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Per non dimenticare: il caso Tortora

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2010 22:02
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20/11/2010 01:02
 
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Non contesto la necessità che attraverso i partiti venga esercitato il diritto di voto e sia espressa la volontà popolare. Nemmeno penso che la militanza possa essere eliminata o che debba essere eliminata né voglio ergermi a censore del pensiero. Il punto è diverso. Nel momento in cui viene adorato il Partito a prescindere dall'idea, la militanza partitica diventa lo strumento migliore per rendere nulli i principi. L'esempio di Cameron e dell'Inghilterra è calzante. Se domani voti Ed Milliband, sai a cosa vai incontro, sai quali sono le sue idee e sai che condivide una serie di principi con il suo avversario Cameron. (ovvio che il discorso può essere fatto a parti invertite). Il partito (questa volta volutamente in minuscolo) viene dopo l'idea e l'idea dopo i principi.
La militanza a cui mi riferisco, invece, è quella tipica del Partito con la P maiuscola, quella dove tutto ruota intorno all'appartenenza che fa da chioccia all'uomo e non all'idea. Quando i Russi scesero a Praga per reprimere non una rivolta e nemmeno una fuoriuscita dall'agone comunista, ma una richiesta di autonomia, in Italia i comunisti esultavano ed erano gli stessi che avevano combattuto contro la dittatura fascista (con la buona pace di tuo nonno). In ogni caso non voglio scendere nello specifico di questa situazione, ma voglio sottolineare come l'appartenenza venga privilegiata rispetto alle idee e soprattutto rispetto ai principi.
Mi sembra che la mentalità italica sia affetta da una costante necessità di legislazione d'emergenza. E' un Paese dove ai principi non scritti si può derogare, mentre quelli scritti diventano sacri a seconda di chi li abbia scritti.

Spiego cosa intendo per principio e per idea.

Un principio è un elemento di accomunamento che prescinde dall'appartenenza e dalle idee stesse. Per esempio la difesa della libertà è un principio che non può essere mai derogato dalle idee o dalle appartenenze e che dovrebbe unire anche i sostenitori di idee diverse. Personalmente credo fermamente nell'esistenza dei principi e rifiuto il relativismo del pensiero debole.
Le idee sono, invece, i programmi specifici che caratterizzano le varie parti e le rendono diverse.
Solo le idee giustificano la diversa appartenenza, ma di certo l'appartenenza non si autogiustifica.

Poi possiamo essere d'accordo che ognuno è libero di suicidarsi come vuole, ma non posso accettare che le idee siano quasi mai transitive in modo che si possa dire che X vale per A e per B e che, pur essendo C uguale ad A, X per C non vale. La logica (mi riferisco al termine in modo generico ed ampio) è un paradigma di validità del pensiero. Ho un po' di difficoltà a tollerare questa sorta di decostruzionismo e di pensiero debole che all'improvviso rende forte il relativismo (mi sono diplomato con un percorso intitolato "tutto è relativo, forse" e delle tante idee che sono cambiate in questi anni proprio questa resta intatta).
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