Massimo Volume, 11/03/2011 09.33:
E' interessante questo commento, perché denota come siamo talmente abituati a reputare la corruzione un fatto normale, diffuso, che l'assurdità non sta nell'accettare la mazzetta ma nel rifiutarla.
A maggior ragione se in Marocco, dove sono poveri quindi che fessi a non farsi corrompere!
Certo, ci sarebbe quel piccolissimo dettaglio della dignità, dell'onestà...
ps. si diceva Berlusconi non è così fesso, infatti è una faina, perché per chiamare in questura e dire che Ruby è la nipote di Mubarak bisogna essere notoriamente delle volpi...
La corruzione è un fenomeno di sistema oltre ad essere regolato dai normali principi sugli incentivi dell'azione umana.
Per quanto riguarda il primo aspetto ti aggiungo il link dell'indice sulla corruzione dove si evince che il Marocco è peggio di noi. Infatti si tratta di un sistema a forte burocrazia (la definirei densa) e come tale è più vulnerabile nei confronti dei fenomeni corruttivi.
www.transparency.it/upload_doc/CPI2010_table.pdf
Per l'aspetto degli incentivi è ovvio che la differenza nei valori economici assoluti e situazione di indigenza rendano più probabile la corruzione, benché siano, secondo me, determinanti il senso di impunità diffuso e il funzionamento della macchina giudiziaria.
In ogni caso la mia cultura mi impedisce di ritenere la marocchina in re ipsa colpevole, ma analogamente non posso ritenere B. sicuramente colpevole. Tuttavia credo che il punto vero sia la pochezza giornalistica dell'articolo che è degno dello stile attribuito a Belpietro.