Concordo pienamente sul fatto che l'impennarsi dello spread sia dovuto principalmente all'inconsistenza della nostra politica economica e alla credibilità nulla del nostro governo, però c'è da fare una precisazione.
Lo spread altro non è che il differenziale tra rendimenti dei BTP italiani e i suoi omologhi tedeschi. Il differenziale appunto misura uno scarto tra due valori. Questo scarto può ampliarsi per due motivi:
a) se il rendimento del BTP italiano aumenta, fermo restando il rendimento del Bund tedesco;
b) se il rendimento del Bund tedesco scende mentre rimane fermo il rendimento del BTP italiano.
La seconda ipotesi, come detto, fa aumentare lo spread senza che i nostri titoli ne siano coinvolti direttamente. La cosa è tutt'altro che improbabile. Come sta accadendo in questo periodo, data l'estrema volatilità del mercato, i capitali cercano approdi sicuri. Tra di questi ci sono i titoli tedeschi, considerati tra i più affidabili al mondo. Se c'è una richiesta crescente di bund tedeschi i rendimenti di questi ultimi scendono ulteriormente. Una domanda sostenuta di titoli non rende necessario un alto tasso d'interesse affinché essi siano appetibili.
Questa è la situazione descritta al punto b) di cui sopra. Lo spread aumenta perché il rendimento dei titoli tedeschi cala.
In sintesi, non ogni volta che lo spread sale lo stato italiano si finanzia a costi crescenti.
Inoltre, mi lascia perplessa una cosa dell'articolo di Boeri. Secondo Roubini con le dimissioni di B. lo spread calerebbe di 50/100 bp. A me sembra una previsione poco precisa per un economista della sua statura. Tra 50 e 100 bp il range è elevatissimo. E' come dire: il Napoli con l'acquisto di Cavani farà tra i 10 e i 20 punti in più in campionato.
Per il resto, il nostro governo è talmente poco credibile agli occhi dei mercati che a seguito del downgrade, Piazza Affari ha reagito come se nulla fosse, o come se la notizia fosse un dato acclarato già da tempo.
[Modificato da JuanManuelFangio 20/09/2011 23:58]