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La regione Campania continua a distruggere...

Ultimo Aggiornamento: 11/02/2011 00:31
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11/02/2011 00:31
 
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dopo aver azzerato e chiuso il teatro trianon

dopo aver neutralizzato il direttore del teatro stabile (mercadante-ridotto-san ferdinando)

ora tocca al napoli teatro festival italia - tutto azzerato

La provincia e la regione di destra hanno quasi distrutto definitivamente gli ottimi risultati raggiunti precedentemente per il teatro



NAPOLI - Il presidente della Fondazione Campania dei Festival, che organizza il «Napoli Teatro Festival Italia», Rachele Furfaro, si è dimessa dall’incarico, mentre al direttore della kermesse Renato Quaglia è stato azzerato il contratto.

RIMESSO IL MANDATO - I consiglieri di amministrazione della Fondazione hanno reso noto di aver «rimesso il mandato nelle mani del presidente della giunta regionale campana Stefano Caldoro».

AZZERATI CINQUANTA CONTRATTI - Con l’uscita del presidente della Fondazione Campania dei Festival Rachele Furfaro, seguito all’azzeramento di cinquanta contratti dello staff richiesto dalla Regione Campania, compreso quello del direttore artistico Renato Quaglia, il programma della quarta edizione, dal 9 al 26 giugno, tema «Altrove», potrebbe restare solo sulla carta.

SOLI SETTE DIPENDENTI - In ottemperanza al decreto legge 78/10 che a causa dello sforamento del patto di stabilità ha imposto fin dal giugno scorso la revoca dei contratti a tempo determinato (anche agli enti partecipati della Regione), la Fondazione si ritrova infatti con soli sette dipendenti. Ritenendo di essere un organismo di diritto privato la Fondazione è ricorsa al Tar fino al Consiglio di Stato che si è definitivamente pronunciato il 14 gennaio scorso, facendo prevalere la tesi della Regione.

FURFARO: NON CI SONO PIU' LE CONDIZIONI PER LAVORARE - «Mi dimetto, non esistono più le condizioni perchè si realizzi il progetto costruito in tre anni con questo gruppo di lavoro - ha annunciato in una conferenza stampa Furfaro, affiancata dai consiglieri d’amministrazione Riccardo Satta Flores e Giancarlo Santalmassi, nella quale ha ricostruito le vicende degli ultimi mesi - nutrivamo un dubbio sul fatto che la Fondazione potesse essere oggetto di quelle disposizioni, per questo abbiamo fatto i ricorsi. Mi dimetto perché ho scelto dall’inizio di essere accanto ai lavoratori. Un festival vive di contratti a tempo determinato, abbiamo chiesto più volte di parlarne con la Regione ma non ci hanno mai risposto, siamo stati abbandonati nel silenzio».

I FORNITORI DEL 2010 ASPETTANO ANCORA IL SALDO - Furfaro tiene a ricordare che i bilanci della Fondazione sono in ordine, certificati da agenzie internazionali, e che da quando la giunta Caldoro si è insediata non sono più arrivati fondi. «Aspettiamo i tre milioni di euro del POR, che abbiamo rendicontato da un anno e che dovrebbero invece essere pagati in 90 giorni; un milione e duecentomila euro per il progetto Punta Corsara e i 750mila euro dal bilancio regionale ordinario, ridotti rispetto ai due milioni che ci erano stati destinati. Compagnie e fornitori del 2010 attendono ancora il saldo, siamo andati avanti grazie alla fiducia delle banche e agli sponsor. Un mese fa abbiamo saputo che non avremo neanche il contributo del Ministero per i beni e le attività culturali perché non sono più disponibili i due milioni di euro di Lottomatica». In coerenza con la nuova situazione economica, il cartellone, sia pure in forma ridotta, è stato approntato e reso noto, con la volontà di fare, se richiesto, da «traghettatori» verso quella che sarà la nuova gestione: «Devono solo dirci a chi dare le carte - dice Quaglia - se la Regione vuole i tempi tecnici per fare il festival ci sono. A Napoli ho fatto una esperienza straordinaria. Sono stato invitato a proseguire con un nuovo CdA ma non ritengo ci sia la possibilità». Tra gli eventi programmati sei co-produzioni internazionali, sette nazionali, circa 25 titoli ospitati in vari teatri cittadini a cominciare dal San Carlo.

INTERVIENE BASSOLINO: E' AUTOLESIONISMO - «In appena tre anni si è affermato come uno dei più importanti festival a livello internazionale; è stato apprezzato dalla migliore critica. Grande è stato il successo di pubblico. Adesso rischia di chiudere e di finire: distruggere le cose migliori è puro autolesionismo». Così Antonio Bassolino sulla vicenda del Teatro Festival di Napoli, contenuto nel sito www.fondazionesudd.it. Aggiunge Bassolino: «Al bravissimo Renato Quaglia, ex direttore, e agli altri 49 collaboratori che sono stati licenziati, a Rachele Furfaro che è stata costretta a dimettersi il mio più forte ringraziamento per il positivo contributo che hanno dato a Napoli e alla Campania».
[Modificato da kusovme 11/02/2011 00:32]


...Kusovme
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