Salve a tutti! Nel corso della mia esperienza universitaria (che, se tutto va bene, entro l’anno dovrebbe terminare) ho maturato una convinzione: quella, cioè, che la nostra Facoltà dia una preparazione molto, molto bassa.
La “colpa”, secondo me, va divisa tra noi studenti e la stessa Università. Noi studenti, perché troppo spesso (io per primo!) ci adeguiamo alla regola non scritta secondo cui “a Giurisprudenza seguire i corsi non serve a nulla”.
L’Università, perché tutta improntata sulla teoria e per niente sulla pratica. Mai una visita in tribunale, mai uno stage (anche solo di una settimana!) presso uno studio legale (so che sarebbe difficile indirizzare migliaia di studenti verso studi legali, ma una soluzione la si potrebbe trovare, tipo una turnazione), mai un’esercitazione di scrittura di atti e documenti…
Quando studiai diritto privato comparato, lessi del modello tedesco: esami tutti scritti (che forse nemmeno è auspicabile, visto che le professioni legali presuppongono anche un po’ di abilità nel parlare) e, dopo ogni esame importante, (Penale, Civile, Amministrativo ecc…) uno stage di qualche mese presso qualche studio o tribunale, in modo (credo) da fissare quello che si era appena studiato (mentre da noi, almeno per quel che mi riguarda, dopo pochi mesi che hai dato un esame, nella memoria questo ha già fatto spazio al nuovo esame da preparare…).
Che ne pensate? Siete anche voi d’accordo sul fatto che la nostra Università sia poco formativa?
Attendo le vostre impressioni.
peppe C.