Non ero un socialdemocratico. || Quando vennero per i sindacalisti, | Io non feci sentire la mia voce; | Non ero un sindacalista. || Quando vennero per gli ebrei, | Rimasi in silenzio; | Non ero un ebreo. || Quando vennero per me,
Non era più rimasto nessuno che potesse far sentire la mia voce.



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13/11/2011 19:10
 
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Certo: riformisti contro populisti.....peccato che tra i populisti il Prof. Prisco inserisca sempre e comunque- qualunque cosa succeda- Vendola e Di Pietro( con l'immancabile Sindaco di Napoli....)- insomma la sinistra è ontologicamente populista-
Poco conta che Vendola non si sia schierato per le elezioni anticipate( ma solo perchè la situazione economica dell'Italia non lo permette, altrimenti sarebbero forse la strada migliore da percorrere....nonostante la legge elettorale, nonostante il conflitto d'interessi), e che Di Pietro si sia convinto a dare il suo appoggio a Monti.

La Lega, caro Prof., è ancora per le elezioni anticipte.....non cambia idea....
E il Pdl, dopo averci portato sull'orlo del baratro, parla ancora dell'ingiustizia del governo tecnico( uno scippo), delle colpe della Merkel e Sarkozy, delle banche, comunisti, giudici e Fini.
Forse il populismo è piuttosto questo.

Non l'affermare che, data la situazione economica, un governo tecnico è inevitabile ma non la soluzione più democratica.
[Modificato da nekonika 13/11/2011 19:11]
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13/11/2011 19:21
 
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Vorrei anche esprimere la mia opinione sulle scene di festeggiamento fuori il Quirinale di ieri sera....
Alfano si dice dispiaciuto perchè chi festeggiava forse ignorava che Berlusconi ha governato in questi anni non in seguito ad un golpe, ma in seguito ad una democratica elezione....
Alfano però ignora che da dicembre scorso, la democrazia è un po' passata in secondo piano: la compravendita dei parlamentari ed il galleggiamento di un governo senza i numeri per affrontare la crisi e che, ancora pochi giorni fa, parlava della priorità del processo breve, ha esasperato gli italiani.
E l'esasperazione porta a scene come quella fuori il Quirinale.....
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13/11/2011 19:22
 
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MILANO - «L'Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici e i miei orizzonti». In quello che potrebbe essere il suo testamento politico dopo le dimissioni, un videomessaggio diffuso subito dopo il termine delle consultazioni al Quirinale, Berlusconi torna al suo primo messaggio alla nazione da uomo politico. E cita l'incipit di quel filmato che terminava col celebre annuncio: «scendo in campo». E dopo aver ripercorso i risultati del suo impegno governativo, ha ribadito: «A quanti hanno esultato per quella mia uscita di scena voglio dire che da oggi raddoppio il mio impegno per migliorare l'Italia. Non mi arrenderò fino a quando non avremo modernizzato l'Italia»
L'ORGOGLIO DEL PREMIER USCENTE - Berlusconi «rivendica con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia»: lo aveva scritto anche il premier dimissionario Silvio Berlusconi in una lettera inviata oggi al segretario nazionale della Destra, Francesco Storace, che sta celebrando a Torino il secondo congresso del partito. «Saremo come sempre al servizio dell'Italia», ha aggiunto Berlusconi: «Mi sono dimesso per senso di responsabilità e dello Stato, per evitare all'Italia un nuovo attacco della speculazione finanziaria, senza mai essere stato sfiduciato dal Parlamento alla Camera e al Senato dove abbiamo al fiducia».

PENDOLO - «C'è chi lavora da tempo perchè il pendolo della politica italiana torni indietro, ai tempi in cui la volontà degli elettori era commissariata dalle oligarchie di partito abituate a gestire in proprio, al riparo da ogni responsabilità, la forza che i cittadini consegnavano loro al momento del voto. Siamo stati i protagonisti di una riforma di segno bipolare, fondata sul principio per cui il popolo sceglie non soltanto il Parlamento, ma anche le alleanze e il Capo del governo. L'impegno è che quanto è stato conquistato in questi anni nel segno della modernità non vada disperso. E che anzi possa consolidarsi in un Paese che sta già dando molto, moltissimo in termini di rigore economico e che ha accettato con grande senso di responsabilità i sacrifici imposti dalle manovre di luglio e agosto. Siamo andati avanti» nella consapevolezza che «la maggioranza voluta dagli italiani avesse il diritto e soprattutto il dovere di governare, ma alla fine in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che è il vizio più antico della politica italiana. » scrive ancora il premier uscente.

FRONDA - La «fronda» della componente finiania è stato il «peccato originale» che ha minato «il percorso di una legislatura che avrebbe dovuto essere costituente e che si è invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene. Condivido il vostro spirito e mi auguro di riprendere insieme a voi il cammino di governo» conclude l'ex presidente del Consiglio.
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13/11/2011 19:28
 
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Re:
mikele88uni, 13/11/2011 19.22:

MILANO - «L'Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici e i miei orizzonti». In quello che potrebbe essere il suo testamento politico dopo le dimissioni, un videomessaggio diffuso subito dopo il termine delle consultazioni al Quirinale, Berlusconi torna al suo primo messaggio alla nazione da uomo politico. E cita l'incipit di quel filmato che terminava col celebre annuncio: «scendo in campo». E dopo aver ripercorso i risultati del suo impegno governativo, ha ribadito: «A quanti hanno esultato per quella mia uscita di scena voglio dire che da oggi raddoppio il mio impegno per migliorare l'Italia. Non mi arrenderò fino a quando non avremo modernizzato l'Italia»
L'ORGOGLIO DEL PREMIER USCENTE - Berlusconi «rivendica con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia»
: lo aveva scritto anche il premier dimissionario Silvio Berlusconi in una lettera inviata oggi al segretario nazionale della Destra, Francesco Storace, che sta celebrando a Torino il secondo congresso del partito. «Saremo come sempre al servizio dell'Italia», ha aggiunto Berlusconi: «Mi sono dimesso per senso di responsabilità e dello Stato, per evitare all'Italia un nuovo attacco della speculazione finanziaria, senza mai essere stato sfiduciato dal Parlamento alla Camera e al Senato dove abbiamo al fiducia».

PENDOLO - «C'è chi lavora da tempo perchè il pendolo della politica italiana torni indietro, ai tempi in cui la volontà degli elettori era commissariata dalle oligarchie di partito abituate a gestire in proprio, al riparo da ogni responsabilità, la forza che i cittadini consegnavano loro al momento del voto. Siamo stati i protagonisti di una riforma di segno bipolare, fondata sul principio per cui il popolo sceglie non soltanto il Parlamento, ma anche le alleanze e il Capo del governo. L'impegno è che quanto è stato conquistato in questi anni nel segno della modernità non vada disperso. E che anzi possa consolidarsi in un Paese che sta già dando molto, moltissimo in termini di rigore economico e che ha accettato con grande senso di responsabilità i sacrifici imposti dalle manovre di luglio e agosto. Siamo andati avanti» nella consapevolezza che «la maggioranza voluta dagli italiani avesse il diritto e soprattutto il dovere di governare, ma alla fine in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che è il vizio più antico della politica italiana. » scrive ancora il premier uscente.

FRONDA - La «fronda» della componente finiania è stato il «peccato originale» che ha minato «il percorso di una legislatura che avrebbe dovuto essere costituente e che si è invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene. Condivido il vostro spirito e mi auguro di riprendere insieme a voi il cammino di governo» conclude l'ex presidente del Consiglio.




Ecco un vero esempio di populismo: con la maggioranza più ampia possibile il Governo Berlusconi non ha fatto una( e dico una) riforma, non ha affrontato la crisi ma anzi l'ha negata fino all'inverosimile( ma non è di pochi giorni fa il discorso di Berlusconi in cui ha negato la crisi perchè i ristoranti sono pieni??????) ed ora ci viene a dire che continuerà ad impegnarsi per il bene dell'Italia....ma anche no, grazie.......
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13/11/2011 20:52
 
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Re: Re:
giusperito, 13/11/2011 18.31:




Però la Bocconi è privata e non è un particolare di secondo piano.

Purtroppo non cambia nulla. Nel senso che i concorsi sono gli stessi, con tanto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Quando vuoi in privato ti dico quello che so e che ho visto in prima persona. In pubblico proprio non posso.




Si parla di patrimoniale sopra il milione
Liberalizzazione professioni (proposta avversata dal PDL... appunto ecco la nostra destra)
Dismissione patrimonio dello Stato (proposta avversata dalla Lega e dall'IDV)



Costi della politica (es. province, enti inutili, etc.) nulla?

Forse sarebbe necessaria anche una nuova legge elettorale...
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13/11/2011 20:56
 
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Re:
mikele88uni, 13/11/2011 19.22:

MILANO - «L'Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici e i miei orizzonti». In quello che potrebbe essere il suo testamento politico dopo le dimissioni, un videomessaggio diffuso subito dopo il termine delle consultazioni al Quirinale, Berlusconi torna al suo primo messaggio alla nazione da uomo politico. E cita l'incipit di quel filmato che terminava col celebre annuncio: «scendo in campo». E dopo aver ripercorso i risultati del suo impegno governativo, ha ribadito: «A quanti hanno esultato per quella mia uscita di scena voglio dire che da oggi raddoppio il mio impegno per migliorare l'Italia. Non mi arrenderò fino a quando non avremo modernizzato l'Italia»
L'ORGOGLIO DEL PREMIER USCENTE - Berlusconi «rivendica con orgoglio quanto siamo riusciti a fare in questi tre anni e mezzo segnati da una crisi internazionale senza precedenti nella storia»: lo aveva scritto anche il premier dimissionario Silvio Berlusconi in una lettera inviata oggi al segretario nazionale della Destra, Francesco Storace, che sta celebrando a Torino il secondo congresso del partito. «Saremo come sempre al servizio dell'Italia», ha aggiunto Berlusconi: «Mi sono dimesso per senso di responsabilità e dello Stato, per evitare all'Italia un nuovo attacco della speculazione finanziaria, senza mai essere stato sfiduciato dal Parlamento alla Camera e al Senato dove abbiamo al fiducia».

PENDOLO - «C'è chi lavora da tempo perchè il pendolo della politica italiana torni indietro, ai tempi in cui la volontà degli elettori era commissariata dalle oligarchie di partito abituate a gestire in proprio, al riparo da ogni responsabilità, la forza che i cittadini consegnavano loro al momento del voto. Siamo stati i protagonisti di una riforma di segno bipolare, fondata sul principio per cui il popolo sceglie non soltanto il Parlamento, ma anche le alleanze e il Capo del governo. L'impegno è che quanto è stato conquistato in questi anni nel segno della modernità non vada disperso. E che anzi possa consolidarsi in un Paese che sta già dando molto, moltissimo in termini di rigore economico e che ha accettato con grande senso di responsabilità i sacrifici imposti dalle manovre di luglio e agosto. Siamo andati avanti» nella consapevolezza che «la maggioranza voluta dagli italiani avesse il diritto e soprattutto il dovere di governare, ma alla fine in Parlamento ha prevalso la logica dei piccoli ricatti e del trasformismo che è il vizio più antico della politica italiana. » scrive ancora il premier uscente.

FRONDA - La «fronda» della componente finiania è stato il «peccato originale» che ha minato «il percorso di una legislatura che avrebbe dovuto essere costituente e che si è invece incagliata nelle secche di una politica che non ci appartiene. Condivido il vostro spirito e mi auguro di riprendere insieme a voi il cammino di governo» conclude l'ex presidente del Consiglio.




Veramente senza pudore. Mi fa quasi più pena di quelli che hanno lanciato le monetine.

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13/11/2011 21:14
 
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berlusconi sembra aver fermato il tempo : ascoltare le sue parole è come ascoltare le televendite dei primi anni novanta. la speranza è che dopo le dimissioni di berlusconi che hanno segnato la fine dell'uomo politico berlusconi(?) si possa tornare a parlare di riforme in modo più sereno. La speranza è cioè che la fine di berlusconi abbia segnato anche la fine del berlusconismo. Berlusconi è stato l'uomo sbagliato nel momento giusto: dopo mani pulite l'italia aveva l'occasione per diventare una democrazia più matura; così non è stato. Oggi ne paghiamo le conseguenze . Non condivido l'entusiasmo per la fine di questo governo da parte degli antiberlusconiani : non è stata la sinistra a sconfiggere berlusconi ma è stata l'europa a imporci di cambiare rotta. Anzi si potrebbe dire che questo esito consente a berlusconi di smarcarsi dalle riforme impopolari che questo governo si presume adotterà.
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13/11/2011 21:17
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
JuanManuelFangio, 12/11/2011 14.01:



Anche Mario Draghi e Hank Paulson sono ex uomini Goldman. Non può essere che magari in quella banca ci vanno a lavorare semplicemente i migliori?




Non c'è dubbio che i migliori lobbisti lavorino per goldman.

ps Giusto per dire, due settimane fa il new york times ha scritto un editoriale piuttosto critico verso Mario Draghi chiedendogli di spiegare quale fosse stato il suo ruolo nello swap goldman riguardo alla grecia.
La risposta di draghi è che lui se ne era già andato, ma sembra che sia una piccola bugia. Silenzio radar sulla stampa italiana.

pps che il panico dell'ultima settimana sia stato orchestrato da goldman non è una tesi complottista.

www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=919830&...

[Modificato da trixam 13/11/2011 21:19]
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