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Suicida prete molestatore smascherato da "Le Iene"

Ultimo Aggiornamento: 29/11/2010 19:04
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28/11/2010 23:51
 
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(AGI) - Bergamo, 28 nov. - Il sacerdote smascherato dalle 'Iene' come molestatore, che era stato sospeso, si e' suicidato buttandosi sotto un treno. E' successo stamattina alle 11,30.
Il religioso ha raggiunto la linea ferroviaria Milano-Brescia nelle campagne tra Masano e Pagazzano e si e' lanciato sotto un convoglio in arrivo, morendo sul colpo. Lo scorso aprile S.R., 51 anni, in servizio al Santuario di Caravaggio, era diventato un caso di cronaca dopo che gli inviati della trasmissione di Italia 1 avevano scoperto la sua abitudine ad approfittare di coloro che si rivolgevano a lui per consigli spirituali, sottoponendoli a pesanti molestie. Una Iena con telecamera nascosta, che aveva filmato tutto. Solo due mesi dopo la messa in onda del servizio si era scoperto che il sacerdote filmato era in servizio al Santuario di Caravaggio. Il prete era stato quindi sospeso dalle sue funzioni e inviato in una comunita' di cura. Una situazione che a quanto pare non e' riuscito a sopportare.

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29/11/2010 00:10
 
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una cosa buona nella vita gli è riuscita!









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29/11/2010 00:13
 
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Forse..se aveva questo senso di colpa (perchè credo lo abbia fatto per senso di colpa),tanto "innocente" non era...
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29/11/2010 00:15
 
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Re:
(Samentha83), 29/11/2010 0.13:

Forse..se aveva questo senso di colpa (perchè credo lo abbia fatto per senso di colpa),tanto "innocente" non era...




che fosse innocente è da escludere per ovvi motivi, se non ci fossero stati i video e il clamore pubblico non si sarebbe ucciso.
Cmq non provo pietà, sarei ipocrita se dicessi il contrario.
[Modificato da legittimagiustizia 29/11/2010 00:17]









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29/11/2010 00:23
 
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ma tra l'altro il suicidio non è un peccato gravissimo x la chiesa o sbaglio [SM=x43608]?


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29/11/2010 09:21
 
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...lo volevo scrivere io questo post, in quanto appresa la notizia, ieri mi è subito venuta un'amara riflessione, che purtroppo devo ripetere in continuazione:
SFORTUNATA è quella nazione ove alla giustzia dei tribunali si sostituisce la gogna mediatica, i cui paladini sono quei soggetti che per natura non sono e non devono essere per nulla interessati alla verità, ma solo allo scoop che fa fare audience.
SFORTUNATA è l'Italia.



…ma il Capitano Bellodi, emiliano di Parma, per tradizione familiare repubblicano, e per convinzione, faceva quello che in antico si diceva il mestiere delle armi, e in un corpo di polizia, con la fede di un uomo che ha partecipato a una rivoluzione e dalla rivoluzione ha visto sorgere la legge: e questa legge che assicurava libertà e giustizia, la legge della Repubblica, serviva e faceva rispettare. E se ancora portava la divisa, per fortuite circostanze indossata, se non aveva lasciato il servizio per affrontare la professione di avvocato cui era destinato, era perché il mestiere di servire la legge della Repubblica, e di farla rispettare, diventava ogni giorno più difficile.
Leonardo Sciascia - Il giorno della civetta

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29/11/2010 09:38
 
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Re:
VincenzoP@, 29/11/2010 9.21:

...lo volevo scrivere io questo post, in quanto appresa la notizia, ieri mi è subito venuta un'amara riflessione, che purtroppo devo ripetere in continuazione:
SFORTUNATA è quella nazione ove alla giustzia dei tribunali si sostituisce la gogna mediatica, i cui paladini sono quei soggetti che per natura non sono e non devono essere per nulla interessati alla verità, ma solo allo scoop che fa fare audience.
SFORTUNATA è l'Italia.




ma perchè scusa?che senso ha ciò che hai scritto? le indagini giornalistiche esistono in tutto il mondo,da sempre....

lo sporco pedofilo ,rattuso, come volete voi,si è ucciso per la vergogna
mediatica,che possiamo farci noi? che ben vengano queste indagini giornalistiche,quale verità?più di un video in cui utilizza la religione per molestare donne e bambini cosa ci serve?

risposino in pace le vittime di queste merde, in vita ne patiranno di tormenti
non ho fatto nessuna amara riflessione, mi sono rallegrato!!
[Modificato da legittimagiustizia 29/11/2010 09:42]









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29/11/2010 10:46
 
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non sono d'accordo. l'indagine giornalistica ha senso se affianca, e non si sostituisce a quella giudiziaria. in Italia troppe volte si è condannati sui media ed assolti nelle aule di giustizia, e il più delle volte non certo perchè innocenti.
A me il pedofilo, il rattuso ecc.ecc. mi fa schifo tanto quanto a te, ed il mondo è certamente un posto migliore adesso che questo xxx si è buttato sotto al treno.
Mi da fastidio che una storia del genere noi come Istituzioni non siamo in grado di affrontarla e deve intervenire la TV.
Che la vittima degli abusi si sente in dovere di andarle a raccontare solo alle Iene, e non alle Forze dell'Ordine. Perchè questo? perchè la giustizia è malata. Perchè la gente si fida delle iene e di striscia (CHE BEN VENGANO, ATTENZIONE!!) e non delle Istituzioni. Il mio lamento è rivolto alla giustizia italiana, e non certo alla morte di questo frate rattuso.



…ma il Capitano Bellodi, emiliano di Parma, per tradizione familiare repubblicano, e per convinzione, faceva quello che in antico si diceva il mestiere delle armi, e in un corpo di polizia, con la fede di un uomo che ha partecipato a una rivoluzione e dalla rivoluzione ha visto sorgere la legge: e questa legge che assicurava libertà e giustizia, la legge della Repubblica, serviva e faceva rispettare. E se ancora portava la divisa, per fortuite circostanze indossata, se non aveva lasciato il servizio per affrontare la professione di avvocato cui era destinato, era perché il mestiere di servire la legge della Repubblica, e di farla rispettare, diventava ogni giorno più difficile.
Leonardo Sciascia - Il giorno della civetta

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29/11/2010 10:47
 
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uno in meno


I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...
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29/11/2010 11:17
 
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Re:
Serena81., 29/11/2010 0.23:

ma tra l'altro il suicidio non è un peccato gravissimo x la chiesa o sbaglio [SM=x43608]?






si.

pero' sere, a me nn fa' pieta'.

caggiafa' saro' insensibile..


"quando un diritto diventa privilegio,un paese diventa cattivo"!

"IAMM A DA' MAZZAT PRIM E ABBUSCA'!!!!"
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Chi è causa del suo mal pianga se stesso...
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29/11/2010 12:21
 
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Re:
Paperino!, 29/11/2010 2.12:

...
Riposi in pace.




quoto.
xxx Meglio essere vittima che complice.xxx
http://www.studibiblici.it/conferenze.html

Schiavo di nessuno,Servo di tutti.
http://www.studibiblici.it/videoomelieindiretta.html
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29/11/2010 12:39
 
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Re: Re:
paco.84, 29/11/2010 11.17:




si.

pero' sere, a me nn fa' pieta'.

caggiafa' saro' insensibile..



no ma nemmeno a me...
anzi penso ke sia grave ke abbia scelto di suicidarsi andando ancora una volta contro quello in cui avrebbe dovuto credere!
mi rendo conto che è un discorso riduttivo e ke ci possono essere tante debolezze,ma credo ke non ci sia nulla di peggio di chi abusa di una simile posizione...
quanto alla gogna mediatica che effettivamente l'avrà spinto al suicidio,avrei preferito 100mila volta una condanna alla sua morte,ma cosa avremmo dovuto fare x nn metterlo alla gogna?quello ke spesso fa la kiesa?coprire e trasferire?
in un modo o nell'altro si sarebbe saputo,insomma discutibile il come,ma la sostanza nn cambia



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29/11/2010 12:52
 
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Re: Re: Re:
Serena81., 29/11/2010 12.39:



no ma nemmeno a me...
anzi penso ke sia grave ke abbia scelto di suicidarsi andando ancora una volta contro quello in cui avrebbe dovuto credere!
mi rendo conto che è un discorso riduttivo e ke ci possono essere tante debolezze,ma credo ke non ci sia nulla di peggio di chi abusa di una simile posizione...
quanto alla gogna mediatica che effettivamente l'avrà spinto al suicidio,avrei preferito 100mila volta una condanna alla sua morte,ma cosa avremmo dovuto fare x nn metterlo alla gogna?quello ke spesso fa la kiesa?coprire e trasferire?
in un modo o nell'altro si sarebbe saputo,insomma discutibile il come,ma la sostanza nn cambia






[SM=x43799]

Per chi solleva obiezioni etiche sui mEdia italiani in generale e nello specifico sull'operato delle Iene,
dico solo che in Italia abbiamo un'anomalia rispetto ad altri paesi civili: la nostra giustizia funziona male e negli ultimi anni i nostri governanti non hanno fatto niente per migliorare la situazione, anzi, si son mossi in direzione contraria, sottraendo risorse e con continue mortificazioni.

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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29/11/2010 13:06
 
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Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 29/11/2010 12.52:



[SM=x43799]

Per chi solleva obiezioni etiche sui mEdia italiani in generale e nello specifico sull'operato delle Iene,
dico solo che in Italia abbiamo un'anomalia rispetto ad altri paesi civili: la nostra giustizia funziona male e negli ultimi anni i nostri governanti non hanno fatto niente per migliorare la situazione, anzi, si son mossi in direzione contraria, sottraendo risorse e con continue mortificazioni.




quotissimo, e la cosa che mi rattrista è proprio questa: che per avere giustizia in Italia ci si debba rivolgere alla tv e non alle aule di giustizia.
Anche io avrei preferito 100000000 volte la pubblicazione della sentenza di condanna (quella si, signori miei, che in un ordinamento democratico può e deve accertare la verità) e la pena anche dura, anche severissima, anche capitale se del caso da scontarsi EFFETTIVAMENTE in un penitenziario al suicidio conseguente alla gogna mediatica.



…ma il Capitano Bellodi, emiliano di Parma, per tradizione familiare repubblicano, e per convinzione, faceva quello che in antico si diceva il mestiere delle armi, e in un corpo di polizia, con la fede di un uomo che ha partecipato a una rivoluzione e dalla rivoluzione ha visto sorgere la legge: e questa legge che assicurava libertà e giustizia, la legge della Repubblica, serviva e faceva rispettare. E se ancora portava la divisa, per fortuite circostanze indossata, se non aveva lasciato il servizio per affrontare la professione di avvocato cui era destinato, era perché il mestiere di servire la legge della Repubblica, e di farla rispettare, diventava ogni giorno più difficile.
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29/11/2010 13:35
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
VincenzoP@, 29/11/2010 13.06:




quotissimo, e la cosa che mi rattrista è proprio questa: che per avere giustizia in Italia ci si debba rivolgere alla tv e non alle aule di giustizia.
Anche io avrei preferito 100000000 volte la pubblicazione della sentenza di condanna (quella si, signori miei, che in un ordinamento democratico può e deve accertare la verità) e la pena anche dura, anche severissima, anche capitale se del caso da scontarsi EFFETTIVAMENTE in un penitenziario al suicidio conseguente alla gogna mediatica.




quindi un video in un ordinamento democratico non accerta niente [SM=x43822]
ma poi quale gogna mediatica? nessuno ha visto la faccia del tizio.., se si fosse trattata di un ' indagine giudiziara avremmo avuto foto,audio,video e indirizzo dell' indagato .
la giustizia non può mai arrivare su tutto,le indagini giornalistiche semplicemente coadiuvano le forze dell'ordine,non certo si sostituiscono!! [SM=x43799]
[Modificato da legittimagiustizia 29/11/2010 13:38]









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29/11/2010 14:04
 
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VincenzoP@, 29/11/2010 13.06:




quotissimo, e la cosa che mi rattrista è proprio questa: che per avere giustizia in Italia ci si debba rivolgere alla tv e non alle aule di giustizia.
Anche io avrei preferito 100000000 volte la pubblicazione della sentenza di condanna (quella si, signori miei, che in un ordinamento democratico può e deve accertare la verità) e la pena anche dura, anche severissima, anche capitale se del caso da scontarsi EFFETTIVAMENTE in un penitenziario al suicidio conseguente alla gogna mediatica.




No, dai, non esageriamo:
sarebbe già un efficace deterrente vedere concretamente una giustizia certa e rapida, non eccessivamente severa a quel punto.

Quando gli aspiranti delinquenti vedranno che i meccanismi della giustizia funzionano come un orologio svizzero intorno ai 3 cardini della certezza, rapidità e severità della pena,
allora vedrai che saranno fortemente scoraggiati ad infrangere la legge. [SM=x43812]

Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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ma quella nel video mica era la ragazza che aveva subito gli abusi quando era piccola!
era un'altra complice delle Iene che era andata a parlare. Il video che tu hai visto ( e sottolineo che tutti lo abbiamo visto in parte) prova che quel prete era un rattuso, ok, non stiamo a discuterne, ma non che tanti anni prima abbia abusato della ragazzina che parla per quando era piccola.



…ma il Capitano Bellodi, emiliano di Parma, per tradizione familiare repubblicano, e per convinzione, faceva quello che in antico si diceva il mestiere delle armi, e in un corpo di polizia, con la fede di un uomo che ha partecipato a una rivoluzione e dalla rivoluzione ha visto sorgere la legge: e questa legge che assicurava libertà e giustizia, la legge della Repubblica, serviva e faceva rispettare. E se ancora portava la divisa, per fortuite circostanze indossata, se non aveva lasciato il servizio per affrontare la professione di avvocato cui era destinato, era perché il mestiere di servire la legge della Repubblica, e di farla rispettare, diventava ogni giorno più difficile.
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29/11/2010 14:07
 
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Re:
Etrusco, 29/11/2010 14.04:




No, dai, non esageriamo:
sarebbe già un efficace deterrente vedere concretamente una giustizia certa e rapida, non eccessivamente severa a quel punto.

Quando gli aspiranti delinquenti vedranno che i meccanismi della giustizia funzionano come un orologio svizzero intorno ai 3 cardini della certezza, rapidità e severità della pena,
allora vedrai che saranno fortemente scoraggiati ad infrangere la legge. [SM=x43812]




Parole sante! [SM=x43625]



…ma il Capitano Bellodi, emiliano di Parma, per tradizione familiare repubblicano, e per convinzione, faceva quello che in antico si diceva il mestiere delle armi, e in un corpo di polizia, con la fede di un uomo che ha partecipato a una rivoluzione e dalla rivoluzione ha visto sorgere la legge: e questa legge che assicurava libertà e giustizia, la legge della Repubblica, serviva e faceva rispettare. E se ancora portava la divisa, per fortuite circostanze indossata, se non aveva lasciato il servizio per affrontare la professione di avvocato cui era destinato, era perché il mestiere di servire la legge della Repubblica, e di farla rispettare, diventava ogni giorno più difficile.
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