Il Pdl torna prepotentemente a pensare a una ricandidatura di Alfredo a Cazzola a sindaco di Bologna. Un sondaggio fatto realizzare ad Euromedia dal coordinatore regionale del partito Filippo Berselli, individua nell’ex patron del Bologna calcio il candidato più forte per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative. Soprattutto se andasse in porto il salvataggio del Bologna calcio. Ma andiamo con ordine.
Il sasso nello stagno l’ha lanciato ieri mattina il presidente della Virtus, Claudio Sabatini in diretta a radio Futurshow Station: «Non prendiamo in giro i tifosi. Quello di Cazzola è un progetto politico e il Bologna calcio è solo il cavallo di troia per la campagna elettorale. Da una serie di telefonate di esponenti del centrodestra ho saputo che lui ha proposto di salvare il Bologna calcio in cambio di una proposta del centrodestra di una nuova candidatura a sindaco». Una denuncia talmente clamorosa quella fatta da Sabatini che Cazzola è stato costretto ad intervenire in diretta per smentire: «Ho già detto circa diecimila volte che non sono disponibile a candidarmi a sindaco. Ho solo messo in contatto Menarini con Consorte». Sabatini però, sentito più tardi dal Corriere, conferma: «Ho detto la verità, i leader del centrodestra lo sanno». Tra i politici non conferma nessuno, ma una cosa sembra chiara: il ritorno clamoroso di Alfredo Cazzola nell’agone politico sembra tutt’altro che fantapolitica. «Da quello che so io — ha spiegato il vicecoordinatore del Pdl, Galeazzo Bignami — Cazzola non ha chiesto proprio niente, gli ho parlato in questi ultimi giorni. Semmai il discorso va rovesciato: se lui riesce a salvare il Bologna, sarebbe estremamente ragionevole chiedergli di candidarsi a sindaco di Bologna ancora una volta». Ironia della sorte se Alfredo Cazzola tornasse davvero in campo a fargli spazio dovrebbe essere il suo omonimo Giuliano Cazzola, parlamentare del Pdl al momento possibile candidato del Pdl. Non lo si scopre certo adesso e lo aveva già capito Berlusconi molti anni fa, ma la visibilità che offre il calcio può essere uno straordinario volano per la politica. Cazzola ha perso contro Delbono alle ultime amministrative, ma poi con la denuncia del cosiddetto Cinzia gate, si è preso una colossale rivincita che ha portato alle dimissioni il sindaco e al commissariamento della città. Visti i precedenti (negò di voler comprare il Bologna calcio e di volersi candidare a sindaco) il fatto che Cazzola neghi di volerci riprovare non può essere una setenza definitiva. Ma a portare decisamente verso questa strada sono le parole pronunciate ieri da Berselli: «Due settimane fa — ha spiegato ieri — ho commissionato un sondaggio ad Euromedia nel quale tutto il centrodestra insieme otteneva il 35%. Poi l’istituto di ricerca ha testato da una parte la candidatura di Amelia Frascaroli e dall’altra quella di Alfredo Cazzola». E cosa diceva il sondaggio? «Dava vincente Frascaroli, ma dava Cazzola al 45%, un dato assolutamente sorprendente. Se lo rifacessimo oggi Cazzola, dopo che è tornato sulla scena, sono certo che crescerebbe e se per caso dovesse riuscire nella missione difficilissima di salvare il Bologna e magari di mantenerlo pure in serie A sarebbe senza dubbio un candidato vincente». Le elezioni però dovrebbero tenersi in primavera, ben prima della chiusura del cmapionato. Dunque se riuscisse nell’operazione il Pdl è pronto a richiedergli di candidarsi? «Io non so cosa vuole fare — chiude il ragionamento Berselli — ma se Cazzola salva il Bologna oltre alla candidatura bisogna erigergli una statua allo stadio». Discorso piuttosto chiaro. Non tutti nel Pdl spalancherebbero la porta a un ritorno di Alfredo Cazzola come candidato, ma se partisse quest’operazione difficilmente qualcuno potrebbe fermarla. Prima di pensare eventualmente alla politica però bisogna salvare il Bologna e per farlo non c’è molto tempo.
